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Verdura

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Peperoni farciti con boulghour-quinoa e merluzzo


Non so se capita anche a voi ma io a volte entro in fissa con alcuni alimenti (veramente non mi capita solo con gli alimenti…): ultimamente mi sono invaghita di questo melange boulghour-quinoa che sto provando in mille modi sia dolce che salato. Fortuna che porto avanti queste mie originali sperimentazioni durante il giorno, quando sono da sola a casa perché penso proprio che se proponessi il boulghour-quinoa a mio marito tutte le settimane, alla seconda settimana già entrerebbe in sciopero 😉
In realtà l’avevo trovato in Francia da Monoprix, ma poi ho scoperto che è un marchio italianissimo, la Pedon, che lo produce ed è pure bio! L’abbinamento che vi propongo oggi trae la sua ispirazione da una ricetta regionale piemontese: i peperoni abbinati con le acciughe ed i capperi….io sono andata oltre, ci ho messo dentro il merluzzo, il parmigiano ed il boulghour….Dapprima l’ho assaggiata io, poi l’ho proposta a mio marito ed infine, la settimana scorsa, ad un nostro amico, piemontese doc per altro. Il giudizio è stato unanime: i peperoni farciti con quinoa e merluzzo sono stati promossi a pieni voti. Peccato solo che non siamo più in estate perché questo è uno di quei piatti che è buonissimo mangiato anche il giorno dopo! Ed io infatti l’ho realizzato con gli ultimissimi peperoni dell’orto!

Ingredienti per 4 persone
4 peperoni
130 gr di boulghour e quinoa
250 gr di merluzzo
Prezzemolo tritato q.b.
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
Pangrattato q.b.
In una casseruola fate cuocere nell’acqua il boulghour/quinoa per 10-12 minuti circa: scolate e mettete da una parte. In una pentola con un filo di olio cuocete il merluzzo e salatelo.  Schiacciate con una forchetta il merluzzo sino a ridurlo in pezzi piccoli, unite il parmigiano, il boulghour/quinoa, il prezzemolo ed il pangrattato. Tagliate in due i peperoni: privateli dei semi interni e del picciolo. Riempite i peperoni con il composto. Disponeteli su di una teglia, versate un goccio di olio e mettete in forno a 180° per 35-40 minuti circa. Mangiate tiepidi.

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Da quando la Nanetta ha iniziato lo svezzamento mi sono sempre chiesta come mai i bambini istintivamente amano molto di più la carne che il pesce….sarà forse perché gli omogeneizzati di pesce che propiniamo ai nostri figli sono talmente osceni che ‘sti poveri bambini restano traumatizzati sin da piccoli?

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Supplì di melanzane di Laura


Ebbene si, anche questa settimana vi prendete una bella ricetta a base di melanzane dell’orto! La strana estate appena trascorsa ha fatto sì che le melanzane ed i peperoni fossero pronti soltanto a settembre inoltrato….ed io che in questa stagione già cucinavo le zucche! E’ proprio vero, signora mia, che non esistono più le mezze stagioni!
La ricetta di oggi me l’ha insegnata la mia amica Laura: anche lei come me, ha vissuto molti anni in Francia, è rientrata in Italia un anno prima di me, e vive a Milano…..insomma Laura è una di quelle amiche che mi sono letteralmente portata dietro……siciliana di origine ma padana di adozione, anche quando entrambe vivevamo a Parigi, preparava questi supplì di melanzane che sono ottimi in ogni momento del pasto, ma forse io dico così perché mi piacciono moltissimo le melanzane.
Vi metto la ricetta, indicandovi le dosi approssimative, poi regolatevi voi. Per due persone+ Nanetta prendete due melanzane di media grandezza viola scuro. Tagliate l’attaccatura e praticate con il coltello delle profonde incisioni nel senso della lunghezza. Fate scaldare l’acqua in una pentola, portatela ad ebollizione, salatela e poi mettete le melanzane a cuocere. Per quanto tempo, vi starete chiedendo? Dipende dalla grandezza delle melanzane. Comunque se infilate una forchetta nella melanzana e sentite che è molto morbida, allora sarà sicuramente cotta. Lasciate scolare le melanzane almeno 4 ore. Io le cucino la sera prima e le lascio nello scolapasta tutta la notte. Quando le recupererete strizzatele leggermente e poi cominciate a smembrarle con le mani: vedrete che la pelle verrà via facilmente. Mettete la polpa in un’insalatiera e mescolatela con l’uovo (1 0 2 uova: anche qui dipende dalla quantità di polpa melanzane che avrete recuperato), il pangrattato, un’idea di aglio (io non l’ho messo perché quando faccio le ricette per mia figlia preferisco evitarlo), sale, pepe, un paio di cucchiai di parmigiano e prezzemolo. Otterrete un composto certamente morbido ma assicuratevi che non sia troppo morbido perché altrimenti non riuscirete a fare i supplì. Mettete nell’incavo di una mano un po’ di composto, all’interno, come per i supplì, aggiungete un pezzetto di caciocavallo ragusano (in alternativa potete utilizzare un provolone saporito), chiudete il supplì con dell’altro composto e fatene una sfera che passerete nel pangrattato…..
A questo punto dovrete operare una scelta tra le più difficili che ci siano: friggere questi deliziosi piccoli supplì dal cuore tenero oppure metterli nel forno a 170° per 20-25 minuti circa con un filo d’olio e chiss’è visto s’è visto…..ehm…..io ho abbracciato la seconda opzione, decisamente più sana ma anche meno appetitosa. Siete grandi ed assolutamente in grado di decidere per il meglio!
Buono sfizio perché questi supplì sono veramente uno sfizio da togliersi!

