Libri

Il club dei cuochi segreti



Qualche settimana fa nel proporvi una  ricetta a base di polenta vi avevo parlato a lungo di quanto quel piatto mi ricordasse la mia nonna paterna e di come una semplice preparazione possa evocare, a volte, momenti magici dell’infanzia trascorsi con i nonni. Quando mi è capitato tra le mani questo piccolo libro,  Il club dei cuochi segreti, di Editoriale Scienza, ho subito pensato che il fatto di ricordare dei momenti dell’infanzia passati insieme ai nonni e di associarli al cibo ed alla sua preparazione, doveva essere un’idea presente e condivisa da molti, comprese le due autrici del libro Emanuela Bussolati e Federica Buglioni.






Ho cominciato a sfogliare ed a leggere il libro insieme alla Nanetta: mentre la sua attenzione è stata subito attirata dai disegni, dalle illustrazione e dalla storia; io mi sono soffermata sulle ricette proposte nel libro…..
Il club dei cuochi segreti è la storia di un bambino, Luca, che ama trascorrere le vacanze in campagna da nonna Lu e nonno Leo. Luca e i suoi cugini Mimma, Federico e Pepe si avventurano per prati e boschi, imparano a raccogliere erbe e frutti selvatici, a curare l’orto, a cucinare, ma anche a riconoscere i pericoli, ad arrampicarsi sugli alberi e a dormire all’aperto nel sacco a pelo.
Ogni stagione è scandita dalle esperienze che Luca ed i suo cugini accumulano, ma anche dalle ricette di nonna Lu. In primavera troviamo il risotto con le ortiche e l’insalata di fiori spontanei; in estate la cucina si arricchisce del pane con semi di girasole e delle friselle al pomodoro; in autunno compaiono gli gnocchi di castagne mentre in inverno le patate si fanno cuocere sotto la cenere del cenere e si preparano i biscotti di Natale.
L’obiettivo è quello di far capire ai bambini che il rapporto tra noi e il buon cibo è prima di tutto un rapporto tra noi e la natura ed in tal senso il libro intende proporre un approccio “fisico” al cibo, fatto di attività, avventure, convivialità e uso dei cinque sensi. 
Sono sempre più convinta che le corrette abitudini alimentari si costruiscano in famiglia attraverso i legami di affetto e questo libro me l’ha confermato! E se volete seguire anche i tutorial andate su Youtube seguendo questo link! Buona lettura a tutti!

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Risotto zucca e amaretti


Non c’è niente da fare…..quest’anno proprio non riesco a sentire lo spirito del Natale! Ho provato di tutto: ho fatto l’albero ed il presepe con largo anticipo, ho sparso decorazioni a tema in tutta la casa, ho appeso il calendario dell’Avvento per la Nanetta, ho scritto insieme a Lei la lettera a Babbo Natale, ho portato la Nanetta allo spettacolo di Natale, ho visitato mercatini ma nulla……..non ho la predisposizione d’animo al Natale……






……sarà forse che è stato un anno pesante per me sotto tanti punti di vista, sarà perché lavorerò anche il prossimo weekend (sono stata cooptata per fare l’inventario :-(((( ), sarà che il freddo, quello vero, ancora non è arrivato ma quest’anno, ahimé, Babbo Natale non mi vedrà tra i suoi sostenitori…..va da sé che sono completamente assenti dalla mia cucina tutti quei dolcetti o sfizi che di solito preparavo per il Natale…..in compenso però sto cucinando riso ad un ritmo impressionante e questa ricetta è una delle mie ultime creazioni!
Ingredienti
250 gr di riso Carnaroli
250 gr di zucca tagliata a dadini
1 scalogno
una manciata di amaretti sbriciolati
30 gr di gorgonzola
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
olio evo q.b.
vino bianco q.b.
sale e pepe q.b.
brodo vegetale q.b.
1 piccolo rametto di rosmarino

In una casseruola con un filo d’olio fate appassire lo scalogno tagliato a lamelle, aggiungete la zucca, il rametto di rosmarino, rosolate il tutto e poi cominciate la cottura del risotto, dapprima sfumando il riso con  il vino bianco e poi utilizzando il brodo vegetale. A cottura ultimata mantecate il riso con il gorgonzola fatto a dadini, aggiungete gli amaretti sbriciolati ed il parmigiano. Io ho aggiunto gli amaretti solo alla fine in mdo che restino ancora croccanti sotto il palato. Se li aggiungete prima rischiano di “cuocersi”. Lasciate da parte qualche briciola più grossa di amaretti che andrete ad utilizzare per decorare il risotto. Servite in tavola e mangiate caldo.

