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Verdure

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Cardi con fonduta di Castelmagno


Per il Ponte dell’Immacolata sono stata nelle Langhe a mangiare il tartufo bianco. Quello con il tartufo è un appuntamento annuale che non manco mai da quando sono ritornata in Italia. Da circa 3 anni andiamo sempre a mangiare in una trattoria, Da Camulin, che si trova a Cossano Belbo: è uno di quei posti in cui hai pochi ma deliziosi piatti sulla carta. Ogni volta che ci vado so già a priori cosa prenderò per antipasto, per primo e per secondo…..
E l’ultima volta che siamo stati, visto che amo molto i cardi, ho assaggiato nuovamente un piatto a base di cardi con fonduta di castelmagno: ho provato a rifarlo a casa e che mi è venuto buonissimo…adesso non dite che non potrete testare questa ricetta perché non sapete dove comperare i cardi: ce li hanno pure l’Ipercoop e l’Esselunga! E difatti io li ho trovati lì……ecco, la Nanetta non li ha graditi: secondo me è stato il castelmagno che è veramente forte come formaggio, però, per una volta tanto, questo piatto ce lo siamo gustato interamente noi due, mio marito ed io! 
Ingredienti800 gr di cardi160 gr di Castelmagno2 tuorli150 ml di latteBurro q.b.Sale q.b.Per pulire i cardi, dovete eliminare le foglie esterne, poi con un coltello togliere i filamenti dei cardi che si trovano all’esterno, strofinarli con il limone e metterli in un’insalatiera con acqua ed aceto. Cuoceteli nell’acqua bollente e salata per una ventina di minuti circa, poi scolateli.Scaldate il latte, aggiungete il Castelmagno tagliato a dadini e senza smettere di mescolare, fate sciogliere per bene il formaggio. Aggiungete poi i tuorli e continuate la cottura per altri 3-4 minuti a fuoco basso.Cuocete i cardi in padella con un poco di burro: un paio di minuti per lato andranno bene. Metteteli in un piatto e versate la fonduta di Castelmagno. Che ve lo dico a fare: trattasi di piatto unico….il rischio cinghialone notturno è sempre dietro l’angolo….

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Frittata al forno con porri e patate


Dopo la famiglia delle polpette e/o dei polpettoni, la frittata è un’altra di quelle preparazioni che fanno contenti i bambini e semplificano notevolmente la vita di noi mamme….la puoi preparare in mille diversi, usando gli avanzi del giorno prima o semplicemente mettendo dentro le verdure di stagione, è saporita perché basta aggiungere un paio di cucchiai di parmigiano, è morbida e quindi adatta anche alle bocche sdentate J, mette d’accordo grandi e piccini. La Nanetta adora quella con le zucchine romanesche, con i carciofi e con il prosciutto cotto ed il formaggio, però ha trovato di suo gradimento anche questa versione decisamente più invernale della frittata…..e poi, cotta al forno, rimane soffice soffice ed alta: un piacere per gli occhi ma anche per il palato!
Ingredienti4 porri1 patata media4 uova3 cucchiai di parmigianoSale e pepe q.b.Burro q.b.10 cl latte Un goccio di olio evo Pulite i porri, tagliateli a rondelle e fateli cuocere in una padella, a fuoco basso, con un pezzettino di burro. Sbucciate la patata, bollitela e schiacciatela bene con una forchetta. In una ciotola mescolate i porri e le patate, le uova, il parmigiano, il latte, il sale ed il pepe fresco. Sbattete bene tutti gli ingredienti. Prendete una pirofila da forno, ungetela appena con l’olio, poi versate il composto, mettete nel forno caldo a 170° per 20 minuti circa, quando si sarà formata la crosticina dorata, la frittata sarà pronta.
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Indivia belga con speck croccante


