Etichetta

Bambini

Pasta

Spaghettini con pomodori, spinaci novelli e sesamo


Anche se l’estate sembra lontana, dopo gli acquazzoni e le temperature degli ultimi giorni, il mio orologio biologico mi segnala che è tempo di insalate, di pasta fredda e di condimenti light. Avevo gli ultimissimi (ahimé) spinaci dell’orto ed ho pensato di realizzare questa pasta che ho inventato al momento e che mi è venuta veramente ed inaspettatamente bene, forse perché alla base, la materia prima era di ottima qualità.

Vi elenco gli ingredienti in ordine sparso così come mi vengono in mente. Per due persone+Nanetta, prendete una ventina di pomodori ciliegino, lavateli e tagliateli a metà, disponeteli su di una teglia da forno, mettete un filo di olio evo ed un pizzico di sale ed infornateli per venti minuti circa a 180°: dovranno essere solo appassiti, tirateli fuori dal forno e versatene la metà nell’insalatiera. Nel frattempo lavate le foglie più piccole e più tenere degli spinaci, asciugatele e mettete anche queste nell’insalatiera. Fate tostare in un padellino un cucchiaio di semi di sesamo. Mettete la pasta a cuocere (io ho usato degli spaghettini che in 6 minuti sono cotti), scolatela bene e gettatela nell’insalatiera. Versate l’altra metà di pomodori canditi ed il sesamo, mescolate bene: con il calore della pasta, gli spinaci si cuoceranno. Aggiungete un filo di olio ed una macinata di sale se necessario.
Trovate questa ricetta anche su EasyBaby!
Lascia un commento goloso
Articoli Correlati
Vellutata di patata dolce e zucca con cotechino croccante
Cheesecake agli agrumi
Paccheri al forno e carciofi croccanti
Verdure

Fiori di zucca fritti






Ah i fiori di zucca che passione! Specie quelli dell’orto appena raccolti, ancora aperti e pieni di formiche!E si perché quelli dell’orto non essendo trattati in alcun modo, sono pieni di formiche attirate dall’odore e dal sapore dolce del grosso pistillo contenuto all’interno del fiore……fortuna che qui al Nord i fiori di zucca non sono molto utilizzati e quindi quelli dell’orto finiscono, spesso e volentieri, sulla nostra tavola e sono sempre graditissimi. Oggi è sabato e vi propongo una ricetta, anzi due, semplice semplice che potete fare anche in giornata di ritorno dal mercato: fiori di zucca fritti (l’abbinamento perfetto) e per quanti hanno già cominciato a fare attenzione al peso in vista dell’ormai imminente prova bikini, in versione light ovvero al forno, che per carità, sono buoni lo stesso ma rispetto a quelli fritti il n’y a pas photo (ndr non c’è storia).

Versione heavy
Non indico il numero di fiori di zucca a persona perché questo è mooolto soggettivo. Io ne mangio minimo 5/6……Pulite i fiori di zucca delicatamente, togliete il pistillo interno ed asciugateli. Per la pastella le dosi sono “ad occhio” e variano in funzione della quantità di fiori che avete deciso di preparare. Comunque sia, la pastella io la preparo così: farina, acqua super frizzante freddissima, sale. Mescolate il tutto in un terrina. Nel frattempo tagliate le acciughe a pezzetti. Io non utilizzo la mozzarella, ma metto il parmigiano tagliato a dadini.  Inserite l’acciuga ed il pezzetto di parmigiano nel fiore, poi immergete il fiore  nella pastella e gettatelo nell’olio bollente. In 3-4 minuti il fiore sarà cotto.


