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Pesce

Seppie affogate…. nell’aceto


Questa ricetta prende spunto da una mia gita al mercato del pesce di San Benedetto del Tronto. Coloro che mi seguono abitualmente sanno che sono andata in vacanza a San Benedetto del Tronto e durante il mio soggiorno, ho voluto a tutti i costi visitare il mercato del pesce. In settimana i pescherecci rientrano nel primo pomeriggio: ho quindi mollato la Nanetta e mio marito tra le braccia di Morfeo, ho preso una bicicletta, la macchina fotografica e sfidando il caldo che a quell’ora del giorno è al suo apice, mi sono avviata, pedalando, verso il mercato del pesce. Arrivata sul molo, di barche non c’era traccia, neppure all’orizzonte, ma il fatto che ci fosse una folla di vecchiette appollaiate sulle panchine del molo, all’ombra, mi ha portato ad immaginare che il loro arrivo non dovesse essere così lontano. …..siccome sono una persona che, quando vuole, parla anche con i muri, non potevo non attaccare bottone con le autoctone e l’argomento di conversazione è stato quello della cucina. Ho rimediato un paio di ricette che hanno veramente stuzzicato la mia fantasia ed il mio palato: le seppie affogate nell’aceto è una di quelle.
Mentre le stavo preparando intorno a me regnava un clima di diffidenza (e mi riferisco a mio marito….): ci si domandava come potesse un piatto dagli ingredienti estremamente semplici trasformarsi in una prelibatezza ed invece con mia somma soddisfazione, è avvenuto proprio questo.
Il segreto per la riuscita di questa ricetta è prendere le seppie (in alternativa potete utilizzare anche i totani freschi) freschissime presso la vostra pescheria. Ho poi chiesto al signore del banco del pesce di pulirmi le seppie. Per due persone ne ho comperate 600 gr circa.
Una volta arrivata a casa ho tagliato le seppie a rondelle. Ho affettato una cipolla intera di medie dimensioni: in una padella ho fatto scaldare l’olio, ho versato la cipolla e l’ho fatta imbiondire. Ho poi versato un bicchiere con metà aceto e metà acqua. Ho lasciato che evaporasse un poco e poi ho gettato le seppie. Ho richiuso con il coperchio, lasciato a fuoco medio per 15-20 minuti. Vedrete che il sughetto si restringerà. Salate a piacimento e servite calde. Munitevi di pane perché dovrete fare la scarpetta J
Alla Nanetta questa ricetta è piaciuta molto: sarò onesta e devo dire che lei ama molto tutto quello che è calamari, totani, seppie, ecc……e poi questa è una ricetta gustosa perché il sapore forte dell’aceto evapora con la cottura e rimane un sughetto appetitoso in cui intingere non solo il pane ma anche le dita ad esempio ;-))))).

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Teglia mediterranea


Continuo imperterrita con le mie ricette tipicamente estive, quelle che puoi benissimo preparare il giorno prima e proporre agli ospiti o più semplicemente ai tuoi cari, il giorno dopo….e continuo con le ricette estive perché, viste le temperature che ci sono in questo momento, di mettermi a cucinare la zucca oppure i funghi proprio non mi passa per l’anticamera del cervello. Ecco ho preparato questa ricetta ieri sera, dopo aver messo a letto la Nanetta ed oggi visto che arrivano i miei da Roma la tirerò fuori, la scalderò un attimo al forno e sarà già pronta…… il vantaggio di questa ricetta è anche quello di poter assemblare i vari ingredienti senza doverli cuocere, diversamente da una parmigiana ad esempio, in cui ti devi mettere lì a friggere tutto per poi ricomporre i diversi elementi in una pirofila. E poi sono particolarmente fiera di me perché per questa ricetta ho utilizzato solo verdure dell’orto, 100% biologiche: patate novelle, pomodori, cipolle rosse J



