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Tortino di radicchio e patate con ricotta affumicata




Dov’ero io venerdì pomeriggio quando nella Garfagnana si è avvertita una forte scossa di terremoto? Ma a Firenze naturalmente! Tranquilli, dopo il primo attimo di panico iniziale, la razionalità ha preso il sopravvento e constatato che non c’erano danni, abbiamo continuato la nostra riunione di lavoro…..comunque lo spavento c’è stato e venerdì sera un po’ per la stanchezza del viaggio, un po’ per lo strizzone preso, sono crollata alle 9.30 insieme alla Nanetta, contentissima di potersi addormentare accoccolata vicino a mammetta. Ma oltre allo spavento della sottoscritta, la notizia positiva è che non ci sono stati danni e, soprattutto, non ci sono stati morti……Ma veniamo alla ricetta di oggi, sperimentata due weekend fa: direi che, in questo caso,  il primo esperimento è perfettamente riuscito e sicuramente da rifare visto che l’Uomo Goloso l’ha divorato in men che non si dica!
Buona settimana a tutte!


500 gr di patate2 baschi di radicchio lungo2 uova50 gr di ricotta affumicataOlio evo q.b.Sale q.b.Lessate le patate e poi tagliatele a fettine. Lavate e pulite il radicchio poi tagliatelo a listarelle: in una padella scaldate un poco di olio ed aggiungete il radicchio facendolo cuocere per 5/6 minuti, aggiustate di sale. In una terrina sbattete le uova; mescolate le patate con il radicchio e poi versate le uova sbattute. Ungete una pirofila, unite il composto patate/radicchio e sopra grattugiate abbondantemente la ricotta. Mettete in forno a 180° per 20 minuti circa, mangiate caldo.
 
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Gratin di finocchi e tonno


 Buon lunedì a tutti! A parte il tempo orribile, il weekend è stato di tutto riposo: in realtà ne ho approfittato per fare le valigie J….infatti tra 5 giorni partiamo tutti e 3, Io, la Nanetta e l’Uomo Goloso, per un viaggio dall’altra parte del mondo. J’ai hâte d’y être! E mentre la mia mente già vaga, il corpo mi ricorda che siamo ancora qui, soprattutto oggi che mi aspetta una bella trasferta per lavoro a Firenze. So già che ritornerò a casa stasera stanca e distrutta e che la Nanetta, non appena metterò piede in casa, si attaccherà a me in modalità cozza; però la prospettiva di partire 3 settimane per un viaggio che ho sempre sognato di fare con i due amori della mia vita (oltre a mamma, papà e Mummu naturalmente!) mi rende tutto meno difficile!
Il tempo orribile del weekend mi ha spinto ad accendere il forno: avevo le olive raccolte la scorsa settimana da cuocere e ho infilato nel forno anche questo gratin di finocchi che è veramente buono.
A parte il fatto che io amo i finocchi sia cotti che crudi e che mangio in quantità industriale in questo periodo, questo gratin rappresenta un modo gustoso  per mangiare in maniera diversa e completa i finocchi: provatelo!
Per due persone2 finocchi150 gr di tonno sott’olio o al naturale5 cl di latte60 gr di groviera grattugiata1 uovo1 cucchiaino di semi di finocchioOlio Evo q.b.Sale q.b.Pulite i finocchi, tagliateli in quarti e fateli bollire in acqua e sale. Tostate i semi di finocchio in un padellino. Sbattete l’uovo, incorporate il latte, il formaggio ed i semi di finocchio. Sminuzzate il tonno. Ungete con un filo d’olio una pirofila, disponete i finocchi, mettete il tonno e, alla fine, versate anche il composto. Infornate a 200° circa per 20 minuti. Lasciate raffreddare qualche minuto prima di consumarlo.

