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novembre 2014

Libri

Giochiamo che ti invitavo a merenda?


Nonostante la Nanetta abbia compiuto 5 anni a fine settembre e sia oramai una donnina in miniatura, i giochi di simulazione e di fantasia rimangono  i suoi preferiti. Adora “cucinare” per noi adulti, proponendoci ogni volta delle ricette improbabili che hanno però il pregio di essere almeno fantasiose. Questo nuovo libro “Giochiamo che ti invitavo a merenda?” di Editoriale Scienza l’ha sicuramente molto colpita……



Immedesimarsi nei panni altrui (“giochiamo al dottore ad esempio…”) è un tipico gioco d’infanzia, grazie al quale i bambini entrano ed escono da ruoli diversi ed esprimono emozioni. Il mondo del cibo è quindi un ottimo punto di partenza per questo gioco, in quanto è una presenza concreta nella loro vita.
Ho cominciato a sfogliare il libro insieme alla Nanetta ed abbiamo iniziato a giocare a Lei che faceva la spesa: sul libro c’è anche la ricetta della pasta morbida per modellare (andate a vedere il tutorial su come si fa! È semplicissimo), dell’insalata fatta con la carta crespa e si trovano anche le spiegazione su come costruire il mercatino con materiali di riciclo.

Dopo la spesa bisogna giocare ai cuochi! E sempre nel libro viene spiegato come costruire la cucina dei bambini con scatoloni, mentre i fornelli saranno fatti da cd riciclati. Le ricette vere come gli spaghetti al pomodoro e basilico si alternano alle ricette per finta realizzate con materiali da riciclo.L’ultima parte del libro è poi interamente dedicata alla parte più fantastica con la cucina delle fate e dei folletti……A noi questo libro è piaciuto moltissimo e penso che possa essere un’ottima idea per un regalo di Natale divertente ed istruttivo al tempo stesso!


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Torta cioccolato e ricotta


Le violenti piogge di un paio di settimane fa hanno provocato danni ingenti in tutta Italia….fra i tanti paesi della nostra penisola colpiti dal maltempo, posso annoverare anche il piccolo centro in cui viviamo….ed anche noi, purtroppo, abbiamo subito degli allagamenti. La nostra cantina che funge da lavanderia, ripostiglio, sgabuzzino e quant’altro si è riempita d’acqua così come il box……a nulla sono valse le due pompe che abbiamo in funzione. 





Il nostro paese, Liscate, è un territorio naturalmente ricco di sorgenti e, a causa delle abbondanti piogge il livello della falda ha cominciato a crescere crescere crescere. A casa nostra l’acqua ha cominciato a fuoriuscire dalle piastrelle, dagli interstizi e non abbiamo potuto fare molto se non sgomberare quello che non era stato troppo rovinato dall’acqua. Per fortuna da domenica 16 novembre ha smesso di piovere e la situazione sta lentamente tornando alla normalità: è iniziata quindi la fase della ricostruzione e della conta dei danni che sono ingenti sotto tanti punti di vista. In una situazione di questo tipo, capirete che il tempo per cucinare non c’è stato ed ho preparato al volo questa ricetta perfetta per chi è di corsa ed ha i minuti contati.
Ingredienti350 gr di farina2 uova120 gr di zucchero160 gr di ricotta100 gr di burro80 gr di cioccolato fondente di Modica (va bene anche un cioccolato fondente qualsiasi)La scorza di un’arancia biologica grattugiata1 bustina di lievito per dolciLatte di soia q.b.Zucchero  a velo q.b.1 pizzico di sale

Lavorate la farina con la ricotta, poi aggiungete il burro ammorbidito e, nell’ordine, le uova, lo zucchero, la scorza dell’arancia, il lievito  ed il pizzico di sale. Dovrete ottenere un impasto morbido. Nel frattempo in un pentolino sciogliete la tavoletta di cioccolato che avrete precedentemente fatto a pezzi, aggiungete un goccio di latte di soia per ottenere un cioccolato fuso “più liquido”. Unite il cioccolato all’impasto continuando a lavorare bene. Disponete l’impasto in una tortiera imburrata ed infornate a 180° per 45 minuti circa. Togliete dal forno e cospargete con lo zucchero a velo.
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Polenta pasticciata a modo mio…..