Versione lightPer la pulizia ed il ripieno vedi sopra. In questo caso i fiori  li passo nella farina, poi nell’uovo ed infine nel pangrattato. Li depongo su di una teglia rivestita di carta forno, li metto in forno a 180° per 20 minuti circa…. Buon appetito e buon weekend!
2 Commenti golosi
Articoli Correlati
Vellutata di patata dolce e zucca con cotechino croccante
Cheesecake agli agrumi
Paccheri al forno e carciofi croccanti
Minestre e Zuppe

Vellutata di piselli e menta con polpo grigliato


Ed oggi ecco una ricetta con l’altra star dell’orto in questo periodo: i piselli! Questi dell’orto poi, sono teneri teneri, croccanti che mi devo trattenere dal mangiarmeli tutti crudi mentre li sto sbucciando!
Vi confesso che avevo provato anche a realizzare una ricetta usando i baccelli dei piselli: il sapore era buonissimo, mentre la texture non mi piaceva per nulla perché, nonostante  avessi utilizzato il minipimer, rimanevano comunque troppi filamenti.
Poi mi sono ricordata di questa vellutata che preparava sempre una mia amica francese e che era buona sia fredda (fredda di frigorifero intendo) che tiepida…..ho provato a rifarla aggiungendo come decorazione del polpo a pezzi, semplicemente grigliato e condito con sale, pepe ed un filo di olio evo: ne è risultato un piatto unico, leggero, digeribilissimo ed insolito, oltre che colorato. La Nanetta ha molto gradito il polpo, mentre si è dimostrata scettica sulla vellutata. 


Ingredienti per due persone350 gr piselli
3,5 dl di latte, potete anche fare 2 dl di latte e 1,5 dl di panna da cucina perché risulti più cremosa
5 foglie di menta fresca oppure 1 cucchiaino di menta secca (se vi piace un sapore più intenso, aggiungete dell’altra menta)
200 gr di polpo
olio evo
sale e pepe q.b.

Cuocete i piselli in acqua bollente per  5 minuti ; sgocciolateli e lasciateli raffreddare.
Portate il latte ad ebollizione, aggiungete il sale, il pepe, la menta e lasciate le foglie di menta in infusione.  Aggiungete i piselli al latte, rimettete sul fuoco per qualche minuto girando di tanto in tanto. Spegnete, lasciate raffreddare e poi immergete il frullatore ad immersione, otterrete una vellutata dal colore verde intenso.

Nel frattempo cuocete il polpo in acqua bollente per 5-6 minuti, lasciatelo raffreddare: mettetelo sulla griglia oppure sulla bistecchiera sino a quando non si formi la crosticina tutt’intorno. Conditelo con olio, sale e pepe. Mettete in un piatto fondo la vellutata tiepida (anche fredda è buona) e “decoratela” con il polpo grigliato, aggiungete dell’olio ed il gioco è fatto.

Lascia un commento goloso
Articoli Correlati
Vellutata di patata dolce e zucca con cotechino croccante
Cheesecake agli agrumi
Paccheri al forno e carciofi croccanti
Carne

Straccetti di manzo con fave e scaglie di pecorino


Ecco l’ennesima primizia dell’orto: le fave…..Per i romani doc (che oramai sono mosche rare) e per quelli acquisiti, le fave vanno sempre rigorosamente mangiate crude, accompagnate da una fetta di pecorino romano (quello con la crosta nera e la goccia per intenderci) ed una fetta di pane: è un piatto di una semplicità estrema, tipico della tradizione popolare e che la tradizione stessa vuole si mangi il 1° maggio in occasione della Festa dei Lavoratori.
Io dopo aver fatto una scorpacciata di fave fresche, ho pensato che forse potevo anche variare un po’, magari cuocendole ed azzardando abbinamenti con altri ingredienti…..inoltre la mia amica Francesca (non quella di Parigi ma quella di Mestre ;-))) mi aveva parlato una volta di favolosi straccetti con le fave…ed ecco improvvisata questa ricetta che poi alla fine si è rivelata essere buonissima e graditissima. Mio marito ha apprezzato la ricetta in toto, mentre la Nanetta si è focalizzata sugli straccetti, il formaggio fuso e l’invitante sughetto che né è scaturito J
Un’ultima raccomandazione: le fave non devono essere né grosse né dure, se è possibile utilizzate fave dalle dimensioni abbastanza ridotte, vi assicuro che il sapore cambia.


Ingredienti per 2 persone+ Nanetta 250 gr di carne di manzo tagliata sottile200 gr di fave sbucciate2 scalogniolio evo50 gr di formaggio di pecora oppure, in alternativa, del pecorino non stagionato, morbidosale e pepe q.b.