Quest’anno non sono ancora entrata in modalità natalizia ….come mamma ho fatto tutto quello che era mio dovere fare per garantire alla Nanetta un genuino spirito di Natale: ho fatto l’albero ed il presepe a fine novembre, ho decorato la casa con Babbi Natale e palle e ghirlande, ho recuperato i cd di Natale che oramai ascoltiamo a ripetizione, ho comperato la maschera di Babbo Natale da far indossare a mio marito, ho fatto i regali, ma, dentro di me, l’atmosfera calda ed avvolgente del Natale, non è ancora arrivata……non sento quella felicità fatta di piccole cose che altri anni caratterizzava il mio stato d’animo in questo periodo….sarà forse che il nuovo lavoro mi assorbe completamente, sarà  che questa crisi pesante influenza in modo negativo il mio umore, fatto è che, nella mia testa qualche meccanismo deve essersi inceppato e fa in modo che la magia del Natale rimanga fuori dai miei pensieri quotidiani…..Ho persino difficoltà a mettermi dietro ai fornelli a preparare tutti quei calorici dolcetti o biscotti che non smettiamo mai di sgranocchiare durante le feste….quindi anche questa settimana, sul mio blog niente ricette natalizie: proverò a fare una riflessione sul tema questo weekend e vedo di proporvi qualcosa per la prossima settimana che possa apparire sulle vostre tavole della vigilia o del 25.
Quindi oggi c’è per voi una ricettina che non è mia, ma mi è stata gentilmente suggerita da Melina, una signora biondissima ma di autentiche origini calabresi, che lavora all’asilo della Nanetta e con cui ho avviato un interessante scambio di libri di cucina, di ricette e di vita J
Vi avevo proposto, l’inverno scorso, una ricetta sempre a base di indivia belga che è un piatto tipicamente invernale in Francia, les endives au jambon: quella di oggi è una versione differente dalle più tradizionali endives au jambon. Io l’ho fatta rapidamente domenica sera, l’ho provata e mi è piaciuta molto. Grazie Melina!


Ingredienti:4 cespi di indivia belga150 gr di emmental8 fettine di speck1 rametto di timo1 foglia di alloroUno schizzo di vino bianco20 gr di burro1 cucchiaino di zuccheroSale e pepe q.b.Lavate e asciugate i cespi di insalata belga, tagliateli a metà nel senso della lunghezza. In una padella fate sciogliere il burro e cuocete l’indivia 3-4 minuti per parte, aggiungendo un paio di cucchiai di acqua calda. Aggiustate di sale e di pepe, scolate l’insalata dal fondo di cottura e lasciatela raffreddare. Tagliate l’emmental a fettine sottili come se fosse delle fettine di sottilette: mettete le fettine sulla metà dei cespi di insalata belga, copriteli con l’altra metà dei cespi ed otterrete così dei panini che avvolgerete con due fette di speck. Disponete i cespi in una pirofila, cospargeteli con lo zucchero e bagnateli con il fondo di cottura rimasto nella padella e il vino, mettete anche il rametto di timo e la foglia di alloro e  passate in forno caldo a 200° per 20 minuti circa, poi accendete il grill e fate dorare lo speck per 6-7 minuti.Prima di consumarli lasciate raffreddare un paio di minuti.Buon weekend!

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Tortino di cardi e formagella


Nel lungo ponte appena passato sono stata nelle Langhe a mangiare il tartufo, a fare incetta di cachi e a recuperare la dotazione annuale di vino della famiglia…..ebbene tra le tante cose che amo di questa terra- oltre ai tartufi naturalmente- ci sono i cardi gobbi del Monferrato. Contrariamente a molti altri alimenti, i cardi li mangiavo anche prima che diventassi un’emigrante in terra straniera. Mia mamma prepara da sempre una parmigiana di cardi à tomber che fa seriamente concorrenza a quella di melanzane ma che, proprio come quella di melanzane, ha 2000 calorie a porzione e quindi non si può mangiare tutti i giorni J
Durante gli anni di “esilio dorato” a Parigi, i cardi li mangiavo solo quando rientravo in Italia, anche perché non sono decisamente un ortaggio che si trovi in Francia. Da quando sono rientrata, invece, ogni autunno ne faccio una scorpacciata perché li trovo buonissimi, facilmente digeribili e tutto sommato versatili: i cardi sono buoni anche passati semplicemente nel burro con una spolverata di noce moscata. Certo quelli che compero sono i cardi comuni, non quelli gobbi, ma io li trovo gustosi ugualmente. Il tortino di oggi è un omaggio a questo ortaggio a torto poco conosciuto…..con i cardi gobbi del Monferrato invece ho preparato una ricettina a 10000 calorie che vi proporrò prossimamente ;-)))), intanto per fare pratica con i cardi (la cosa più noiosa è pulirli….) beccatevi questo tortino, graditissimo dalla Nanetta che, lo confesso, non ha ben capito che cosa esattamente stesse mangiando J.

