Archivio Mensile

novembre 2011

Cereali e Legumi

I porri e il burro


Oggi sono di corsissima: devo scappare in aeroporto a recuperare la mia amica Francesca che arriva da Parigi (già mi immagino la scena madre all’aeroporto, anzi mi devo ricordare di prendere un bel fazzoletto di stoffa formato lenzuola ;-))) e devo ancora postare qualcosa sul mio blog……allora eccovi una ricetta supersonica per mamme indaffarate che ho inventato su due piedi, anzi su due mani, l’altro giorno!
Ero talmente presa a fare delle cose e non mi sono accorta del tempo che passava: ho alzato gli occhi ed ho visto che le lancette dell’orologio segnavano già le 12. Help! Devo preparare qualcosa da mettere sotto i denti perché poi alle 12.45 vado a prendere la Nanetta all’asilo e se non mangio prima, finisce poi che non mangio per niente oppure  che mangio alle 2 del pomeriggio. Apro il frigo ed a parte una ciotola con della quinoa già cotta non avevo molto altro. Mi sono ricordata che mio suocero- sant’uomo!- il giorno prima mi aveva portato a casa dei porri dell’orto, piccoli, teneri e profumatissimi. Io amo molto le tagliatelle con i porri però non avevo il tempo di mettere su l’acqua, aspettare che bollisse, buttare la pasta, ecc….ed allora ho pensato di preparare queste tagliatelle con i porri ma senza tagliatelle, usando al posto della pasta (scusate il gioco di parole!) la quinoa!
Ho affettato finemente i porri, li ho fatti cuocere in un padella con il burro, quando hanno cominciato a diventare trasparenti, ho versato la quinoa (anzi il melange boulghour-quinoa ad onor del vero), li ho fatti saltare un pochino, ho aggiunto una generosa grattata di pepe macinato al momento ed un cucchiaio scarso di parmigiano. Che dire? Deliziosi nella loro estrema semplicità! Mentre mangiavo mi ha chiamato mio marito che sentendomi masticare si è incuriosito, gli ho spiegato la ricetta e voleva che gliene lasciassi un po’: per questa volta ho mangiato tutto io, la prossima volta la preparerò anche per lui.
Vi lascio, ma prima di augurarvi buon fine settimana vi segnalo due iniziative in programma questo weekend a Milano. Per il centenario di Pellegrino Artusi, a cui ho dedicato anche un post un po’ di tempo fa, l’Associazione Mare Magnum Librorum organizza una domenica a tema. Domenica 13 novembre 2011, in occasione del tradizionale appuntamento con gli oltre 100 espositori di libri vecchi e antichi di Piazza Diaz a Milano, verranno presentate anche delle speciali selezioni di libri di cucina, soprattutto del XIX e XX secolo, italiana e straniera. Dopo le 12, appuntamento per un buffet estemporaneo offerto dalla scuola alberghiera Collegio Arcivescovile Castelli di Saronno.
Sabato 12 novembre dalle ore 15.30 alle 17.30, i più piccoli potranno cimentarsi nella preparazione della Pizza presso la sede di Musicopoli in Via Boifava 17 a Milano. Il corso è rivolto a tutti i bambini dai 4 agli 11 anni: voi portate il grembiule e la fantasia!

Lascia un commento goloso
Articoli Correlati
Insalata di farro con pesto di pomodori secchi e sedano
Peperoni Topepo farciti con quinoa e salmone
Insalata di quinoa, crema di peperoni grigliati, feta e mandorle
Pasta