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Strudel di erbette, stracchino e mandorle


In un mio post di qualche giorno fa, vi elencavo le verdure che proprio non digerisco (in senso fisico ed anche figurato!); le erbette invece, figurano tra quelle verdure che non mi dicono molto, che in cucina non mi ispirano più di tanto….Quindi quando mio suocero si è presentato con un cesto di erbette dell’orto sono stata assalita dal dubbio amletico: “e mò che ce faccio con tutta ‘sta robba?”. Allora mi sono messa a pensare e mi è venuto in mente che forse “mascherando” le erbette da strudel, sarebbero diventate più appetibili per tutti e non solo per la sottoscritta (in fin dei conti il mio obiettivo di mamma è quello di far mangiare alla Nanetta le sue 5 porzioni giornaliere di frutta e verdura).
E’ quello che ho fatto e vi spiego come: ho pulito le erbette (non le ho pesate ma dopo la cottura saranno stati 500-600 gr di erbette), le ho sbollentate per 5-6 minuti in acqua salata e le ho scolate bene per togliere tutta l’acqua in eccesso.
In una padella ho ripassato le erbette con il burro ed il parmigiano: proprio come quando si ripassano gli spinaci. Ho lasciato raffreddare ed ho frullato le erbette con il minipimer in modo da sminuzzarle ulteriormente e da renderle irriconoscibili per mia figlia. Ho preso della pasta sfoglia, l’ho aperta ed ho cominciato a spalmarci dello stracchino morbido che compero nella mia solita cascina dietro casa (by the way, se volete comperare lo stracchino della “mia” cascina, lo trovate nei supermercati di Milano e provincia, si chiama Papetti….e così ho fatto anche un po’ di pubblicità al mio fornitore ufficiale di stracchino, taleggio e gorgonzola ;-))))))
Ci ho spalmato le erbette frullate ed ho ricoperto il tutto con delle mandorle sfilettate che avevo tostato in un padellino. Ho richiuso questo strudel, l’ho spennellato con l’olio e l’ho messo in forno per 25 minuti circa a 180°. L’ho lasciato raffreddare 5 minuti per evitare l’effetto ustione e poi l’ho tagliato a fettine. Devo dire che ha riscosso un grande successo con la Nanetta e mio marito: questo strudel si fa mangiare volentieri, è ottimo come antipasto stuzzicoso ma può, in alternativa, essere consumato anche come piatto unico accompagnato ad esempio da una ricca insalata.

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Teglia mediterranea


Continuo imperterrita con le mie ricette tipicamente estive, quelle che puoi benissimo preparare il giorno prima e proporre agli ospiti o più semplicemente ai tuoi cari, il giorno dopo….e continuo con le ricette estive perché, viste le temperature che ci sono in questo momento, di mettermi a cucinare la zucca oppure i funghi proprio non mi passa per l’anticamera del cervello. Ecco ho preparato questa ricetta ieri sera, dopo aver messo a letto la Nanetta ed oggi visto che arrivano i miei da Roma la tirerò fuori, la scalderò un attimo al forno e sarà già pronta…… il vantaggio di questa ricetta è anche quello di poter assemblare i vari ingredienti senza doverli cuocere, diversamente da una parmigiana ad esempio, in cui ti devi mettere lì a friggere tutto per poi ricomporre i diversi elementi in una pirofila. E poi sono particolarmente fiera di me perché per questa ricetta ho utilizzato solo verdure dell’orto, 100% biologiche: patate novelle, pomodori, cipolle rosse J