Ingredienti1 kg di cardi3 uova3 cucchiai di parmigiano grattugiato80 gr di caciotta morbida (io ho usato una formagella dal sapore molto dolce proprio per non coprire il sapore dei cardi)Noce moscata q.b.Sale e pepe q.b.Burro e pangrattato per la tegliaPulite i cardi privandoli dei filamenti, strofinateli con il limone e metteteli a bagno in un’insalatiera con del succo di limone proprio come fate per i carciofi; poi sbollentateli per 5-6 minuti con acqua ed uno schizzo di aceto. Lasciateli raffreddare e frullateli. A parte, in  una piccola insalatiera, mescolate bene le uova, il parmigiano, la caciotta tagliata a dadini, la noce moscata grattugiata, il sale ed il pepe. Unite questo composto ai cardi frullati, mescolate bene. Ungete la pirofila con una noce di burro, poi mettete un pochino di pangrattato che assorbirà l’umidità, versate il composto e mettete nel forno caldo a 180° per 45 minuti circa. Lasciate intiepidire prima di consumare.
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Pizza di granturco e cime di rapa




Oggi, come del resto tutti i venerdì, sono di corsissima, e la mia proposta di ricetta sarà super veloce. Premesso che si tratta di una ricetta dell’infanzia, che mi è stata tramandata da mia nonna che la preparava sempre con le verdure dell’orto: cicoria, cime di rapa, broccoletti siciliani, insomma quello che la natura offriva nei mesi invernali. E sempre questa ricetta la faceva mia mamma la domenica sera, quando non le andava di mettersi dietro i fornelli a spignattare, però voleva comunque farci mangiare qualcosa di sano e gustoso al tempo stesso. E’ inevitabile quindi che io la associ alla mia gioventù, ai giochi con mia sorella, al freddo dell’inverno ed è anche inevitabile che adesso la proponga a mio marito che, da buon nordico, ama la polenta e tutti i derivati del mais…….
Non c’è bisogno di starvi ad elencare gli ingredienti: mi limiterò a descrivervi il procedimento.
Pulite le cime di rapa, sbollentatele in acqua e strizzatele. In una pentola fate scaldare l’olio, unite l’aglio ed il peperoncino e ripassate le cime di rapa.
In un’insalatiera mescolate la farina di mais (io questa volta ho usato una farina finissima di mais di Nutrifree, marchio toscano che ho scoperto recentemente perché fa molti prodotti per persone celiache), l’olio evo, l’acqua tiepida ed un pizzico di sale: dovrete ottenere un composto né morbido né duro ma comunque spalmabile.
Prendete una teglia da forno, metteteci la carta forno e spalmate il composto di granturco sino ad ottenere una sfoglia sottile. Mettete in forno a 180° per 30-40 minuti circa sino a quando questa pizza non sarà diventata croccante. Tiratela fuori dal forno, tagliatela a quadrotti e metteteci sopra le cime di rapa. Richiudete come se fosse un panino e mangiate…..
Prima di lasciarvi, se non ne potete più della nebbia, vi ricordo che questo weekend a Milano presso Fieramilanocity, c’è G come Giocare, la più importante manifestazione italiana interamente dedicata al gioco in tutte le sue forme. Quest’anno ci saranno anche diversi stand dedicati al mondo dell’alimentazione, ve ne segnalo uno, quello di Eurovo (Pad3 Stand A37) che presenterà in anteprima Le Naturelle Kids, uova ricavate da filiere ed allevamenti rigorosamente biologici. Sullo stand Eurovo sarà organizzato uno spazio dedicato ai bambini con giochi e attività ispirate al mondo Disney. Nel corso della manifestazione saranno organizzati degli appuntamenti con il disegnatore Fabio Pochet che incanterà il giovane pubblico con fantastici disegni dei personaggi del mondo di Topolino&Co.
Buon divertimento e buon weekend a tutti!

