Dolci

Cake alle more e alle mandorle


In attesa del weekend oramai alle porte, vi offro uno spicchio di cielo ed una manciata di palloncini….sono quelli con cui i bambini del paese in cui abito hanno colorato il cielo domenica scorsa. E’ un’iniziativa, questa, che si ripete ogni anno ed ogni anno propone a grandi e piccini la magia ed l’incertezza legate al lancio dei palloncini. Quando ero piccola c’era una canzone che faceva così: “dove vanno a finire i palloncini quando sfuggono di mano ai bambini”….era del mitico Renato Rascel, in ogni caso si tratta di uno di quei motivetti che ti rimangono dentro e poi un giorno riemergono dalle profondità del nostro subconscio….ma ritornando al nostro lancio di palloncini, ogni palloncino aveva un’etichetta recante l’indirizzo del bambino che l’avrebbe lanciato, se il palloncino sarà ritrovato, l’etichetta dovrà essere rispedita al mittente ed il bambino riceverà un regalo…..simpatica, vero, come iniziativa?



Ma veniamo al nostro cake che l’Uomo Goloso mi ha gentilmente preparato: lui ha utilizzato della deliziosa marmellata di more che abbiamo fatto quest’estate e che abbiamo lasciato volutamente un po’ liquida perché la usiamo per le crostate. Potete benissimo sostituire la marmellata con le more anche se oramai la stagione delle more è passata.Buon weekend a tutti e…copritevi, sembra infatti che le temperature scenderanno bruscamente. Sarà vero?



3 uova 125 gr di zucchero in polvere200 gr di farina1 bustina di lievito per dolci30 gr di burro1 vasetto di yogurt200 gr di marmellata di more80 gr di mandorle sfilettateIn una terrina mescolate le uova e lo zucchero. Incorporare poco a poco la farina, il lievito poi il burro ammorbidito.Aggiungete lo yogurt, la marmellata di more e le mandorle sfilettate. Versate il composto in una forma per cake e cuocete in forno a 180° per 45 minuti circa. Fate la prova del coltello o dello stuzzicadenti. Lasciate raffreddare prima di togliere dalla forma.

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Pennoni con coda di rospo, zucchine e zafferano


So già quello che state pensando: basta con le ricette a base di zucchine! Promesso, per il 2012, questa è l’ultima ricetta con le zucchine che vi propongo, anche perché all’orto non ci sono più zucchine, le ultime che mio suocero mi ha portato le ho utilizzate per questa pasta 😉
Le temperature miti di questi giorni ci stanno illudendo, sembra infatti di essere ancora all’inizio di settembre mentre, invece, le giornate si sono accorciate tantissimo e la mattina l’aria è decisamente più fresca….e poi ci sono nuvole di zanzare, più che in estate, che grazie alle piogge delle settimane precedenti ed al caldo, hanno prolificato tantissimo….grrrrrr…..
Adoro questa ricetta perché contiene tutti ingredienti che amo: coda di rospo, zucchine e zafferano ed è così equilibrata e completa da un punto di vista nutritivo che risulta essere tra le mie preferite!


200 gr di pasta150 gr di coda di rospo1 zucchina piccola½ bustina di zafferanoOlio evo q.b.Sale q.b.Sfilettate la coda di rospo, tagliate a julienne le zucchine. In una padella scaldate un filo di olio e versate le zucchine: dovranno cuocere 5 minuti a fuoco abbastanza alto, unite poi la coda di rospo. In un bicchiere mettete un dito di acqua calda in cui farete sciogliere lo zafferano: a cottura quasi ultimata, versate lo zafferano sciolto e proseguite la cottura mescolando bene per un  paio di minuti al massimo, aggiustate di sale. Cuocete la pasta, scolatela e versatela nella padella. Servite calda.
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Gli involtini della domenica sera



Sarà la congiuntura astrale, sarà perché il lunedì arriva sempre di domenica pomeriggio come scrive Massimo Lolli nel suo libro, sarà perché, da quando sono mamma e lavoratrice, spesso la domenica pomeriggio sono più stanca del venerdì sera….insomma per tutte queste e per altre mille ragioni, mi risulta difficilissimo cucinare la domenica sera e, ad ogni weekend, mi invento qualcosa per aggirare questa “corvée”, ridurre al minimo i minuti di permanenza dietro i fornelli e soddisfare, al contempo, le fameliche mandibole della Nanetta e dell’Uomo Goloso che non scioperano mai ;-)))))Ed eccovi allora questa pseudo ricetta (quasi quasi mi vergogno a definirla ricetta) che però presenta due pregi: quello di essere super veloce (nel frattempo potete anche concedervi il lusso di passare un po’ di smalto sulle vostre unghie provate da un fine settimana di giardinaggio) e completa perché ha tutto (verdure e proteine animali),  insomma beccatevi questi involtini e buon lunedì a tutti!