Gnocchetti saporiti di zucca


Questa ricetta nasce in realtà l’estate scorsa: mentre ero in vacanza sulle Dolomiti ho conosciuto la signora che gestiva il residence presso il quale avevamo preso in affitto l’appartamento. Parlando del più e del meno, ci siamo rese conto che avevamo le stesse problematiche di tipo alimentare: lei aveva due gemelle un pò più grandi della Nanetta ed era continuamente alla ricerca di nuovi spunti in cucina che l’aiutassero nell’arduo compito di far mangiarein modo sano ed equilibrato le bambine. Mi ha quindi suggerito una ricetta tipicamente altoatesina, gli spatzle, però nella loro versione arancione perché al posto dei più classici spinaci usava la zucca. E mi ha assicurato anche che questo piatto era proposto, con grande successo, all’asilo che frequentavano le bimbe..…Diligentemente, mi sono fatta scrivere la ricetta, ho comperato l’attrezzo per gli spatzle ed ho provato a realizzarla lo scorso weekend con le zucche dell’orto…evidentemente qualcosa è andato storto perché ad un certo punto, ho deciso di prendere in mano la situazione e di ripiegare su degli gnocchi. L’impasto ottenuto seguendo le dosi indicate era troppo duro per poter realizzare degli spatzle, ho pensato fosse “colpa” delle zucche dell’orto che non contengono praticamente quasi per nulla acqua e con lo stesso ho preparato degli gnocchi saporiti perché la grossa differenza tra gli spatzle e gli gnocchi è che nei primi troviamo formaggio in abbondante quantità, mentre gli gnocchi ne sono privi. Li ho proposti alla Nanetta, che dopo una prima occhiata circospetta, li ha ingurgitati e divorati in un batter d’occhio, segno evidente che gli gnocchi-spatzle sono stati assolutamente di suo gradimento, da rifare quindi.

Vi metto di seguito gli ingredienti, poi fate anche ad occhio:300 gr di zucca4 cucchiai di parmigiano 1 uovo Sale q.b.Farina q.b. 
Quanto al condimento sono stata sul classico, burro fuso, parmigiano e salvia appena raccolta in giardino: un successone, basti pensare che l’insalatiera che vedete nella foto ce la siamo fatta fuori in due e mezzo J
Pulite la zucca, tagliatela a pezzi e mettetela nel forno a 160° perché si appassisca. Una volta cotta passatela completamente sino ad ottenere una purea, mescolatela con l’uovo, aggiungete il parmigiano, sale e farina in modo da ottenere un composto morbido ma non troppo, duro ma non troppo. Lasciate riposare in frigo per un’ora, tirate fuori e ricavate dall’impasto dei fusi di pasta da cui otterrete poi gli gnocchi. Gettateli nell’acqua bollente, quando cominciano ad affiorare in superficie, sono cotti. Conditeli con del burro fuso al momento, salvia fresca e parmigiano. Servite caldi.
4 Commenti golosi
Articoli Correlati
Vellutata di patata dolce e zucca con cotechino croccante
Cheesecake agli agrumi
Paccheri al forno e carciofi croccanti
Pesce

Polpo a modo mio


Coloro che seguono assiduamente il mio blog sanno già che mi piacciono molto il polpo, le seppie, i calamari & C. , e che, strano ma vero, tutti questi molluschi risultano di gradimento anche alla Nanetta. Sul mio blog ve li ho già proposti in vari modi: polpo in insalata con finocchi, calamari con ripieno di spinaci e scamorza oppure sotto forma di vellutata di piselli con polpo grigliato….. oggi invece vi suggerisco una ricetta di mia “invenzione”: una sorta di polpo con le patate ma più ricco. Ci ho aggiunto infatti i pomodori, le olive verdi ed il rosmarino e l’ho trasformato così un piatto unico che ha il pregio di rimanere leggero.
Ingredienti500 gr di polpo2 patate medie2 spicchi di aglio15 olive verdi1 rametto di rosmarino3/4 scatola di passata di pomodoriniOlio evo q.b.SaleUn goccio di vino bianco 
Fate bollire il polpo e tagliatelo a pezzi. A parte riservate lo stesso trattamento alle patate. Fate le olive a rondelle. In una padella con un filo d’olio rosolate l’aglio, versate la passata di pomodorini e le olive, lasciate cuocere 3-4 minuti, poi unite il polpo e le patate sfumando con un goccio di vino bianco. Lasciate cuocere a fuoco lento per un quarto d’ora almeno. A cottura quasi ultimata aggiungete il rosmarino sminuzzato, aggiustate di sale e proseguite la cottura per un paio di minuti, non di più. Servite caldo!
4 Commenti golosi
Articoli Correlati
Vellutata di patata dolce e zucca con cotechino croccante
Cheesecake agli agrumi
Paccheri al forno e carciofi croccanti
Libri