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La caponata di zucca di Ambra……



Per questa ricetta devo ringraziare la mia collega Ambra che me l’ha suggerita: onestamente da una siciliana doc non mi sarei mai aspettata un piatto a base di zucca. Saranno i pregiudizi insiti in ognuno di noi, ma quando Ambra mi ha detto che aveva una ricetta buonissima a base di zucca l’ho guardata strana: chessò da lei mi sarei aspettata un piatto a base di pesce spada o di ragusano o, ancora, di capperi ma la zucca proprio no J…..ed è quindi con un pizzico di curiosità che ho recuperato questa sua ricetta che lei chiama zucca in agrodolce, ma che io ribattezzato caponata di zucca proprio per rendere omaggio alle sue inequivocabili origini…..premesso che amo la zucca, in tutti i modi, questo piatto è uno di quelli che definirei senz’altro sfiziosi. Buon weekend a tutti! Quanto a me, per restare sempre in tema di zucca, io me ne vado a Mantova…chissà che non riesca a mangiare un bel piatto di tortelli di zucca ;-)!!!!!
500 gr di zucca1 spicchio di aglioFarina q.b.3 cucchiai di olive taggiasche½ bicchiere scarso di aceto (poi dipende dal tipo di aceto che avete, se è troppo forte, la dose va diminuita)1 cucchiaio scarso di zucchero Origano q.b.Olio arachidi q.b.Sale q.b.
Tagliate la zucca a fettine, lavatela ed asciugatela, infarinatela e friggetela appena con l’olio di arachidi.In una padella fate scaldare un po’ di olio, unite lo spicchio d’aglio le olive taggiasche, fate rosolare un paio di minuti, poi aggiungete l’aceto e lo zucchero, fate evaporare ed unite la zucca che avrete messo da parte. Finite la cottura della zucca affinché il tutto si amalgami bene. Prima di spegnere versate l’origano, mescolate il tutto e servite in tavola la vostra caponata calda.
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Peperoni con tonno ed olive taggiasche



Nel weekend appena trascorso ne ho approfittato per fare il punto della situazione sui preparativi del matrimonio: ho spuntato tutte le cose già fatte ed ho buttato giù una lista di cose da fare.A parte richiamare tutti gli invitati per avere le conferme definitive sul numero di partecipanti, mi rimane ancora da fare il piano tavoli, scegliere le musiche che accompagneranno i vari momenti del pranzo, recuperare le bomboniere, stilare la rooming list definitiva da mandare all’albergo che ospiterà tutti coloro che vengono da Roma o dalla Francia, parlare con l’animatrice che si occuperà dei bambini e passare un briefing al fotografo….queste sono le cose più “impegnative” che restano ancora da fare….in realtà la piacevole scoperta del fine settimana è che l’80% di quello che dovevo fare, l’ho fatto a luglio!

Nel corso del mese di settembre ci saranno le ultime cose da approntare, ma si tratta di dettagli, di piccole cose perché il grosso è stato fatto a monte J….e questa mi è sembrata una buonissima scoperta che però non mi mette al riparo dagli incubi che da qualche giorno hanno cominciato a popolare le mie notti: sogno che non c’è nulla da mangiare per gli ospiti, oppure che il sacerdote ha dimenticato la data della nostra cerimonia, o ancora che la fiorista non ha provveduto agli addobbi in chiesa….insomma ogni notte c’è un simpatico incubo che arriva a svegliarmi!

Intanto, oggi, vi propongo una ricetta di peperoni ripieni dal sapore marino…..proprio perché la mia fase no-carne continua ancora.

Per 4 persone6 peperoni (io ho utilizzato due tipi: quelli rossi un po’ allungati e quelli gialli tondi, per entrambi il risultato è stato ottimo)150 gr di tonno sott’olio2 panini induritiOlive taggiasche q.b.Olio evo q.b.Sale, pepe q.b.Mettere la mollica dei panini nell’acqua; nel frattempo mettete nel frullatore il tonno che avrete scolato e le olive taggiasche. In una terrina amalgamate bene il composto a base di tonno- olive e la mollica del pane che avrete strizzato bene. Aggiustate di sale e di pepe e se il composto vi appare troppo secco, aggiungete un paio di cucchiai di olio evo. Lavate i peperoni, tagliateli a metà e svuotateli. Riempiteli con il composto, disponeteli in una teglia, versate un po’ di olio e cuocete in forno per 45 minuti circa a 160°. Lasciarli raffreddare prima di mangiarli.
 
