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Pennoni con spada, olive taggiasche, uvetta e mandorle



Prendete la deliziosa ricetta degli involtini di pesce spada alla messinese e provate ad adattarla alla pasta: otterrete più o meno la stessa ricetta che sto per proporvi io con qualche piccola variazione sul tema.
Avevo dei ritagli di pesce spada nel freezer, poco tempo per stare dietro ai fornelli con una ricetta elaborata, la voglia di preparare un piatto unico ma non troppo pesante, ho assemblato questi ingredienti e li ho portati in tavola: i miei due giudici preferiti, la Nanetta e l’Uomo Goloso, hanno ripulito il piatto segno che la novità è stata apprezzata altrimenti avrei cominciato a sentire lamentele e proteste soprattutto dalla piccola di casa…..e poi con il caldo di questi giorni, meno si sta dietro ai fornelli e meglio è!
Per tre persone350 gr di pesca spada fresco tagliato a cubotti250 gr di pennoniDue cucchiai di olive taggiasche tagliate in due1 cucchiaio abbondante di uvetta sultanina (io prendo il tipo di Corinto perché è molto più grande)1 cucchiaio di mandorle sfilettate2 cucchiai di pecorino romano o altro pecorino1 goccio di vinoOlio evo q.b.1 spicchio di aglioSale q.b.
In una padella scaldate l’olio evo, unite lo spicchio d’aglio, lasciatelo dorare ed aggiungete lo spada a cubetti, sfumate con il vino bianco: cuocete a fuoco svelto per 3-4 minuti circa, versate poi le olive taggiasche e l’uvetta, continuate la cottura per altri 3-4 minuti. Aggiustate di sale. In un padellino fate dorare le mandorle sfilettate. Cuocete la pasta, scolatela e versatela nella padella mantecandola un poco. Cospargete di pecorino e mettete nei piatti: spolverate ciascun piatto con le mandorle tostate. Servite caldi.
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Mezze maniche con asparagi, fave, guanciale e pecorino



Sarà perché manco da Roma oramai da 13 anni, sarà perché il posto dove sei nato e cresciuto ti rimane nel sangue ovunque tu decida di trascorrere la tua vita, ma ogni volta che ritorno nella mia città natale, anche se per pochissimo tempo, mi sento in vacanza.



E’ successo ancora una volta lo scorso fine settimana lungo che abbiamo passato a Roma: nonostante le temperature non proprio miti ed un sole a volte latitante, abbiamo trascorso 4 giorni all’insegna del mangiar bene, delle passeggiate, del ritrovarsi con vecchi amici che non vedevamo da tempo…..un fine settimana che ci è sembrato volesse non finire più, che ci ha permesso di rigenerarci, di areare il cervello, un fine settimana da slow living, quella filosofia di vita che sto cercando piano piano di interiorizzare e far mia, imponendo a me stessa di vivere con più lentezza, assaporando anche le cose più semplici che mi circondano e prendendomi del tempo di qualità da dedicare a quello che amo di più.
Naturalmente durante queste brevi vacanze romane, non potevano mancare gli assaggi di primizie locali: pecorino a gogo di tutte le stagionature, fragole di Terracina, asparagi verdi sottili, gli ultimi carciofi e le ultime fave……ed è stato proprio con tre di questi ingredienti che mia mamma ci ha preparato questa deliziosa pasta che io vi propongo immediatamente.
Buona settimana a tutti!
La mia inizia soltanto oggi :-))))

200 gr di asparagi verdi sottili appena sbollentati
200 gr di fave sbucciate
1 cipollotto
50 gr di guanciale tagliato a striscioline sottilissime
30 gr di pecorino romano
Olio evo q.b.
Sale q.b.

In una padella scaldate un filo di olio (ne serve veramente pochissimo), poi unite il guanciale, lasciandolo cuocere a fuoco svelto per 2-3 minuti. Aggiungete il cipollotto tagliato sottile sottile, lasciatelo appena imbiondire e versate le fave : cuocete il tutto per 4-5 minuti. Aggiungete gli asparagi che avrete fatto a pezzetti, proseguite la cottura per un paio di minuti. Salate solo dopo aver assaggiato l’intingolo. Nel frattempo cuocete la pasta, scolatela e mantecatela un minuto nella padella avendo cura di mescolare bene tutti gli ingredienti. Aggiungete una generosa manciata di pecorino e servite caldo a tavola.
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Lasagne tonno e mascarpone e….pomodoro….



