Archivio Mensile

maggio 2011

Carne

Filetto di maiale in crosta di spezie


Il filetto di maiale è un’altra di quelle “scoperte” quasi lapalissiane che ho fatto in Francia. In realtà la carne di maiale se non è cucinata più che bene rischia di risultare un po’ stoppacciosa, difficile da mandare giù: il filetto di maiale invece rimane molto morbido come carne, inoltre è molto molto versatile perché si presta a 1000 interpretazioni sul tema.
Ricordo che quando era in Francia avrò mangiato il “filet mignon” in almeno 20 modi diversi ed ogni volta lo trovavo buono ed appetitoso. La ricetta di oggi è molto orientaleggiante negli ingredienti, però semplice nella realizzazione e il risultato finale è sorprendente: vi dico solo che la Nanetta, che certo è abituata a mangiare spezie nelle ricette, ne ha divorate tre fette e con il ditino andava a cercare nel piatto i pezzettini di crosta perché evidentemente li trovava gustosi.
Ingredienti per 2 persone+ Nanetta500 gr di filetto di maiale
3 cucchiai di polvere tandoori
3 cucchiai di olio EVO ma in questo caso va bene anche un olio di semi
1 cucchiaino di cumino in polvere
1 cucchiaio di paprika
1 cucchiaio di miele
2 cucchiai di semi di coriandolo
peperoncino in polvere q.b.
sale e pepe q.b.

Prendete i semi di coriandolo e schiacciateli grossolanamente con il cucchiaio; in un recipiente mescolate la polvere di tandoori, il cumino, la paprika, il miele, i semi di coriandolo, l’olio, il peperoncino, il sale ed il pepe: otterrete una pasta rossa. Disponete il filetto di maiale su di una teglia rivestita di carta forno, rimboccatevi le maniche, prendete un po’ di pasta e spalmatela sul filetto di maiale, dovrete ricoprire il filetto il pezzo di carne in maniera uniforme, aggiungete un po’ di acqua. Richiudete la carta forno intorno al filetto di carne e mettete in forno pre-riscaldato a 200°, la carne dovrà cuocere 45 minuti circa: per evitare che si secchi troppo, aggiungete eventualmente dell’altra acqua durante la cottura, girate sull’altro lato il filetto di carne e richiudete.
Tirate fuori dal forno, aspettate che diventi tiepida prima di tagliarla a fette. Potete consumare questo filetto sia caldo che freddo: io l’ho mangiato anche “freddo” e devo dire che è ottimo anche freddo magari in questo caso tagliato a listarelle ed aggiunto all’insalata.
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Tortino orzo, asparagi e groviera


Proseguono le mie sperimentazioni a base di prodotti rigorosamente locali e di stagione: questa ricetta fa parte di quelle testate di recente e che riescono al primo colpo (evento più unico che raro). E’ una ricetta di un piatto unico perché tra l’orzo, gli asparagi, il formaggio e le uova, insomma non vi resta che passare poi alla frutta.
Mi è piaciuta molto e malgrado il tortino sia per 6 persone, in realtà io e mio marito ce lo siamo finito in due volte e devo confessare che il giorno dopo era ancora più buono!
Personalmente amo molto tutto quello che è quiche, torte rustiche, cake salati, terrine perché racchiudono in sé tutti gli ingredienti, si accompagnano bene ad una semplice insalata e costituiscono un’alternativa veloce, gustosa ed equilibrata al 1°, 2° e contorno che è tipico della nostra cucina. 


Ingredienti per 6 persone100 gr di orzo perlato lessato
400 gr di asparagi già puliti
200 gr di groviera
3 uova
½ cucchiaino da caffè di lievito in polvere per salati
80 gr di farina
80 gr di burro
1 dl di panna
1 dl di latte (al bisogno)
sale e pepe q.b.


