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J’aaaadore!

Credits: Pieter Brenner
L’ho vista su Internet ed è stato subito un coup-de-foudre che non potevo non condividere con voi…..Non si tratta dell’ultima sedia design presentata al recente Salone del Mobile di Milano, bensì di una sugar chair ovvero di una sedia-caramella, ideata e realizzata dal designer tedesco Pieter Brenner.
Credits: Pieter Brenner
Questo piccolo gioiello-goloso è costituita unicamente di zucchero, 30 kg per la precisione: Pieter Brenner assicura che la forma e le dimensioni della sedia sono personalizzabili e che il materiale utilizzato, lo zucchero per l’appunto, sarà una delle materie prime del design in un prossimo futuro. Per quanti di voi hanno in mente di fare una capatina a Colonia, sappiate che è in vendita proprio lì, al KISDshop  sino al 5 giugno prossimo alla modica cifra di 800€……Buon weekend a tutti! Io scappo a fare traduzioni!
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Mini cake allo yogurt di capra, fragole e pistacchi



Volevo fare un dolce per la mia Nanetta, un dolce completo ed equilibrato che contenesse uova, ma anche latte e  frutta e che rimanesse morbido in modo da poter essere mangiato a merenda anche senza thé: mi sono ricordata di questa ricetta che avevo letto un po’ di tempo fa su di una rivista francese e che aveva stuzzicato il mio interesse per il fatto di utilizzare nell’impasto lo yogurt di capra, dal gusto più deciso rispetto a quello di mucca. Mi sono messa alla ricerca dello yogurt di capra e mi sono resa conto che non è così semplice trovare formaggi e latticini a base di capra nei supermercati…..Fortuna che dove abito io ci sono, nelle campagne vicine, delle cascine che portano avanti delle produzioni limitate di formaggi e latticini di capra e così sono riuscita nell’intento di approvvigionarmi.
Ho aggiustato le dosi della ricetta, soprattutto quelle della frutta, ed ho messo direttamente nell’impasto le fragole fatte a dadini: è piaciuto ed anche molto come testimoniano le foto, in una delle quali compare la Nanetta che, come un falchetto sulla preda, ronza intorno al cake che poi è finito inesorabilmente nella sua bocca…..d’altro canto non poteva essere diversamente visto che l’avevo fatto per lei e non noi adulti ;-))))
Buona merenda!

Ingredienti100 gr  di burro
150 gr di zucchero
2 uova
1 yogurt di capra (125 gr)
300 gr di farina
1 bustina di lievito chimico
1 8-10 fragole
40 gr di pistacchi
Lavate le fragole e tagliatele a dadini, lasciatene un paio per la decorazione. Sminuzzate i pistacchi.
In un’insalatiera lavorate il burro a temperatura ambiente e lo zucchero. Aggiungete le uova e lo yogurt di capra, continuate a lavorare, poi mettete la farina ed il lievito, alla fine aggiungete le fragole ed i pistacchi.
Potete utilizzare dei pirottini oppure delle mini formine rettangolari (se usate queste ultime rivestitele con la carta forno), versate il composto e mettete in forno caldo a 180°, lasciate cuocere per 30 minuti circa: vale sempre la regola dello stuzzicadente…..se lo inserite nella pasta ed esce ancora umido, significa che non ci siete con la cottura. Lasciate raffreddare.

La mia ricetta è disponibile anche sul sito EasyBaby, andate a dare un’occhiata!
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Filetto di maiale in crosta di spezie


Il filetto di maiale è un’altra di quelle “scoperte” quasi lapalissiane che ho fatto in Francia. In realtà la carne di maiale se non è cucinata più che bene rischia di risultare un po’ stoppacciosa, difficile da mandare giù: il filetto di maiale invece rimane molto morbido come carne, inoltre è molto molto versatile perché si presta a 1000 interpretazioni sul tema.
Ricordo che quando era in Francia avrò mangiato il “filet mignon” in almeno 20 modi diversi ed ogni volta lo trovavo buono ed appetitoso. La ricetta di oggi è molto orientaleggiante negli ingredienti, però semplice nella realizzazione e il risultato finale è sorprendente: vi dico solo che la Nanetta, che certo è abituata a mangiare spezie nelle ricette, ne ha divorate tre fette e con il ditino andava a cercare nel piatto i pezzettini di crosta perché evidentemente li trovava gustosi.
Ingredienti per 2 persone+ Nanetta500 gr di filetto di maiale
3 cucchiai di polvere tandoori
3 cucchiai di olio EVO ma in questo caso va bene anche un olio di semi
1 cucchiaino di cumino in polvere
1 cucchiaio di paprika
1 cucchiaio di miele
2 cucchiai di semi di coriandolo
peperoncino in polvere q.b.
sale e pepe q.b.

