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Bambini

Carne

Petti di pollo in salsa di senape


Avete presente Alice nel paese delle meraviglie? Ecco, è questo il mio atteggiamento qui, alla Fiera internazionale dell’orologio e dei gioielli di Basilea. No, non ho appeso il grembiule ed i mestoli al chiodo , è solo che io mi occupo di sviluppo del prodotto per un’azienda che produce gioielli ed orologi per marchi di moda….da qui la mia trasferta in Svizzera, a Basilea, terra di orologi ed orologiai per partecipare a questa fiera che è l’appuntamento più importante al mondo per gli addetti ai lavori. Ovunque c’è luccichio, ovunque pietre preziose stratosferiche, orologi da sceicchi arabi o da tycoon americani…..ma in mezzo a tutta questa opulenza, lusso e, lasciatemelo dire, anche molta pacchianeria, la mia ricetta di oggi vuole essere un ritorno alla semplicità.
Ora una premessa è d’obbligo : questo petto di pollo in salsa di senape è piaciuto molto alla Nanetta ma c’è da precisare che la Nanetta è stata abituata sin da piccolissima a mangiare la carne con la senape….e questa è una delle abitudini che io ho acquisito quando ero in Francia e che continuo a mantenere forse perché, non essendo una grande amante della carne, l’aggiunta della “moutarde” mi rende la carne più appetibile. La senape che do alla Nanetta è sempre quella dolce, non la moutarde à l’ancienne in grani che è fortissima anche per me….e quindi questa ricetta non poteva non piacerle. Io l’ho preparata con della carne bianca ma voi potete utilizzare anche delle fettine di vitella. Questa ricetta l’ho tratta dal libro Cucinare in famiglia di cui vi avevo scritto una recensione qualche tempo fa.
Ingredienti500 gr di petto di pollo50 gr di parmigiano grattato2 cucchiaini di senape (io ho usato una senape dolce al miele di Maille che trovo anche qui in Italia nei supermercati)3 cucchiai di pannaOlio q.b.Sale q.b.Mescolate la panna alla senape. Infarinate i petti di pollo solo da un lato, cuoceteli in una padella con un po’ di olio, incominciando dalla parte infarinata, poi girateli e versate la panna alla senape ed il parmigiano, continuate la cottura a fuoco basso ancora per 3-4 minuti. Salate e mangiate caldi.
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Bocconcini di rana pescatrice in crosta di radicchio goloso


Adoro la coda di rospo, o rana pescatrice che dir si voglia….trovo che sia un pesce che per la delicatezza di sapore e le sue carni bianche si presta a tante interpretazioni…la ricetta di oggi presenta una variante: quella per adulti e quella per bambini. La seconda, la variante per bambini, ha riscosso notevole successo presso la Nanetta che ha divorato qualcosa come 10 bocconcini sotto gli occhi esterrefatti miei e di mio marito che ci siamo chiesti se per caso avessimo creato un mostro JPrima di passare alla ricetta, vi volevo segnalare che sono stata intervistata da Ciao Como Radio nell’ambito della loro rubrica Buonissimo, la mia intervista la trovate qui.

Rana pescatrice per adulti: 300 gr di filetto di rana pescatrice Foglie di radicchio q.b. (calcolate una foglia per bocconcino)Pancetta tagliata sottilissima q.b. (calcolate mezza fettina di pancetta per avvolgere il bocconcino)Sale e pepe q.b.Olio evo Farina q.b. Pulite il pesce, privatelo della pelle e fatelo a cubotti. Passate i cubotti nella farina e scottateli in padella per un paio di minuti con un filo di olio o di burro in funzione del vostro gusto personale. Aggiustate di sale e pepe. Pulite e lavate il radicchio lasciandolo però in foglie. Prendete i bocconcini di pesce, avvolgeteli nella fettina di pancetta e poi nella foglia di radicchio. Infornate a 180° per 20 minuti circa, poi ancora per 5 minuti con il grill sino a quando le foglie  di radicchio non si siano grigliate. Servite caldi. Per la Nanetta, invece, la variante adottata è molto semplice:prendete i cubotti di pesce, passateli nella farina, scottateli in padella con un pochino di burro ed infornateli a 180° per 15 minuti circa dopo averli cosparsi di pangrattato/parmigiano. Aggiustate di sale e portateli in tavola.
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Tagliolini con cipolla, zafferano e briciole….