Mettete in ammollo l’orzo perlato, poi scolatelo e lessatelo in una pentola con acqua e sale: il tempo di cottura si aggira sui 35-40 minuti.
Pulite gli asparagi eliminando le parti legnose, metteteli nell’acqua fredda e portate ad ebollizione: dovranno cuocere 7-8 minuti non di più perché devono restare ancora un po’ duretti.
Scolateli, tagliatele le punte e mettetele da una parte, vi serviranno alla fine per la decorazione, mentre la restante parte degli asparagi dovrà essere tagliata in tronchetti di 2-3 cm di grandezza.
Tagliate la groviera a dadini.
In un’insalatiera lavorate i tuorli delle uova, il burro a temperatura ambiente e la panna; aggiungete poi la farina, la spolverata di lievito, la groviera, l’orzo e gli asparagi: mescolate bene affinché tutti gli ingredienti si amalgamino. Se vedete che il composto così ottenuto rimane troppo duro, modello “malta cementizia” allora aggiungete un goccio di latte. Montate le chiare a neve ed unitele al composto girando dal basso verso l’alto.
Prendete uno stampo per torta, foderate con carta forno, riempite con il composto, decorate secondo l’ispirazione del momento con le punte di asparagi che avrete messo da parte, mettete il tortino in forno pre-riscaldato a 180° per 45 minuti circa: dovrà formarsi un’invitante crosticina dorata…..Togliete dal forno e lasciate raffreddare, il tortino va servito tiepido, anzi se ve ne rimane per il giorno dopo, è ancora più buono: garantisco io!
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Risotto con germogli di luppolo, filetto di maiale ed ortica saltata


Avrei voluto pubblicare questo post ieri ma Blogger, la piattaforma di Google per i blog, è stata in panne tutto il giorno e sono riuscita ad impossessarmi del mio spazio virtuale solo nel tardo pomeriggio……perciò oggi un post postdatato….Si sono chiusi mercoledì scorso, Tuttofood e BtoBio, due saloni dell’alimentazione che quest’anno si sono svolti in concomitanza con la Milano Food Week. Io ho fatto un giro lunedì per vedere le ultime novità in fatto di alimentazione proposte in ambito bio e non.

All’ora di pranzo sono stata invitata ad uno show cooking avente come tema il piatto unico, che gli chef invitati hanno interpretato e declinato a modo loro. Lunedì c’era Cesare Battisti del ristorante Ratanà: vi ho già parlato di lui e vi ho anche proposto una sua ricetta di risotto alla barbabietola con chips di topinambur. Questa volta Cesare ci ha fornito la sua personalissima e lombardissima interpretazione del piatto unico proponendoci un risotto con germogli di luppolo (leggi anche bruscandoli), filetto di maiale ed ortica saltata in padella.


Ingredienti per due persone:
150 gr di riso Carnaroli
100 gr di bruscandoli
30 gr di grana stagionato
100 gr di ortica cotta
4 fettine di filetto di maiale
4 fettine di pancetta
un cucchiaio di semi di zucca
olio EVO
sale e pepe q.b.
brodo vegetale q.b. per cuocere risotto
burro q.b. per mantecare il risotto
un goccio di vino bianco


In un tegame rosolare il riso con l’olio EVO, aggiungere i bruscandoli (non tutti, lasciatene una manciata da parte), il brodo vegetale e continuare la cottura tradizionale sino alla fine.
Fate appassire in una padella con l’olio l’ortica per un paio di minuti; tostate i semi di zucca in un padellino senza olio ed aggiungeteli poi all’ortica.
Prendete le fettine di filetto di maiale, rosolatele in padella a fuoco alto, poi avvolgetele nella pancetta e proseguite la cottura, sfumandoli con un goccio di vino bianco: i filetti di maiale non devono cuocere molto, dovranno rimanere rosati, non molto cotti. Quando il riso sarà cotto, spegnete e mantecatelo con il burro ed il grana: i bruscandoli rimasti li passerete nel brodo bollente rimasto in modo da intiepidirli e poi li disporrete sul risotto (come da foto).In un piatto grande mettete il risotto con i bruscandoli, disponete i filetti di maiale e l’ortica ai semi di zucca.E voilà il vostro piatto unico!
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Calamari con ripieno di spinaci e scamorza