IngredientiPatate Pomodori San Marzano o da sugoCipolla Tropea o rossaBasilicoOriganoParmigianoPan grattatoOlio evoSale e pepe q.b. 
Lavate e sbucciate le patate e tagliatele a fettine molto sottili. Tagliate sempre a fettine, ma più spesse, il pomodoro e la cipolla. Prendete una pirofila, irrorate il fondo di olio d’oliva e cominciate a comporre i vostri strati: dapprima le patate, poi il pomodoro, poi la cipolla, il basilico, sale, pepe e formaggio grattugiato. Componete almeno un paio di strati. La teglia dovrà finire con una base di patate a cui aggiungerete un’abbondante manciata di pangrattato e di formaggio, sale e pepe ed un filo di olio. Mettete nel forno caldo a 180-200° almeno per 50 minuti/un’ora. Se volete accorciare i tempi, pre-cuocete in pentola a pressione le patate: 5 minuti di cottura andranno bene. Lasciatele raffreddare, sbucciatele e tagliatele a fettine. Essendo già cotte, potrete anche fare delle fette un po’ più grandi. Non consumate la teglia calda, lasciate raffreddare e, se possibile, preparatela oggi per consumarla domani: vedrete che prenderà un sapore ancora più intenso.
Buon weekend a tutti!
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Arriva Gamberetto!

Credits: Gambero RossoPrendete 8 bambini curiosi, mettetegli accanto la simpatica Francesca Barberini ed Andrea Golino, shakerate il tutto ed otterrete cosi la nuova trasmissione di Gambero Rosso Channel, Gamberetto, in onda dal prossimo 17 settembre, in cui i piccoli foodies si avventurano nel favoloso mondo della gastronomia.
Otto puntate per otto diversi temi: la frutta, le verdure, i cereali, il latte, la carne, il miele, le uova e le erbe aromatiche. I bambini apprenderanno come si fa il miele, come si raccolgono le fragole e le spighe di grano o come prendere un uovo da una gallina. Gli 8 piccoli aspiranti chef superano prove e giochi per realizzare alla fine una ricetta basandosi sul tema della puntata. Gnocchi di ricotta su vellutata di piselli, mousse di miele e ricotta con salsa di fragole, tortini di verdure sono solo alcune delle gustose ricette che i giovani protagonisti prepareranno seguendo il loro gusto.Credits: Gambero RossoGirato in una fattoria didattica nei dintorni di Roma, il programma si avvale della collaborazione dell’INRAN, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione e del WWF: i rappresentanti dei due enti stimoleranno la curiosità dei bambini nei confronti del cibo con interventi di approfondimento, giochi e informazioni utili anche ai genitori, sia dal punto di vista nutrizionale che del rispetto per l’ambiente.
L’estro e la fantasia dei piccoli gourmet vengono così arricchiti di consigli, trucchi e segreti che anche i più grandi apprezzeranno e che faranno loro realizzare ricette degne del più famoso degli chef.
Appuntamento quindi con Gamberetto, ogni sabato alle 19.00 a partire dal 17 settembre, su Gambero Rosso Channel, Sky canale 411.

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Taste of MILANO for “Baby Foodies”