In una pentola mettete l’olio a riscaldare, aggiungete lo scalogno, tagliato finemente, e quando è ben dorato, gettate le fave: lasciate cuocere per 8-10 minuti circa a fuoco medio. Se le fave sono piccole, occorreranno anche meno di 10 minuti (nel mio caso in 5 minuti erano già cotte), inoltre non sarà neppure necessario privarle della pellicola che le avvolge.
Tagliate le fettine di manzo a striscioline. Tagliate a scaglie il formaggio. Quando le fave sono cotte, aggiungete gli straccetti e fateli cuocere 4-5 minuti a fuoco vivace, girandoli spesso per mescolarli bene alla carne. Aggiustate di sale e di pepe. A cottura ultimata, spegnete e cospargete di formaggio di pecora/pecorino: richiudete con il coperchio, lasciate fondere il formaggio 1 minuto e servite subito caldi caldi.
1 Commento goloso
Articoli Correlati
Vellutata di patata dolce e zucca con cotechino croccante
Cheesecake agli agrumi
Paccheri al forno e carciofi croccanti
Cake e Torte Salate

Cake peperoni, formaggio di capra e pancetta


La settimana scorsa vi ho proposto una ricetta easy easy a base di spinaci e formaggio di capra: ora in realtà io il formaggio di capra l’avevo comperato per preparare questo cake e, essendomene avanzata qualche fetta, ho poi pensato di fare anche dei panieri capra-spinaci. Adoro questo cake perché, di fondo, amo moltissimo i peperoni e perché mi sembra che questo cake racchiuda in sé un abbinamento inedito ma riuscitissimo tra la dolcezza dei peperoni, il gusto forte del formaggio di capra ed il sapore rustico della pancetta. Purtroppo, come accade a molti, ho difficoltà a digerirli ‘sti benedetti peperoni e quindi non posso utilizzarli in cucina tutte le volte che vorrei….ahimé……..

Piccolo suggerimento prima di passare alla ricetta: il giorno dopo questo cake è ancora più buono e si accompagna benissimo con una semplice insalata caprese…..voilà un piatto completo che vi farà già sentire in estate.


Ingredienti 3 peperoni (1 rosso, 1 giallo, 1 verde)
100 gr di formaggio di capra
150 gr di pancetta dolce
basilico q.b.
3 uova
150 gr di farina
1 sacchetto di lievito chimico
olio d’oliva q.b.
latte q.b.
sale e pepe
Fate grigliare i peperoni interi: sbucciateli, tagliateli a listarelle ed eliminate i semi. Conditeli con olio, sale e pepe (volendo potete anche aggiungere un paio di spicchi di aglio…..io non li ho messi, ma dipende dal gusto personale). Io questa operazione-che poi è quella più noiosa di tutta la preparazione- l’ho fatta il giorno prima ed ho lasciato i peperoni insaporirsi per 24 ore……questa ricetta potrebbe anche essere un modo per consumare in maniera diversa i peperoni grigliati. In una padellina fate abbrustolire la pancetta, senza aggiunta di altra materia grassa. Schiacciate il formaggio di capra con la forchetta. Tagliate  il basilico a striscioline oppure sminuzzatelo: io lo preferisco tagliato a striscioline. In un’insalatiera mescolate nell’ordine, le uova, la farina ed il lievito. Aggiungete al composto il formaggio di capra, la pancetta (opportunamente scolata dal suo grasso), il basilico ed i peperoni: amalgamate il tutto per bene. Se il composto vi sembra troppo asciutto, allora potete aggiungere un goccio di latte. Io aggiungo i peperoni ed anche il condimento (vedi oli+sale+pepe), quindi il composto mi viene sempre abbastanza morbido. Aggiustate di sale e di pepe. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 50 minuti circa. Servite tiepido o freddo.
4 Commenti golosi
Articoli Correlati
Vellutata di patata dolce e zucca con cotechino croccante
Cheesecake agli agrumi
Paccheri al forno e carciofi croccanti
Antipasti