Rieccomi con un’altra ricetta del riciclo……alzi la mano chi non ha in casa della semplicissima salsa di pomodoro e del tonno in scatola: penso si tratti di quegli alimenti salva cena o salva pranzo che nelle case dell’italiano medio non mancano mai…..ecco se avete questi due ingredienti siete già a metà dell’opera. 


I fogli di pasta per comporre le lasagne si trovano in qualsiasi supermercato anche se, volendo essere puristi, la sfoglia fatta in casa non ha lo stesso sapore di quella comperata….a questo punto vi manca soltanto il mascarpone che potete benissimo sostituire con dello stracchino se preferite una besciamella decisamente più light.Avete tutto il necessario per cimentarvi in questa ricetta semplice, che si conserva bene anche il giorno dopo, può essere portata in ufficio come schiscetta e congelata…..e soprattutto è super facile da “assemblare”!
Buona giornata a tutti! A me aspetta un viaggetto a Firenze presso la sede di Braccialini per parlare di orologi e di gioielli…..
Per 6 persone:fogli di lasagne q.b.280 gr di tonno sgocciolato Circa mezzo kilo di salsa di pomodoro preparata come preferiteParmigiano grattugiato q.b.
Per la besciamella al mascarpone ed al tonno:• 250 gr di mascarpone• farina 50g• 50 g di burro• sale e pepeCominciate  a preparare la besciamella seguendo questa ricetta: incorporate il mascarpone e mescolate bene; se volete una salsa più liquida, aggiungete un po’ di latte; sbriciolate il tonno e aggiungetelo alla besciamella.   
Preriscaldare il forno a 180 °. In una pirofila da forno, versate un po’ di salsa di pomodoro sul fondo e cominciate a disporre i fogli di lasagna. Versate la besciamella al mascarpone/tonno sui fogli di lasagna;  coprite il foglio con della salsa di pomodoro e continuate fino ad esaurire tutti gli ingredienti. Terminate con uno strato di lasagne ricoperte di besciamella e spolverate con parmigiano grattugiato. Cuocete in forno per 40 minuti circa. Togliete dal forno e lasciate intiepidire le lasagne per 5 minuti circa prima di consumarle.
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Lasagne primaverili agli asparagi e carciofi



Il bello della primavera oltre ai fiori, al tepore, alle rondini, alle giornate decisamente più lunghe, insomma alle solite cose, sono soprattutto le gustosissime verdure che si trovano in circolazione….dopo mesi di porri, cavoli, broccoli e cavolfiori, verze & company, improvvisamente la natura ci offre i diuretici asparagi, i saporiti carciofi, gli spinacini nutrienti: nella mia testa e sulla mia tavola è tutto un fiorire  di ricette a base delle deliziose verdure primaverili….




queste lasagne, poi, le ho preparate la settimana scorsa quando ancora la Nanetta non aveva fatto ritorno a casa; le ho ideate pensando ai miei gusti personali ed a quelli dell’Uomo Goloso che da quando mi conosce nutre una sanissima passione per i carciofi: homesso insieme, quindi, i  suoi ed i miei di gusti per una ricetta cremosa, delicata ma tanto tanto buona!




Fogli di pasta all’uovo q.b.
5 carciofi
300 gr di asparagi già puliti
Prosciutto cotto tagliato a fettine sottili q.b.
2 spicchi di aglio
parmigiano grattato q.b.
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.