Le avventure di Tino Il cioccolatino


Con il post di oggi, inauguro una rubrica di consigli, di suggerimenti, di spunti in vista del Natale; una rubrica in cui mi permetto di segnalarvi quello che ho scovato in rete oppure in libreria o ancora semplicemente andando in giro per Milano e dintorni e che potrebbe tornarvi utile a Natale.
Qualche giorno fa mi è capitato tra le mani questo libro: Le avventure di Tino il cioccolatino (Edizioni Piemme). Si tratta di un delizioso volume che raccoglie tre delle storie più amate di questo personaggio: un cioccolatino intraprendente ed un po’ birichino che nella cucina di zia Marianna, un luogo pieno di profumi e di sapori, ne combina di tutti i colori e finisce per innamorarsi di Nugabella, una sensuale caramella al cioccolato…..Il libro è consigliato ai bambini dai 5 anni in su, ma io ho provato a leggerlo alla Nanetta e mi sembrava estremamente interessata; innanzitutto tutto perché i disegni e le illustrazioni sono molto colorati e realistici ed i bambini ritrovano continui richiami alla realtà che li circonda e poi perché i personaggi fantastici di queste avventure sono tutti utensili che quotidianamente utilizziamo in cucina: c’è il malvagio Grattugino che cerca sempre una scusa per ridurre Tino in polvere, il cugino Moretto, un simpatico pralinato brasiliano alla cannella, Piera la caffettiera, Monsieur il Cavaliere dei Profiteroles, insomma tutto quello che grandi e piccini trovano in pasticceria o nella cucina delle loro mamme o delle loro nonne. Alla fine del libro ci sono, inoltre, dei giochi per i bambini e delle ricette che troviamo menzionate nelle varie avventure di Tino.
I libri di Tino il Cioccolatino sono adatti ai bambini più piccoli che si avvicinano alla lettura con l’aiuto di un adulto ma anche ai bambini che iniziano ad avventurarsi da soli nel mondo dei libri. Storie divertenti, che conquistano i giovani lettori parlando di avventura e di amicizia ed insegnando i valori della buona e sana alimentazione, senza perdere il gusto della dolcezza. Le vicissitudini di Tino il Cioccolatino, ambientate in vari paesi del mondo, offrono anche la possibilità di scoprire nuovi costumi e culture diverse. Il personaggio del cioccolatino piace molto ai bambini ed ho scoperto che è letto nelle scuole elementari in tutta Italia. Il cioccolato è una coccola, piace a tutti e rappresenta un messaggio universalmente conosciuto…..
Le due autrici, Chiara Patarino ed Aurora Marsotto, si sono a lungo occupate di narrativa per l’infanzia ed hanno al loro attivo molti titoli di libri per l’infanzia.
2 Commenti golosi
Articoli Correlati
Storie in frigorifero e smoothie di lamponi e latte di mandorla
Il club dei cuochi segreti
Giochiamo che ti invitavo a merenda?
Pasta

Rigatoni, patate e catalogna


Weekend orribile da un punto di vista climatico ma sicuramente proficuo sotto il profilo gastronomico: con la pioggia battente degli ultimi 3 giorni, ho avuto un’ottima scusa per restarmene in casa e sperimentare nuove ricette, provare accoppiamenti insoliti, dare una sistematina alla mia dispensa e cominciare ad impacchettare quei regali di Natale che ho già comperato e che stanno cominciando ad ammucchiarsi nel mio armadio…..e sì perché io appartengo alla categoria di quelli che cominciano a fare i regali di Natale due mesi prima; di quelli che se vedono ad agosto, in vacanza, nel pieno della calura estiva, un oggetto che pensano possa far piacere a quella determinata persona, non ci stanno lì a pensare due volte, lo comperano e se lo portano via!
Una della sperimentazioni del weekend sono questi rigatoni con patate e catalogna: avevo della catalogna dell’orto, dolce e tenera, che aspettava solo di essere cotta, l’ho sbollentata ed ho creato su due piedi questa ricetta che ha riscosso notevole successo fra i miei commensali.

 Ingredienti200 gr di rigatoni1 patata media150 gr di catalogna cottaParmigiano grattugiatoAlici sott’olio (5-6) oppure pasta di alici oppure colatura di aliciPeperoncino q.b.Olio evo1 spicchio di aglioSale q.b. 
Lessate la catalogna e la patata separatamente. Tagliate a cubetti la patata, affettate la catalogna. In una padella fate scaldare un po’ di olio e rosolate lo spicchio di aglio. Quando comincerà a sfrigolare, aggiungete la pasta di acciughe e lasciate cuocere un paio di minuti, mettete un pizzico di peperoncino ed unite i cubetti di patate e la catalogna. Ripassate il tutto in padella per una decina di minuti avendo cura di mescolare bene. Nel frattempo cuocete i rigatoni e versateli nell’intingolo, mantecate il tutto per un minuto, aggiungete una bella spolverata di parmigiano grattato e servite in tavola caldi caldi.
Lascia un commento goloso
Dolci