 Melanzane grigliate q.b.Fettine di prosciutto cotto tagliato sottile: considerate una fettina per involtinoSottilette cremose: ½ fettina per ogni involtinoOlio evo q.b.Sale grosso q.b.Prendete una melanzana viola e lunga, fatela a fettine: disponete le fettine in uno scolapasta, irroratele con del sale grosso e poi coprite con un oggetto pesante. Io ho uno splendido sasso che utilizzo esclusivamente per questo scopo. Lasciate le melanzane per un paio di ore almeno, poi grigliatele su di una bistecchiera senza aggiunta di olio o altre materie grasse. Prendete una fettina di melanzana grigliata, disponete un fettina di prosciutto cotto e mezza fettina di sottiletta. A questo punto potrete gustare l’involtino così senza farlo cuocere oppure passarlo 15 minuti nel forno a 180° affinché il formaggio si sciolga, in questo caso versate un filo di olio. Personalmente preferisco la versione calda soprattutto vista la stagione ma anche la versione fredda è appetitosa.
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Pasta, ceci e acciughe



Meno male che siamo a giovedì, che questa settimana di lavoro sta finendo e che il fine settimana è alle porte!  
Sono fusa: non sono ancora riuscita a smaltire tutta la stanchezza, soprattutto mentale, che ho accumulato nelle settimane che hanno preceduto il mio matrimonio…..immagino ci vorrà del tempo considerando anche il fatto che, ad una certa età, i tempi di recupero sono decisamente più lunghi!

Oggi vi lascio una ricettina decisamente “atipica”: un po’ estiva ed un po’ invernale, pasta e ceci. Anche se sono un’amante della pastasciutta, il caldo dell’estate appena trascorsa, mi ha fatto passare la voglia di pasta: a parte la pasta alla checca, qualche variazione sul tema di pasta fredda, non mi sono cimentata in nuove ricette, però ho preparato spesso questa “minestra” asciutta che è ottima bollente ma è buona anche gustata a temperatura ambiente: chiedete all’Uomo Goloso! 


Per 4 persone:200 gr di ceci secchi6/7 acciughe sott’olio200 gr di ditaloni rigati1 rametto di rosmarino1 spicchio di aglioOlio evoSale q.b.
La sera prima mettete ammollo i ceci secchi: l’indomani cuoceteli in una pentola con acqua salata per oltre un’ora circa. In una pentola scaldate un filo di olio, unite lo spicchio d’aglio ed il rametto di rosmarino (se preferite un sapore più deciso potete preparare un battuto di aglio e rosmarino; personalmente prediligo la prima versione che vi ho proposto perché il sapore rimane più delicato), aggiungete le alici e lasciate rosolare il tutto per 5/6 minuti: le alici dovranno sciogliersi. Versate questo intingolo sui ceci cotti e sulla loro acqua, portate ad ebollizione, versate i ditaloni e cuoceteli. Salate la pasta solo all’ultimo. Prima di servire in tavola, lasciate riposare qualche minuto e togliete il rametto di rosmarino. Non aggiungete il formaggio grattugiato, veramente non ci azzecca! Se preferite consumare questa minestra a temperatura ambiente, allora cuocetela e lasciatela raffreddare un paio di ore: è gustosa anche in questo modo.
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Libri

A casa dei nonni!