Besciamella allo stracchino : gli ingredienti della besciamella tradizionale+ 150 gr di stracchino cremoso. Pulite i carciofi, seguendo le indicazioni qui, poi fateli a spicchi sottili.
In una padella scaldate un filo d’olio, mettete lo spicchio di aglio e poi unite i carciofi, lasciateli cuocere per una decina di minuti circa aggiungendo un goccio di acqua se dovessero cominciare a bruciarsi. In un’altra padella cuocete nello stesso modo gli asparagi. Preparate la besciamella allo stracchino seguendo le indicazioni che trovate qui: a metà cottura della besciamella, aggiungete lo stracchino e continuate a girare.
Mettete sul fondo della teglia un pochino di besciamella poi la pasta, i carciofi, un altro po’ di besciamella ed il prosciutto a fettine; nello strato successivo metterete gli asparagi al posto dei carciofi, e poi sempre il prosciutto cotto e la besciamella. Completate con uno strato di pasta, un po’ di besciamella ed un’abbondante grattata di parmigiano reggiano. Mettete in forno a 200° e cuocete per 35 minuti circa. Togliete le lasagne dal forno, lasciate riposare 5 minuti circa prima di tagliarle e portarle in tavola.
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Maccheroncini mortadella, prosciutto e groviera



Ieri sono arrivati i nonni romani: si tratterranno una settimana ed ogni loro visita rappresenta un’occasione per la Nanetta di farsi coccolare e viziare 24 ore al giorno….dopo questi loro blitz che, a scanso di equivoci sono sempre graditissimi, a casa ci vogliono almeno 10 giorni per rimettere in riga il nostro cucciolo d’uomo…..Quindi ieri mattina alle 9.30 eravamo tutti quanti in macchina per andarli a recuperare in stazione; tra l’andata, il ritorno, il ritrovarsi e le tante chiacchiere è arrivata l’ora di pranzo senza che ne accorgessimo…a protestare perché il pranzo non era ancora pronto è stata la Nanetta! Fortuna che prima di uscire avevo preparato l’intingolo di questa pasta che da un po’ di tempo cucino per i miei amori con grande successo. E’ soprattutto la piccola di casa ad apprezzarla ed io cerco di accontentarla spesso anche perché, detto tra noi, questa pasta semplicissima mi risolve tanti di quei problemi! Il tempo di far cuocere  la pasta, tagliare a listarelle il prosciutto e la mortadella e voilà il gioco è fatto!Io oggi, come tutti i lunedì, sono a casa e mi farò coccolare dai miei genitori: anche noi mamme a volte bisogno delle coccole!   


Per tre persone (Nanetta inclusa)250 gr di maccheroncini all’uovo50 gr di mortadella 50 gr di prosciutto crudo30 gr di groviera20 gr di parmigiano grattugiato3 cucchiai abbondanti di panna Olio evo q.b.Sale q.b.Tagliate a striscioline sottili il prosciutto crudo e la mortadella; grattugiate la groviera ed il parmigiano; in una padella scaldate un filo di olio, unite il prosciutto e la mortadella, saltateli 4-5 minuti al massimo sino a quando non sentirete un piacevolissimo odore sprigionarsi dalla mortadella, a quel punto aggiungete la panna, lasciate ancora cuocere per un paio di minuti al massimo. Versate la pasta bollente, poi la groviera ed il parmigiano e mantecate il tutto. Servite a tavola caldo!
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Lasagne con funghi e ragù bianco



Se c’è un aggettivo che mi viene in mente per descrivere l’ultima edizione di Identità Golose è verde. Domenica scorsa ho preso parte alla 9^ edizione del congresso internazionale di cucina più famoso in Italia e tutti gli chef che si sono susseguiti sul palcoscenico hanno proposto delle ricette il cui colore predominante era il verde. 

Vero è che il tema di questa edizione di Identità Golose è stato il rispetto, rispetto che, come ho scritto nel mio precedente post, si declina in tante maniere, però è curioso vedere come in tutti i protagonisti il termine “rispetto” sia associato alla natura e quindi, per estensione di concetto, ad una cucina che trae ispirazione dall’utilizzo di materie prime decisamente verdi.