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Gratin di finocchi e pancetta


Ho festeggiato nei giorni scorsi il mio primo anno di vita, o meglio, il primo anno di vita del mio blog.
Poco più di un anno fa lasciavo l’azienda per cui avevo cominciato a lavorare dopo il mio rientro dalla Francia. D’accordo con mio marito, mi sono concessa ed ho concesso alla famiglia un anno sabbatico in cui mi sono occupata di crescere mia figlia, ho lavorato facendo traduzioni, ho fatto volontariato nel piccolo centro in cui abito e soprattutto ho aperto Quaderni Golosi che è diventato, nel corso dei mesi, uno spazio personale in cui postare non solo le ricette che mi diverto a realizzare, ma parlare anche di quello che mi passa per la mente, dei ricordi, delle sensazioni, delle emozioni, di flashback di un’infanzia felice, di curiosità, insomma un mio spazio intimo aperto però sull’esterno. L’ho iniziato, questo è innegabile, in un periodo della mia vita in cui le uniche certezze che avevo erano costituite dall’amore per mia figlia e per mio marito, punto.
Da allora è passato un anno, intenso, faticoso, spesso difficile in cui però ho capito tante cose, ho messo a fuoco le mie reali priorità, ho individuato le persone che mi vogliono veramente bene, ho tagliato parecchi rami secchi, insomma ho fatto “du ménage” dentro e fuori di me. Mi considero una privilegiata perché ho avuto la fortuna di occuparmi di mia figlia, di stare accanto a lei, di vederla crescere, di passare con lei dei momenti meravigliosi indimenticabili ed anche dei momenti pesanti perché con i bambini non sono sempre tutte rose e fiori ma devo riconoscere che lo stare insieme a lei non è stato mai uno scambio a senso unico: io mamma che le insegno questo, questo e questo e le do amore; anche lei, piccola com’è, mi ha insegnato che si può essere felici semplicemente osservando quello che si ha intorno, che per sorridere al mondo ed alla vita spesso è sufficiente rotolarsi insieme nel lettone, che per far battere forte un cuore serve solo un tenero, caldo abbraccio……
Sono contenta della scelta che ho fatto, non ho rimpianti….. A settembre ho deciso che la pausa di riflessione fosse arrivata alla fine: è passato un anno, la Nanetta è cresciuta, frequenta il nido, è abbastanza autonoma, ed io mi sono rimessa a cercare lavoro….certo la situazione è nera, c’è crisi ovunque e non mi riferisco solo alla crisi economica: sono del parere infatti che la crisi sia anche quella dei valori, sono fiduciosa, il blog sta andando bene (io proprio non me l’aspettavo….)e mi sta dando tante soddisfazioni, anche se io non faccio molte pubbliche relazioni per il mio blog.
Ed ora, dopo qualche riflessione profonda su ciò che è stato, eccovi la ricetta del giorno.


Ingredienti3 finocchi100 gr di cubetti di pancetta dolce50 gr di emmental grattugiato20 cl di latte 20 gr di burro  20 gr di farina  Sale, pepe e noce moscata q.b.
Pulite i finocchi, tagliateli a pezzi e fateli cuocere in pentola a pressione per 5-6 minuti. Fate cuocere in un padellino i cubetti di pancetta dolce.
Preparate la besciamella: fate fondere il burro, versate la farina, girate bene affinché non si formino grumi e poi aggiungete il latte tiepido continuando sempre a girare. Portate ad ebollizione e lasciate cuocere la besciamella per 5-6 minuti, aggiustate di sale e pepe e date una generosa grattata di noce moscata.
Sminuzzate i finocchi bolliti, uniteli alla besciamella, al formaggio grattugiato ed alla pancetta.
Disponete il composto in una pirofila e mettetela in forno a 180° per 25-30 minuti. Gustate il gratin caldo ma non bollente.
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Tortino di zucca e castagne