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La vignarola…..


A Roma il termine vignarolo indica gli agricoltori che, oltre a coltivare la terra, portano le verdure e la frutta nei mercati rionali e le vendono: con il tempo questo termine si è andato perdendo nella lingua comune, ma nei mercati è ancora abbastanza frequente sentire questa espressione pronunciata da quanti li frequentano. Non so dirvi se la vignarola sia un piatto tipico della cucina romana, so solo che mia mamma la fa da sempre e che viene preparata con ingredienti ampiamente utilizzati nella cucina romana, a cominciare dai carciofi romaneschi, passando per le fave e finendo con il guanciale.
Per me è un piatto unico che, pur essendo a base di verdure, soddisfa il palato ed appaga gli occhi.
Ingredienti300 gr di fave300 gr di piselli2 carciofi romaneschi oppure violette100 gr di guanciale (in alternativa potete utilizzare anche la pancetta dolce)Due dita di vino bianco seccoOlio evo q.b.Sale, pepe e mentuccia romana q.b.
Sbucciate le fave ed i piselli, pulite e tagliate a spicchi grossi i carciofi, affettate il cipollotto ed il guanciale. In una padella capiente mettete l’olio a scaldare, versate il cipollotto, lasciate cuocere un  paio di minuti, poi aggiungete il guanciale. Unite, in sequenza, i carciofi, i piselli e poi le fave: cuocete il tutto per una decina di minuti, a cottura quasi ultimata versate il vino bianco, poi la mentuccia.
Volendo, potreste aggiungere alla fine anche la lattuga: questo dipende dal gusto di ognuno. Personalmente la amo senza lattuga. Servite calda.

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Insalata di arance, barbabietola e capra


Prosegue la mia settimana degli agrumi con una ricetta di una semplicità estrema; una ricetta che spiazza per l’accostamento cromatico ma si rivela interessante dal punto di vista dei sapori. Un’insalata coloratissima ma decisamente invernale che non ha entusiasmato la Nanetta ma che ha completamente conquistato mio marito. In realtà la Nanetta ha partecipato in maniera attiva alla composizione di questa insalata: mangiandosi metà arancia prima che arrivasse al piatto, 1/3 del formaggino di capra e mettendo tutti i polpastrelli nella vinaigrette per controllare che tutto fosse ben dosato……l’unico ingrediente che non è risultato di suo gradimento è stata la barbabietola e come darle torto! Neanch’io mangio la barbabietola a meno che non sia mescolata ad altri ingredienti più saporiti, sarà forse perché la barbabietola non appartiene al mio “vissuto” di sapori che ho accumulato nel corso degli anni!
150 gr di barbabietole lessate
2 arance
1 formaggio di capra
Per la vinaigrette: miele, olio evo, aceto, semi di senape, sale e pepe ….quanto bastaTagliate le barbabietole a dadini oppure a fettine sottili in funzione di come volete la vostra insalata. Sbucciate le arance ed affettatele. Tagliate a dadini il formaggio di capra. Disponete in maniera artistica oppure disordinata gli ingredienti sopra elencati in un piatto. Preparate la vinaigrette: io ho messo un cucchiaio di miele, mezzo cucchiaio di aceto, tre cucchiai di olio, un cucchiaino da caffè di grani di senape, sale e pepe. Condite la vostra insalata con questa vinaigrette. Servite a temperatura ambiente.