In questo periodo stiamo facendo un’abbuffata di spinaci dell’orto e quindi tra un’insalata, una vellutata, un contorno sempre a base di spinaci, ho pensato che forse li avrei potuti abbinare anche al pesce, nella fattispecie ai calamari. I calamari hanno sì un sapore di pesce, ma non così accentuato come i crostacei o altri frutti di mare come ad esempio le cozze, quindi l’abbinamento con un formaggio delicato come la scamorza ci poteva anche stare e difatti, al momento dell’assaggio fatidico, l’incontro tra il pesce ed il formaggio ci stava tutto. Ora non vorrei aprire una spinosa diatriba proponendo l’accoppiata pesce- formaggio: come per tutte le cose c’è a chi piace, a chi no…..personalmente ho optato per l’associazione pesce-formaggio, molto tempo fa davanti ad un piatto di pasta con alici e pecorino consumato in riva al mare!
Ciò detto, un matrimonio che però, con tutta la buona volontà, non riuscirò mai a mandare giù, è quello tra pesce e vino rosso: in Francia, è assolutamente normale e comincia ad essere abbastanza frequente anche da noi, ma io, umilmente, penso che il vino rosso abbinato al pesce tiri fuori quel sapore “metallico” dal pesce che proprio non sopporto, ma tant’è…….


Ingredienti per 2:
3/4 calamari di medie dimensioni a persona
150 gr di spinaci puliti e sbollentati
50 gr di scamorza dolce
2-3 cucchiai di pangrattato
sale e pepe q.b.
2 spicchi di aglio
olio EVO
un goccio di vino bianco secco

Pulite i calamari, togliete i ciuffetti che potrete sempre cuocere a parte oppure utilizzare per fare un sugo di pesce.Pulite gli spinaci e sbollentateli per un paio di minuti, lasciateli raffreddare poi ripassateli in padella con olio EVO ed uno spicchio di aglio che toglierete alla fine: sminuzzate gli spinaci. Tagliate a dadini piccoli piccoli la scamorza, unitela agli spinaci, aggiustate di sale e pepe, ed aggiungete anche il pangrattato. Otterrete un ripieno abbastanza corposo: riempite i calamari con il composto ottenuto, non mettete troppo ripieno perché poi il calamaro tende ad asciugarsi ed in quel caso tutto il ripieno trasborda…..Chiudete le due estremità del calamaro con uno stuzzicadenti. In una padella con olio d’oliva fate rosolare uno spicchio di aglio, poi aggiungete i calamari ripieni, sfumate con un goccio di vino e fate cuocere a fuoco lento per almeno 20 minuti, sino a quando il pesce non avrà assunto un bel colorito dorato. Personalmente avrei aggiunto al ripieno dei pinoli o in alternativa dell’uvetta, dipende molto dal gusto personale, io li ho lasciati molto semplici perché li ho proposti alla Nanetta che, a dire il vero, non ha molto gradito :-((((( 
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Un classico della cucina romana: carciofi alla giudia


Vi avevo promesso qualche ricetta provata a Roma ed eccomi qui con un classicissimo della cucina romana: i carciofi alla giudia…..ad onor del vero, i carciofi alla giudia sono un classico della cucina ebraica ma sono oramai un “must eat” di tutte le famiglie romane.
Quando sono scesa a Roma, oramai la stagione dei carciofi volgeva al termine, ed allora per evitare di comperare dei carciofi che poi alla fine presentano quell’antipaticissimo fieno, ho preferito piuttosto comperare dei carciofi piccoli, dei romaneschi, ma in miniatura e prepararli alla giudia.
Se li volete fare a casa dovete utilizzare dei carciofi violetta oppure i romaneschi, insomma quelli tondeggianti e non quelli appuntiti e con le spine.
Dimenticavo: la Nanetta se li è divorati ad una velocità impressionante, e dire che non era a digiuno perché prima aveva mangiato la pasta! :-)))))