Prendete i semi di coriandolo e schiacciateli grossolanamente con il cucchiaio; in un recipiente mescolate la polvere di tandoori, il cumino, la paprika, il miele, i semi di coriandolo, l’olio, il peperoncino, il sale ed il pepe: otterrete una pasta rossa. Disponete il filetto di maiale su di una teglia rivestita di carta forno, rimboccatevi le maniche, prendete un po’ di pasta e spalmatela sul filetto di maiale, dovrete ricoprire il filetto il pezzo di carne in maniera uniforme, aggiungete un po’ di acqua. Richiudete la carta forno intorno al filetto di carne e mettete in forno pre-riscaldato a 200°, la carne dovrà cuocere 45 minuti circa: per evitare che si secchi troppo, aggiungete eventualmente dell’altra acqua durante la cottura, girate sull’altro lato il filetto di carne e richiudete.
Tirate fuori dal forno, aspettate che diventi tiepida prima di tagliarla a fette. Potete consumare questo filetto sia caldo che freddo: io l’ho mangiato anche “freddo” e devo dire che è ottimo anche freddo magari in questo caso tagliato a listarelle ed aggiunto all’insalata.
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Tortino orzo, asparagi e groviera


Proseguono le mie sperimentazioni a base di prodotti rigorosamente locali e di stagione: questa ricetta fa parte di quelle testate di recente e che riescono al primo colpo (evento più unico che raro). E’ una ricetta di un piatto unico perché tra l’orzo, gli asparagi, il formaggio e le uova, insomma non vi resta che passare poi alla frutta.
Mi è piaciuta molto e malgrado il tortino sia per 6 persone, in realtà io e mio marito ce lo siamo finito in due volte e devo confessare che il giorno dopo era ancora più buono!
Personalmente amo molto tutto quello che è quiche, torte rustiche, cake salati, terrine perché racchiudono in sé tutti gli ingredienti, si accompagnano bene ad una semplice insalata e costituiscono un’alternativa veloce, gustosa ed equilibrata al 1°, 2° e contorno che è tipico della nostra cucina. 


Ingredienti per 6 persone100 gr di orzo perlato lessato
400 gr di asparagi già puliti
200 gr di groviera
3 uova
½ cucchiaino da caffè di lievito in polvere per salati
80 gr di farina
80 gr di burro
1 dl di panna
1 dl di latte (al bisogno)
sale e pepe q.b.


Mettete in ammollo l’orzo perlato, poi scolatelo e lessatelo in una pentola con acqua e sale: il tempo di cottura si aggira sui 35-40 minuti.
Pulite gli asparagi eliminando le parti legnose, metteteli nell’acqua fredda e portate ad ebollizione: dovranno cuocere 7-8 minuti non di più perché devono restare ancora un po’ duretti.
Scolateli, tagliatele le punte e mettetele da una parte, vi serviranno alla fine per la decorazione, mentre la restante parte degli asparagi dovrà essere tagliata in tronchetti di 2-3 cm di grandezza.
Tagliate la groviera a dadini.
In un’insalatiera lavorate i tuorli delle uova, il burro a temperatura ambiente e la panna; aggiungete poi la farina, la spolverata di lievito, la groviera, l’orzo e gli asparagi: mescolate bene affinché tutti gli ingredienti si amalgamino. Se vedete che il composto così ottenuto rimane troppo duro, modello “malta cementizia” allora aggiungete un goccio di latte. Montate le chiare a neve ed unitele al composto girando dal basso verso l’alto.
Prendete uno stampo per torta, foderate con carta forno, riempite con il composto, decorate secondo l’ispirazione del momento con le punte di asparagi che avrete messo da parte, mettete il tortino in forno pre-riscaldato a 180° per 45 minuti circa: dovrà formarsi un’invitante crosticina dorata…..Togliete dal forno e lasciate raffreddare, il tortino va servito tiepido, anzi se ve ne rimane per il giorno dopo, è ancora più buono: garantisco io!
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Un classico della cucina romana: carciofi alla giudia