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Strudel di ricotta, limone ed uvetta


La Nanetta, l’Uomo Goloso e la sottoscritta hanno approfittato dell’unico ponte invernale, quello dell’Immacolata, per concedersi  un weekend coccoloso. Dopo una visita al mercatino di Natale di Merano, ci siamo riposati tanto, abbiamo mangiato ancora di più, abbiamo camminato quel tanto che basta ed abbiamo fatto shopping enogastronomico in vista delle prossime feste. Il tempo, poi, ci ha favorito: lunedì è stato molto freddo (-4 gradi alle 11 di mattina al Passo San Pellegrino) ma il sole splendeva in un cielo terso e senza nuvole…..








….ed è stato proprio durante una delle nostre peregrinazioni che ho assaggiato una variante alla ricotta del tradizionale strudel: inutile dirvi che mi ha subito conquistata e che ho voluto rifarlo non appena rientrata a casa. Quella che trovate è la mia personalissima versione, poi ognuno è libero di aggiungere, togliere e modificare gli ingredienti secondo il proprio personalissimo gusto.
Buon weekend a tutti voi, a me tocca una trasferta a Firenze prima del sospirato fine settimana!


1 rotolo di pasta sfoglia
250 gr di ricotta (preferibilmente di pecora)
80 gr di zucchero
50 gr di uvetta sultanina
3 cucchiai di pangrattato
2 uova
mollica di un panino+ latte q.b.
1 pizzico di sale
la scorza di un limone biologico+ succo di mezzo limone
zucchero a velo q.b.
In una terrina lavorate lo zucchero con i tuorli ed il burro ammorbidito. Bagnate la mollica del panino con il latte poi strizzate bene ed amalgamate insieme alla ricotta. Unite il composto ricotta/mollica allo zucchero con i tuorli ed il burro. Aggiungete l’uvetta, la scorza di limone ed il succo di limone: mescolate bene il tutto. A questo punto aggiungete il pangrattato, io ho aggiunto 3 cucchiai perché utilizzando della ricotta vaccina il composto risultava molto morbido. Montate le chiare a neve ed aggiungetele al composto mescolando delicatamente.
Spalmate il composto sulla sfoglia: richiudete e spennellate la sfoglia con il tuorlo dell’uovo. Infornate a 180° per 35 minuti circa. Una volta tolto dal forno cospargete di zucchero a velo. Lasciate raffreddare prima di consumare. Io l’ho assaporato tutto insieme ad una tazza di thé di Lov Organic (Lov is good) per cui ho una particolare fissazione in questo momento.

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Zucca, cipolle di Tropea e aceto balsamico


No, le mie sperimentazioni a base di zucca non sono ancora terminate, anzi sono in piena effervescenza creativa e prossimamente ne vedrete delle belle ma, soprattutto, delle buone……intanto prendete nota di questa ricetta very easy che ho preparato in dieci minuti nel periodo in cui avevo l’acqua in casa ;-(((((


In verità avevo visto una ricetta simile nel piatto di una mia collega di lavoro, l’ho voluta rifare a casa aggiungendo però dell’aceto balsamico che, a mio avviso, si sposa benissimo con la cipolla di Tropea.
Ingredienti per 4 persone400 gr di zucca tagliata
2 cipolle di Tropea
2/3 cucchiai di aceto balsamico
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.

