Archivio Mensile

gennaio 2012

Riso

Risotto cime di rapa, pomodori secchi e burrata


Vi ho parlato a più riprese della passione di mio marito per il risotto: la ricetta di oggi è un’umile rivisitazione di un piatto proposto dal celeberrimo ristorante milanese Il luogo di Aimo e Nadia……forse non tutti sanno che Aimo, il fondatore, ha appeso i mestoli ed il grembiule al chiodo per sopravvenuti limiti di età, lasciando i fornelli a due giovani ma talentuosissimi chef che si sono fatti le ossa lavorando all’estero accanto a grandi chef étoilés: si tratta di Alessandro Negrini e di Fabio Pisati, l’uno del Nord, l’altro del Sud.  La loro cucina risente molto dei rispettivi influssi regionali e la ricetta di oggi ne è un esempio lampante.

Avevo assistito ad un loro show cooking in cui avevano proposto proprio questo piatto, naturalmente più elaborato, più complesso nella preparazione, più ricco di ingredienti….io l’ho notevolmente semplificato ma, soprattutto, l’ho adattato al mio gusto personale. Gli ingredienti base: le cime di rapa, la burrata ed i pomodori secchi sono rimasti….le cozze da disporre sopra il risotto così come i capperi sono spariti perché ho ritenuto, ma quest’affermazione n’engage que moi, che il sapore “marino” delle cozze ed il salato dei capperi stonassero con il risotto nella sua globalità….ho insomma alleggerito il piatto anche per poterlo proporre alla Nanetta. In un mio precedente post vi avevo raccontato la ricetta del risotto alle ortiche e stracchino che lei aveva dimostrato di gradire enormemente senza lasciarsi intimorire dal colore verde brillante del piatto; questo risotto è, se possibile, ancora più verde dell’altro ma una volta portato alla bocca risulta sorprendentemente delicato grazie soprattutto alla burrata che equilibra il salato dei pomodori secchi. 
Ingredienti200 gr di riso carnaroli200 gr di cime di rapa10 pomodorini  secchi150 gr di burrata1 cipolla mediaGrana grattugiatoBrodo vegetale q.b.Olio evo q.b.Vino bianco q.b.Pulite la cipolla e tagliatela finemente; in una padella fate scaldare un po’ di olio e poi unite la cipolla: la cottura della cipolla dovrà avvenire a fuoco bassissimo. Io l’ho tenuta circa mezz’ora sul fuoco a bassa temperatura, alla fine diventerà trasparente sino quasi a sfaldarsi. Lasciatela raffreddare e poi mixatela bene in modo da ottenere una salsina. Pulite le cime di rapa, fate scaldare in una padella un poco di olio con lo spicchio di aglio e lasciate cuocere le cime di rapa: anche in questo caso, una volta raffreddate, dovrete passarle al frullatore. Sminuzzate i pomodori secchi, se trovate quelli essiccati, reidratateli in un poco di acqua calda, poi asciugateli, strizzateli e tagliateli a listarelle.In una casseruola, tostate il riso con l’olio evo, poi sfumatelo con un mestolo di acqua calda e poi con il vino. Proseguite normalmente la cottura aggiungendo, al bisogno, del brodo. A metà cottura unite la crema di cipolla, dopo qualche minuto versate la crema di cime di rapa, e poi i pomodorini secchi. Appena prima di spegnere, versate la burrata e, a seguire, il grana grattugiato, mantecate e servite caldo. La burrata deve essere aggiunta proprio alla fine, idealmente non dovrebbe filare. Se volete potete aggiungere anche dei capperi tritati: personalmente trovo che il sapore aggressivo dei capperi, stoni con il delicato della burrata e con il dolce della cipolla, sia fuorviante rispetto ai sapori “pugliesi” di questo risotto…..poi, come per tutte le cose, è una questione di gusti…..
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Maccheroncini salsiccia, olive e pomodori


Che fare con una confezione di maccheroncini all’uovo che giaceva triste e sconsolata in frigorifero da oltre due settimane? Come prepararli per soddisfare i gusti anche della Nanetta? Tra i miei appunti disordinati di viaggio e di piatti, ho ritrovato questa ricetta che avevo assaggiato l’estate scorsa al mare: mi erano piaciuti tanto e così ho deciso di rifarli, usando però, rispetto alla versione originale, i miei maccheroncini all’uovo. Che dire? Adattissimi per fronteggiare il freddo di questi giorni!