Vi avevo promesso qualche ricetta provata a Roma ed eccomi qui con un classicissimo della cucina romana: i carciofi alla giudia…..ad onor del vero, i carciofi alla giudia sono un classico della cucina ebraica ma sono oramai un “must eat” di tutte le famiglie romane.
Quando sono scesa a Roma, oramai la stagione dei carciofi volgeva al termine, ed allora per evitare di comperare dei carciofi che poi alla fine presentano quell’antipaticissimo fieno, ho preferito piuttosto comperare dei carciofi piccoli, dei romaneschi, ma in miniatura e prepararli alla giudia.
Se li volete fare a casa dovete utilizzare dei carciofi violetta oppure i romaneschi, insomma quelli tondeggianti e non quelli appuntiti e con le spine.
Dimenticavo: la Nanetta se li è divorati ad una velocità impressionante, e dire che non era a digiuno perché prima aveva mangiato la pasta! :-)))))


Pulite bene i carciofi, passandoci sopra del limone e immergendoli in un’insalatiera con aqua e limone perché non diventino neri. Asciugateli bene e poi apriteli: come si fa ad aprirli leggermente a fiore? Mia mamma li “sbatte” sullo spigolo del tavolo in modo che si aprano.
In una casseruola mettete un discreto quantitativo di olio vegetale (arachidi o  girasole), portatelo ad alta temperatura ed immergeteci i carciofi, che dovranno essere quasi coperti dall’olio.
Per ottenere l’effetto croccante-bruciacchiato, a cottura quasi ultimata schizzate un pò di acqua……
Tirate fuori i carciofi dall’olio, disponeteli su della carta assorbente, salateli e portateli in tavola……buon appetito di cuore perché i carciofi alla giudia sono veramente una delle cose più buone del mondo!
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Risotto con crema di ortiche e crescenza


Visto il tempo splendido che abbiamo avuto nel weekend, ne ho approfittato per fare un giro all’orto e vedere a che punto sono gli ortaggi piantati. Diciamo che il sole e le temperature relativamente calde dell’ultima settimana hanno fatto in modo che le piante crescessero in fretta e così abbiamo avuto la soddisfazione di cogliere la prima zucchina romanesca (rigorosamente con il fiore attaccato), di assaggiare i piselli, di mangiare le fave fresche e di vedere che i pomodori sono avantissimo nella crescita e che se continua così a metà giugno avremo già i primi pronti per realizzare dei deliziosi sughetti…D’ici là il faut bien s’occuper…. e allora per non perdere tempo, ho colto un pò di ortica tenerella tenerella che cresce intorno all’orto: il periodo è ancora buono per raccogliere l’ortica perché più andiamo avanti con la stagione e più le piante di ortica si trasformano in veri e propri arbusti e a quel punto diventano inutilizzabili ed immangiabili. Munita di guanti e forbici, ho colto solo le foglie più piccole e più tenere perchè avevo in mente di farne un risotto. Rientrata a casa poi, mi è venuto in mente che avrei piuttosto potuto fare una sorta di crema di ortiche mescolandola con dell’ottima crescenza a km0 che compro sempre nella mia solita cascina: ne è venuto fuori un risotto coloratissimo (e questo lo vedete dalla foto) e molto gustoso a tal punto che la Nanetta se n’è mangiato una scodella intera! Provare per credere!


Ingredienti per due persone+ Nanetta
250 gr di riso Carnaroli
1 lt brodo vegetale
150 gr di ortiche già cotte
80 gr di crescenza
50 gr di parmigiano
sale q.b.