Dal 15 al 18 settembre andrà in scena la seconda edizione di Taste of Milano. Taste of Milano è un’iniziativa che si propone di avvicinare il grande pubblico all’alta cucina e consentire a tutti, grandi e piccini, di provare piatti di famosi Chef in un contesto decisamente informale. E proprio nell’ottica di sensibilizzare le “giovani generazioni” al buon cibo e alla buona tavola, quest’anno Taste of Milano ha creato un biglietto speciale, il Biglietto Famiglia, per permettere anche ai più piccoli di sperimentare nuovi gusti e nuovi sapori, divertendosi anche a cucinare all’aperto.  
Presso la Cooking School  di Taste of Milano si terranno due sessioni dedicate ai più piccoli che potranno così divertirsi a cucinare a fianco dei loro genitori mettendo le mani in pasta! Nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 settembre invece,  Chef esperti impartiranno ai più piccoli lezioni di finger choco cake, mini corsi di cucina regionale e percorsi “bio”, proponendo attività focalizzate sugli aspetti materico-sensoriali del cibo e dell’alimentazione. 
Tra cioccolata, verdure, farine, frutta di stagione, uova e prodotti del territorio, i bambini prenderanno parte attivamente alla preparazione delle più originali ricette, cimentandosi in operazioni di intaglio, impasto e  cottura.Ma non è finita mica qui! Sempre nelle giornate di sabato e domenica Bice Perrini rallegrerà i visitatori con Coloribo, i colori da mangiare.  
Bice è un’artista che da anni ricerca il colore nell’arte e nella natura e grazie ai suoi Coloribo (acronimo di colore e cibo) ora ha reso possibile dipingere con il cibo, facendo di ricette creative e colorate delle vere opere d’arte!Con Coloribo a Taste of Milano, grandi e piccini potranno vivere un’esperienza multisensoriale in cucina: vista, olfatto, tatto, udito e gusto li guideranno nella scoperta  di gusti e sapori mai assaggiati  prima. 
I laboratori verranno seguiti e coordinati direttamente da Bice Perrini che guiderà i bambini ad utilizzare in cucina tutti e cinque i sensi attraverso la pittura, la musica, il cibo, sino ad arrivare alla creazione gastronomica. All’interno del laboratorio di cucina e con l’aiuto dell’artista i bambini prepareranno le salse Coloribo a base di frutta e verdura freschissima e di stagione (pomodori, menta, salvia, finocchietto, mandorle, olio extra vergine d’oliva, etc..) e predisporranno piccoli menù cromatici e merende facili da gustare e riproporre ai propri amici. 
Per conoscere tutti i programmi, gli orari e le attività proposte da Taste of Milano per tutti gli aspiranti “Chef in erba”, consultare il sito www.tasteofmilano.it.
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SANA KIDS ‘11

Credits: Ecostore
Se il prossimo fine settimana avete voglia di muovervi, fate un salto a Bologna dove a partire da oggi e sino al 13 settembre si svolgerà il Sana, l’evento dedicato al naturale più importante della penisola. Quest’anno poi ci sono una serie di iniziative pensate appositamente per le famiglie ed i bambini. Innanzitutto un’eco-store attraverso cui si intende raccontare i prodotti e gli alimenti ai più piccoli, ma che vuole essere anche un momento di interazione con gli adulti.
Il coloratissimo ecostore, ideato da Salamanca design, sarà presentato a SanaKids venerdì 9 settembre, alle ore 10.45 presso lo STAND A25 del PAD 31. Ma cosa ci trovate concretamente nell’ecostore? Al suo interno sono rappresentati scenograficamente i prodotti della natura, i colori, i profumi degli alimenti appena raccolti. Il lay-out dell’eco-store è costituito da un sistema a moduli che simula un mercato colorato, in cui  i prodotti sugli scaffali raccontano la propria origine, le proprie caratteristiche nutrizionali e persino il momento della giornata in cui si consumano. Così il pranzo è verde, giallo e rosso come la pasta, il riso, l’olio, le verdure…… Gli alimenti per la merenda si associano al giallo, all’arancio e al viola, ai colori del miele, del pane, della frutta sotto forma di composte o di nettare. Mentre la colazione è bianca e marrone proprio come il latte ed i cereali!

Credits: AlceNero
Inoltre sabato 10 e domenica 11 settembre 2011 Alce Nero e Mielizia creano in centro a Bologna un vero “triangolo del biologico”, una sorta di laboratorio itinerante per famiglie e bambini per dare informazioni sul prodotto biologico, dall’origine alla tavola. Due carrettini mobili, costruiti in materiale eco- compatibile, diventeranno i punti di assaggio dove i bambini potranno imparare a riconoscere i sapori, seguendo un divertente percorso all’interno della città che si concluderà all’Alce Nero Caffè. Lì, dalle ore 10 alle ore 18, si terranno i laboratori del gusto e della creatività, nei quali i piccoli potranno raccontare il biologico, visto e interpretato da loro. Con “l’etichetta per tutti”, i partecipanti disegneranno la loro versione ideale delle etichette dei prodotti. I loro elaborati verranno esposti all’interno del negozio e pubblicizzati sui siti e sul blog di Alce Nero e Mielizia. Troverete i carrettini golosi sabato 10 settembre in Piazza della Pioggia (zona Via Galliera) e in Piazza Ravegnana (sotto le Due Torri), domenica 11 settembre al Giardino del Guasto (Via del Guasto, angolo con Via Belle Arti) e in Piazza Ravegnana.