L’altro giorno ho avuto come un flash e mi sono improvvisamente resa conto che durante l’inverno appena trascorso non avevo mai utilizzato lo zafferano……e subito mi è venuta voglia di una ricetta a base di zafferano che non fosse il solito risotto alla milanese. Ho dato un’occhiata a quello che avevo in dispensa, ho consultato un po’ le ricette da fare che raccolgo in una cartellina e mi è capitata sotto mano questa ricetta che è alla portata di tutti perché tutti abbiamo in cucina almeno delle cipolle, del pangrattato e del parmigiano (naturalmente do per scontato che lo zafferano lo abbiate già).
La Nanetta è stata inizialmente attirata dal colore giallo di questo piatto poi, però, nella fase dell’assaggio il sapore indubbiamente particolare dello zafferano non l’ha convinta completamente…..forse perché non è un sapore di cui lei ha memoria : proverò ad avvicinarla allo zafferano con un’altra ricetta in cui il sapore di questa spezia risulti stemperato, più morbido. Intanto voi provate questi tagliolini……all’altra ci penserò con più calma.


Ingredienti180 gr di tagliolini di Campofilone1 cipolla bionda di media grandezza1 bustina di zafferano1 spicchio di aglio2 cucchiai di pangrattato q.b.Parmigiano q.b.Olio evo q.b.Sale q.b.Affettate la cipolla e fatela imbiondire a fuoco lentissimo in una padella con l’olio e lo spicchio d’aglio (ricordatevi però di togliere lo spicchio d’aglio). Unite il pangrattato e lasciatelo cuocere per un minuto. Aggiustate di sale. Diluite lo zafferano con un cucchiaio di acqua calda (usate quella di cottura della pasta). Cuocete la pasta, scolatela e versatela nella padella con le cipolle ed il pangrattato: unite lo zafferano e per finire il parmigiano. Fate saltare in padella 1 minuto e servite caldi.
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La pizza dell’uomo goloso…..


Capita anche a voi il sabato sera di avere voglia di pizza? Io penso che sia un retaggio delle abitudini di quando non ero ancora mamma….e sì perché il sabato sera capitava spesso di organizzare con gli amici l’uscita in pizzeria…ora quei tempi sono passati, è arrivata la Nanetta ed il sabato sera non usciamo più, o meglio, preferiamo invitare a cena da noi gli amici,  però la voglia di pizza è rimasta quella di una volta….e quindi da un po’ di tempo a questa parte ci cimentiamo, anzi si cimenta la dolce metà di Quaderni Golosi, nella preparazione della pizza che è diventata anche un’occasione ludica in cui coinvolgere la Nanetta che di pasticciare ne ha sempre voglia….non vi dico com’è ridotta la nostra cucina dopo queste performance artistiche, però è sicuramente emozionante vedere papà e Nanetta con le mani in pasta J
Vi metto di seguito la Sua ricetta e visto che oggi è venerdì, chissà che domani non venga anche a voi voglia di pizza.  
1 cubetto di lievito di birra500 gr di farina Acqua calda q.b.Olio evo q.b.Sale q.b.
In una ciotola sciogliete il lievito di birra con l’acqua calda; sul tavolo disponete la farina a montagna, scavate un buco e versate l’acqua con il lievito sulla farina. Impastate bene, formate una palla, mettetela in un’insalatiera e lasciatela riposare per 4 ore almeno accanto ad una fonte di calore.
Trascorso questo tempo di riposo, prendete l’impasto e lavoratelo bene bene con le mani: con l’aiuto del mattarello stendetelo sino a formare uno strato sottile (a noi la pizza piace romana quindi molto sottile), prendete delicatamente questo foglio sottile e stendetelo sulla teglia che avrete precedentemente unto. Non abbiate remore ed usate pure le mani, anche queste unte, per stendere bene l’impasto: una volta steso lasciatelo riposare per altri 20 minuti almeno. Scaldate il forno a 200° ed infornate la pizza : ci vorranno almeno 20-30 minuti di cottura.
La pizza della foto è con delle patate tagliate sottilissime, la ricotta salata ed il rosmarino, ma ognuno può scegliere quello che preferisce, basta solo liberare la fantasia.
Buon weekend a tutti!
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Spaghetti di grano e avena con soia e gamberoni