Sbollentate le ortiche non più di tre minuti, scolatele bene, strizzatele e mettetele nel mixer con la crescenza, aggiustate di sale: otterrete una crema verdissima, oltre che buona, veramente bella da vedere.
Cuocete il riso come se fosse un normale risotto, aggiungendo del brodo mano a mano che il riso lo assorbe. A due-tre minuti circa dalla fine, aggiungete la crema di ortica e girate bene affinché il tutto si amalgami perfettamente. Spegnete e mantecate con il parmigiano: non c’è bisogno di usare il burro perché la crescenza rende già il risotto molto morbido e cremoso.
Portate in tavola e servite caldo.
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Tortino di salmone e patate


Ciaooooo, eccomi di ritorno dalla trasferta romana con un sacco di gustose ricette “kids friendly” che vi proporrò nei prossimi giorni. Confesso subito, così mi tolgo il pensiero: le vacanze romane mi sono costate, in termini di peso, un kilo e mezzo….certo poteva anche andare peggio, fatto è che sono riuscita a “contenere” i danni e a fermarmi a +1,5 kg che ora dovrò lentamente eliminare perché non so se capita anche a voi, ma a prendere i chili ci si mette pochissimo, a smaltirli impieghi minimo minimo un mese……vabbé, pazienza, vorrà dire che mi farò una mangiata di verdura, tanto con i buoni prodotti che offre l’orto in questo periodo, non è difficile cibarsi solo di verdure……Intanto, nell’attesa di selezionare le foto, trascrivere le ricette, insomma fare un lavoro di redazione, eccovi un’altra ricetta che vi aiuterà a far mangiare il pesce ai vostri figli.E’ un tortino tutto sommato abbastanza leggero perché non prevede l’uso del formaggio e delle uova. 

Ingredienti per 6 persone
1 rotolo di pasta sfoglia
400 gr di salmone fresco
800 gr di patate
1 dl di panna fresca
1 dl di panna da cucina
un pizzico di zafferano (non esagerate perché lo zafferano non è molto amato dai bambini)
un cucchiaio di bacche rosse
olio EVO
sale e pepe q.b.


Pulite e sbucciate le patate, tagliatele a julienne utilizzando una grattugia dai fori grossi, poi scolatele, asciugatele e gettatele in una padella con l’olio caldo: fatele cuocere per 5/6 minuti sino a quando alcune diventeranno croccanti.

Tagliate il filetto di salmone a fettine sottilissime: per ottenere questo risultato potete anche metterlo per un’ora nel congelatore in modo da rendere la carne più soda e quindi più facile da tagliare.

In una ciotola mescolate la panna e lo zafferano: dovrete ottenere una crema abbastanza liquida dal colore giallo, aggiustate di sale e di pepe.

Sminuzzate grossolanamente le bacche rosse.

Srotolate la pasta sfoglia in una teglia, bucate con la forchetta il fondo e cominciate a farcire: mettete dapprima uno strato di patate, poi qualche fettina di salmone e versate un paio di cucchiai di crema allo zafferano. Continuate questa specie di lasagna sino a quando gli ingredienti si saranno esauriti: normalmente dovreste avere due strati ben farciti. Dovete finire con le patate. Aggiungete un filo di olio e versate le bacche rosse. Ponete nel forno pre-riscaldato a 180° per 40 minuti circa: in un primo momento coprite con l’alluminio, poi scoprite il tortino in modo che diventi dorato. Portate in tavola tiepido, non bollente.
Al posto delle bacche rosse, potete utilizzare dell’aneto se l’abbinamento salmone- aneto vi piace di più.
Personalmente l’associazione del salmone all’aneto, la preferisco nel salmone fresco, non in quello cotto e poi salmone+aneto mi fanno tanto pensare al ristorante dell’Ikea ;-))))) che ci volete fare, è quasi freudiano :-)))))
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Tagliolini con bruscandoli


I bruscandoli: e cosa sono? E’ stata questa la mia prima reazione quando un paio di anni fa mio suocero mi chiedeva se volessi dei bruscandoli…..conoscendo l’amore di mio suocero per i salumi e gli affettati in genere, all’inizio, ingenuamente, pensavo che fossero dei salumi particolari….ed invece ho fatto una delle più belle scoperte degli ultimi anni in fatto di alimentazione. Allora per chi, come me sino al 2009, viveva nell’ignoranza, i bruscandoli sono i getti primaverili della pianta del luppolo selvatico (il nome luppolo vi evoca sicuramente la birra…) e crescono spontaneamente nel Nord Italia in questa stagione nei pressi di radure, siepi o fossati. Ho scoperto che qui al Nord vengono definiti con nomi diversi: in Lombardia li chiamano asparagina, a Mantova e a Cremona luartis, in Piemonte luvertìn, in Emilia-Romagna vartis…insomma anche in questo caso, regione che vai, nome che trovi.