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Pomodori col riso


Sono andata a fare un giro sul mio blog per vedere che tipo di ricette avevo condiviso con voi quest’estate e mi sono resa conto che non ci sono molte proposte a base di pomodori: è un vero peccato perché sono buonissimi, fanno bene e sono colorati. Devo essere sincera: la Nanetta i pomodori dell’orto se li mangia crudi proprio come me li mangio io, senza sale e senza olio e poi visto che quest’anno abbiamo anche i datterini, dolcissimi, i sughetti con un pizzico di sale e due foglie di basilico sono à tomber…..però questa ricetta di pomodori con il riso non potevo non proporvela perché per me rappresenta un classico dell’estate e della cucina di mia mamma…… Perché? Semplicemente perché per i romani autentici, i pomodori con il riso rimandano subito a ricordi di estate, di scuole finite, di giochi in cortile con gli altri bambini, di nuche sudate e di corse sfrenate…..poi crescendo i pomodori con il riso hanno continuato, nel mio immaginario, ad evocare il profumo dell’origano, il riso mangiato croccante, le patate morbide morbide che sanno sorprendentemente di pomodoro.

E a Roma i pomodori con il riso sono un piatto tipico dell’estate, li trovate anche nelle rosticcerie che per i romani sono le gastronomie. Ricordo che ne facevano di buonissimi alla storica rosticceria Di Pietro, alla Piramide: ora non c’è più sostituita dall’ennesima banca. E da quando vivo a Milano ne sento la mancanza: fortuna che c’è l’orto che mi consente di approvvigionarmi di questi gustosi e colorati doni della natura.

Dovete innanzitutto munirvi della materia prima ovvero dei pomodori che dovranno essere grandi, maturi al punto giusto, non ammaccati, integri e saporiti. Considerate un pomodoro a persona. Tagliate la parte superiore del pomodoro e mettete da parte il “cappello”: svuotate il pomodoro, tagliatelo a cubetti e mettete l’interno a macerare in una terrina, per un paio di ore, con uno spicchio d’aglio tagliato finissimo, pepe, olio d’oliva, origano (molto, se vi piace) e  riso. Calcolate per ogni pomodoro un pugnetto di riso. Girate i pomodori svuotati e lasciateli sgocciolare. Nel frattempo prendete un paio di patate, sbucciatele e tagliatele a dadini piccoli: le utilizzerete come “contorno” ai pomodori. Riempite ogni pomodoro con l’intingolo della terrina (aggiungete il sale solo all’ultimo momento), richiudetelo con il suo cappello e disponetelo in una teglia da forno. Quando avrete sistemato i pomodori nella teglia, rimarranno degli spazi tra un pomodoro e l’altro che riempirete con le patate. Irrorate il tutto con olio e sale e mettete in forno caldo a 180° per almeno 45 minuti. Spesso succede che i pomodori si aprano un pochino: fate soprattutto attenzione al riso. Si cuocerà ma rimarrà comunque un po’ croccante, tipo pilaf. Le patate assolveranno perfettamente il loro compito: quello di assorbire l’acqua ed il gusto dei pomodori, diventando morbide. Lasciate raffreddare prima di consumarli.

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Pasta alla Nettuno: pesce azzurro in quantità!


