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Polpette di carciofi

Stanno finendo, anzi sono praticamente già finiti….e con gli ultimissimi carciofi della stagione (ne abbiamo comperati ben 4 kg), ho preparato una serie di ricette a base di carciofi una più buona dell’altra….quindi se non siete amanti dei carciofi, sicuramente la ricetta di oggi e quelle dei prossimi giorni non faranno per voi. Se, invece, come me adorate questo ortaggio, allora vi invito a provare questa e le altre ricette che seguiranno subitissimo……il tempo stringe…….

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Piadina crema di cicerchie, capocollo e formaggio fresco



La cicerchia: questa sconosciuta…..in effetti la cicerchia è un legume diffuso in Italia centrale, ma scarsamente conosciuto ed utilizzato altrove ed il suo consumo è decisamente in declino. Anche l’Uomo Goloso, prima di conoscere la sottoscritta, non sapeva neppure che forma o che sapore avesse la cicerchia. Dopo averla assaggiata all’interno di minestre di legumi oppure in una semplice zuppa con patate, ha cominciato ad apprezzarla ed ora la cicerchia secca non manca mai nella nostra dispensa invernale. E visto che oramai l’inverno è terminato ed avevo ancora un sacchettino di cicerchia secca, ho deciso di preparare una crema con cui ho arricchito le mie piadine, che sono sempre molto saporite e fuori del comuni. In realtà ho voluto provare a fare una sorta di hummus, in cui ho sostituito i tradizionali ceci con la più insolita cicerchia. A me questo abbinamento della cicerchia con la lonza o capocollo come dir si voglia, è piaciuto molto….ma potete sempre provare ad utilizzare la crema di cicerchia come cremina per uno stuzzicante antipasto.



Ingredienti
Per la crema di cicerchie
100 gr di cicerchie secche
olio evo q.b.
limone q.b.

Per la piadina
1 piadina
lonza a fettine (qui la chiamano coppa) q.b.
formaggio fresco spalmabile 
Mettete ammollo le cicerchie per 1-24 ore circa, poi cuocetele in abbondante acqua aggiungendo mezza costa di sedano, 1 carota piccola ed un pezzetto di cipolla. Io ho cotto le cicerchie con la pentola a pressione e mi ci sono voluti 30 minuti buoni. Se invece usate una pentola tradizionale allora ci vuole almeno un’ora e mezza. Dopo la cottura, scolate le cicerchie e frullatele insieme al succo di mezzo limone ed a due cucchiai di olio evo. Aggiustate di sale. Se la crema dovesse risultare troppo compatta, aggiungete un altro cucchiaio di olio sino ad ottenere una crema morbida e facilmente spalmabile.
Riscaldate la piadina, su di una metà spalmate la crema di cicerchia, sull’altra metà spalmate il formaggio fresco e mettete al centro la lonza tagliata a fette. Questa piadina è un ottimo piatto unico, saporito, gustoso e bilanciato.
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Piadina con carciofi croccanti, mortadella e robiola


Da romana, penso che la pizza al taglio calda con dentro la mortadella con i pistacchi sia una delle cose più buone del mondo…..e quando preparo la piadina, la mortadella è  per me un ingrediente imprescindibile che nelle mie piadine non manca mai……..l’ultima volta poi ci ho abbinato dei carciofi croccanti e della robiola per ottenere una piadina gourmet da leccarsi i baffi!
Vi giro soltanto gli ingredienti perché in questo caso non si può parlare di vera e propria ricetta, per le quantità regolatevi voi!