IngredientiPatate Pomodori San Marzano o da sugoCipolla Tropea o rossaBasilicoOriganoParmigianoPan grattatoOlio evoSale e pepe q.b. 
Lavate e sbucciate le patate e tagliatele a fettine molto sottili. Tagliate sempre a fettine, ma più spesse, il pomodoro e la cipolla. Prendete una pirofila, irrorate il fondo di olio d’oliva e cominciate a comporre i vostri strati: dapprima le patate, poi il pomodoro, poi la cipolla, il basilico, sale, pepe e formaggio grattugiato. Componete almeno un paio di strati. La teglia dovrà finire con una base di patate a cui aggiungerete un’abbondante manciata di pangrattato e di formaggio, sale e pepe ed un filo di olio. Mettete nel forno caldo a 180-200° almeno per 50 minuti/un’ora. Se volete accorciare i tempi, pre-cuocete in pentola a pressione le patate: 5 minuti di cottura andranno bene. Lasciatele raffreddare, sbucciatele e tagliatele a fettine. Essendo già cotte, potrete anche fare delle fette un po’ più grandi. Non consumate la teglia calda, lasciate raffreddare e, se possibile, preparatela oggi per consumarla domani: vedrete che prenderà un sapore ancora più intenso.
Buon weekend a tutti!
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Melanzane saltate allo zenzero


Oggi vi propongo una ricetta dal sapore decisamente “esotico”: le bucce di melanzane saltate allo zenzero . Venerdì scorso avevo messo sul blog la ricetta  del mio caviar d’aubergines ed alla fine della ricetta vi avevo chiesto di non gettare via la pelle delle melanzane. Infatti eccomi con una ricetta di “recupero”: per la serie non si butta via niente specie se si tratta di verdure biologiche. Le melanzane saltate allo zenzero è una ricetta che avevo assaggiato anni fa in un ristorante giapponese a Parigi, che avevo provato a rifare sulla base dei profumi e dei sapori che mi erano rimasti impressi e che faccio periodicamente soprattutto in concomitanza con il caviar d’aubergines per evitare di gettare via le bucce. Coloro che non amano il sapore dello zenzero sono pregati di astenersi……


IngredientiBucce di melanzane (3-4)3 cucchiai di olio di girasole2 cucchiai di zenzero fresco tagliato finemente1 testa di aglio sminuzzataPeperoncino schiacciato q.b.3 cucchiai di salsa di soia1 cucchiaino di zucchero di cannaSale
Tagliate a strisce le bucce delle melanzane. In una padella mettete l’olio e riscaldatelo: lasciate dorare l’aglio, lo zenzero ed il peperoncino per un paio di minuti. Aggiungete le melanzane e continuate la cottura per altri 4-5 minuti. Versate poi la salsa di soia e lo zucchero: mescolate il tutto e lasciate cuocere ancora per 5 minuti circa. Servite calde ed aggiustate eventualmente di sale. Buona settimana a tutti!
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Rentrée en douceur: Tian provençal!


Queste due settimane di vacanze all’insegna dell’ozio e delle coccole mi hanno proprio fatto un  gran bene. Penso sia doveroso verso se stessi e verso la propria famiglia concedersi, almeno una volta l’anno, un break in cui ci si dimentica di tutti i doveri e le incombenze domestiche per dedicarsi unicamente alle persone che si amano: è quello che ho fatto io in questa seconda parte di vacanze (le prime le ho fatte in luglio e sono ormai già nel dimenticatoio!). Ho messo da parte anche il blog e la cucina e ho svuotato completamente la testa  dalla stanchezza e dai brutti pensieri che hanno avuto il tempo di accumularsi nel corso dell’anno…..Il rientro a casa non è stato dei più facili e non mi riferisco alle lavatrici da fare, ai panni da stirare, quanto al caldo afoso che oramai dai un settimana si è stabilmente insediato sulla Pianura Padana.
Non vi nascondo che con questo caldo la voglia di cucinare latita perché stare troppo dietro ai fornelli significa fare un bagno di sudore anche con la pala Vortice accesa, insomma gli unici fornelli che vorrei avvicinare in questo periodo sono quelli  giocattolo della Nanetta che in queste vacanze si è scoperta un’improvvisa passione per la cucina: chissà da chi avrà preso la piccola ;-))))
Ed eccovi allora una ricetta che non richiede un grosso dispendio di energie, che si può gustare anche fredda e che si cucina praticamente da sola: il Tian provençal!
E’ una ricetta tipica del Sud della Francia e insieme alla ratatouille è uno dei piatti estivi  per eccellenza.
Vi metto gli ingredienti per una teglia per 4 persone, poi ciascuno aggiusterà le dosi in funzione della teglia che impiega.
Ingredienti2 zucchine grandi2  melanzane6 pomodori (io ho usato dei san marzano ed anche dei cuore di bue super maturi, sempre e rigorosamente dell’orto)2 cipolle di Tropea 2 spicchi di aglio (facoltativo)timo fresco q.b.olio evo, sale e pepe q.b.
Lavate le verdure e privatele delle estremità, tagliate tutte le verdure a rondelle. Sminuzzate finemente l’aglio. Recuperate le foglie del timo. Prendete la teglia, cospargetela di olio e cominciate a disporre in verticale le verdure: lo so che è un lavoro certosino ma lo potete fare anche stando seduti e con un minimo dispendio di energie. Una volta sistemate le verdure, mettete l’aglio e le foglioline di timo, il sale, il pepe ed un filo di olio.
Mettete nel forno caldo a 210° circa e lasciate cuocere per almeno 45 minuti: le verdure rimarranno durette e croccanti, è questo l’aspetto appetitoso del piatto. Consumate le verdure tiepide o fredde.