Eccomi anche questa settimana con una ricetta a base di zucca, adatta per i bambini, semplice da realizzare e completa!L’idea alla base di questo tortino di zucca e castagne è un tipo di zucca che trovavo molto facilmente in Francia, il potimarron, e che invece ho qualche difficoltà a trovare qui. Perché mi piaceva così tanto il potimarron? Semplice, perché aveva un retrogusto ed una texture simile ai marroni e quindi tutte le preparazioni a base di zucca, avevano questo souvenir de marrons….io invece ho delle zucche tipo Marina le più adatte a fare i tortelli e visto che mia suocera è di origine mantovana, ça va sans dire il fatto che prediliga quelle zucche. Ed allora ho pensato che avrei potuto sopperire alla mancanza di potimarron mettendo in questo mio tortino delle castagne che trovate facilmente in commercio, pronte all’uso, già bollite e sbucciate. E poi per rendere il tutto un po’ più salato e più calorico ho aggiunto delle fettine di toma: consiglierei a quanti sono a dieta di astenersi dal preparare questo tortino!

Ingredienti per 8 persone1.2 kg zuccaScalogno per soffritto q.b.150 gr di castagne3 uovaSale, pepe, noce moscata3 cucchiai di emmental grattugiatoUn goccio di latte caldo

5-6 Fettine di tomaOlio per imburrare teglia
Tagliate la zucca a dadini: in una padella, con un po’ di olio, fate soffriggere lo scalogno e poi mettete la zucca a cuocere. Considerate almeno 30-35 minuti di cottura a fuoco basso: a cottura ultimata la zucca dovrà sciogliersi. Schiacciatela bene con una forchetta, aggiustate di sale, pepe e noce moscata. Sminuzzate le castagne bollite. In una terrina mescolate le uova e l’emmental grattugiato. Mescolate le castagne alla zucca schiacciata, unite il composto uova/emmental : aggiungete un goccio di latte caldo al composto nel caso in cui dovesse essere poco morbido. Con dell’olio ungete bene la pirofila: versateci il composto  e decorate il tutto con delle fettine sottili di toma. Infornate a 180° per 30 minuti circa. Servite tiepido.
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Bolli bolli pentolino…fai un puré al tuo bambino!