Ho assistito a tutta una serie di show cooking il cui filo conduttore era la pasta: accanto all’intervento di Matteo Baronetto, N° 2 del blasonato e mediatico ristorante Cracco di Milano che ha stuzzicato la nostra immaginazione ed i nostri palati con dei rigatoni in salsa di vino rosso ed un timballo alla Gattopardo dolce-salato, ho veramente apprezzato gli interventi di chef meno noti al grande pubblico, più introversi, forse anche meno a proprio agio su di un palco, ma non per questo meno bravi e, soprattutto, meno attenti alla qualità del prodotto finale. Mi è piaciuto molto l’intervento nonché le ricette di Roberto Pezta del ristorante S’Apposentudi Casa Puddu, in provincia di Oristano, che ha proposto delle ricette al tempo stesso innovative ma basate sull’impiego di ingredienti del territorio. Nella foto pubblicata  ho messo i suoi tacconi (pasta tipica sarda di grano duro) con scampi, bisque di scampi ed asparagi selvatici assolutamente da provare…. ho amato molto la riservatezza e le ricette di Frank Rizzuti che, con il suo ristorante Cucina del Sud di Potenza, cerca a fatica e non senza grandi sforzi, di introdurre un concetto nuovo di cucina in una provincia “dimenticata” com’è Potenza…. e proprio Frank Rizzuti ha preparato una pasta di grano bruciato che mette insieme tutti i sapori, i profumi ed i colori del sud e poi, ancora, dei ravioli total green di cime di rapa…..ma anche l’intervento del più giovane Christian Milone, della Trattoria Zappatori di Pinerolo, denota una continua ricerca e sperimentazione sempre nel rispetto della natura, prova ne sono le sue tagliatelle verdi profumate al geranio che spiazzano per la loro consistenza e per il sapore sprigionato….Insomma anche questa seconda esperienza ad Identità Golose si è rivelata densa di contenuti, interessantissima non solo sotto il profilo tecnico-gastronomico ma, soprattutto, sotto l’aspetto umano e relazionale. Appuntamento quindi alla prossima edizione di Identità Golose!Ed ora dopo che vi ho stordito con tutto ‘sto blablabla, eccovi la ricetta di oggi che con il tempo che abbiamo ci sta tutta!

Pasta all’uovo  q.b.300 gr di macinato di manzo100 gr di salsiccia300 gr di funghi misti (io ho messo chiodini, porcini e pleos)50 cl di latte500 gr di besciamella1 porro2 rametti fra timo e maggiorana ½ bicchiere di vino bianco secco50 gr di parmigiano grattugiatoBurro q.b.Olio evo q.b.Sale, pepe e noce moscata q.b.Pulite i funghi e tagliateli; in una padella scaldate un poco di olio, unite il porro fatto a rondelle e fatelo  cuocere per un paio di minuti almeno, aggiungete i funghi e continuate la cottura. Aggiustate di sale e pepe. In un tegame rosolate il macinato e la salsiccia, uniteli poi ai porri ed ai funghi, al latte e cuocete a fuoco basso per un’ora circa. Cinque minuti prima della fine della cottura, unite le erbe aromatiche, il timo e la maggiorana. Anche in questo caso regolate di sale, pepe e noce moscata. Preparate la besciamella seguendo queste indicazioni. Per rendere queste lasagne più appetibili per la Nanetta, io ho frullato leggermente il composto. Ungete la pirofila e cominciate a fare gli strati con il ragù, la besciamella ed il parmigiano grattato. Terminate le lasagne con dei fiocchetti di burro ed un po’ di parmigiano. Mettete in forno e cuocete per 40 minuti circa: 20 minuti coprirete la teglia con l’alluminio e gli altri 20 minuti la lascerete scoperta in modo che si formi la deliziosa crosticina. Togliete dal forno, lasciate riposare le lasagne 5/6 minuti prima di servire in tavola.
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I tortellini della mamma