E’ sempre complicato riuscire a far mangiare il pesce ai bambini: non so neppure io il motivo, ma sembra quasi che i bambini nutrano una solida idiosincrasia per questo gustoso alimento. Ed ecco allora che quando si trova una ricetta che contiene pesce in quantità importante, che è gustosa e che i nostri pargoli sembrano gradire molto, diventa il nostro asso nella manica.
E’ il caso di questa pasta alla Nettuno che ho avuto modo di gustare in occasione delle vacanze al mare, che è molta piaciuta alla Nanetta e che ho rifatto con successo a casa. La prima volta che l’ho assaggiata la pasta utilizzata era lo spaghetto che a mio avviso si coniuga meglio; io l’ho voluta provare, per semplificare la vita alla Nanetta, con della pasta corta, ed il risultato non è male.
Per questa ricetta vi elenco gli ingredienti, mi risulta molto difficile indicarvi le quantità esatte perché variano in funzione del gusto e del numero di persone: a me la pasta piace con molto condimento perché spesso mangio solo un piatto di pasta, un po’ di verdura ed il mio pasto si ferma lì…..e poi se vi doveste rendere conto che il condimento è un po’ troppo abbondante, potete sempre metterlo in una vaschetta e surgelarlo come ho fatto io.
Alici fresche; sgombro fresco; pagro oppure, in alternativa, pagello rosa in filetti se possibile; gamberoni sgusciati e non; scampetti interi; vongole sgusciate…+ Olio evo+ Prezzemolo+ ½ cipolla + Un goccio di vino bianco secco+ Peperoncino+ Sale e pepe
In pescheria fatevi eviscerare le alici, lo sgombro ed il pagro. A casa private le alici ed lo sgombro della testa e della coda, togliete le squame e lasciate solo il filetto. Per il pagro, se non siete riusciti a trovare i filetti, allora dovrete far cuocere il pesce intero scottandolo leggermente in una padella con un filo d’olio in modo che si riesca a pulirlo bene ed a staccare i filetti dalla spina.
In una padella mettete un po’ di olio evo, fate scaldare, aggiungete la cipolla e poi mettete i filetti di pesce: lasciate cuocere per 5/6 minuti. Tirateli fuori e fatene un battuto. Io li ho messi nel minipimer e li ho sminuzzati ma non tantissimo: ne sono venute fuori delle “briciole” di pesce azzurro.
Ho preso nuovamente la padella, ho messo un filo di olio ed ho fatto cuocere insieme le briciole di pesce con i gamberoni, gli scampetti e le vongole, sfumandoli con un goccio di vino bianco. Dopo averli cotti 5-6 minuti, ho aggiustato di sale e di pepe. Per color che amano il piccante potete aggiungere il peperoncino: con la piccola io non posso!
Nel frattempo fate bollire la pasta, buttatela nell’intingolo: prima di servire in tavola mettete un poco di prezzemolo sminuzzato. La Nanetta non ha naturalmente mangiato i gamberi, gli scampi e le vongole, però ha molto gradito le briciole di pesce forse perché le ha associate a quelle del pane o della pizza J ed è un bene che ami le briciole di pesce perché è pesce azzurro, particolarmente ricco di Omega3!

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Marmellata di melone e mandorle


Durante le vacanze non mi sono molto impegnata in cucina, anzi devo dire che ho volutamente messo da parte le sperimentazioni culinarie…..l’unico settore in cui sono stata attiva è stato quello della preparazione delle marmellate per le quali ho rigorosamente utilizzato la frutta dell’orto. Ed eccomi allora alle prese con marmellate di melone, di pere in diverse versioni, di pomodori…..a volte ho seguito le preziosi indicazioni della maga delle marmellate Christine Ferber, altre invece ho utilizzato l’utilissimo Fruttapec  che mi semplifica notevolmente la vita. Devo confessare che pur amando molto le marmellate di Christine Ferber, trovo che siano troppo dolci per i miei gusti perché lei tende ad adottare la proporzione 1:1, mentre se prendete Fruttapec 2:1 potete benissimo utilizzare 1 kg di frutta per ½ kg di zucchero. Io vi metto entrambe le ricette, poi scegliete voi il metodo che vi piace di più.
La Nanetta ha apprezzato molto questa marmellata…..in realtà visto che è ghiottissima di frutta secca, con il dito nella marmellata andare a scegliersi i pezzi di mandorle che divorava poi ad una velocità incredibile!


