Cake e Torte Salate

Schiacciata di farro con olive



Ieri pomeriggio ho recuperato la Nanetta all’uscita da scuola, le ho fatto fare merenda e poi siamo andate a fare una lunga passeggiata in centro a Milano. Vado abbastanza spesso a Milano ma raramente porto con me la Nanetta: spesso perché sono di corsa oppure perché devo fare delle visite mediche ed allora in questi casi è preferibile che la piccola resti a casa. 



Ieri invece, complice una giornata splendida ed un sole primaverile, l’ho portata con me. La passeggiata a Milano è stata anche l’occasione per fare capolino all’aperitivo natalizio organizzato da Citterio, marchio storico di salumi. I signori della Citterio hanno proposto delle ricette che avevano come ingredienti i loro salumi ma rivisitati in chiave ludica e natalizia. Sulla tavola hanno fatto la loro apparizione dei deliziosi macaron ripieni di mousse di mortadella, dei popcorn con polvere di salame, dei lollypops di grana padano, semi di zucca e cubetti di salame….e poi ancora uno zucchero filato con ripieno salato di speck ed un risotto con scorze di limone, pistacchi di Bronte e mortadella ……insomma una girandola di sapori dolci e salati al tempo stesso che mi hanno letteralmente conquistato e che non hanno lasciato indifferente neppure la Nanetta! Grazie Citterio e bravi!!!!





Ed ora vi lascio la ricetta di una schiacciata al farro diversa dal solito: enjoy!300 gr di farina di farro
200 gr di farina bianca
25 gr di lievito di birra
100 gr di olive taggiasche
1 cucchiaio di semi di finocchio
olio evo q.b.


Sciogliere il lievito di birra in acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero. Sulla spianatoia mettere la farina a fontana e versare al centro l’acqua con il lievito sciolto. Impastare ed aggiungere un cucchiaino di sale e due cucchiai di olio. Continuare ad impastare aggiungendo eventualmente dell’altra acqua tiepida sino ad ottenere un impasto morbido. Coprire e lasciare lievitare per 2 ore in un ambiente tiepido. Stendere la pasta sulla teglia da forno dopo aver steso la carta forno aggiungendo metà delle olive, spennellare con l’olio e lasciare riposare nuovamente per 30 minuti circa. Infornare a 220° per 20 minuti poi tirare fuori dal forno, unire l’altra metà delle olive, i semi di finocchio e spennellare nuovamente. Rimettere in forno per altri 10 minuti a 200°. 
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Ed anche questa settimana sono riuscita faticosamente ad arrivare al weekend……E’ un periodo intenso sotto il profilo lavorativo e familiare: sono abbastanza incasinata con il lavoro, mentre in famiglia l’Uomo Goloso è sempre in trasferta…..insomma tante cose da fare, tante cose a cui pensare, oltre all’ordinaria amministrazione. E’ per questo forse che ultimamente vi propongo ricette semplici che si cucinano praticamente da sole! Non ho veramente tempo per occuparmi di tutto!



Buon fine settimana a tutti voi!
300 gr di zucca150 gr di castagne bollite50 gr di speck a listarelle1 scalogno2 rametti di timoaceto balsamico q.b.sale q.b.
Tagliate la zucca a cubotti, stessa cosa per le castagne. Affettate a listarelle lo speck e lo scalogno. In una pirofila versate dell’olio e poi la zucca, le castagne, lo speck e lo scalogno. Cuocete a 180° per 40 minuti circa. 5 minuti prima della cottura, unite 1 cucchiaio di aceto balsamico ed i rametti di timo. Proseguite la cottura per altri 5 minuti. Aggiustate di sale ed, eventualmente, di pepe.


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Feijoada de mariscos ovvero zuppa di fagioli e frutti di mare


Un paio di anni fa siamo stati in vacanza in Portogallo.  Adoro il Portogallo e mi piacerebbe andarci a vivere: mi vedo bene vivere in un posto come Lisbona o come Porto, dinanzi all’oceano che funge da orizzonte…..tra gli innumerevoli motivi per cui mi piace molto questo paese c’è anche la cucina portoghese, a base di pesce, ma non solo di bacalhau perché, fortunatamente, in Portogallo non si mangia solo il bacalhau…..