Panierini capra-spinaci



Mi è sempre piaciuto cucinare ed anche quando vivevo in Francia, la sera, al rientro dal lavoro, mi preparavo dei piatti sfiziosi. Trovo molto triste il comportamento di quanti, single oppure no, hanno il frigo perennemente desertificato e campano riscaldando surgelati al microonde….ma capisco  che questo è un mio personalissimo pensiero, assolutamente non condivisibile. Ora poteva anche accadere che magari qualche sera, tornando a casa, in attesa che la pasta si cuocesse, avessi voglia di mettere sotto i denti uno sfizietto…..ecco il mio sfizietto francese si chiamava paniers chèvre-épinards, ovvero panieri capra-spinaci: tranquilli, non li facevo io questi paniers ma li comperavo già belli che fatti dal mitico Picard. Picard è stato, per tutto il periodo della mia permanenza in Francia, un fantastico alleato in cucina. Per quanti non lo conoscessero, Picard è una catena di negozi di surgelati di buon livello: attenzione non trovate solo i bastoncini di pesce pronti, ma un assortimento vastissimo di verdura, pesce, carne surgelata oltre che una miriade di piatti pronti, molti anche bio oppure etnici, che vi fanno sicuramente cambiare opinione sul banale negozio di surgelati, oltre al fatto che sono aperti la sera sino alle 9 e la domenica mattina J e non è poco per chi lavora.Nel rientrare in Italia ho visto che Picard aveva cominciato la sua espansione commerciale  anche nel Nord Italia: sono andata a fare un giro e devo riconoscere che l’offerta proposta è molto più limitata rispetto a quella francese e poi io qui ho l’orto bio e le cascine a km0…….quindi chiaramente il mio modo di fare la spesa si è evoluto in funzione anche della crescita della famiglia 😉
Eccovi però la mia ricetta di questi panierini che continuo a fare, homemade però, perché li trovo semplicissimi da realizzare, utili come stuzzichino e, nell’insieme, piacevoli da mangiare, anche per i più piccoli.


Ingredienti per 5 panierini:
1 rotolo di pasta sfoglia (possibilmente rettangolare)
150 gr di spinaci cotti
5 fette di formaggio di capra
3 cucchiai di panna da cucina
1 grattata di noce moscata
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.


Pulire gli spinaci se utilizzate quelli freschi che ci sono in questo periodo oppure scongelati quelli nel freezer. Saltate in padella gli spinaci con un filo di olio, e poi mettete la panna da cucina, aggiungete sale, pepe ed una bella macinata di noce moscata, lasciate raffreddare. Tagliate il formaggio di capra a rondelle.
Srotolate la pasta sfoglia e ricavate 5 quadrati: all’interno di ogni quadrato disponete gli spinaci ed una fettina di formaggio di capra. Riunite i lembi, non chiudeteli….mettete in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti- mezz’ora circa: servite caldi.
Lascia un commento goloso
Articoli Correlati
Vellutata di patata dolce e zucca con cotechino croccante
Cheesecake agli agrumi
Paccheri al forno e carciofi croccanti
Libri

Gelato? Si grazie, ma bio……



E si, sono proprio io e sull’edizione di sabato scorso de Il Giorno parlo della mia avventura con Quaderni Golosi! Ora dopo un pò di pubblicità, passo al tema del giorno….

Con l’arrivo della bella stagione e del caldo, ho pensato di introdurre nella merenda della Nanetta la variante gelato. Ho cominciato, quindi, a cercare in rete ma anche nei supermercati, dei gelati, si industriali, ma che fossero prodotti con materie prime di ottima qualità, possibilmente di origine biologica e con dei gusti che potessero piacere ai bambini.
Devo dire che l’offerta di gelati bio non è ampia. Personalmente ho trovato presso la Cascina Cortenuova, a 5 km da casa, una valida risposta a quello che cercavo: un gelato bio al gusto fiordilatte o cacao (c’è anche il limone) che può rappresentare una sana ed equilibrata alternativa  alla merenda più tradizionale e più invernale a base di thé e ciambellone.
Per quanti però non dovessero abitare da queste parti, eccovi la mia selezione di gelati bio o biodinamici, alcuni dei quali testati personalmente:Credits: Naturattiva

Naturattiva di Valsoia: sono prodotti con materie prime selezionate da Agricoltura Biologica (latte fresco, zucchero di canna grezzo, uova, cacao) e si trovano in secchielli oppure nelle coppette o con lo stecco.