Ovvero ajo, ojo, soia e gamberoni……


Eccomi con la seconda ricetta di pasta “alternativa”: due settimane fa vi avevo proposto dei fusilli di farro con scarola, uvetta e pinoli, mentre oggi vi suggerisco una ricetta con gli spaghetti di grano ed avena.
Per questa preparazione sono partita dalla classicissima ajo, ojo e peperoncino ed ho poi aggiunto due ingredienti, 1 di mare e l’altro di terra…..ne è risultata una versione améliorée della pasta ajo e oio,  sicuramente più completa a livello nutrizionale e con quel tocco esotico che la soia ha conferito alla preparazione. Per questa ricetta ho usato volutamente dell’olio evo e non la salsa di soia che forse ci sarebbe stata pure bene ma che avrebbe dato un tocco decisamente asiatico al tutto, soprattutto agli spaghetti.
Eccovi la ricetta per due persone + Nanetta che, contrariamente alle aspettative, ha dimostrato di gradire sia gli spaghetti che il condimento:


180 gr di spaghetti 250 gr di mazzancolle sgusciate150 gr di germogli di soia 1 spicchio di aglioOlio evo q.b.Poco peperoncinoSale q.b.
In una padella fate scaldare l’olio, aggiungete l’aglio, poi le mazzancolle ed infine la soia: lasciate cuocere a fuoco svelto per 5-6 minuti, prima di spegnere mettete del peperoncino intero e salate.
Nel frattempo cuocete gli spaghetti, scolateli al dente e saltateli in padella un minuto. Servite caldi.



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Scaloppine golose à la belge


Ho trascorso due settimane di “passione” in cucina…..non nel senso che potreste intendere voi….ma nel senso che, una volta dimessa dall’ospedale, la Nanetta, ancora convalescente e sotto farmaci, era completamente inappetente ed allora le ho tentate tutte, escogitando tutti i più “subdoli” stratagemmi per invogliarla a mangiare: con lei i risultati non sono stati dei migliori ed ho capito, a mie spese, che quando un bimbo non vuole mangiare perché non sta bene, puoi mettergli anche il barattolo della Nutella davanti che te lo spinge via con la manina…..in compenso però, tutti i miei tentativi di farla mangiare sono stati mooooolto apprezzati da mio marito che, al contrario della Nanetta, dovrebbe invece stare a dieta…..

La ricetta di oggi è uno di quei tentativi : l’ho recuperata su Cucinare in famiglia, delizioso libricino di cucina che vi avevo segnalato un po’ di tempo fa. Si tratta di scaloppine di pollo (potete benissimo utilizzare del vitello o del maiale) con delle briciole golose composte da parmigiano, prosciutto cotto e pangrattato. Leggendo bene la ricetta ho scoperto che quest’ultima era stata concepita appositamente per il viaggio di re Baldovino del Belgio diretto ad Assisi, da qui il nome di scaloppine à la belge.


500 gr di fettine di vitello oppure pollo (l’altra sera le ho fatte con del magatello ed erano ugualmente buonissime)70 gr di prosciutto cotto3 cucchiai di parmigiano2 cucchiai di pangrattatoPrezzemolo sminuzzatoVino bianco q.b.Olio evo q.b.Farina q.b.Sale Preparate le briciole mixando il prosciutto cotto, il pangrattato ed il parmigiano. Infarinate le fettine e salatele. In una padella fate scaldare un po’ di olio (gli adepti del burro sono autorizzati ad usare quello ma a casa nostra, il burro è praticamente off limits), mettete le scaloppine a cuocere, bagnate con un goccio di vino bianco che lascerete evaporare. A metà cottura aggiungete le briciole golose : a fine cottura unite il prezzemolo sminuzzato. Servite calde in tavola.