Tagliate la zucca a cubetti, affettate a lamelle la cipolla di Tropea. Irrorate di olio d’oliva una pirofila, versate le verdure tagliate, unite i due cucchiai di aceto balsamico. Aggiungete il sale grosso ed una generosa dose di pepe macinato al momento. Infornate a 180° per 50 minuti almeno. La cipolla dovrà caramellarsi grazie all’aceto balsamico, mentre la zucca assorbirà tutti i profumi ed i sapori della pirofila. Degustate calde!
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Calamarata cime di rapa e colatura di alici


Proprio l’altra sera parlavo con l’Uomo Goloso e gli facevo notare com’era cambiata la sua alimentazione da quando ci siamo conosciuti e stiamo insieme. 







Quando ho incontrato l’Uomo Goloso vivevo ancora a Parigi e mi ricordo benissimo che la prima volta che ho cucinato per lui ho preparato una vellutata di potimarron e lardons (ovvero di zucca- il potimarron è una zucca piccola con un piacevolissimo retrogusto di castagna- e i cubetti di pancetta) senza sapere che lui non amava la zucca, o meglio era vissuto credendo di non amare la zucca…..da allora è diventato un fan della zucca, soprattutto del risotto, che io cucino in questo periodo in mille modi……ma dopo la scoperta della zucca, l’altra grande scoperta che mio marito ha fatto in età adulta (sempre meglio tardi che mai penserete voi ;-))))) sono le cime di rapa ed i broccoletti siciliani. 
Sulla nostra tavola invernale non possono mai mancare cime di rapa, broccoli romaneschi, broccoletti siciliani, puntarelle e carciofi naturalmente…….ed ora nell’alimentazione dell’Uomo Goloso le verdure e la frutta sono decisamente più presenti di quanto non lo fossero nel lontano 2006 …..
Tutto questo per dirvi che d’inverno almeno una volta alla settimana preparo, con gioia di tutti, questa pasta con le cime di rapa e la colatura di alici e, quando possibile, della ricotta salata grattugiata al momento.
250 gr di pasta formato calamarata200 gr di cime rapa o in alternativa del broccolo romanesco3 cucchiai di colatura di alici (io utilizzo da sempre la colatura a marchio Delfino Battista ma in commercio se ne trovano diverse) 1 spicchio d’aglioOlio evo q.b.2 cucchiai di ricotta salata grattugiata

Pulite le cime di rapa e sbollentatele per 5-6 minuti. Non buttate l’acqua di cottura perché la utilizzerete per cuocere la pasta. In una padella scaldate l’olio (non lesinate sull’olio perché in questa ricetta ci vuole….) ed aggiungete l’aglio schiacciato. Unite le cime di rapa e la colatura di alici: lasciate rosolare il tutto per 4-5 minuti. Nel frattempo cuocete la pasta, scolatela (lasciando da parte un po’ di acqua di cottura che utilizzerete nel caso in cui la pasta dovesse risultare troppo asciutta), versate la pasta nella padella, mescolate bene il tutto. Cospargete di ricotta salata grattugiata al momento. Io non ho aggiunto volutamente il sale perché tra la colatura di alici e la ricotta salata il piatto risulterà già molto saporito di per sé. 
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Giochiamo che ti invitavo a merenda?


Nonostante la Nanetta abbia compiuto 5 anni a fine settembre e sia oramai una donnina in miniatura, i giochi di simulazione e di fantasia rimangono  i suoi preferiti. Adora “cucinare” per noi adulti, proponendoci ogni volta delle ricette improbabili che hanno però il pregio di essere almeno fantasiose. Questo nuovo libro “Giochiamo che ti invitavo a merenda?” di Editoriale Scienza l’ha sicuramente molto colpita……



Immedesimarsi nei panni altrui (“giochiamo al dottore ad esempio…”) è un tipico gioco d’infanzia, grazie al quale i bambini entrano ed escono da ruoli diversi ed esprimono emozioni. Il mondo del cibo è quindi un ottimo punto di partenza per questo gioco, in quanto è una presenza concreta nella loro vita.
Ho cominciato a sfogliare il libro insieme alla Nanetta ed abbiamo iniziato a giocare a Lei che faceva la spesa: sul libro c’è anche la ricetta della pasta morbida per modellare (andate a vedere il tutorial su come si fa! È semplicissimo), dell’insalata fatta con la carta crespa e si trovano anche le spiegazione su come costruire il mercatino con materiali di riciclo.