Proprio durante una delle nostre visite ci siamo fermati a Nazaré, famosa località turistica di mare, forse anche più famosa per i suoi surfisti. A Nazaré abbiamo mangiato una varietà di pesce incredibile…….primo fra tutti questa feijoada di frutti di mare che ancora ce la ricordiamo…..a distanza di tempo ho provato a rifarla a casa basandomi sui ricordi e andando a sbirciare le ricette in lingua portoghese presenti sul web. Condivido volentieri con voi questa mia ricetta di feijoada de mariscos : se volessimo tradurre il titolo potrei definirli una zuppa di fagioli e frutti di mare.
Per 5 persone
1 kg fra mazzancolle, scampi, cozze, gamberoni, ciuffi e anelli di calamari, coda di rana pescatrice, gamberi, polpo e vongole. In verità io ho aggiunto ancora un po’ di vongole veraci perché mi piacciono ma l’assortimento di pesce lo scegliete voi in base ai vostri gusti personali.2 confezioni di fagioli borlotti1 cipolla piccola1/2 bicchiere di vino bianco1 spicchio d’aglio1 lattina di passata di pomodoro Sale e peperoncino q.b.
In una pentola capiente fate scaldare un po’ di olio, aggiungete lo spicchio di aglio e la cipolla fatta a fettine. Unite poi il vino bianco e lasciate evaporare, versate la passata di pomodoro e poi i fagioli, cuocete per 5 minuti. Aggiungete il misto di pesce e continuate la cottura per 15-20 minuti circa a fuoco basso. Aggiustate di sale e, se piace, di peperoncino.

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Ossobuco alla milanese (fatto da una romana….)


E’ dall’inizio del 2008 che vivo a pochi km da Milano ma, devo confessare che non mi era mai passato per l’anticamera del cervello di preparare l’ossobuco alla  milanese. E’ vero che per amore dell’Uomo Goloso sto cercando di introdurre nel mio repertorio culinario alcuni classici della cucina del nord e più precisamente della cucina lombarda: parlo della polenta, che ho rivisto a modo mio e che preparo con del sugo fatto con il filetto di maiale, mi riferisco anche allo stinco cucinato con le spezie, la cui ricetta sarà a breve pubblicata sul blog, ma con l’ossobuco non mi ero mai cimentata……





……Ora è successo che ho visto degli ossobuchi di vitella magrissimi e che sia stata improvvisamente ispirata dalla ricetta dell’ossobuco alla milanese. Ho preso il mio prezioso “Talismano della felicità”, sono andata a leggere la ricetta ed ho cercato di riprodurla, introducendo qualche piccola variazione nella parte finale. Per essere la prima volta, il risultato è stato veramente soddisfacente, apprezzato dall’Uomo Goloso in primis, dalla Nanetta che si è mangiata la carne dell’ossobuco, evitando accuratamente quello che restava del midollo e dalla sottoscritta che, pur non amando particolarmente la carne, ha tuttavia apprezzato questa nota finale agrumata che la scorza di limone ha conferito alla preparazione.
Ingredienti per 3 persone3 ossobuchi100 gr di burroFarina bianca q.b.½ bicchiere di vino bianco seccoOlio evo q.b.
Per la salsa finaleUn mazzetto di prezzemolo1 spicchio di aglio3 acciugheLa scorza di un limone bio
Per la purea di patatePatate bollitePrezzemoloNoce di burroOlio evo
Passare l’ossobuco nella farina bianca. Nella pentola antiaderente far sciogliere il burro in dose generosa, quando è sciolto mettete gli ossibuco e lasciateli rosolare. Aggiungete il vino bianco e proseguite la cottura facendo evaporare la parte alcolica del vino, poi abbassate il fuoco e cuocete per un’ora abbondante. Nel frattempo preparate una salsina con il frullatore mettendo insieme il prezzemolo, lo spicchio di aglio, le acciughe e la scorza di un limone bio. 5 minuti prima della fine della cottura unite la salsina, lasciate che si amalgami bene con il sugo di cottura e con la carne e lasciate insaporire per 5 minuti. Io ho adagiato l’ossobuco su questa purea di patate che avevo preparato facendo bollire le patate, schiacciandole, aggiungendo una noce di burro e dell’olio d’oliva e per ultimo il prezzemolo. Disponete sul piatto la purea di patate, poi l’ossobuco e la sua salsa: mangiate caldo…..no il risotto alla milanese proprio non me la sono sentita di farlo!