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Cardi con fonduta di Castelmagno


Per il Ponte dell’Immacolata sono stata nelle Langhe a mangiare il tartufo bianco. Quello con il tartufo è un appuntamento annuale che non manco mai da quando sono ritornata in Italia. Da circa 3 anni andiamo sempre a mangiare in una trattoria, Da Camulin, che si trova a Cossano Belbo: è uno di quei posti in cui hai pochi ma deliziosi piatti sulla carta. Ogni volta che ci vado so già a priori cosa prenderò per antipasto, per primo e per secondo…..
E l’ultima volta che siamo stati, visto che amo molto i cardi, ho assaggiato nuovamente un piatto a base di cardi con fonduta di castelmagno: ho provato a rifarlo a casa e che mi è venuto buonissimo…adesso non dite che non potrete testare questa ricetta perché non sapete dove comperare i cardi: ce li hanno pure l’Ipercoop e l’Esselunga! E difatti io li ho trovati lì……ecco, la Nanetta non li ha graditi: secondo me è stato il castelmagno che è veramente forte come formaggio, però, per una volta tanto, questo piatto ce lo siamo gustato interamente noi due, mio marito ed io! 
Ingredienti800 gr di cardi160 gr di Castelmagno2 tuorli150 ml di latteBurro q.b.Sale q.b.Per pulire i cardi, dovete eliminare le foglie esterne, poi con un coltello togliere i filamenti dei cardi che si trovano all’esterno, strofinarli con il limone e metterli in un’insalatiera con acqua ed aceto. Cuoceteli nell’acqua bollente e salata per una ventina di minuti circa, poi scolateli.Scaldate il latte, aggiungete il Castelmagno tagliato a dadini e senza smettere di mescolare, fate sciogliere per bene il formaggio. Aggiungete poi i tuorli e continuate la cottura per altri 3-4 minuti a fuoco basso.Cuocete i cardi in padella con un poco di burro: un paio di minuti per lato andranno bene. Metteteli in un piatto e versate la fonduta di Castelmagno. Che ve lo dico a fare: trattasi di piatto unico….il rischio cinghialone notturno è sempre dietro l’angolo….

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Pizza di granturco e cime di rapa




Oggi, come del resto tutti i venerdì, sono di corsissima, e la mia proposta di ricetta sarà super veloce. Premesso che si tratta di una ricetta dell’infanzia, che mi è stata tramandata da mia nonna che la preparava sempre con le verdure dell’orto: cicoria, cime di rapa, broccoletti siciliani, insomma quello che la natura offriva nei mesi invernali. E sempre questa ricetta la faceva mia mamma la domenica sera, quando non le andava di mettersi dietro i fornelli a spignattare, però voleva comunque farci mangiare qualcosa di sano e gustoso al tempo stesso. E’ inevitabile quindi che io la associ alla mia gioventù, ai giochi con mia sorella, al freddo dell’inverno ed è anche inevitabile che adesso la proponga a mio marito che, da buon nordico, ama la polenta e tutti i derivati del mais…….
Non c’è bisogno di starvi ad elencare gli ingredienti: mi limiterò a descrivervi il procedimento.
Pulite le cime di rapa, sbollentatele in acqua e strizzatele. In una pentola fate scaldare l’olio, unite l’aglio ed il peperoncino e ripassate le cime di rapa.
In un’insalatiera mescolate la farina di mais (io questa volta ho usato una farina finissima di mais di Nutrifree, marchio toscano che ho scoperto recentemente perché fa molti prodotti per persone celiache), l’olio evo, l’acqua tiepida ed un pizzico di sale: dovrete ottenere un composto né morbido né duro ma comunque spalmabile.
Prendete una teglia da forno, metteteci la carta forno e spalmate il composto di granturco sino ad ottenere una sfoglia sottile. Mettete in forno a 180° per 30-40 minuti circa sino a quando questa pizza non sarà diventata croccante. Tiratela fuori dal forno, tagliatela a quadrotti e metteteci sopra le cime di rapa. Richiudete come se fosse un panino e mangiate…..
Prima di lasciarvi, se non ne potete più della nebbia, vi ricordo che questo weekend a Milano presso Fieramilanocity, c’è G come Giocare, la più importante manifestazione italiana interamente dedicata al gioco in tutte le sue forme. Quest’anno ci saranno anche diversi stand dedicati al mondo dell’alimentazione, ve ne segnalo uno, quello di Eurovo (Pad3 Stand A37) che presenterà in anteprima Le Naturelle Kids, uova ricavate da filiere ed allevamenti rigorosamente biologici. Sullo stand Eurovo sarà organizzato uno spazio dedicato ai bambini con giochi e attività ispirate al mondo Disney. Nel corso della manifestazione saranno organizzati degli appuntamenti con il disegnatore Fabio Pochet che incanterà il giovane pubblico con fantastici disegni dei personaggi del mondo di Topolino&Co.
Buon divertimento e buon weekend a tutti!