Ingredienti per una piadina
2 carciofi 3-4 fette di mortadella rigorosamente con i pistacchiRobiola q.b.Olio evo q.b.
Pulite i carciofi e lasciateli a bagno nell’acqua con limone. Tagliateli a fettine sottilissime. In una padella scaldate dell’olio ed uno spicchio di aglio, versate i carciofi e fateli saltare a fuoco vivace per 10-12 minuti circa. I carciofi dovranno diventare croccanti. Scaldate la piadina, spalmate la robiola poi la mortadella ed infine i carciofi croccanti…..divorate subito!
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Polpette di pollo al profumo di mandarino



Lo scorso fine settimana è stato splendido: cielo azzurro, sole e temperature primaverili che invogliavano ad uscire. Ma visto che per i picnic è ancora presto, abbiamo optato per una gita fuori porta, in campagna, a Cremona e ci siamo fermati a mangiare in questa trattoria, La locanda del Gheppio, che ci è piaciuta molto.
Soprattutto ci è piaciuta la pasta sottile fatta ancora a mano che inevitabilmente ha un sapore diverso. Non avevo mai visto Cremona e mi è piaciuta moltissimo: il Torrazzo con il suo incredibile orologio, il Duomo dalle volte altissime che racchiude al suo interno tesori di inestimabile valore, il Battistero, la collezione di violini del Palazzo comunale o ancora il Museo del Violino…..


…..ma per chi come me, oltre alla cultura, è attirato anche dalle bellezze gastronomiche, non si può dimenticare un passaggio nella bottega storica della Sperlari in cui si scoprono una varietà infinita oltre che di caramelle, di liquori e di prodotti inediti e rari…..come il secchiello per la mostarda….ma se siete di passaggio al negozio Sperlari, non dimenticate neppure di fare un salto alla storia pasticceria Lanfranchi….insomma Cremona è veramente una città da scoprire e mi sono ripromessa di tornarci  a primavera inoltrata.  
Purtroppo le previsioni per il prossimo weekend oramai alle porte non sono altrettanto belle….pazienza vorrà dire che rimarrò in casa e cucinerò ;-)))) La ricetta che vi propongo oggi non è mia, ma mi è stata “gentilmente” prestata dalla mia collega a cui vanno i miei ringraziamenti perché queste polpettine di pollo al mandarino sono davvero piaciute tanto alla Nanetta.
Ingredienti per 4 persone
450 gr di fettine di petto di pollo
1 uovo
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
il succo di 2 mandarini e di un limone
1+1/2 fettina di pane in cassetta
pan grattato q.b.
sale e pepe q.b.


Con il mixer frullate il petto di pollo, aggiungete l’uovo ed il succo degli agrumi. A questo punto io ho aggiunto soltanto una fettina e mezza di pan carré: voi regolatevi, se vedete che l’impasto è troppo molle, occorre mettere ancora del pane in cassetta. Con l’impasto ricavate delle piccole polpette che andrete a passare nel pangrattato. Disponete le polpette su di una teglia con della carta forno. Irrorate con un filo di olio e mettete in forno a 180° per 25 minuti circa. Le polpette dovranno dorarsi. Mangiate calde o tiepide, se le fate piccoline, delle dimensioni di un’oliva ascolana, le potrete gustare anche come antipasto. 
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Fagottini di cavolo nero con ripieno goloso di castagne


Il cavolo nero….questo sconosciuto! Non parlatene all’Uomo Goloso che sino a due anni fa non l’aveva mai neppure assaggiato e che ora, invece, lo adora e non solo all’interno della ribollita. Ecco perché ho provato questi fagottini con ripieno goloso di castagne, ricetta che avevo strappato non so più da quale rivista e che ho rifatto, come sempre, a modo mio. Sono piaciuti e pure tanto! Del resto sono talmente golosi che un solo fagottino a testa non è sufficiente!



Per 4 persone
4 foglie di cavolo nero100 gr di castagne sotto vuoto40 gr di provolone dolce4/5 fettine di pancetta dolceburro leggermente salato q.b.2 cucchiai di panna liquida 
Con il batticarne, ammorbidire la parte centrale della foglia del cavolo. Sbollentare per 1 minuto le foglie di cavolo nero, mettetele nell’acqua ghiacciata e poi adagiatele su di uno strofinaccio perché si asciughino.Sminuzzare le castagne, tagliare a dadini il provolone. Cuocere le fette di pancetta in un padellino senza l’aggiunta di materia grassa sino a quando non diventino croccanti. In una padella saltate con un filo di olio le castagne, aggiungete la pancetta croccante, la panna. Al centro della foglia di cavolo, mettete l’intingolo insieme a qualche cubetto di provolone dolce. Richiudere con uno spago da cucina oppure con uno stuzzicadenti. Potete cuocere i fagottini passandoli in forno a 180° per 10-12 minuti, oppure cuocerli per 4 minuti scarsi in padella con un po’ di burro salato. Servire caldi.