Ingredienti (metodo Farber)1 kg di melone pulito800 gr di zucchero300 gr di mandorle pelate1 limonePrivate il melone dei semi e della buccia, tagliatelo a dadini: in una terrina mescolate il melone, lo zucchero ed il succo di limone e lasciate macerare in frigorifero per un paio d’ore almeno. Versate questo composto in una pentola e portatelo ad ebollizione.  Lasciate raffreddare, versate in una terrina, coprite con un foglio di carta forno e mettete in frigo per una notte intera.
Sminuzzate le mandorle.
Il giorno dopo passate il composto a base di melone in un passaverdura, mettetelo nuovamente in una pentola ed aggiungete le mandorle. Portate ad ebollizione girando continuamente, togliete la schiuma e mantenete la cottura a fuoco alto per almeno 20-25 minuti continuando a girare ed a schiumare. Verificate la consistenza della marmellata, se vi sembra troppo liquida allora continuate la cottura per altri 10 minuti, altrimenti versatela direttamente nei barattoli, chiudeteli e girateli. Prima di riporli in dispensa lasciate raffreddare.
Ingredienti (metodo Fruttapec)1 kg di melone pulito500 gr di zucchero1 bustina di Fruttapec 2:1300 gr di mandorle pelate1 limonePrivate il melone dei semi e della buccia, tagliatelo a dadini: in una terrina mescolate il melone, lo zucchero ed il succo di limone e lasciate macerare in frigorifero per un paio d’ore almeno.
Nel frattempo sminuzzate le mandorle.  Versate questo composto unitamente alle mandorle e a Fruttapec in una pentola e portatelo ad ebollizione.  Fate bollire 3 minuti, poi spegnete, versate la marmellata direttamente nei barattoli, chiudeteli e girateli. Prima di riporli in dispensa lasciate raffreddare.

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Rentrée en douceur: Tian provençal!


Queste due settimane di vacanze all’insegna dell’ozio e delle coccole mi hanno proprio fatto un  gran bene. Penso sia doveroso verso se stessi e verso la propria famiglia concedersi, almeno una volta l’anno, un break in cui ci si dimentica di tutti i doveri e le incombenze domestiche per dedicarsi unicamente alle persone che si amano: è quello che ho fatto io in questa seconda parte di vacanze (le prime le ho fatte in luglio e sono ormai già nel dimenticatoio!). Ho messo da parte anche il blog e la cucina e ho svuotato completamente la testa  dalla stanchezza e dai brutti pensieri che hanno avuto il tempo di accumularsi nel corso dell’anno…..Il rientro a casa non è stato dei più facili e non mi riferisco alle lavatrici da fare, ai panni da stirare, quanto al caldo afoso che oramai dai un settimana si è stabilmente insediato sulla Pianura Padana.
Non vi nascondo che con questo caldo la voglia di cucinare latita perché stare troppo dietro ai fornelli significa fare un bagno di sudore anche con la pala Vortice accesa, insomma gli unici fornelli che vorrei avvicinare in questo periodo sono quelli  giocattolo della Nanetta che in queste vacanze si è scoperta un’improvvisa passione per la cucina: chissà da chi avrà preso la piccola ;-))))
Ed eccovi allora una ricetta che non richiede un grosso dispendio di energie, che si può gustare anche fredda e che si cucina praticamente da sola: il Tian provençal!
E’ una ricetta tipica del Sud della Francia e insieme alla ratatouille è uno dei piatti estivi  per eccellenza.
Vi metto gli ingredienti per una teglia per 4 persone, poi ciascuno aggiusterà le dosi in funzione della teglia che impiega.
Ingredienti2 zucchine grandi2  melanzane6 pomodori (io ho usato dei san marzano ed anche dei cuore di bue super maturi, sempre e rigorosamente dell’orto)2 cipolle di Tropea 2 spicchi di aglio (facoltativo)timo fresco q.b.olio evo, sale e pepe q.b.
Lavate le verdure e privatele delle estremità, tagliate tutte le verdure a rondelle. Sminuzzate finemente l’aglio. Recuperate le foglie del timo. Prendete la teglia, cospargetela di olio e cominciate a disporre in verticale le verdure: lo so che è un lavoro certosino ma lo potete fare anche stando seduti e con un minimo dispendio di energie. Una volta sistemate le verdure, mettete l’aglio e le foglioline di timo, il sale, il pepe ed un filo di olio.
Mettete nel forno caldo a 210° circa e lasciate cuocere per almeno 45 minuti: le verdure rimarranno durette e croccanti, è questo l’aspetto appetitoso del piatto. Consumate le verdure tiepide o fredde.

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