La scorsa settimana l’Uomo Goloso mi ha chiesto espressamente la polenta; confesso che ho avuto un attimo di smarrimento perché la polenta non rientra esattamente fra le ricette che preparo con una certa assiduità e poi, vista la mia provenienza geografica, la polenta ma il mais più in generale, non sono ingredienti con cui ho una grande familiarità. Ho preso quindi il coraggio a 4 mani e sono andata a ripescare nei miei ricordi d’infanzia e nella mia memoria.



Mia nonna paterna era solita proporci in inverno il suo rito della polenta. Cominciava la mattina presto con il preparare un sugo di carne ristrettissimo a base di spuntature di maiale e di salsicce rigorosamente fatte in casa: lasciava cuocere a fuoco lento questo ristretto di pomodoro e di carne per 3-4 ore almeno. Fatto il condimento, si concentrava nella preparazione della polenta nel paiolo in rame; una volta cotta, la polenta veniva “adagiata” sulla spianatoia in legno, veniva condita con abbondante sugo ed abbondante pecorino. E poi eravamo pronti tutti per mangiare direttamente dalla spianatoia: quello della polenta rimane un momento di grande convivialità e di aggregazione che ricordo sempre con emozione. E quando qualche anno dopo mangiando del cibo africano che tutti i commensali prendevano da uno stesso grande recipiente, mi sono ritornati in mente tutte quelle volte che mia nonna preparava la polenta e che si mangiava tutti insieme…….ma la storia della polenta della nonna non finisce mica qui…..quella che rimaneva, veniva poi riscaldata in padella e mangiata, con una deliziosa e croccante crosticina, la sera stessa. 

Ho voluto così riprodurre questa ricetta dell’infanzia proponendo all’Uomo Goloso ed alla Nanetta una versione della polenta condita con un sugo di carne di maiale fatto però con del filetto di maiale e con delle salsicce di prosciutto.  

Che vi devo dire, è venuta fuori una polenta buonissima che ha convinto anche me che sono notoriamente poco amante di questo piatto. Ve la propongo e state pur certi che la rifarò prossimamente, tanto l’inverno è ancora lungo!


Ingredienti per 3-4 persone200 gr di polenta integrale istantanea (io ho trovato casualmente la polenta del Molino Nicoli che è veramente buona anche nel formato “precotta”)1 filetto di maiale di 400 gr circa3 salsicce1 barattolo di salsa di pomodoroOlio evo q.b.Pecorino romano e parmigiano reggiano grattugiato q.b.½ cipolla Vino rosso q.b.Sale e pepe q.b.

In un tegame versate l’olio e fate dorare la cipolla affettata. Nel frattempo tagliate a cubetti il filetto di maiale, private le salsicce del budello e schiacciate con la forchetta la carne. Mettete la carne nel tegame, sfumate con un dito di vino rosso e fate cuocere a fuoco vivace per 3 minuti. Poi abbassate il fuoco, unite la salsa di pomodoro e lasciate cuocere per almeno 45 minuti. Il pomodoro dovrà consumarsi, restringersi. Alla fine della cottura aggiustate di sale se necessario e grattate del pepe al momento.
Cuocete la polenta, dovrà risultare abbastanza molle. Prendete una pirofila, ungetela e mettete uno strato di polenta. Condite con il sugo e con una generosa manciata di pecorino grattugiato. Ripetete l’operazione utilizzando al posto del pecorino il parmigiano grattugiato. Servite calda accompagnata da un bicchiere di vino rosso corposo.
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Risotto zucca e pecorino



Vi ricordate della zucca utilizzata un paio di settimane fa per quel plumcake zucca, mele e noci? Ebbene, una parte è stata destinata a questa ricetta che avevamo visto in televisione presentata dal mitico Giorgione, un omone barbuto che mette soggezione ai più piccoli, ma simpaticissimo e che propone dei piatti gustosi basati spesso su ingredienti a KM zero. 