Ingredienti250 gr di maccheroncini all’uovo
2  salsicce
15 olive verdi
5 cucchiai di passata di pomodoro
1 spicchio di aglio
Parmigiano o pecorino grattugiato q.b.
Olio evo
Sale q.b.
1 rametto di timoPrivate le salsicce della pelle, sbriciolatele e fatele cuocere in un padellino senza aggiunta di olio.
In una padella scaldate l’olio, aggiungete la passata e poi le olive verdi snocciolate e tagliate. Fate cuocere il tutto 4-5 minuti, unite poi la salsiccia sbriciolata ed il timo, continuando la cottura ancora per qualche minuto. Nel frattempo cuocete i maccheroncini, scolateli ed uniteli all’intingolo, saltateli un minuto in padella, spolverateli con una generosa manciata di parmigiano o pecorino….inutile dirvi che la Nanetta oltre alla pasta, ha fatto fuori tutti i pezzi di “ciccio” dell’intingolo……l’amore per la carne ed i suoi derivati non l’ha certo preso da me J!
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Corso per piccoli Chef!

Credits: Eat’s
Se vostro figlio vi fa entrare in crisi chiedendovi come mai scoppiate a piangere ogni volta che tagliate una cipolla o come fa ad esistere un “Sale dell’Himalaya”, visto che l’Himalaya è una montagna, dal 16 gennaio in poi non dovrete più arrampicarvi sugli specchi per trovare una risposta sensata…..a partire da questa data, infatti, Eat’s, il nuovo food market haut de gamme aperto nel cuore di Milano, ospiterà degli incontri golosi dedicati ai più piccoli, incontri che si propongono di insegnare ai bimbi ad amare il buon cibo.
Si tratta di un appuntamento che si terrà tutti i lunedì per un’ora a partire dalle 16 presso lo Show cooking dell’Eat’s Bistrò e si svolgerà sotto forma di un vero e proprio laboratorio pratico a cura dello chef Matteo Gelmini. Prima del laboratorio, i bambini saranno avviati ad un momento di esplorazione e di approfondimento che avverrà, invece, tra i banconi del Food Market, dove i piccoli cuochi potranno scegliere gli ingredienti da utilizzare direttamente nella preparazione delle loro ricette.
Il corso per “Junior Chef” di Eat’s è stato concepito per essere un momento speciale per i bambini, che daranno libero sfogo alla loro creatività davanti agli occhi divertiti e sorpresi di genitori che, osservandoli all’opera, potranno scoprire qualcosa di nuovo sui loro figli e, perché no, anche sui segreti della cucina.
La partecipazione al corso è gratuita (e con i tempi che corrono mi sembra un’interessante iniziativa), su prenotazione, per un massimo di 4 bambini a settimana. Per ulteriori informazioni contattare Eat’s al numero 02/76280614.
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Gli accras de morue di Goretti


Oggi ricetta esotica, si fa per dire….…..gli accras de morue sono delle polpette di merluzzo che si fanno nelle Antille francesi; ne trovate di tutti i tipi perché ogni mamma, nonna, zia, amica, ha la sua personale versione: con o senza farina, piccantissime o no, con l’aglio o senza, grandi o piccole, insomma c’è solo l’imbarazzo della scelta…..
La mia amica portoghese, Goretti, prepara però una versione riveduta e corretta di queste golosissime polpette di merluzzo; in realtà, da buona portoghese, utilizza il famoso Bacalhau che si fa arrivare direttamente dal Portogallo oppure che compera al mercato portoghese vicino Parigi….e sì, perché Goretti è un’amica che ho conosciuto quando vivevo in Francia e che continuo, nonostante la distanza, a frequentare………..
Le sue polpette di merluzzo sono uno dei più buoni souvenir che ho della Francia: mi ricordo ancora che al suo rumorosissimo matrimonio ne preparò qualcosa come 1200……c’era un tavolo con una montagna di queste polpette disposte come se fossero i barattoli del supermercato. In ogni caso le sue polpette sono come le ciliegie, una tira l’altra e non riesci a smettere di mangiarle…..nel periodo delle feste quando erano a Milano i miei, mio papà è stato preso dal desiderio di mangiare queste polpette che anche lui, in diverse occasioni, aveva gustato ed io l’ho accontentato….ecco la ricetta che condivido volentieri con voi!
Io vi suggerisco di farne in quantità considerevole….nella peggiore delle ipotesi, le congelate per poi friggerle e mangiarle in un secondo momento!