Dopo la spesa bisogna giocare ai cuochi! E sempre nel libro viene spiegato come costruire la cucina dei bambini con scatoloni, mentre i fornelli saranno fatti da cd riciclati. Le ricette vere come gli spaghetti al pomodoro e basilico si alternano alle ricette per finta realizzate con materiali da riciclo.L’ultima parte del libro è poi interamente dedicata alla parte più fantastica con la cucina delle fate e dei folletti……A noi questo libro è piaciuto moltissimo e penso che possa essere un’ottima idea per un regalo di Natale divertente ed istruttivo al tempo stesso!


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Torta cioccolato e ricotta


Le violenti piogge di un paio di settimane fa hanno provocato danni ingenti in tutta Italia….fra i tanti paesi della nostra penisola colpiti dal maltempo, posso annoverare anche il piccolo centro in cui viviamo….ed anche noi, purtroppo, abbiamo subito degli allagamenti. La nostra cantina che funge da lavanderia, ripostiglio, sgabuzzino e quant’altro si è riempita d’acqua così come il box……a nulla sono valse le due pompe che abbiamo in funzione. 





Il nostro paese, Liscate, è un territorio naturalmente ricco di sorgenti e, a causa delle abbondanti piogge il livello della falda ha cominciato a crescere crescere crescere. A casa nostra l’acqua ha cominciato a fuoriuscire dalle piastrelle, dagli interstizi e non abbiamo potuto fare molto se non sgomberare quello che non era stato troppo rovinato dall’acqua. Per fortuna da domenica 16 novembre ha smesso di piovere e la situazione sta lentamente tornando alla normalità: è iniziata quindi la fase della ricostruzione e della conta dei danni che sono ingenti sotto tanti punti di vista. In una situazione di questo tipo, capirete che il tempo per cucinare non c’è stato ed ho preparato al volo questa ricetta perfetta per chi è di corsa ed ha i minuti contati.
Ingredienti350 gr di farina2 uova120 gr di zucchero160 gr di ricotta100 gr di burro80 gr di cioccolato fondente di Modica (va bene anche un cioccolato fondente qualsiasi)La scorza di un’arancia biologica grattugiata1 bustina di lievito per dolciLatte di soia q.b.Zucchero  a velo q.b.1 pizzico di sale

Lavorate la farina con la ricotta, poi aggiungete il burro ammorbidito e, nell’ordine, le uova, lo zucchero, la scorza dell’arancia, il lievito  ed il pizzico di sale. Dovrete ottenere un impasto morbido. Nel frattempo in un pentolino sciogliete la tavoletta di cioccolato che avrete precedentemente fatto a pezzi, aggiungete un goccio di latte di soia per ottenere un cioccolato fuso “più liquido”. Unite il cioccolato all’impasto continuando a lavorare bene. Disponete l’impasto in una tortiera imburrata ed infornate a 180° per 45 minuti circa. Togliete dal forno e cospargete con lo zucchero a velo.
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Polenta pasticciata a modo mio…..



La scorsa settimana l’Uomo Goloso mi ha chiesto espressamente la polenta; confesso che ho avuto un attimo di smarrimento perché la polenta non rientra esattamente fra le ricette che preparo con una certa assiduità e poi, vista la mia provenienza geografica, la polenta ma il mais più in generale, non sono ingredienti con cui ho una grande familiarità. Ho preso quindi il coraggio a 4 mani e sono andata a ripescare nei miei ricordi d’infanzia e nella mia memoria.