Bolli bolli pentolino, fai la pappa al mio bambino, la rimescola la mamma e il bambino fa la nanna. Fai la nanna gioia mia, o la pappa scappa via!
E’ questa la prima filastrocca nella quale ci si imbatte sfogliando questo delizioso libro “Bolli bolli pentolino- Le ricette dei Nidi d’infanzia comunali”. Questo libro rispecchia la realtà, assolutamente straordinaria, del Comune di Bologna: la gestione diretta di ben 50 Nidi d’infanzia comunali che, da almeno 40 anni, provvedono con cucina interna alla preparazione dei pasti. Un’esperienza unica, a livello nazionale, che ha consentito di mettere a punto un valido percorso pedagogico ed uno strumento tecnico che oggi è diventato un vero ricettario per bambini da 1 a 3 anni.
L’idea che ha spinto alla pubblicazione di questo libro è stato l’interesse dimostrato dai genitori per le ricette proposte nei nidi d’infanzia: piatti genuini, semplici e veloci da preparare che riscuotono grande successo tra i bambini. Mi sono innamorata di questo volumetto: non sono solo le ricette contenute ma è il modo in cui vengono spiegate ed illustrate ai grandi. La grafica è coloratissima ma i contenuti sono spiegati in maniera semplice e precisa: per ogni ricetta troverete le indicazioni sulla stagionalità delle materie prime impiegate, sulle quantità da proporre ai vostri bambini, piccole astuzie o suggerimenti per la preparazione del piatto e poi ancora tabelle coloratissime per imparare a conoscere la frutta e la verdura di stagione. E’ vero che l’educazione alimentare comincia sin dai primi anni di vita specie in un’epoca, come la nostra, in cui i ritmi frenetici influenzano enormemente le nostre abitudini, invogliandoci ad utilizzare piatti preconfezionati o precotti, merendine e snack troppo ricchi di grassi, di sale e di zuccheri…..
Ho trovato in questo libro molti spunti interessanti che vi proporrò nel mio blog. La prima ricetta testata per  voi è stato un puré a base di spinaci e patate: diversamente dalle ricette di puré tradizionali questo non contiene burro ma olio evo, più vicino alla nostra tradizione gastronomica. La Nanetta l’ha gradito molto ed anche noi genitori lo abbiamo trovato gustoso…comme quoi non servono piatti arzigogolati o fritti per fare cose che i bambini mangiano volentieri!
Ingredienti per 4 persone350 gr di spinaci surgelati (se avete quelli freschi allora mettetene 400 gr)700 gr di patate150 ml di latte fresco35 gr di parmigiano grattato20 gr di olio evoSale q.b.Pulite le patate, fatele a tocchetti e lessatele. Fate lo stesso, in una casseruola separata, per gli spinaci.
Scolate le verdure e passatele con il passaverdura: attenzione questo passaggio è fondamentale! Se gli spinaci sono freschi e tenerelli, per passarli potrete anche utilizzare il minipimer; se, invece, si tratta di spinaci congelati, quindi più filamentosi, allora utilizzate il passaverdure: otterrete una purea dalla texture  morbida, soffice. Mettete la purea in una pentola, aggiungete il latte caldo, poi l’olio ed il parmigiano. Aggiustate di sale e servite ben caldo!

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Peperoni farciti con boulghour-quinoa e merluzzo


Non so se capita anche a voi ma io a volte entro in fissa con alcuni alimenti (veramente non mi capita solo con gli alimenti…): ultimamente mi sono invaghita di questo melange boulghour-quinoa che sto provando in mille modi sia dolce che salato. Fortuna che porto avanti queste mie originali sperimentazioni durante il giorno, quando sono da sola a casa perché penso proprio che se proponessi il boulghour-quinoa a mio marito tutte le settimane, alla seconda settimana già entrerebbe in sciopero 😉
In realtà l’avevo trovato in Francia da Monoprix, ma poi ho scoperto che è un marchio italianissimo, la Pedon, che lo produce ed è pure bio! L’abbinamento che vi propongo oggi trae la sua ispirazione da una ricetta regionale piemontese: i peperoni abbinati con le acciughe ed i capperi….io sono andata oltre, ci ho messo dentro il merluzzo, il parmigiano ed il boulghour….Dapprima l’ho assaggiata io, poi l’ho proposta a mio marito ed infine, la settimana scorsa, ad un nostro amico, piemontese doc per altro. Il giudizio è stato unanime: i peperoni farciti con quinoa e merluzzo sono stati promossi a pieni voti. Peccato solo che non siamo più in estate perché questo è uno di quei piatti che è buonissimo mangiato anche il giorno dopo! Ed io infatti l’ho realizzato con gli ultimissimi peperoni dell’orto!

Ingredienti per 4 persone
4 peperoni
130 gr di boulghour e quinoa
250 gr di merluzzo
Prezzemolo tritato q.b.
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
Pangrattato q.b.
In una casseruola fate cuocere nell’acqua il boulghour/quinoa per 10-12 minuti circa: scolate e mettete da una parte. In una pentola con un filo di olio cuocete il merluzzo e salatelo.  Schiacciate con una forchetta il merluzzo sino a ridurlo in pezzi piccoli, unite il parmigiano, il boulghour/quinoa, il prezzemolo ed il pangrattato. Tagliate in due i peperoni: privateli dei semi interni e del picciolo. Riempite i peperoni con il composto. Disponeteli su di una teglia, versate un goccio di olio e mettete in forno a 180° per 35-40 minuti circa. Mangiate tiepidi.

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