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Mondeghili a modo mio


Prima di venire ad abitare a Milano non ero neppure al corrente dell’esistenza dei mondeghili, le tipiche polpette milanesi fatte con la carne avanzata. Ricordo che li ho assaggiati per la prima alla trattoria La bettola di Piero, tipico ristorante con menù lombardo situato in Via Orti, a Milano, dietro a Porta Romana. Nonostante non sia una grande amante della carne, queste polpette soffici soffici e saporitissime mi sono piaciute subito. 




Nel corso degli anni, le ho poi provate in diversi ristoranti lombardi; da ultimo una cascina con ristorante in cui siamo andati a settembre dello scorso anno….mi sono sempre ripromessa di prepararli, ma poi, per una cosa o per l’altra, non si era mai presentata l’occasione di realizzarli. Ora, durante le feste, ho fatto il brodo ed ho anche preparato il cotechino con le lenticchie per l’ultimo dell’anno. Sia la carne del brodo che il cotechino sono avanzati ed ho pensato bene che fosse finalmente arrivato il momento per preparare questi benedetti mondeghili. Diversamente dai classici mondeghili, io non li ho fritti nel burro- mi perdoneranno i puristi- ed ho aggiunto tanta scorza di limone.


Sono piaciuti tantissimo alla Nanetta che ne ha mangiati addirittura 4, a conferma del fatto che il cucciolo di casa ama i sapori decisi e forti!
Per 5 persone250 gr di cotechino cotto350 gr di carne del bollito (se non avete carne del bollito, potete sempre utilizzare del macinato)La scorza grattugiata di un limone 1 uovo Prezzemolo q.b.2 cucchiai di parmigianoOlio q.b.Pangrattato o, in alternativa, della mollica di pane raffermo inzuppata nel latte

Sminuzzate per bene la carne, mescolatela insieme all’uovo, alla scorza del limone, al prezzemolo ed al parmigiano. Aggiungete il pangrattato o la mollica del pane cercando di avere un impasto non troppo duro. Formate delle piccole polpette schiacciate al centro, passatele nel pangrattato e buttatele nell’olio bollente o, in alternativa, nel burro chiarificato. Cuocetele nell’olio bollente e gustatele calde!
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Capesante con gallette di patate



L’inverno rappresenta per me anche la stagione delle capesante. Quando vivevo in Francia, in questo periodo, ogni settimana, al mercato, comperavo le Saint Jaques e le cucinavo semplicemente con del burro e con una generosa spolverata di pepe macinato al momento……i tempi sono cambiati: vivo in Italia e le capesante non si trovano così frequentemente, soprattutto manca l’ampia scelta che potevo avere in Francia. Ultimamente le ho ricomprate; ho trovate quelle piccolissime- che non danno tanta soddisfazione- e che ho preparato semplicemente accompagnandole con delle gallette di patate morbide cotte al forno. Le gallette di patate hanno fatto la felicità della Nanetta che ha fatto il pieno!


Per le gallette di patate: 400 gr di patate1 uovo3 cucchiai di parmigiano grattato2 cucchiai di farina1 filo di olioSale e pepe q.b.
Per le capesante:calcolate 7/8 capesante a persona
burro salato q.b.
pepe macinato frescoSbucciate le patate e grattatele con una grattugia dai fori larghi: mettete le patate grattugiate in uno scolapasta e lasciate che perdano un po’ della loro acqua. Lasciate “riposare” per un’ora circa.In un’insalatiera mettete le patate, l’uovo che avrete sbattuto a parte, il parmigiano grattugiato, la farina, il sale ed il pepe: amalgamate bene il tutto.  Sulla teglia mettete la carta forno e con il cucchiaio prendete una discreta quantità di composto e andrete a disporre sulla teglia sino a formare una mini galletta. Irrorate con un poco di olio ed infornate a 180° per 25 minuti circ. Nel frattempo pulite le capesante estraendole dalla loro conchiglia e privandole, eventualmente, del corallo che non piace a tutti. In una padella scaldate del burro ed unite le capesante: dovranno cuocere un paio di minuti non di più perché altrimenti dopo diventano dure. In un piatto mettete la galletta di patate ed adagiateci sopra le capesante: spolverate con il pepe. Mangiate rigorosamente calde.