Marmellata di cachi, vaniglia e noce moscata


Adoro i cachi, non ci sono altri termini per esprimerlo: mi piacciono da morire questi frutti che l’autunno inoltrato ci propone, che colorano di arancione il paesaggio autunnale, morbidi, dolcissimi, dalla texture piacevolissima. E con mia somma gioia nell’orto di mio suocero cresce un pianta di cachi che ogni anno, a partire dal mese di ottobre, invade la nostra tavola con un’abbondante produzione. C’è solo un piccolo particolare da non trascurare: succede spesso infatti, che i cachi maturino tutti insieme ed allora ci si ritrova con 10-12 cachi da consumare in un arco temporale molto breve. E’ quanto mi è successo la settimana scorsa: personalmente, pur amando i cachi, non ne posso consumare più di uno al giorno, la Nanetta, dal canto suo, l’anno scorso li mangiava volentieri, ma quest’anno sembra aver cambiato idea e non li degna neppure di uno sguardo….che fare allora?
Ho provato a farci una marmellata, il problema era azzeccare le dosi e rendere il tutto un insieme gradevole al palato: tutte le marmellate di cachi che ho assaggiato non mi hanno mai convinto perché spesso e volentieri allappano oppure sono troppo dolci, quasi stucchevoli. Sono partita da Fruttapec, ho aggiunto la polpa di cachi, lo zucchero indicato (un po’ meno della dose consigliata), un baccello di vaniglia, del succo di limone per attenuare un poco tutta questa “dolcezza” e per schiarire l’arancione intenso del cachi poi, alla fine, della noce moscata……L’ho messa nei barattoli, ne ho tenuto da parte mezzo barattolo per assaggiarlo e farlo assaggiare a mio marito ed il risultato mi ha sbalordito: innanzitutto non allappa (anche perché i cachi che avevo utilizzato erano talmente maturi e dolci che sarebbe stato impossibile) e poi non è neppure stucchevole…..anzi quasi quasi direi che non sa neppure di caco! Comunque sia, ho dato un barattolo di marmellata anche a mia suocera a cui è piaciuta molto ed allora ho pensato che forse avrei potuto condividere con voi questa mia ultima sperimentazione. E se avete delle ricette di marmellate di cachi anche voi, inviatemi una mail….io ho ancora 5 cassettine di cachi in cantina che stanno maturando e per i quali urge una soluzione!


Ingredienti:1 kg di polpa di cachi450 gr di zuccheroFruttapec 1:21 baccello di vanigliaSucco di un piccolo limoneNoce moscata q.b.
Ricavate dai cachi un kilo netto di polpa, mettetela in una pentola. Mescolate lo zucchero e fruttapec a freddo, aggiungetela alla polpa, unite il baccello di vaniglia aperto. Mettete tutto sul fuoco e portate ad ebollizione, quando comincerà a bollire, unite il succo di un piccolo limone, lasciate bollire a fuoco alto per 3-4 minuti almeno, poi spegnete e lasciate discendere la schiuma, grattate un po’ di noce moscata ed aggiungetela alla marmellata. Mescolate ed invasate. Girate i barattoli per 5 minuti, poi conservateli nella dispensa. Gustatela con del burro salato e del pane integrale: è ottima!

2 Commenti golosi
Articoli Correlati
Marmellata di mirtilli e scorze di limone
Marmellata di cachi e cioccolato fondente
Marmellata di pere, pinot nero e cannella
Verdure

Tortino di zucca e castagne



Eccomi anche questa settimana con una ricetta a base di zucca, adatta per i bambini, semplice da realizzare e completa!L’idea alla base di questo tortino di zucca e castagne è un tipo di zucca che trovavo molto facilmente in Francia, il potimarron, e che invece ho qualche difficoltà a trovare qui. Perché mi piaceva così tanto il potimarron? Semplice, perché aveva un retrogusto ed una texture simile ai marroni e quindi tutte le preparazioni a base di zucca, avevano questo souvenir de marrons….io invece ho delle zucche tipo Marina le più adatte a fare i tortelli e visto che mia suocera è di origine mantovana, ça va sans dire il fatto che prediliga quelle zucche. Ed allora ho pensato che avrei potuto sopperire alla mancanza di potimarron mettendo in questo mio tortino delle castagne che trovate facilmente in commercio, pronte all’uso, già bollite e sbucciate. E poi per rendere il tutto un po’ più salato e più calorico ho aggiunto delle fettine di toma: consiglierei a quanti sono a dieta di astenersi dal preparare questo tortino!