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Piadina cime di rapa e mortadella



Vi ho già scritto del fatto che il sabato sera quando siamo in casa prepariamo sempre delle cene golose: un sabato la pizza fatta in casa, un altro sabato la piadina, un altro ancora i california maki oppure il fritto……lo scorso weekend è stato il turno della piadina e visto che oramai le cime di rapa sono ricomparse sulle bancarelle dei mercati di tutta Italia, non potevo non prepararmi una piadina con due degli alimenti che amo di più in senso assoluto: la mortadella e le cime di rapa……per i miei gusti l’abbinamento è perfetto, delizioso e paradisiaco oserei dire……che dire, provate anche voi e sappiatemi dire!!!!!! 




1 piadinaCime di rapa bollite q.b.1 spicchio di aglio1 punta di peperoncinomortadello con pistacchio q.b.squacquerone q.b.olio evo q.b.
Pulite e sbollentate le cime di rapa. In una padella scaldate una generosa dose di olio extra vergine, aggiungete lo spicchio di aglio e la punta di peperoncino. Unite le cime di rapa e ripassatale in padella per 7- minuti circa. Nel frattempo scaldate la piadina in una seconda padella, quando sarà calda procedete con la farcitura cominciando con il formaggio squacquerone, mettendo poi la mortadella e finendo con le cime di rapa….si consiglia di divorare la piadina al volo e di prepararne subito una seconda……


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Pasta con crema di broccoli e pancetta croccante

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Devo riconoscere che la Nanetta è proprio brava a tavola: mangia praticamente di tutto e ci sono delle verdure per le quali va matta….tra queste anche i broccoli ed il broccolo romanesco e d’inverno non ho problemi a proporglieli anche più volte a settimana. Lei li gradisce bolliti e conditi con olio e limone. 

Per cercare di variare un po’ il sapore di base del broccolo, la scorsa settimana le ho preparato questa pasta che è piaciuta molto anche a me: ho bollito i broccoli, li ho semplicemente frullati con dell’olio e del formaggio molle tipo stracchino e poi ho condito la pasta…..che dire? Buoni buoni buoni ma soprattutto sani!

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Torta di pere e ricotta




Si da il caso che avessimo in casa un bel paniere di pere : ho pensato di preparare una torta per le nostre colazioni (le mie e quelle della Nanetta). Cercavo però la ricetta di una torta di pere che non fosse la solita torta pere+cioccolato. Adoro il cioccolato, ma volevo più una torta fondente che rimanesse morbida a lungo, almeno per i primi 3 giorni della settimana……cercando sul web tra i siti di cucina francesi ho trovato un paio di ricette che mi ispiravano molto: la prima è questa torta di pere e ricotta che prevede anche l’uso del cioccolato (fondente in questo caso) ma che vede come ingrediente principale oltre alle pere naturalmente, la ricotta. 




L’ho provata e l’ho trovata veramente buona: soffice al punto giusto con la presenza del cioccolato, che però non risulta dominante, e soprattutto con l’impiego di pochissimo zucchero visto che le pere utilizzate erano già dolcissime da sole…….Ho provato anche un’altra ricetta che vi proporrò a breve sempre sul mio blog, quindi stay tuned!!!!
Ingredienti per 8 persone
4 uova
200 gr di ricotta vaccina
70 ml di panna liquida
50 gr di zucchero
100 gr di cioccolato fondente 70%
2 cucchiai di cioccolato in polvere amaro 
150 gr di farina 
2 cucchiai di maizena
1/2 cucchiaino di lievito in polvere per dolci
2 a 3 pere tagliate a cubetti
2 cucchiai di rum 


Sciogliete il cioccolato a bagnomaria e poi lasciate raffreddare. Separate i bianchi dai tuorli. Sbattete i tuorli con lo zucchero, il rum, la ricotta, la panna liquida ed il cioccolato in polvere.Aggiungete la farina, il lievito, maizena ed il cioccolato fuso.  Sbucciate, lavate e tagliate le pere a pezzetti non troppo grandi, unite le pere al composto.  Montare gli albumi a neve e poi unirli delicatamente al composto. Versate il tutto in una teglia imburrata. Cuocete in forno a 180° per 40 min circa. Lasciate raffreddare prima di consumare.
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“Maki di carne”


Da diverso tempo ormai ci siamo equipaggiati per realizzare in casa ottimi sushi e maki che apprezziamo tutti moltissimo….ora si da il caso che abbiamo visto su Youtube un video in cui si preparavano dei “maki” di carne con gli stessi utensili che noi impieghiamo per le ns sperimentazioni di cucina giapponese…….. 