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I porri e il burro


Oggi sono di corsissima: devo scappare in aeroporto a recuperare la mia amica Francesca che arriva da Parigi (già mi immagino la scena madre all’aeroporto, anzi mi devo ricordare di prendere un bel fazzoletto di stoffa formato lenzuola ;-))) e devo ancora postare qualcosa sul mio blog……allora eccovi una ricetta supersonica per mamme indaffarate che ho inventato su due piedi, anzi su due mani, l’altro giorno!
Ero talmente presa a fare delle cose e non mi sono accorta del tempo che passava: ho alzato gli occhi ed ho visto che le lancette dell’orologio segnavano già le 12. Help! Devo preparare qualcosa da mettere sotto i denti perché poi alle 12.45 vado a prendere la Nanetta all’asilo e se non mangio prima, finisce poi che non mangio per niente oppure  che mangio alle 2 del pomeriggio. Apro il frigo ed a parte una ciotola con della quinoa già cotta non avevo molto altro. Mi sono ricordata che mio suocero- sant’uomo!- il giorno prima mi aveva portato a casa dei porri dell’orto, piccoli, teneri e profumatissimi. Io amo molto le tagliatelle con i porri però non avevo il tempo di mettere su l’acqua, aspettare che bollisse, buttare la pasta, ecc….ed allora ho pensato di preparare queste tagliatelle con i porri ma senza tagliatelle, usando al posto della pasta (scusate il gioco di parole!) la quinoa!
Ho affettato finemente i porri, li ho fatti cuocere in un padella con il burro, quando hanno cominciato a diventare trasparenti, ho versato la quinoa (anzi il melange boulghour-quinoa ad onor del vero), li ho fatti saltare un pochino, ho aggiunto una generosa grattata di pepe macinato al momento ed un cucchiaio scarso di parmigiano. Che dire? Deliziosi nella loro estrema semplicità! Mentre mangiavo mi ha chiamato mio marito che sentendomi masticare si è incuriosito, gli ho spiegato la ricetta e voleva che gliene lasciassi un po’: per questa volta ho mangiato tutto io, la prossima volta la preparerò anche per lui.
Vi lascio, ma prima di augurarvi buon fine settimana vi segnalo due iniziative in programma questo weekend a Milano. Per il centenario di Pellegrino Artusi, a cui ho dedicato anche un post un po’ di tempo fa, l’Associazione Mare Magnum Librorum organizza una domenica a tema. Domenica 13 novembre 2011, in occasione del tradizionale appuntamento con gli oltre 100 espositori di libri vecchi e antichi di Piazza Diaz a Milano, verranno presentate anche delle speciali selezioni di libri di cucina, soprattutto del XIX e XX secolo, italiana e straniera. Dopo le 12, appuntamento per un buffet estemporaneo offerto dalla scuola alberghiera Collegio Arcivescovile Castelli di Saronno.
Sabato 12 novembre dalle ore 15.30 alle 17.30, i più piccoli potranno cimentarsi nella preparazione della Pizza presso la sede di Musicopoli in Via Boifava 17 a Milano. Il corso è rivolto a tutti i bambini dai 4 agli 11 anni: voi portate il grembiule e la fantasia!

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