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Lasagne alla crema di funghi


 Uno dei ricordi più vividi che abbiamo io e mia sorella di quando eravamo piccole, sono i famosi cannelloni all’etrusca di nostra mamma…… 20 e passa anni fa i cannelloni erano di gran moda, poi poverelli, sono caduti in disgrazia; a casa nostra, abbiamo conosciuto l’era delle crespelle, mentre da qualche anno a questa parte sono ritornate di moda le lasagne, che tutte le riviste di cucina propongono in migliaia di modi e che io ho sempre considerato un evergreen della cucina, un po’ come le Superga (che periodicamente riemergono dal dimenticatoio) oppure i leggings che negli anni ’80 tutti chiamavano fuseaux (anzi non so se vi ricordate che sulle bancarelle del mercato, c’era scritto “fuson” invece di fuseaux….). Insomma ‘sti benedetti cannelloni all’etrusca erano dei cannelloni ripieni di una crema di besciamella e funghi con qualche bastoncino di prosciutto cotto ed un’abbondante manciata di groviera. Ora qualche giorno fa in piena crisi di mammite (preciso che per una volta ero io ad avere un attacco di mammite acuta e non la Nanetta), ho deciso di rifare questa ricetta, arricchendola però con quello che avevo in dispensa: mi rimaneva infatti un sacchettino di finferli secchi che avevo comperato l’estate scorsa in Trentino, in freezer avevo dei chiodini dell’orto e dei porcini freschi congelati, mentre nel frigorifero giaceva sconsolata una vaschetta di champignon de Paris….che fare con queste 4 varietà di funghi se non delle lasagne all’etrusca rivedute e corrette? Eccovi la ricetta della mia mamma alla maniera di Serena e di Quaderni Golosi J.

Ingredienti250 gr di funghi champignon200 gr di chiodini30 gr di finferli secchi90 gr di porcini100 gr di grovieraBastoncini di prosciutto cotto q.b.Sfoglia all’uovo q.b.Olio evo q.b.1 spicchio di aglioPrezzemolo q.b.
Parmigiano grattato q.b.
Mozzarella grattata q.b.Per la besciamella, la ricetta la trovate quiMettete dell’acqua calda in una ciotolina ed unite i finferli: dovrete farli rinvenire per una mezz’ora almeno.Pulite i funghi champignon e tagliateli a pezzi. In una padella scaldate l’olio, unite lo spicchio d’aglio e poi unite i funghi: champignon, chiodini, porcini e finferli strizzati. Lasciate cuocere a fuoco vivace per 10 minuti almeno. A fine cottura cospargete di prezzemolo. Nel frattempo preparate una besciamella abbastanza liquida.Nel frullatore versate i funghi, frullateli bene e poi unite la besciamella:  otterrete una cremina densa. Versate questa crema in un’insalatiera ed unite anche i bastoncini di prosciutto cotto.Nella pirofila cominciate a fare gli strati: un sottile strato di olio sul fondo, la sfoglia, poi la crema di funghi, una generosa manciata di groviera. Cospargete la lasagna con del parmigiano e della mozzarella grattata.Mettete in forno a 200° per 30 minuti circa. Mangiate calda.
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Fusilli di farro con scarola, uvetta, pinoli e capperi