Rachelli: il marchio Rachelli propone gelati biodinamici al tradizionale gusto di vaniglia, cioccolato ed anche mango. Recentemente si sono aggiunti anche i sorbetti biodinamici (deliziosi, li ho provati in occasione del salone BtoBIO). Sono sorbetti che non contengono lattosio, completamente privi di glutine (quindi adatti anche ai bambini affetti da celiachia) e preparati con ingredienti biodinamici e biologici…..e poi i gusti sono sfiziosissimi: mandarino, albicocca, fragola, limone, lampone e mango. Li trovate nei punti vendita NaturaSì.
L’Esselunga purtroppo propone una sola referenza bio: il sorbetto ai limoni di Sicilia.
Ma la grande scoperta l’ho fatta con le agri-gelaterie…… A metà strada tra l’agriturismo e la gelateria, questi negozi sono gestiti da agricoltori titolari di aziende dalle quali ricavano le materie prime per un prodotto genuino e a km0. I gusti dei “gelati degli agricoltori” seguono l’andamento delle stagioni: in primavera e in estate trionfano quelli di frutta, come anguria, fragole e frutti di bosco, mentre in autunno si punta su castagne e agrumi, senza dimenticare i tradizionali fior di mucca (puro latte italiano). C’è anche chi ha osato, proponendo il gusto alla polenta, al grana padano e al vino. In Lombardia ci sono già 13 agri-gelaterie aperte nelle province di Milano, Varese, Mantova, Brescia e Como….. L’ultima, in ordine di tempo, si trova a Bollate (MI), in via Quattro Novembre 47 e si chiama Latteria, la nuova idea del gelato.
Inoltre se siete in giro ed i vostri bambini hanno voglia di gelato, a Forli, Ravenna, Morciano e Milano c’è DolceBio che realizza gelati con ingredienti certificati bio.
A Torino trovate invece la gelateria Bio Senso, mentre a Roma il gelato biologico è quello di  “Fior di Luna”, a Trastevere, che utilizza prodotti del commercio equo e solidale.
Vi segnalo in ultimo questa gelateria, con sede a Vicenza, Gelateria Gnam Gnam : si tratta di una gelateria biologica e didattica…. nel senso che si propone una giornata tra fattoria e gelateria: è un progetto nato per bambini e ragazzi per far conoscere e riconoscere i veri gusti naturali del gelato artigianale. Buon gelato a tutti!


4 Commenti golosi
Articoli Correlati
Vellutata di patata dolce e zucca con cotechino croccante
Cheesecake agli agrumi
Paccheri al forno e carciofi croccanti
Pasta

Le MIE tagliatelle Primavera



In rete si trovano 1000 ed 1 ricette sulla pasta primavera: c’è chi la fa con le verdurine dell’orto raccolte in primavera (vedi piselli o carote); chi invece, come la mia mamma, ci mette la panna; chi utilizza la pasta corta, insomma le interpretazioni di questa ricetta si sprecano…….e la mia è l’ennesima variazione sul tema.A onor del vero di primavera questa pasta ha solo gli asparagi perché gli altri ingredienti si trovano bene o male tutto l’anno.  Forse più che primavera avrei dovuto chiamarla mari e monti: vabbé questo è e beccatela così J
però devo dire che è piaciuta molto alla Nanetta, soprattutto gli scampi che ho dovuto pulire uno ad uno!

Ingredienti per 2 persone+ Nanetta5 nidi di tagliatelle all’uovo
100 gr di asparagi già puliti
80 gr di funghi porcini freschi/congelati, non secchi
una decina di pomodori ciliegino
15 code di scampo
5/6 foglie di basilico
1 spicchio di aglio
olio evo
sale e pepe q.b.

Pulite gli asparagi privandoli del gambo, metteteli in una casseruola con l’acqua fredda, portate ad ebollizione e lasciate cuocere per 5 minuti, gli asparagi dovranno rimanere ancora un po’ duretti.
Pulite i funghi se freschi, se sono surgelati saltate il passaggio.