Mia nonna paterna era solita proporci in inverno il suo rito della polenta. Cominciava la mattina presto con il preparare un sugo di carne ristrettissimo a base di spuntature di maiale e di salsicce rigorosamente fatte in casa: lasciava cuocere a fuoco lento questo ristretto di pomodoro e di carne per 3-4 ore almeno. Fatto il condimento, si concentrava nella preparazione della polenta nel paiolo in rame; una volta cotta, la polenta veniva “adagiata” sulla spianatoia in legno, veniva condita con abbondante sugo ed abbondante pecorino. E poi eravamo pronti tutti per mangiare direttamente dalla spianatoia: quello della polenta rimane un momento di grande convivialità e di aggregazione che ricordo sempre con emozione. E quando qualche anno dopo mangiando del cibo africano che tutti i commensali prendevano da uno stesso grande recipiente, mi sono ritornati in mente tutte quelle volte che mia nonna preparava la polenta e che si mangiava tutti insieme…….ma la storia della polenta della nonna non finisce mica qui…..quella che rimaneva, veniva poi riscaldata in padella e mangiata, con una deliziosa e croccante crosticina, la sera stessa. 

Ho voluto così riprodurre questa ricetta dell’infanzia proponendo all’Uomo Goloso ed alla Nanetta una versione della polenta condita con un sugo di carne di maiale fatto però con del filetto di maiale e con delle salsicce di prosciutto.  

Che vi devo dire, è venuta fuori una polenta buonissima che ha convinto anche me che sono notoriamente poco amante di questo piatto. Ve la propongo e state pur certi che la rifarò prossimamente, tanto l’inverno è ancora lungo!


Ingredienti per 3-4 persone200 gr di polenta integrale istantanea (io ho trovato casualmente la polenta del Molino Nicoli che è veramente buona anche nel formato “precotta”)1 filetto di maiale di 400 gr circa3 salsicce1 barattolo di salsa di pomodoroOlio evo q.b.Pecorino romano e parmigiano reggiano grattugiato q.b.½ cipolla Vino rosso q.b.Sale e pepe q.b.

In un tegame versate l’olio e fate dorare la cipolla affettata. Nel frattempo tagliate a cubetti il filetto di maiale, private le salsicce del budello e schiacciate con la forchetta la carne. Mettete la carne nel tegame, sfumate con un dito di vino rosso e fate cuocere a fuoco vivace per 3 minuti. Poi abbassate il fuoco, unite la salsa di pomodoro e lasciate cuocere per almeno 45 minuti. Il pomodoro dovrà consumarsi, restringersi. Alla fine della cottura aggiustate di sale se necessario e grattate del pepe al momento.
Cuocete la polenta, dovrà risultare abbastanza molle. Prendete una pirofila, ungetela e mettete uno strato di polenta. Condite con il sugo e con una generosa manciata di pecorino grattugiato. Ripetete l’operazione utilizzando al posto del pecorino il parmigiano grattugiato. Servite calda accompagnata da un bicchiere di vino rosso corposo.
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Risotto zucca e pecorino



Vi ricordate della zucca utilizzata un paio di settimane fa per quel plumcake zucca, mele e noci? Ebbene, una parte è stata destinata a questa ricetta che avevamo visto in televisione presentata dal mitico Giorgione, un omone barbuto che mette soggezione ai più piccoli, ma simpaticissimo e che propone dei piatti gustosi basati spesso su ingredienti a KM zero. 

Questo risotto zucca e pecorino aveva immediatamente colpito l’Uomo Goloso e quando l’Uomo di casa si mette in testa che deve sperimentare una ricetta non c’è nulla che lo possa fermare, neppure la sottoscritta….. Devo riconoscere, ad onor del vero, che questo risotto merita: sarà stata la zucca dell’orto particolarmente saporita, sarà stato il pecorino stagionato, sarà stato il riso carnaroli…..insomma ce lo siamo spazzolato per bene noi TRE!
250 gr di risotto Carnaroli200 gr di zucca già sbucciata e cottaPecorino q.b.Burro q.b.1 scalognoOlio evo q.b.1 rametto di rosmarinoBrodo vegetale q.b.

Sbucciate la zucca, tagliatela a dadini piccoli. Scaldate dell’olio in una pentola, aggiungete lo scalogno anche questo tagliato sottilmente. Dopo un paio di minuti unite la zucca e lasciate cuocere a fuoco basso la zucca per una decina di minuti. Nel frattempo cominciate la cottura tradizionale del risotto: solo a metà cottura aggiungete la zucca ed il rosmarino tagliato finemente. Spegnete, unite il burro ed una copiosa manciata di pecorino.
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