La tentazione di  rifare la stessa cosa a casa è stata troppo forte….l’abbiamo testata con qualche variazione rispetto al filmato e ve la propongo oggi. Devo riconoscere che la ricetta non è male, perfettibile sicuramente, ma per niente male e ve lo scrive una che la carne non la ama moltissimo!

E allora seguitemi nella preparazione di queste girelle di carne!



100 gr di pancetta tesa
300 gr di carne macinata di manzo
30 gr di provolone dolce
olio q.b.
salsa Barbebue all’aceto balsamico Acetaia Malpighi
sale e pepe q.b.

Srotolate la stuoia che utilizzate per i maki oppure prendete un tagliere dall’ampia superficie.


Mettete un foglio di pellicola trasparente, disponete le fettine di pancetta una accanto all’altro, sopra mettete la carne macinata cercando di livellarla. Su di un lato disponete il rettangolo di provolone e cominciate ad arrotolare il tutto. Una volta costituito il rotolo, tappate le due estremità con un po’ di carne macinata che avrete messo da parte. 




Spennellate il rotolo con la salsa barbecue (io ho utilizzato questa salsa barbecue all’aceto balsamico dell’Acetaia Malpighi che ho trovato veramente ottima sulle grigliate in genere e su questa ricetta in particolare) mescolata all’olio di olio; infornate a 190° per 30 minuti circa. 


Dopo il primo quarto d’ora girate il rotolo e spennellate l’altro lato. Tirate fuori il rotolo, ricavate delle girelle facendo attenzione a non ustionarvi le dita!!!!!!!!


Io le ho mangiate accompagnate da fiammiferi di cipolle di Cannara che avevo  fatto appassire in forno con un filo di olio. Il dolce di questo tipo di cipolla stempera molto bene il sapore più forte della pancetta.



Come si vede dalle foto, ho accompagnato il piatto con dei funghi porcini al forno, datterini (gli ultimi dell’orto) sempre appassiti in forno e le mie famose patate alla paprika dolce!




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Ho ricevuto la settimana scorsa “Chi l’ha mangiato?”, un nuovo libro illustrato edito da Editoriale Scienza che ho immediatamente condiviso con la Nanetta, anche se in realtà questo libro è destinato ai bambini dai 2 anni in su. 

Il libro illustra in modo giocoso una “lezione di ecologia” attraverso il semplice gioco del c’è e non c’è più: grazie alle numerose alette da sollevare, i bambini apprendono che si può giocare a nascondino con il cibo e scoprono che a volte agli animali piacciono gli stessi alimenti che amiamo noi proprio perché la  natura riesce a nutrire tutti.
Chi ha mangiato le uova?……sfogliando le pagine del libro, alla fine i piccoli lettori capiranno che si tratta proprio della volpe……oppure chi ha divorato l’insalata? Tutto questo con l’obiettivo di dimostrare che gli animali sono golosi quanto noi!






E se state già pensando ai regali di Natale sappiate che dal 3 ottobre al 2 novembre Editoriale Scienza ha lanciato una promozione dal titolo  “La scienza è servita” che prevede lo sconto del 20% su tutti i loro libri….un’ottima occasione per fare dei regali interessanti per i vs cuccioli!


400 gr di zucca tagliata a dadini
200 gr di castagne bollite
1 patata grande tagliata a dadini
latte di soia q.b.
soffritto q.b.
40 gr di pancetta a cubetti
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.
2 cucchiai di parmigiano grattugiato

In una pentola versate un filo di olio, fate soffriggere le verdurine, poi aggiungete la zucca, le patate e le castagne: ricoprite di acqua le verdure e cuocete. Ora se avete una pentola a pressione con 10 minuti di cottura ve la cavate; se invece disponete di una tradizionale pentola la cottura sarà circa di 30 minuti. A fine cottura frullate il tutto, se la vellutata risulta troppo densa aggiungete un pochino di latte di soia. Aggiustate di sale e di pepe. Nel frattempo fate cuocere in una padellino i cubetti di pancetta sino a quando non saranno diventati croccanti. Versate nelle ciotole la quantità di vellutata desiderata, aggiungete le briciole di pancetta, il parmigiano a piacere e mangiate calda.
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