Pulite bene i carciofi, passandoci sopra del limone e immergendoli in un’insalatiera con aqua e limone perché non diventino neri. Asciugateli bene e poi apriteli: come si fa ad aprirli leggermente a fiore? Mia mamma li “sbatte” sullo spigolo del tavolo in modo che si aprano.
In una casseruola mettete un discreto quantitativo di olio vegetale (arachidi o  girasole), portatelo ad alta temperatura ed immergeteci i carciofi, che dovranno essere quasi coperti dall’olio.
Per ottenere l’effetto croccante-bruciacchiato, a cottura quasi ultimata schizzate un pò di acqua……
Tirate fuori i carciofi dall’olio, disponeteli su della carta assorbente, salateli e portateli in tavola……buon appetito di cuore perché i carciofi alla giudia sono veramente una delle cose più buone del mondo!
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Risotto con crema di ortiche e crescenza


Visto il tempo splendido che abbiamo avuto nel weekend, ne ho approfittato per fare un giro all’orto e vedere a che punto sono gli ortaggi piantati. Diciamo che il sole e le temperature relativamente calde dell’ultima settimana hanno fatto in modo che le piante crescessero in fretta e così abbiamo avuto la soddisfazione di cogliere la prima zucchina romanesca (rigorosamente con il fiore attaccato), di assaggiare i piselli, di mangiare le fave fresche e di vedere che i pomodori sono avantissimo nella crescita e che se continua così a metà giugno avremo già i primi pronti per realizzare dei deliziosi sughetti…D’ici là il faut bien s’occuper…. e allora per non perdere tempo, ho colto un pò di ortica tenerella tenerella che cresce intorno all’orto: il periodo è ancora buono per raccogliere l’ortica perché più andiamo avanti con la stagione e più le piante di ortica si trasformano in veri e propri arbusti e a quel punto diventano inutilizzabili ed immangiabili. Munita di guanti e forbici, ho colto solo le foglie più piccole e più tenere perchè avevo in mente di farne un risotto. Rientrata a casa poi, mi è venuto in mente che avrei piuttosto potuto fare una sorta di crema di ortiche mescolandola con dell’ottima crescenza a km0 che compro sempre nella mia solita cascina: ne è venuto fuori un risotto coloratissimo (e questo lo vedete dalla foto) e molto gustoso a tal punto che la Nanetta se n’è mangiato una scodella intera! Provare per credere!


Ingredienti per due persone+ Nanetta
250 gr di riso Carnaroli
1 lt brodo vegetale
150 gr di ortiche già cotte
80 gr di crescenza
50 gr di parmigiano
sale q.b.

Sbollentate le ortiche non più di tre minuti, scolatele bene, strizzatele e mettetele nel mixer con la crescenza, aggiustate di sale: otterrete una crema verdissima, oltre che buona, veramente bella da vedere.
Cuocete il riso come se fosse un normale risotto, aggiungendo del brodo mano a mano che il riso lo assorbe. A due-tre minuti circa dalla fine, aggiungete la crema di ortica e girate bene affinché il tutto si amalgami perfettamente. Spegnete e mantecate con il parmigiano: non c’è bisogno di usare il burro perché la crescenza rende già il risotto molto morbido e cremoso.
Portate in tavola e servite caldo.
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Fraganze di pane: i segreti di lieviti e farine!

Credits: Associazione Borgo di Chiaravalle
Nel mio post di ieri, vi ho segnalato gli eventi per i bambini e le famiglie in programma durante la Milano Food Week; mi preme però indicarvi un’altra iniziativa veramente interessante destinata alle famiglie ed ai bambini: si tratta del laboratorio di panificazione casalinga e di erboristeria presso l’antico Mulino di Chiaravalle.Si inizia proprio questa domenica, 8 maggio, alle ore 10 con il laboratorio “Panificazione: il tipico pan meino”, la ricetta del famoso pan de mei tipicamente milanese. Nel pomeriggio, inoltre, in occasione della festa della mamma, ci sarà un laboratorio di erboristeria in cui si realizzeranno delle profumate maschere di bellezza  a base di argilla.Quello di domenica prossima è il primo di una serie di appuntamenti “domenicali” che andranno avanti sino a metà luglio, aventi tutti come tema il pane e le sue infinite declinazioni.Anche i prezzi dei laboratori sono pensati per le famiglie: l’ingresso per le famiglie con 2 figli è di 8€ per gli adulti e di 6€ per i bambini.