Credits: edizioni Donzelli
Oggi è la giornata dedicata ai Nonni: non so da quanto tempo sia stata istituita questa festa (io ho scoperto la sua esistenza solo al mio rientro dalla Francia) però penso che sia giusto e doveroso rendere omaggio, almeno una volta all’anno, ai nonni che svolgono un ruolo essenziale ed importantissimo nella crescita dei nostri figli. Personalmente ho un ricordo fantastico e tenerissimo dei miei nonni, soprattutto di mio nonno materno che ha vissuto insieme a noi sino a quando avevo 6 anni  e mi ha coccolata e viziata in tutti i modi. Ed è per rendere omaggio a tutti i nonni del mondo, che oggi mi permetto di segnalarvi al volo un libro, A casa dei nonni (edizioni Donzelli) appena uscito che ci propone una storia, lieve e poetica al tempo stesso, sulle piccole cose e gli oggetti che ci aiutano a tenere insieme gli affetti.Che divertenti i nonni di questa storia, sempre così arzilli e pieni d’iniziative: il nonno del libro è inseparabile dal suo bastone e dalla nonna, mentre lei non molla neppure per un istante le sue vecchie calze. Se c’è da fare una riparazione, da inchiodare, da legare o da stringere, il bastone o le vecchie calze diventano la soluzione a tutto. Le calze della nonna sono come un filo magico che lega i nonni l’uno all’altra e che tiene insieme tutte le cose della casa. Solo alla pioggia che passa dal tetto, i nonni non hanno ancora trovato un rimedio…Poi un’estate, i nipotini pitturano le tegole di un capanno crollato ed alle prime piogge il nonno pensa bene di mettere queste tegole multicolori sul tetto della casa, per tappare i buchi…… e che sorpresa meravigliosa per la nonna, quando si trova in casa una pioggia di colori!Il libro è stato scritto ed illustrato a 4 mani da Arianna Squilloni, che vive e lavora in Spagna e scrive storie dedicate ai bambini, ed Alba Marina Rivera, illustratrice di origine russa.
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Budino di ricotta e pesto di pomodori secchi




E’ inutile starci a girare intorno: quando sono stanca, come lo sono in questo periodo, non solo non ho voglia di cucinare, ma quei pochi esperimenti che tento in cucina non mi riescono….




è proprio vero che la riuscita di un piatto o di una ricetta dipendono senz’altro dalla bravura del cuoco, ma bisogna anche aggiungerci la “disposizione d’animo” altrimenti niet! Ed allora dopo un paio di tentativi abortiti, ho optato per una ricetta che, non mi vergono a scriverlo, ho ripreso di sana pianta da un piccolo ricettario che ho trovato scartabellando tra i miei appunti. L’Uomo Goloso avrebbe dovuto comperare dei pomodori secchi, si è invece innamorato di questi “pomodori morbidi”  ed io ci ho preparato questo budino di ricotta (non so se l’avete notato ma ultimamente sono leggermente in fissa con la ricotta…..) che, accompagnato da un’insalata, costituisce da solo un piatto unico.
Buona settimana a tutti!

200 gr di ricotta (possibilmente di pecora)
60 gr di parmigiano grattugiato
1 uovo
2 albumi
Noce moscata q.b.
Per il pesto:80 gr di pomodori morbidi Noberasco
60 gr di mandorle sgusciate
60 gr di olive verdi senza nocciolo
1 spicchio d’aglio (facoltativo)
olio evo q.b.
Nel frullatore mescolate la ricotta, l’uovo, gli albumi, il parmigiano ed un pizzico di noce moscata: frullate il tutto. Prendete degli stampini in alluminio, imburrateli e spolverati con il pangrattato, versate il composto negli stampini e cuoceteli a bagnomaria in forno a 180° per 20 minuti circa. Nel frattempo, frullate  i pomodori secchi, le mandorle, le olive e l’olio: dovrete ottenere un pesto rosso cremoso, quindi la quantità dell’olio non può essere definita a priori. Sfornate i budini, fateli raffreddare 10 minuti e serviteli accompagnati dal pesto rosso.
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Risotto con chiodini dell’orto e provola affumicata