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Piadina cime di rapa e mortadella



Vi ho già scritto del fatto che il sabato sera quando siamo in casa prepariamo sempre delle cene golose: un sabato la pizza fatta in casa, un altro sabato la piadina, un altro ancora i california maki oppure il fritto……lo scorso weekend è stato il turno della piadina e visto che oramai le cime di rapa sono ricomparse sulle bancarelle dei mercati di tutta Italia, non potevo non prepararmi una piadina con due degli alimenti che amo di più in senso assoluto: la mortadella e le cime di rapa……per i miei gusti l’abbinamento è perfetto, delizioso e paradisiaco oserei dire……che dire, provate anche voi e sappiatemi dire!!!!!! 




1 piadinaCime di rapa bollite q.b.1 spicchio di aglio1 punta di peperoncinomortadello con pistacchio q.b.squacquerone q.b.olio evo q.b.
Pulite e sbollentate le cime di rapa. In una padella scaldate una generosa dose di olio extra vergine, aggiungete lo spicchio di aglio e la punta di peperoncino. Unite le cime di rapa e ripassatale in padella per 7- minuti circa. Nel frattempo scaldate la piadina in una seconda padella, quando sarà calda procedete con la farcitura cominciando con il formaggio squacquerone, mettendo poi la mortadella e finendo con le cime di rapa….si consiglia di divorare la piadina al volo e di prepararne subito una seconda……


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Polpette di melanzane: best of summer 2011


Ed eccoci arrivati ad una delle ricette da me preferite: le polpette di melanzane. La ricetta che vi propongo oggi mi è stata girata dalla mia amica Laura, siciliana per nascita ma brianzola di adozione. Potete usare queste polpette come stuzzichini, come secondo vegetariano o come una sfiziosa schiscetta da portare in ufficio. In ogni caso queste polpettine sono buonissime anche il dopo conservate a temperatura ambiente.




Per 3 persone
Prendete due melanzane di media grandezza viola scuro. Tagliate l’attaccatura e praticate con il coltello delle profonde incisioni nel senso della lunghezza. Fate scaldare l’acqua in una pentola, portatela ad ebollizione, salatela e poi mettete le melanzane a cuocere. Per quanto tempo, vi starete chiedendo? Dipende dalla grandezza delle melanzane. Comunque se infilate una forchetta nella melanzana e sentite che è molto morbida, allora sarà sicuramente cotta. Lasciate scolare le melanzane almeno 4 ore. Io le cucino la sera prima e le lascio nello scolapasta tutta la notte. Quando le recupererete strizzatele leggermente e poi cominciate a smembrarle con le mani: vedrete che la pelle verrà via facilmente. Mettete la polpa in un’insalatiera e mescolatela con l’uovo (1 0 2 uova: anche qui dipende dalla quantità di polpa melanzane che avrete recuperato), il pangrattato, un’idea di aglio (io non l’ho messo perché quando faccio le ricette per mia figlia preferisco evitarlo), sale, pepe, un paio di cucchiai di parmigiano e prezzemolo. Otterrete un composto morbido ma assicuratevi che non sia troppo morbido perché altrimenti non riuscirete a fare i supplì. Mettete nell’incavo di una mano un po’ di composto, all’interno, aggiungete un pezzetto di caciocavallo ragusano (in alternativa potete utilizzare un provolone saporito), chiudete le polpette con dell’altro composto e fatene una sfera che passerete nel pangrattato…..

A questo punto dovrete operare una scelta tra le più difficili che ci siano: friggere queste deliziose piccole sfere dal cuore tenero oppure metterle nel forno a 170° per 20-25 minuti circa con un filo d’olio …..io ho optato per la seconda opzione, decisamente più sana ma anche meno appetitosa. 
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