Inoltre, per i genitori che volessero approfondire le tematiche legate alla panificazione casalinga, segnalo il corso che debutterà venerdì 27 maggio sempre presso il Mulino di Chiaravalle e che si articolerà in 4 lezioni serali sulla cottura, le lievitazioni, gli aromi del pane e gli abbinamenti con le erbe aromatiche. Per informazioni supplementari ed iscrizioni, visitate il sito della Koiné Coop Soc Onlus.

Quello della filiera del pane a km0 è un tema che sta a cuore alla Coldiretti: è di mercoledì infatti, la decisione della provincia di Milano e dell’Associazione dei Panificatori di proporre alle famiglie una “michetta a km0”, prodotta con farine provenienti dalle aziende agricole del Milanese che sarà poi proposta ai consumatori con un marchio che ne identifichi subito le caratteristiche e l’origine.Ora, dopo tutte queste segnalazioni, non mi resta che augurarvi un buon weekend!
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Milano Food Week for kids


Da sabato 7 e sino a domenica 15 maggio, Milano diventa la capitale mondiale del food con centinaia di iniziative riservate ai Food Lovers……ora chi ha bambini sa benissimo che tutti questi corsi, queste degustazioni, questi show cooking organizzati per appagare i 5 sensi e non solo il gusto, sono bellissimi certo, ma di fatto inaccessibili quando si ha della prole a carico…..Quindi per quanti, pur genitori, non hanno perso il gusto per la buona cucina ed il mangiare sano, ho selezionato quei 4/5 eventi della Milano Food Week a misura di bambino in cui potrete partecipare in famiglia senza dover necessariamente lasciare a casa i pargoli.


Cominciamo con la full immersion proposta da Bambini in Cucina e Milanoperibambini che organizzano una giornata intera dedicata ai nostri piccoli cuochi in erba:

Domenica 8 maggio
11.00 – Mamma cuciniamo con le fragoleCorso per bambini tra i 2 e 5 anni
c/o Il Naviglio a Vapore, via Ernesto Rossi 7/A, Milano
Corso gratutito su prenotazione per i primi Milano Food Lovers. Agli altri Milano Food Lovers sarà riservato uno sconto del 10%


16.00 – Aromi e tagliatelle
Corso per bambini tra i 4 e 11 anni
Corso gratutito su prenotazione per i Milano Food Lovers
c/o Main Kitchen Milano Food Week, Piazza San Fedele, Milano

16.30 – Il gusto nasce in culla: incontro con genitori ed educatori
C’è un altro modo per educare i nostri bambini ai cibi buoni, sani e naturali: un modo che non è fatto di regole e doveri, ma di gusto, di amore per la cucina, di contatto con il ritmo delle stagioni, di rispetto per l’ambiente e di piccoli gesti casalinghi che permettono ai bimbi di innamorarsi
dei sapori semplici, fin dallo svezzamento. A rivelarci i trucchi di questo nuovo approccio all’educazione alimentare saranno due mamme doc: Raffaella Caso (www.babygreen.it) e Miralda Colombo (www.ilcucchiainodialice.it).
L’incontro sarà presentato e moderato da Federica Buglioni, fondatrice e presidente dell’associazione
no profit Bambini in Cucina, e da Marcella Marraro, ideatrice del sito www.milanoperibambini.it.
c/o Main Kitchen Milano Food Week, Piazza San Fedele, Milano
Ingresso liberoSempre domenica 8 maggio, presso l’antica Cascina Cuccagna, in zona Porta Romana, ci sarà una degustazione guidata di formaggi. Da diversi anni oramai, la Cascina Agricola Cuccagna si è sottoposta ad un’opera di recupero e di restauro conservativo con l’obiettivo di creare un nuovo spazio pubblico all’interno della città: nei suo spazi sorgeranno infatti orto, serra, frutteto didattici, bottega della filiera corta, trattoria, scuola di cucina, agenzia per il turismo agricolo ambientale… insomma 4000mq a disposizione della città e del suo sviluppo sostenibile.