E rieccomi a voi dopo una breve pausa con la mia prima ricetta da sposata…tranquilli, non inizierò ad annoiarvi con ricette super complicate ed ingredienti esotici…..continuerò a proporvi con estrema umiltà le mie creazioni che realizzo nella cucina di casa, nei ritagli di tempo oppure nel weekend quando non sono troppo presa con la Nanetta.  Quella di oggi, poi, è una ricetta nata come i funghi! Forse non ci crederete ed anch’io avevo difficoltà a crederci, ma con le piogge degli ultimi tempi, all’orto sono comparsi i primi funghi: chiodini ma non solo, ci sono anche gli ovoli ed i pleos, quei fungoni con delle orecchie grandi grandi …..proprio l’altra sera si è presentato a casa mio suocero con un cesto di funghi immenso ed all’inizio ho stentato a credere che potessero provenire dall’orto; allora ho improvvisato questa ricetta con l’unico formaggio, a parte il parmigiano, che avevo in frigo, una scamorza di bufala affumicata. Inutile dirvi che il Marito Goloso l’ha adorato: il mix chiodini/pleos e scamorza affumicata si è rivelato vincente. La scamorza di bufala affumicata ha un gusto deciso ma non stucchevole che non copre il  sapore di questi funghi, considerati spesso i parenti poveri dei più nobili porcini. 


200 gr di riso carnaroli80 gr di provola di bufala affumicata e tagliata a dadini150 gr di chiodini cotti1 cucchiaio di parmigiano grattatoBrodo vegetale q.b.Prezzemolo q.b.Olio evo q.b.1 dito di vino bianco1 noce di burro per mantecareSale e pepe q.b.Pulite i funghi e sbollentateli, togliendo di tanto in tanto la schiuma. In una casseruola scaldate l’olio, aggiungete i funghi , poi il riso, sfumando con il vino bianco. Aggiungete il brodo nel corso della cottura: a 2 minuti dalla fine, versate i dadini di provola e continuate a girare. Spegnete e mantecate con il burro, il parmigiano e per finire cospargete con il prezzemolo. Servite in tavola caldo.


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Da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano…….


Ciao!Come state? Io benone ma molto molto stanca e più stordita del solito. Il matrimonio è andato benissimo: il tempo ci ha assistito ed ha contribuito non poco alla riuscita di questo evento. Per quanto mi riguarda, sto lentamente ritornando alla normalità: anche sabato ho avuto 16 persone a pranzo per una grillade tra romani, padani, veneziani, siciliani, francesi e portoghesi…insomma mélange di lingue e di culture diverse….ma per fortuna il buon cibo mette tutti d’accordo e, soprattutto, non conosce frontiere……Allora scrivo subito che ho cominciato a piangere ed ad emozionarmi sin da giovedì mattina quando ho recuperato in aeroporto i miei amici portoghesi, ho continuato poi nel pomeriggio con i francesi e quando ho rivisto la mia testimone di nozze…..Venerdì, giorno del fatidico si, è andata meglio:  a parte l’emozione, legittima, al momento della cerimonia, tutto è filato liscio. Io ho scelto un abito che rispecchia il mio carattere e la mia personalità: un abito vintage che ha quasi 45 anni….ho indossato, infatti, l’abito da sposa di mia mamma, in mikado di seta, monacale e rigorosamente anni ’60. La pettinatura ed il trucco hanno seguito lo stile: banana e eye liner…..La Nanetta, quanto a lei, si è scatenata: nonostante il vestitino bianco vaporoso ed il cerchietto tra i capelli rossi, la piccola peste ha dato del filo da torcere alla baby sitter che avevo provvidenzialmente previsto per l’occasione. Il menù ha soddisfatto i palati ma, soprattutto, le mandibole di tutti….forse i carnivori saranno rimasti un po’ “delusi” perché il buffet di antipasti dava ampiamente spazio al pesce, ma si sono sicuramente rifatti con il delizioso filetto che avevo previsto come secondo e che io ho a malapena toccato…..la torta nuziale è letteralmente sparita, divorata, e i kili di confetti ai vari gusti nonché i marshmallow multicolore sono stati apprezzatissimi da grandi e piccini….ma l’aspetto che più mi è piaciuto del mio matrimonio è stato il ritmo: non troppo lento, di quella lentezza estenuante che alle 7 di sera sei ancora a tavola, ma neppure troppo veloce….Mi è piaciuto che le persone, diverse per lingua, cultura e tradizioni, si siano mescolate tra di loro: bambini che non si erano mai visti e che hanno subito cominciato a giocare insieme ma, soprattutto, adulti che hanno familiarizzato e che, alla fine della giornata, si sono scambiati indirizzi e numeri di telefono….insomma un matrimonio all’insegna della convivialità e della serenità. Al momento non ho foto da mostrarvi, se non quelle che ho scattato io stessa nell’albergo che ci ha ospitati per la nostra prima notte di nozze….non appena riceverò i provini dal fotografo metterò qualcosa in linea…..Sostanzialmente nulla è cambiato tra il prima e il dopo, però se c’è una cosa che penso ogni giorno da sei anni a questa parte, da quando cioè ho deciso di condividere la mia vita con l’Uomo goloso, è che da soli si va più veloci, ma insieme si va sicuramente più lontano JBuona giornata a tutti!
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Dolci