Ingredienti550 gr di baccalà salato
750 gr di patate
1 uovo intero+ 1 tuorlo
Prezzemolo grattugiato q.b.
Olio evo q.b.
Sale e pepe q.b.
1 cucchiaino di peperoncino dolce
Pangrattato q.b.Se utilizzate il baccalà salato, mettetelo in acqua almeno 24 ore prima in modo da togliere il sale. Sbucciate le patate, tagliatele a dadini e mettetele in una pentola, con l’acqua, insieme al baccalà fatto a pezzi: lasciate cuocere il tutto per 40 minuti almeno. Quando le patate risulteranno morbide, scolatele e mettetele da una parte. Pulite il baccalà, eliminando la pelle e sminuzzandolo con le mani in modo da togliere tutte le spine. Con una forchetta schiacciate le patate ed il baccalà, metteteli in un’insalatiera insieme all’uovo intero ed al tuorlo, unite il prezzemolo, il peperoncino dolce, aggiungete un filo di olio, aggiustate di sale e pepe ed amalgamate bene tutti gli ingredienti. In un piatto versate il pangrattato, prendete un po’ di composto e formate delle palline, passate ogni pallina nel pangrattato. A questo punto potete friggere le polpette oppure passarle al forno a 180° per 20 minuti circa….scegliete voi: mangiatele calde!

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La Galette des Rois


La Galette des Rois è il dolce che in Francia celebra l’Epifania…..ad onor del vero cominciate a trovarla nelle pasticcerie e nei panifici subito dopo Natale e la continuate a vederla in circolazione sino alla fine di gennaio. Strano a dirsi, ma io ho sempre associato la Galette des Rois alla fine delle vacanze di Natale, al rientro definitivo al lavoro ed ai bilanci…questo perché nella multinazionale dove lavoravo in Francia, era tradizione che il direttore del momento invitasse tutti i suoi collaboratori a mangiare la galette, farsi gli auguri di buon anno ma, soprattutto, tirare un bilancio professionale dell’anno appena passato ed indicare a grandi linee gli obiettivi per quello appena iniziato…. E così ci si ritrovava intorno ad un tavolo, con una flûte di champagne in mano (perché i Francesi spesso e volentieri bevono anche sul posto di lavoro….) ed una fetta di galette nell’altra, come bravi scolaretti, a sorbirci i sermoni  spesso scontati e sicuramente noiosi di qualche mega direttore (un po’ in stile Fantozzi)….in compenso però ho avuto modo di assaggiare delle Galette buonissime di grandi chef, dai sapori anche esotici ed inediti. Qualche giorno fa, stufa dei panettoni e dei pandori nostrani, ho voluto riprodurla a casa. I puristi della Galette perdoneranno la mia banalizzazione della ricetta: so bene che la Galette quella con la G maiuscola non si fa con la pasta sfoglia ma con la pate feuilletée inversée, ma con una Nanetta come aiutante personale, l’impresa sarebbe risultata impossibile, ho preferito quindi semplificarmi la vita, prendendo due dischi di pasta e procedendo con la preparazione di questo dolce che è veramente semplice.
La tradizione vuole che ogni Galette contenga al suo interno una fève, ovvero una piccola sorpresa: colui o colei che troverà la sorpresa nella sua fetta di Galette (attenzione ai denti perché il rischio rottura è concreto e dietro l’angolo…e non vorrei mai iniziare l’anno con una visita dal dentista) potrà indossare la coroncina d’oro che danno in dotazione al momento dell’acquisto di ogni Galette e che serve per incoronare il re o la regina!
Ingredienti2 fogli di pasta sfoglia 150 gr di farina di mandorle 100 gr di zucchero 1 uovo 25 cl di latte Portate il latte ad ebollizione; sbattete l’uovo, lo zucchero e la farina di mandorle.Mettete il latte fuori dal fuoco, versate il composto nel latte e rimettete sul fuoco continuando a mescolare sino ad ebollizione e poi lasciate intiepidire. Rivestite una forma per crostata con un disco di pasta sfoglia, versate il composto e ricoprite con il secondo disco di pasta. Chiudete bene i due dischi, poi spennellate con il latte e mettete nel forno caldo a 180° per 45 minuti circa. Lasciate raffreddare prima di mangiare.
Buona Befana a tutti!