Ve ne avevo parlato nel mio primopost del 2013 e vi avevo promesso che, una volta scaricate le foto, vi avrei proposto la ricetta ed eccomi qui puntualissima, anche se questi tortellini non sono proprio dietetici e sicuramente non aiuteranno la prima prova costume che, come recitava la canzone Espadrillas by Porfirio Rubirosa, è scattata inesorabile il 7 gennaio, dopo l’Epifania, a feste concluse.
A casa “Quaderni Golosi” la prova bilancia è stata drammatica: io devo perdere 2 kg che dopo la gravidanza si sono caparbiamente “avvinghiati” alla mia pancia e non accennano ad andarsene, anzi sembrano aver trovato la loro collocazione ideale…..la situazione dell’Uomo Goloso è sicuramente più difficile da mandare giù in tutti i sensi: 5 kg da perdere prima dell’estate…. mi domando come farà anche perché le sue mascelle non accennano a voler prendere un po’ di ferie ;-)……comunque, indipendentemente dalla nostra dieta, continuerò a pubblicare i post con le mie ricette, statene pur certi! 
I tortellini della mamma sono riservati per le grandi occasioni che sono, di solito, le feste comandate ed i compleanni dei famigliari….si tratta di un piatto tipicamente invernale, bello sostanzioso che riscalda il corpo ma anche lo spirito. Riconosco che la preparazione è un po’ lunga ma potete sempre farne molti di più e poi congelarli!
E per chi ricomincia oggi, coraggio, in fin dei conti mancano meno di tre mesi a Pasqua!

Per la pasta3 uova400 g di farina 
Per il ripieno
100 gr di vitella a dadini
100 gr di maiale mago a dadini
100 gr di petto di pollo a dadini
¼ cipolla tagliata sottile
1 costa di sedano tagliato a cubetti
1 carota media tagliata a cubetti
1 uovo intero
50 gr di parmigiano grattato
la scorza grattugiata di un limone bio
burro q.b.
olio q.b.
1 grattata di noce moscata
sale e pepe q.b. 
Per il brodo di carneVi lascio liberi di scegliere il tipo di carne da utilizzare: noi l’abbiamo preparato con il cappone ruspante che ci avevano dato gli zii…..Impastate le uova con la farina e tirate una sfoglia molto sottile (noi abbiamo usato la mitica Imperia!).In una casseruola scaldate l’olio ed il burro, aggiungete le verdure per il soffritto, fatele rosolare, quando saranno dorate aggiungete la carne, mettete sale, pepe e noce moscata: proseguite la cottura per almeno 20 minuti. Macinate il composto ed aggiungete l’uovo, il parmigiano ed il limone grattato. Tenete da parte il composto. Tirate la sfoglia, con il taglia pasta (io ho usato questodella Tescoma!) formate dei rettangoli: disponete al centro di ogni rettangolo un po’ di composto poi ripiegate in due e date forma al vostro tortellino (avrei dovuto realizzare un tutorial, perdonatemi!). Mettete sul fuoco il brodo, quando bolle, versate i tortellini, una volta che saliranno a galla, saranno pronti: serviteli ben caldi in tavola accompagnandoli da una generosa manciata di parmigiano.