Sospiri di pan di Spagna con crema al rosmarino e glassa di frutti rossi




Ho volutamente lasciato la ricetta di questo dolce realizzato per il mio addio al nubilato ad oggi perché è un giorno speciale: la Nanetta compie 3 anni.
Questa è per tutti noi una settimana ricca di emozioni, di impegni, di risate e di lacrime di gioie: stasera festeggeremo i suoi tre anni e venerdì ci sposiamo……e poi rivedrò i miei amici francesi che pur di partecipare al nostro matrimonio, faranno un lungo viaggio; rivedrò gli amici sparsi per l’Italia che non vedo da tempo, insomma già so che saranno giorni intensi con il fazzoletto sempre in mano perché io sono una dalla lacrima facile. 
 
 
Ora vi lascio, scappo a preparare il dolce per il mio cucciolo gigante e vi do appuntamento alla settimana prossima dopo che tutte queste emozioni saranno passate: nelle prossime 72 mi concentrerò su me stessa e sull’evento.A presto e………. W GLI SPOSI J!!!!!!!!




Ingredienti per 20 sospiri:
Per il pan di SpagnaUova                     n 6Zucchero                g 180Farina 00               g   80Fecola                   g   50Limoni buccia          ½ Rosmarino tritato    1 rametto
Per la crema al rosmarino:Latte intero             g 350Panna fresca            g 150Tuorli d’uova            n   4Zucchero                 g  150Amido di mais         g  40Rosmarino fresco   g   10
Per la glassa ai frutti di boscoFrutti di bosco               g  300Zucchero                      g   300Amido di mais              g   7Gelatina                      g 10Succo di limone            g 10
 Procedimento:
Preparare il pan di Spagna montando i tuorli con 100 g di zucchero, il limone grattugiato, e il rosmarino tritato. A parte, montare gli albumi con 80 g di zucchero e 5 gocce di limone, fino a farli diventare ben sodi. Setacciare la farina e la fecola. Unire delicatamente i tuorli e gli albumi montati e aggiungete poco per volta la farina e la fecola. Colate il composto in semisfere di silicone di 3 cm di diametro e cuocete in forno, già caldo, a 170 ° per circa 10 minuti. Quindi lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Ogni sospiro sarà composto da due semisfere di pan di Spagna. Preparare la crema facendo bollire la panna e il latte con il rosmarino lasciandolo in infusione per 30 minuti. A parte, miscelare i tuorli con lo zucchero, l’amido e il sale. Filtrare il latte ed aggiungerlo al composto di uova e zucchero. Cuocere la crema alla rosa (82°) e abbattere velocemente la temperatura. Preparare la glassa ai frutti rossi frullando tutti i frutti di bosco puliti con lo zucchero e l’amido. Versate in una pentola e fate bollire a fuoco basso, mescolando con un cucchiaio di legno. Togliere dal fuoco e aggiungere il succo di limone e la gelatina, precedentemente messa a bagno in acqua fredda. Filtrare e conservare la glassa a temperatura ambiente coperta dalla pellicola a diretto contatto con la superficie. Farcire le cupolette di pan di Spagna, con la crema al rosmarino,  senza sformarle dal loro stampo, aiutandosi con un sac-à-poche con la bocchetta riccia. Togliere dallo stampo di silicone la metà delle cupolette farcite e tagliare la parte tondeggiante, per creare la base d’appoggio. Adagiare al centro di ognuna un po’ di crema al rosmarino e sopra sistemare un’altra cupoletta farcita, facendole aderire tra loro con la crema. Porre in freezer per circa 2 ore. Trascorso il tempo  necessario  sistemare i sospiri sopra una griglia e glassarli , con l’aiuto di un mestolino, con la glassa ai frutti rossi riscaldata a una temperatura di 35°. Decorare ogni sospiro con aghetti di rosmarino brinati.
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