In una padella mettete l’olio e lo spicchio di aglio, buttate dapprima gli asparagi, lasciate cuocere un paio  di minuti, poi i funghi porcini, stessa cosa, poi le code di scampi ed i pomodori per ultimi: a me i pomodori piacciono appena appassiti, ma sono gusti personalissimi, quindi se volete invece che si frantumino, basta farli cuocere un paio di minuti in più. Aggiustate di sale e pepe. Fate bollire le tagliatelle, scolatele (ricordatevi di tenere da parte un po’ di acqua di cottura della pasta), unitele al condimento. Servite in tavola calde.  

PS: mia mamma aggiunge la panna al composto: dopo i pomodorini mette un paio di cucchiai di panna e lascia cuocere ancora per un paio di minuti. Personalmente io la preferisco senza panna perché anche se messa in piccole dosi, la panna ammazza un po’ i sapori……J
Lascia un commento goloso
Articoli Correlati
Vellutata di patata dolce e zucca con cotechino croccante
Cheesecake agli agrumi
Paccheri al forno e carciofi croccanti
Carne

Poulet Yassa du Sénégal


Se un po’ masticate il francese avrete già capito di cosa si tratta….per coloro che invece nutrono una sana avversione nei confronti della lingua di Molière e prediligono, invece, quella di Shakespeare, trattasi di una ricetta di pollo tipica del Senegal….perché del Senegal vi starete chiedendo voi ?
Quella di oggi è una ricetta che dedico al mio caro amico Khalifà, che veniva da Dakar, un omone grande grande che adorava i bambini e che aveva veramente il dono della cucina: è lui che, con le sue ricette, mi ha avvicinato alla cucina senegalese, che mi ha spalancato le porte di una cucina fatta di ingredienti “poveri” ma gustosa e sana, di un mangiare che è poi soprattutto condivisione. Khalifà purtroppo non c’è più, è venuto a mancare inspiegabilmente e prematuramente più di un anno fa ma il ricordo di lui, ci accompagna ancora e ci troviamo spesso a parlare delle sue ricette, a sognare il suo divino “riz au poisson” o le sue polpette di barracuda…….
Per concludere prima di passare alla ricetta, niente paura, non ci sono ingredienti esotici, anzi si trovano tutti molto facilmente nel negozio sotto casa!

Ingredienti per 2 persone+ Nanetta:
– 3 sottocosce di pollo+ 1 petto di pollo (200 gr circa)
– 3 limoni bio
– 3 grosse cipolle
– 5 cucchiai di olio di arachidi o di olio di palma
– sale e pepe q.b.
– 1 peperoncino dolce
– 1 bicchiere di acqua
– 1 dado (io ho usato cuore di brodo)
– 200 gr riso tipo basmati


Togliete la pelle alle sotto-cosce e tagliate il petto di pollo in pezzi, mettetelo in una teglia e fatelo marinare in frigorifero per almeno 4 ore (potete anche lasciarlo tutta la notte) con: l’olio, il succo e le scorze dei limoni, le cipolle tagliate a pezzi grossi, il sale ed il pepe. Ogni tanto girate il tutto affinché il pollo si impregni bene della marinade.
Sgocciolate il pollo e cuocetelo semplicemente in una padella in modo che diventi croccante e dorato.

Prendete le cipolle presenti nella marinade, sgocciolatele appena e mettetele in un tegame a fuoco lento con un cucchiaio di olio: quando vedrete che le cipolle sono diventate trasparenti, aggiungete il pollo, il dado, ½ bicchiere di acqua, il peperoncino dolce e lasciate cuocere a fuoco lento per 45 minuti, aggiustate di sale e di pepe se necessario. Nel frattempo fate bollire il riso. Quando il pollo sarà pronto servitelo in tavola accompagnato dal riso.



E’ un piatto veramente buono: innanzitutto il gusto di cipolla dopo una cottura così prolungata, evapora e rimane forte l’aroma del limone, mentre le cipolle stesse finiscono quasi per dissolversi nel sughetto che si forma….è per questo che si mangia con il riso bollito, perché il riso svolge la funzione del pane ed evita di dover fare la scarpetta!
4 Commenti golosi
Articoli Correlati
Vellutata di patata dolce e zucca con cotechino croccante
Cheesecake agli agrumi
Paccheri al forno e carciofi croccanti
Seo wordpress plugin by www.seowizard.org.