Buongiorno a tutti! Eccomi di ritorno dopo 3 settimane di viaggio in Cambogia e Thailandia. Sicuramente la Cambogia è il paese che ci è rimasto nel cuore grazie all’adorabile guida locale che ci ha fatto scoprire aspetti di questo piccolo stato incredibili e sconosciuti ai turisti frettolosi. Certo però che passare dai 34° della Thailandia ai -1 di Milano dello scorso weekend è stato uno choc termico: portiamo tuttavia dentro di noi il calore di tutte le persone in cui ci siamo imbattuti. Se dovessi riassumere la Cambogia in una sola parola, il termine più appropriato sarebbe “sorriso”: un sorriso nelle labbra, negli occhi, nei volti dei cambogiani, nel 90% dei casi poverissimi, un sorriso contagioso, che non li abbandona mai e che disorienta noi Occidentali….com’è possibile che questa gente che ha conosciuto l’orrore di un genocidio solo vent’anni fa, possa agire e comportarsi come se il passato si sia cancellato? E’ strano ma è così, è il carattere dei cambogiani, forse dipende anche dalla religione, il buddismo, che tutti praticano con devozione, soprattutto le persone più anziane. Ed il sorriso della gente ha colpito molto anche la Nanetta che, dall’alto dei suoi tre anni, un giorno ci ha chiesto come mai in Cambogia tutte le persone le sorridessero e la salutassero mentre nel paesiello dove viviamo le altre mamme dell’asilo fanno fatica a salutarci……….
Il nostro viaggio in Cambogia è stato anche un viaggio nella cucina cambogiana, un viaggio tra le spezie, nei mercati locali dove si trova veramente di tutto da mangiare. Diciamo subito che la cucina khmer si basa essenzialmente sul riso e sul pesce, soprattutto quello di acqua dolce. Diversamente dalla cucina vietnamita che subisce molto l’influenza della cucina cinese o da quella thai, sicuramente deliziosa, ma speziata e non adatta agli stomaci più deboli, la cucina khmer è più semplice, meno elaborata ma non per questo meno buona. Sfogliando le pagine del libro di Luu Meng, chef cambogiano che è un po’ la versione khmer del nostro Gualtiero Marchesi (oddio speriamo che Gualtiero Marchesi non se ne abbia a male), Meng definisce la cucina khmer una cucina basata sostanzialmente sull’impiego delle spezie o delle erbe aromatiche fresche: si usa lo zenzero fresco, non essiccato; si usano diversi tipi di basilico, la citronella, ma tutte queste erbe vengono lavorate da fresche.
Abbiamo percorso il paese da nord verso sud ed abbiamo visto risaie a perdita d’occhio. Pensate che un contadino cambogiano può mangiare addirittura sino ad un kilo di riso al giorno! Il riso viene semplicemente bollito e non è profumato come quello thai. Il piatto tradizionale khmer, il corrispettivo delle nostrane lasagne, è l’amok di pesce (pesce cotto insieme alla citronella ed ad un melange di spezie in una foglia di banano): ogni brava massaia cambogiana ha la sua personale versione dell’amok di pesce insomma proprio come qui da noi in ogni casa troviamo una versione diversa della lasagna…..
Ma la Cambogia è anche il paese in cui si cerca di mangiare sostanzialmente tutto quello che la natura ci offre…..ed allora perché non soddisfare il palato con del serpente fritto che l’Uomo Goloso ha coraggiosamente mangiato?
Oppure che ne dite di deliziosi spiedini di topo…di risaia naturalmente?
Cosa mangiano i cambogiani all’ora dell’aperitivo? L’abbiamo provato per voi, ma attenzione è un aperitivo ad alto contenuto di proteine animali……
E poi c’è tanta frutta e verdura ovunque, come questi giganteschi jack fruit o frutti dell’albero del pane che arrivano a pesare sino a 20 kg……
Moltissimo pesce e cucinato nelle forme più disparate: io, da brava pescivora, ho passato due settimane a mangiare pesce a pranzo e a cena….date un’occhiata a questi succulenti granchi con pepe verde di Kampot!
E poi i mercati locali sono incredibili, anche più colorati dei nostri!
Concludo questo lunghissimo post con una frase di Deng Ming Dao: tutto quello che vuoi sapere della vita puoi impararlo viaggiando, tutto quello che vuoi sapere delle persone, puoi impararlo stando in mezzo a loro….e noi sicuramente abbiamo imparato moltissimo e faremo tesoro di tutto quello che abbiamo vissuto trasformando le nostre esperienze in nuove opportunità di crescita…..
Don’t worry però, ritornerò con le mie ricette in settimana…datemi il tempo di organizzarmi e di digerire il jet lag!