Questo risotto zucca e pecorino aveva immediatamente colpito l’Uomo Goloso e quando l’Uomo di casa si mette in testa che deve sperimentare una ricetta non c’è nulla che lo possa fermare, neppure la sottoscritta….. Devo riconoscere, ad onor del vero, che questo risotto merita: sarà stata la zucca dell’orto particolarmente saporita, sarà stato il pecorino stagionato, sarà stato il riso carnaroli…..insomma ce lo siamo spazzolato per bene noi TRE!
250 gr di risotto Carnaroli200 gr di zucca già sbucciata e cottaPecorino q.b.Burro q.b.1 scalognoOlio evo q.b.1 rametto di rosmarinoBrodo vegetale q.b.

Sbucciate la zucca, tagliatela a dadini piccoli. Scaldate dell’olio in una pentola, aggiungete lo scalogno anche questo tagliato sottilmente. Dopo un paio di minuti unite la zucca e lasciate cuocere a fuoco basso la zucca per una decina di minuti. Nel frattempo cominciate la cottura tradizionale del risotto: solo a metà cottura aggiungete la zucca ed il rosmarino tagliato finemente. Spegnete, unite il burro ed una copiosa manciata di pecorino.
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I canederli di Loretta



Il freddo è arrivato, i termosifoni a queste latitudini sono già stati accesi e quindi questa ricetta di canederli ci sta tutta. In realtà oltre ad essere i canederli di Loretta, questi canederli si dovrebbero chiamare i “canederli del riciclo” perché diversamente da quelli che si fanno in Alto Adige in cui viene utilizzato lo speck, questi prevedono l’impiego di tutti quei salumi che sono rimasti nel frigorifero: prosciutto, mortadella, pancetta…insomma da quello che resta nel nostro frigorifero riusciamo ad ottenere un piatto sostanzioso, di facile preparazione ed anche versatile.


Loretta me li aveva fatti assaggiare l’estate scorsa, mi erano piaciuti, li ho rifatti recentemente modificando un pochino la ricetta originale. Ho utilizzato qualche cubetto di pancetta dolce, un po’ di prosciutto cotto e di crudo ed il sapore, rispetto a quelli di Loretta, è cambiato moltissimo: niente più gusto di affumicato derivante dallo speck ma un sapore decisamente più morbido grazie all’impiego del prosciutto cotto che meglio si adatta ai gusti della Nanetta…..
200 gr di pane raffermo a dadini ½ cipolla di media grandezza150 gr di pancetta prosciutto mortadella luganega speck tagliati a dadini piccoli q.b.Latte q.b.50 gr circa di farina bianca 2 uovaPrezzemolo q.b.Olio evo q.b.Sale (da aggiungere solo alla fine)

PreparazioneIn un tegame rosolare la cipolla, quando avrà assunto un bel colore dorato, aggiungere i salumi tagliati a dadini e dorarli per un paio di minuti. Contemporaneamente bagnare il pane raffermo con il latte, aggiungere poi i salumi e  la farina: amalgamare bene il tutto, poi unire le uova, il prezzemolo ed, eventualmente il sale. Se l’impasto dovesse risultare troppo duro, o asciutto, ammorbidirlo con un po’ di latte. Lasciare riposare l’imposto per una mezz’ora. Formare delle palle di circa 5-6 cm di diametro: c’è chi li ama più grandi e chi, invece, li preferisce più piccoli. Cuocerli nell’acqua salata per 7-8 minuti circa. In una pentola fate fondere del burro e poi unite delle foglioline di salvia. Tirate fuori dall’acqua bollente i canederli, adagiateli in un piatto e versateci sopra il burro fuso. Cospargete con parmigiano grattugiato. In alternativa potete cuocerli nel brodo e mangiarli come una minestra. Io li preferisco più con il burro e la salvia ma è veramente una questione di gusti!
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