Youppiiiii, la Nanetta è uscita dall’ospedale ed il weekend appena trascorso è stato all’insegna del ritrovarsi, delle coccole, dei teneri caldi abbracci e dello spirito di famiglia. Vi ringrazio per tutti i messaggi che in mille modi e attraverso mille canali mi avete fatto pervenire ed anche se la piccola non è guarita completamente, il solo fatto di averla nuovamente in casa, ci reso enormemente felici……
Quella di oggi è una ricetta vegetariana, anzi vegana, una ricetta che prevede l’utilizzo di un cereale antico, oggi molto rivalutato, il farro. E’ un po’ di tempo che, nell’acquistare la pasta ho deciso di variare, spaziando dal farro, al kamut, passando per il mais, l’avena ed il riso…..devo essere sincera: tutti questi esperimenti mi hanno soddisfatta pienamente; lo confesso, ero partita abbastanza reticente e mi dicevo che la pasta di grano duro è imbattibile, ho dovuto ricredermi, tutti questi tipi di paste “diverse” sono buoni tanto quanto la più tradizionale pasta di grano duro…….Chiacchierando poi qualche settimana fa con la mia amica Alessandra, wonder-mum di 3 bambini dai 4 ai 9 anni, mi  raccontava del corso di cucina naturista che sta seguendo e delle fantastiche ricette che ogni volta prepara….ed è così che mi ha dato lo spunto per questa ricetta vegana che ho sperimentato con entusiasmo e con successo.


Ingredienti200 gr di fusilli
200 gr di scarola
1 cucchiaio di uvetta sultanina
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio di capperi
1 spicchio d’aglio
olio evo q.b.
grana grattato (facoltativo)
Prendete un basco di scarola e privatelo delle foglie esterne, quelle più larghe, lavatele, asciugatele e tagliatele a listarelle. Mettete l’uvetta in una ciotola con l’acqua calda una ventina di minuti, poi strizzatela. Sciacquate i capperi dal sale. In una padella scaldate un filo di olio, unite lo spicchio d’aglio, fatelo rosolare, poi aggiungete l’uvetta, i capperi ed i pinoli, fate cuocere il tutto 3-4 minuti, aggiungete la scarola e proseguite la cottura per altri 5 minuti. Nel frattempo fate cuocere i fusilli: io ho comperato dei fusilli di farro bio a marchio Alce Nero, ora sulla busta c’era indicato come tempo di cottura 7 minuti, ma dopo 9 minuti i fusilli erano ancora durissimi (e si che a me piace la pasta al dente….), insomma per farvela breve li ho fatti cuocere 12 minuti….Scolateli ed uniteli all’intingolo preparato. A questo punto io li ho mangiati senza parmigiano, quindi ricetta 100% vegana mentre mio marito li ha spolverati con del grana: ho assaggiato anche i suoi ma per una volta ho preferito la pasta senza formaggio grattugiato!
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Dadolata di arance ghiacciate…….


In questo ultimo scorcio di gennaio, ho deciso di dedicare una settimana alle ricette a base di agrumi: frutti che amo tanto ma che purtroppo, a causa del mio reflusso gastroesofageo, posso mangiare solo in piccole dosi. Incomincio con una ricetta semplicissima che mi è stata data da Maria e che si è rivelata formidabile, un successone: merci Maria! La Nanetta ha preso questi tartufi per delle caramelle fredde e gommose: tanto meglio perché rispetto alle caramelle in commercio (ndr caramelle che lei mangia solo dai nonni perché a casa nostra le caramelle non ci sono), questi tartufi hanno il pregio di essere biologici e completamente naturali.
Mangiate per tre giorni arance bio e tenete da parte le bucce con poco bianco: le mettete a bagno, cambiando di tanto in tanto l’acqua per togliere l’amarognolo.
Bollite le bucce per  1 ora circa, scolatele e strizzatele bene. Tritatele con la mezzaluna. Pesatele ed usate lo stesso peso in zucchero. Mescolate in un’insalatiera le bucce sminuzzate e lo zucchero, poi mettete il tutto in una pentola e cuocetele a fuoco basso come fareste per le marmellate. Regolatevi sulla consistenza: una volta raffreddato il composto, fate delle palline da rotolare nello zucchero e mettere nei pirottini per dolcetti. Disponetele nel congelatore: degustare fredde.
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