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Frittata al forno con porri e patate


Dopo la famiglia delle polpette e/o dei polpettoni, la frittata è un’altra di quelle preparazioni che fanno contenti i bambini e semplificano notevolmente la vita di noi mamme….la puoi preparare in mille diversi, usando gli avanzi del giorno prima o semplicemente mettendo dentro le verdure di stagione, è saporita perché basta aggiungere un paio di cucchiai di parmigiano, è morbida e quindi adatta anche alle bocche sdentate J, mette d’accordo grandi e piccini. La Nanetta adora quella con le zucchine romanesche, con i carciofi e con il prosciutto cotto ed il formaggio, però ha trovato di suo gradimento anche questa versione decisamente più invernale della frittata…..e poi, cotta al forno, rimane soffice soffice ed alta: un piacere per gli occhi ma anche per il palato!
Ingredienti4 porri1 patata media4 uova3 cucchiai di parmigianoSale e pepe q.b.Burro q.b.10 cl latte Un goccio di olio evo Pulite i porri, tagliateli a rondelle e fateli cuocere in una padella, a fuoco basso, con un pezzettino di burro. Sbucciate la patata, bollitela e schiacciatela bene con una forchetta. In una ciotola mescolate i porri e le patate, le uova, il parmigiano, il latte, il sale ed il pepe fresco. Sbattete bene tutti gli ingredienti. Prendete una pirofila da forno, ungetela appena con l’olio, poi versate il composto, mettete nel forno caldo a 170° per 20 minuti circa, quando si sarà formata la crosticina dorata, la frittata sarà pronta.
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Speedy soia…….


Bonne année, Meilleurs vœux, che il 2012 vi porti tanta tanta salute e serenità che sono poi le cose che contano di più nella vita.
 Ebbene si, lo confesso, oggi giornata tutta per me…..Sono in ferie, mio marito lavora e la Nanetta è al nido almeno sino alle 5 del pomeriggio: come ogni wonder mamma che si rispetti, ho preparato una lista di cose da fare kilometrica, che se riesco a farne la metà, già mi posso considerare più che soddisfatta….ma il bello di questa giornata tutta per me, è che, dopo il periodo delle feste in cui avevo sempre parenti ed amici in giro per casa, potrò finalmente godermi la mia casetta, dedicare mezz’ora al mio benessere (di norma alla cura della mia persona non dedico più di 10 minuti cronometrati J) e soprattutto cucinare, prendere nuovamente possesso dei fornelli…..e si perché nonostante me la cavicchi in cucina, non appena arrivano i miei da Roma, vengo subitamente relegata al rango di sguattera dalla mia dolce mammina: vietato avvicinarsi ai fornelli, proibito cucinare e portare in tavola ricette che contengano al loro interno anche particelle infinitesimali di aglio o cipolla ;-)))) e allora dopo l’allontanamento coatto dai fornelli, oggi mi scateno, preparo, sperimento, assaggio, aggiusto……..ma per fare tutto questo, non mi rimane poi molto tempo per preparare il pranzo ed allora ecco la ricetta della speedy soia…..
Faccio saltare per 3-4 minuti i germogli di soia in un wok con l’olio ed uno spicchio di aglio, ci aggiungo la quinoa precedentemente sbollentata, salto ancora per un paio di minuti aggiungendo un cucchiaio di salsa di soia oppure di oyster sauce, salsa di ostrica che trovate nei negozi di alimentari esotici anche nei supermercati: ecco pronta una ricetta light per wonder mamme!
Prima di lasciarvi, mi preme segnalarvi questa iniziativa che trovo molto interessante: si parla spesso di incidenti sul lavoro, ma non trovate strano che si menzionano sempre e solo incidenti sul lavoro in cui sono coinvolti uomini?…Ebbene “Donne che Vincono” è il titolo di un calendario fotografico, voluto da ANMIL, che si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tutela della salute delle donne sul luogo di lavoro.
E’ un calendario che racchiude le foto e la storia di dodici donne, crudelmente colpite da un incidente sul lavoro, che hanno dovuto riprogettare totalmente la loro vita e i loro sogni, ma che sono riuscite a preservare la loro femminilità e il loro ruolo all’interno della famiglia, grazie alla tenacia ed alla determinazione tipicamente femminile. Le foto, tutte rigorosamente in bianco e nero,  sono state scattate dalla fotografa italiana, Tiziana Luxardo.  Ogni immagine è accompagnata da un breve racconto  delle protagoniste scritto dalle giornaliste Loredana Quatrini e Nadia Zicoschi e da alcune ‘pillole’ in tema di prevenzione degli infortuni.  Se lo volete, inviate una mail a donnechevincono@anmil.it, specificando l’indirizzo al quale recapitare il calendario: vi sarà inviata una copia gratuita, voi dovrete solo sostenere  le spese di spedizione.
Buona settimana corta!                                                           
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