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Pomodorini canditi ai semi di finocchio


E anche i pomodori dell’orto sono arrivati sulla mia tavola: prima di partire per le vacanze non erano ancora pronti ma sono bastati quei giorni di caldo torrido ed afa per compiere il miracolo della maturazione. E allora benvenuti datterini, ciliegini, cuori di bue, kumato, san marzano, insomma un’orgia di licopene che, secondo gli ultimi studi medici, sarebbero un validissimo anti invecchiamento…..Oddio forse del licopene ne ho bisogno solo io, certo la Nanetta proprio no!

Comunque ho ripreso a fare i datterini canditi con semi di finocchio che riscuotono sempre un grande successo. Prepararli è semplicissimo: prendete i datterini (la quantità la decidete voi: nel mio caso la quantità è in funzione delle teglie che ho a disposizione), lavateli bene e tagliateli in due nel senso della lunghezza. Disponeteli ordinatamente su di una teglia da forno, irrorateli con un filo di olio, sale, pepe, un pizzico di zucchero ed i semi di finocchio: metteteli in forno a 160° per almeno un’ora e un quarto, insomma dimenticateveli nel forno. Quando vedrete che avranno cominciato ad accartocciarsi, li tirate fuori. Consumateli tiepidi o a temperatura ambiente, mai caldi. In  un tupperware di vetro si conservano qualche giorno in frigorifero. Vi do anche qualche suggerimento di utilizzo: io li uso molto nelle insalate estive al posto dei pomodori freschi, oppure ci faccio un couscous semplice ma d’effetto. Faccio bollire l’acqua, butto la semola, si gonfia e poi la condisco con questi pomodorini canditi, volendo potete metterci anche dei dadini di feta. Li uso anche come condimento sulla bruschetta o come ingredienti per farcire una piadina: stracchino e pomodori canditi……provateli, sono veramente buonissimi. Un’ultimissima cosa: potete anche utilizzare i pachino per questa ricetta, io preferisco i datterini perché sono più dolci.
Buona settimana a tutti!
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Terrina di fagiolini


Ecco arrivati sulla mia tavola anche i fagiolini dell’orto: un ortaggio che io amo ma che la Nanetta non gradisce molto, forse perché quelli che le danno all’asilo, oltre ad essere surgelati, hanno anche uno spiccato sapore di erba…..allora per cercare di farle mangiare la sua razione quotidiana di verdure, le ho preparato questa terrina di fagiolini che cucino sempre in estate perché mi consente di variare un po’ dai soliti fagiolini bolliti mangiati in insalata…..e poi come tutte le terrine, sformatini, polpettoni, ecc….è un piatto completo, che in estate è buono anche servito a temperatura ambiante. La ricetta l’avevo trovata anni fa su di un vecchio numero di Sale & Pepe: l’ho rivista un po’ (soprattutto nelle dosi dei fagiolini) adattandola ai nostri personali gusti, aumentando la dose dei pinoli e dei formaggi.


Ingredienti800 gr di fagiolini2 scalogni 3 uova60 gr di pinoli50 gr di parmigiano grattugiato60 gr di pecorino grattugiatonoce moscata q.b.pangrattato e burro q.b. per la tegliaolio evo q.b.sale q.b.
Pulite e lavate i fagiolini, sbollentateli per 8-10 minuti, scolateli. Affettate gli scalogni e metteteli in una padella con l’olio caldo, quando saranno dorati, aggiungete i fagiolini e lasciateli appassire nell’olio per qualche minuto. In un’insalatiera lavorate le uova con i formaggi ed una grattata di noce moscata. Mettete nel mixer i fagiolini, il composto uova/formaggi/nocemoscata, e ¾ dei pinoli: dovrete ottenere un composto abbastanza morbido. Prendete una pirofila da forno, ungetela leggermente, appena appena e cospargete il fondo con del pangrattato che assorbirà l’umidità del composto: versateci sopra l’impasto a base di fagiolini e decorate con i restanti pinoli che avrete precedentemente messo nell’acqua fredda perché una volta in forno non si brucino subito. Mettete nel forno caldo a 180° per 35 minuti: si formerà una crosticina dorata. Servitela tiepida non bollente: questa terrina è addirittura più buona il giorno dopo. Potete anche servirla tagliandola a cubetti come stuzzichino apri-stomaco.
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