11.00 – 13.00 Happy Goats Hour: ricco aperitivo a base di caprini e musica 15.00 – 17.00 Toponostrano: laboratorio di caseificazione per bambini
Via Cuccagna 2/4, ang. Via Muratori
02/54118733
www.cuccagna.org

Vi segnalo, inoltre, un paio di incontri/dibattito sempre sul tema food+kids:

Giovedì 12 maggio 2011Dalle 15.00 alle 17.15La spesa consapevole: il gusto di mangiare senza rischiare
Acquisto, conservazione e preparazione degli alimenti: sicurezza e salute per le nostre famiglie
Massimo Artorige Giubilesi – Presidente Giubilesi&Associati, Lead Auditor Sistemi ISO 9001, 14001, 22000, Vice Presidente Ordine dei Tecnologi Alimentari e Delegato per le Attività di Formazione e Aggiornamento Professionale

I colori nel carrello: frutta, verdura e cereali, Giovanna Perrone – Medico chirurgo, esperta in Medicina Naturale. Specialista in Scienze dell’alimentazione.

I fondamenti della spesa consapevole, Luca Speciani – Medico Chirurgo a Monza, e già laureato in Scienze Agrarie dal 1986, si occupa da anni di alimentazione e medicina naturale.
Ingresso libero
Casa della Milano Food Week, Piazza San Fedele, Milano
Domenica 15 maggio
dalle 15.00 alle 17.15
Il segreto di una crescita equilibrata: un’alimentazione sana

Alla ricerca del benessere funzionale per i nostri bambini, Daniela Malagò – Laureata in Medicina e Chirurgia, specializzata in Ematologia. Esperta in Omeopatia, Omotossicologia e Medicina Funzionale. Ha prestato servizio in prestigiosi ospedali quali l’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e Ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano.

Il rapporto con il cibo dalla nascita all’adolescenza: i consigli del pediatra omeopata, Maria Enrica Quirico – Medico chirurgo specialista in Pediatria, Omeopata, docente presso l’Università degli Studi di Milano, Licenced Associate of the Faculty of Homeopathy of UK

I falsi miti dell’alimentazione infantile Milena Simeoni – Naturopata, Direttrice didattica LUMEN – Istituto di Medicina Naturale

Ingresso libero
Casa della Milano Food Week, Piazza San Fedele, Milano





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Spaghetti con bottarga di spada e verdure



In linea di principio la bottarga mi piace perché essendo un’amante del pesce, la bottarga sa di pesce all’ennesima potenza e quindi non può non piacermi……a parte l’abbinamento con i carciofi in carpaccio e con gli spaghetti però, non mi vengono in mente molte altre ricette, ma forse sono io che non avendola mangiata così spesso, non ho saputo svilupparne le potenzialità….la ricetta di oggi è una rivisitazione dei classici spaghetti con la bottarga: ho voluto aggiungere semplicemente delle verdure, che poi sono le verdure base del soffritto, per dargli quel tocco “vegetale” e per stemperare il forte della bottarga. Ne è risultato un piatto più equilibrato del previsto nei sapori perché in effetti queste verdurine a cui ho aggiunto un pizzico di zucchero contribuiscono non poco a smorzare l’effetto salato della bottarga. E poi, particolare da non trascurare, è una ricetta che si mette in piedi veramente in 20 minuti, il tempo di far bollire l’acqua e buttare la pasta :-)))))


Ingredienti per due persone

200 gr di spaghetti
1/2 cipolla
1/2 costa di sedano
1 carota
40 gr di bottarga di spada Campisi grattugiata
30 gr di burro
un cucchiaino da caffé di zucchero
olio EVO
sale, pepe q.b.


Tagliate le verdure come se doveste fare un soffritto ma dalla grana più grossa. In una padella fate sciogliere la noce di burro e mettete le verdure a cuocere a fuoco bassissimo, aggiustate di sale e pepe e a fine cottura, aggiungete lo zucchero, lasciando andare per un paio di minuti ancora le verdure sul fuoco.
Cuocete la pasta, nel frattempo grattugiate la bottarga. Scolate la pasta ma non tantissimo in modo  che rimanga ancora “impigliata” negli spaghetti un poco di acqua di cottura, oppure al momento di scolare la pasta potete mettere da parte una tazzina di acqua.
Rovesciate gli spaghetti sulle verdure, mescolate bene ed aggiungete la bottarga: servite caldi caldi…..
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