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 Dopo 3 settimane di steamed rice, sentivamo tutti il bisogno di ritornare alle “origini”, di mettere sotto i denti qualcosa di più sostanzioso….la Nanetta non ha fatto altro che sognare per 3 settimane la pasta con il burro ed il parmigiano mentre l’Uomo Goloso, nonostante l’overdose di riso, bramava un risotto con le quaglie; la sottoscritta, invece, non ha mai tradito le sue origini romane e desiderava ardentemente un piatto di rigatoni all’amatriciana…..quindi non appena messo piede sull’italico suolo, mi sono subito attivata per soddisfare i desideri di tutti. Questa volta, però, ho voluto fare un’amatriciana un po’ insolita, all’inverso. Ho fatto sempre il classico sugo con il guanciale, ma con la manciata di pecorino ho preparato dei saporiti gnocchetti di ricotta: devo dire che il risultato è andato ben al di là delle mie aspettative ed ha soddisfatto i palati della famiglia! 
Per gli gnocchetti250 gr di ricotta50 gr di pecorino romano1 tuorloNoce moscata q.b.100 gr di farina 
Per il sugo1/3 di cipolla50 gr di guanciale180 gr di polpa di pomodoroOlio evoSale e pepe q.b. 
Setacciate la ricotta e mettetela in una terrina insieme al pecorino, alla farina, al tuorlo, alla noce moscata: lavorate bene il tutto. Dall’impasto prelevate un pezzo di pasta che dovrete trasformare in un filoncino, dopo averlo passato nella farina, tagliatelo a cubetti; ripetete questa operazione sino a quando non avrete esaurito la pasta.
Preparate il sugo: in una padella scaldate l’olio, unite la cipolla, lasciatela imbiondire e poi il guanciale, lasciate insaporire il tutto 4-5 minuti, poi versate la polpa di pomodoro e cuocete a fuoco basso per almeno  20 minuti, il sugo si dovrà consumare, senza bruciarsi. Cuocete gli gnocchetti, scolateli, poi saltateli in padella; volendo potete aggiungere dell’altro pecorino ma i 50 gr di pecorino aggiunti nell’impasto, sono, a mio avviso, più che sufficienti.  
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 Come si fa a far mangiare ad una bimba di tre anni cavoli, broccoli e cavolfiori, insomma tutti quegli ortaggi che l’orto ci propone in questa stagione? E’ la domanda che mi sono fatta spesso ultimamente. Oltre alle vellutate che in casa nostra vengono preparate su base settimanale, oltre al minestrone trasformato anch’esso in vellutata, come posso avvicinare la Nanetta ai cavoli o ai cavolfiori? Lei è attualmente in una fase strana: ha scoperto che si può mangiare non solo perché si ha fame e quindi ci si deve nutrire, ma si può mangiare anche per gola, semplicemente perché un determinato alimento ci piace. Sino a qualche mese questo meccanismo non era così chiaro nella sua testa nel senso che, a volte in maniera semplice, a volte con un po’ più di difficoltà, riuscivo a farle mangiare quello che avevo preparato e, nella maggior parte dei casi, quello che avevo cucinato era anche una cosa sana….da qualche tempo invece, sarà stata forse l’estate in cui le regole e le sane abitudini vengono meno, sarà stato l’inizio della scuola materna, la furbastra ha la tendenza a “concentrarsi” solo su quello che le piace e si rifiuta caparbiamente di assaggiare le novità che porto in tavola. E’ diventata una lotta farle mangiare la frutta o la verdura….eccerto è molto più semplice bere un succo o un frullato!

Armata delle migliori intenzioni sto cercando, ogni sera, di farle capire che ci sono degli alimenti che fanno bene perché ci fanno crescere, ci consentono di andare in bagno tranquillamente, ci proteggono dalle malattie e dai raffreddori….e poi ci sono quegli alimenti “golosi” che ci piacciono tanto ma non contribuiscono molto alla nostra crescita, mi riferisco al prosciutto che lei adora (ma questa passione è nel DNA di tutti i componenti la famiglia di origine dell’Uomo Goloso…) oppure alle caramelle oppure ai succhi….e questi alimenti devono essere presi a piccole dosi….si lo so che sono all’antica però ritengo che i bambini debbano mangiare di tutto, innanzitutto gli alimenti che fanno bene alla salute e vi scrive una che è stata completamente inappetente sino all’età dello sviluppo….
Tutto questo per farvi comprendere che, all’origine di questa ricetta, c’è la mia caparbia volontà di propinare alla Nanetta  le verdure in tutte, ma dico tutte, le salse….questa pasta alla crema di cavolfiore ha lasciato “indifferente” il nostro piccolo cucciolo d’uomo mentre ha letteralmente conquistato me e l’Uomo Goloso.
250 gr di mezze maniche di kamut
200 gr di cavolfiore bianco bollito
5/6 acciughe sott’olio
3 cucchiai di panna
3 cucchiai di parmigiano grattato
Sale q.b.Pulite il cavolfiore e bollitelo in acqua salata. Nel frullatore, mettete il cavolfiore bollito, le acciughe salate e la panna: fate andare il frullatore, se il composto dovesse risultare troppo denso, aggiungete un cucchiaio di latte. Dovrete ottenere una crema densa e corposa. Aggiustate di sale. Cuocete la pasta, scolatela e conservate da una parte un po’ di acqua di cottura che userete se la pasta dovesse risultare troppo compatta. Conditela con la crema di cavolfiore e prima di servire in tavola versate una generosa manciata di parmigiano grattugiato.
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