Io li trovo buonissimi, hanno un sapore molto delicato che si presta a numerose preparazioni. In genere li sbollento per 3-4 minuti e poi me li mangio conditi con olio e limone, ma ho voluto fare una frittata che mi è riuscita bene e poi preparare questi tagliolini che hanno avuto successo presso mio marito e la Nanetta. Si, ma dove comperarli? A me i bruscandoli li porta mio suocero che, molto generosamente, li raccoglie e me li regala…..sono stata anch’io a raccoglierli ma si fa una fatica e poi ci vuole comunque molto tempo. Non li ho trovati all’Esselunga ma immagino che nei Farmer’s Market di Coldiretti non avrete difficoltà a trovarli.



Ingredienti per 2 persone+ Nanetta
220 gr di tagliolini all’uovo
un mazzetto di bruscandoli
30 gr di burro
30 gr di parmigiano grattato
sale e pepe q.b.

Sbollentate i bruscandoli per 3-4 minuti e poi scolateli. In una padella mettete il burro, quando diventa caldo versate i bruscandoli e fateli insaporire per 4-5 minuti: come sempre, aggiustate di sale e pepe. Fate cuocere i tagliolini, scolateli, ma lasciate da parte un poco di acqua di cottura della pasta. Versate nella padella i tagliolini e fateli mantecare con i bruscandoli, aggiungete una bella manciata di parmigiano e, se vi sembrano troppo secchi, un pò di acqua di cottura della pasta. Servite in tavola caldi.

Ho provato a farli invece che ripassati con il burro, ripassati con aglio, olio e peperoncino, sono buoni ma ritengo che l’abbinamento con il burro, nel caso dei bruscandoli, esalti meglio il sapore della verdura. Mio marito li ama in entrambi i modi, io li preferisco con il burro.
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Fusilli con carciofi, guanciale e pecorino romano


Pasqua si avvicina ed io mi sto preparando alla mia trasferta romana: già sogno montagne di carciofi alla giudia, cascate di fave fresche da abbinare al saporito pecorino romano, fiumi di fragole di Terracina….insomma tutto quello che meglio rappresenta la cucina romana in questo periodo dell’anno…ed allora per allenare i muscoli (però solo quelli delle mandibole) mi sono inventata una ricetta che è una rivisitazione in chiaro, senza pomodoro, dell’amatriciana perché prevede l’uso del guanciale e del pecorino ed è un omaggio ad uno degli ortaggi che amo di più, i carciofi. 
L’ho testata su mia figlia che ha moooolto gradito e difatti l’uso dei fusilli è dettato soprattutto dall’esigenza di utilizzare un formato di pasta che potesse andare bene anche a lei. Io avrei usato un formato ancora più grosso, uno di quei formati speciali come dei pennoni oppure dei fusilli giganti ma sarebbe poi stato complicato farle mangiare alla Nanetta da sola. Ritengo inoltre sia un modo alternativo per far mangiare le verdure di stagione ai nostri bimbi.



Ingredienti per 2 persone + Nanetta
250 gr di fusilli
3 carciofi
40 gr di guanciale
30-40 gr di pecorino romano
olio EVO q.b.
1 spicchio di aglio
sale q.b.

Pulite i carciofi, eliminate il fieno interno, strofinateli bene con il limone perché non diventino neri e poi tagliateli a spicchi sottili.
Tagliate a dadini piccoli il guanciale. In una padella con poco olio, mettete il guanciale a cuocere: quando comincerà a sfrigolare, versate i carciofi, alzate un pò il fuoco e lasciate cuocere per 10 minuti.
Attenzione che i carciofi potrebbero bruciacchiarsi un pò: io li adoro un pò croccantini, però nel caso in cui non foste fan dei carciofi croccanti, allora aggiungete un filo di acqua e proseguite la cottura. Aggiustate di sale: non c’è bisogno di aggiungere del pepe perché normalmente il guanciale è abbastanza pepato di suo. Grattugiate il pecorino.

Fate bollire i fusilli, scolateli e versateli nella padella con i carciofi ed il guanciale, mettete il pecorino, mescolate bene il tutto e servite in tavola caldi.
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