Ingredienti per 8 persone1.2 kg zuccaScalogno per soffritto q.b.150 gr di castagne3 uovaSale, pepe, noce moscata3 cucchiai di emmental grattugiatoUn goccio di latte caldo

5-6 Fettine di tomaOlio per imburrare teglia
Tagliate la zucca a dadini: in una padella, con un po’ di olio, fate soffriggere lo scalogno e poi mettete la zucca a cuocere. Considerate almeno 30-35 minuti di cottura a fuoco basso: a cottura ultimata la zucca dovrà sciogliersi. Schiacciatela bene con una forchetta, aggiustate di sale, pepe e noce moscata. Sminuzzate le castagne bollite. In una terrina mescolate le uova e l’emmental grattugiato. Mescolate le castagne alla zucca schiacciata, unite il composto uova/emmental : aggiungete un goccio di latte caldo al composto nel caso in cui dovesse essere poco morbido. Con dell’olio ungete bene la pirofila: versateci il composto  e decorate il tutto con delle fettine sottili di toma. Infornate a 180° per 30 minuti circa. Servite tiepido.
3 Commenti golosi
Articoli Correlati
Frittelle di piselli, pecorino e menta
Risotto castagne, porcini e pancetta croccante
Tagliolini al salmone con porri e scorza di limone
Pesce

Polpettone di tonno


Il polpettone è uno di quei piatti che ti semplifica la vita e ti risolve il pranzo. Semplice da realizzare, rapido nella sua esecuzione, eco-compatibile perché spesso viene fatto con gli avanzi, amato dai grandi ma, soprattutto dai più piccoli: che volete di più da un piatto con queste caratteristiche?
Amo molto il polpettone di carne al limone che fa mia mamma, ma erano anni che non mangiavo più il polpettone di tonno: mi è capitato di mangiarlo qualche settimana fa a casa di una mia amica, romana come me, ma transfuga a Milano per amore (proprio come me!). E mentre sbocconcellavamo il polpettone abbiamo fatto la riflessione che questo piatto è realizzato spesso dalle mamme romane, chissà perché poi……ogni mamma aggiunge il suo tocco personale ma la base della ricetta rimane quella.
La sorpresa è stata ancora più grande quando ho visto che la Nanetta ha sbranato senza batter ciglio 3 fette di polpettone, segno evidente che è stato di suo gradimento: sicuramente lei deve averlo preso per ciccio ma a me va bene anche così, che creda pure che si tratti di ciccio mentre invece è tonno, l’importante, in quanto mamma, è che mangi il pesce!
Ho ripreso quindi la ricetta della mia amica, l’ho confrontata con quella della mia mamma e quella  che vi propongo è un mio adattamento: provatelo e proponetelo ai vostri bambini come alternativa gustosa alla classica soglioletta!


Ingredienti per 4 persone:320 gr di tonno sgocciolato (considerate una scatoletta da 80 gr a persona) 2 uova 2 cucchiai di parmigiano3 cucchiai di pangrattato (se vi sembra troppo molle, aggiungetene anche un altro)Sale e pepe q.b.Noce moscata q.b.Capperi tritati q.b. (io ne ho messi 10 di numero)Prezzemolo q.b.In una capiente terrina, sminuzzate il tonno, unite le due uova, il parmigiano, il pangrattato, i capperi tritati, il prezzemolo, la noce moscata, il sale ed il pepe. Amalgamate bene il tutto. Prendete della carta forno ed arrotolateci il polpettone: dovrete fare una sorta di caramella gigante. Arrotolate la caramella nella carta di alluminio, mettete il polpettone in un pentola e lasciatelo bollire per 35-40 minuti circa. Lasciate raffreddare, tagliate a fette e servite. E’ buono anche accompagnato dalla maionese ma io non l’ho data alla Nanetta, ho preferito piuttosto decorarlo con dei minuscoli capperi di Lipari.

Lascia un commento goloso
Articoli Correlati
Vellutata di patata dolce e zucca con cotechino croccante
Cheesecake agli agrumi
Paccheri al forno e carciofi croccanti
Seo wordpress plugin by www.seowizard.org.