Riso

Pomodori col riso


Sono andata a fare un giro sul mio blog per vedere che tipo di ricette avevo condiviso con voi quest’estate e mi sono resa conto che non ci sono molte proposte a base di pomodori: è un vero peccato perché sono buonissimi, fanno bene e sono colorati. Devo essere sincera: la Nanetta i pomodori dell’orto se li mangia crudi proprio come me li mangio io, senza sale e senza olio e poi visto che quest’anno abbiamo anche i datterini, dolcissimi, i sughetti con un pizzico di sale e due foglie di basilico sono à tomber…..però questa ricetta di pomodori con il riso non potevo non proporvela perché per me rappresenta un classico dell’estate e della cucina di mia mamma…… Perché? Semplicemente perché per i romani autentici, i pomodori con il riso rimandano subito a ricordi di estate, di scuole finite, di giochi in cortile con gli altri bambini, di nuche sudate e di corse sfrenate…..poi crescendo i pomodori con il riso hanno continuato, nel mio immaginario, ad evocare il profumo dell’origano, il riso mangiato croccante, le patate morbide morbide che sanno sorprendentemente di pomodoro.

E a Roma i pomodori con il riso sono un piatto tipico dell’estate, li trovate anche nelle rosticcerie che per i romani sono le gastronomie. Ricordo che ne facevano di buonissimi alla storica rosticceria Di Pietro, alla Piramide: ora non c’è più sostituita dall’ennesima banca. E da quando vivo a Milano ne sento la mancanza: fortuna che c’è l’orto che mi consente di approvvigionarmi di questi gustosi e colorati doni della natura.

Dovete innanzitutto munirvi della materia prima ovvero dei pomodori che dovranno essere grandi, maturi al punto giusto, non ammaccati, integri e saporiti. Considerate un pomodoro a persona. Tagliate la parte superiore del pomodoro e mettete da parte il “cappello”: svuotate il pomodoro, tagliatelo a cubetti e mettete l’interno a macerare in una terrina, per un paio di ore, con uno spicchio d’aglio tagliato finissimo, pepe, olio d’oliva, origano (molto, se vi piace) e  riso. Calcolate per ogni pomodoro un pugnetto di riso. Girate i pomodori svuotati e lasciateli sgocciolare. Nel frattempo prendete un paio di patate, sbucciatele e tagliatele a dadini piccoli: le utilizzerete come “contorno” ai pomodori. Riempite ogni pomodoro con l’intingolo della terrina (aggiungete il sale solo all’ultimo momento), richiudetelo con il suo cappello e disponetelo in una teglia da forno. Quando avrete sistemato i pomodori nella teglia, rimarranno degli spazi tra un pomodoro e l’altro che riempirete con le patate. Irrorate il tutto con olio e sale e mettete in forno caldo a 180° per almeno 45 minuti. Spesso succede che i pomodori si aprano un pochino: fate soprattutto attenzione al riso. Si cuocerà ma rimarrà comunque un po’ croccante, tipo pilaf. Le patate assolveranno perfettamente il loro compito: quello di assorbire l’acqua ed il gusto dei pomodori, diventando morbide. Lasciate raffreddare prima di consumarli.

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Pasta

Pasta alla Nettuno: pesce azzurro in quantità!


E’ sempre complicato riuscire a far mangiare il pesce ai bambini: non so neppure io il motivo, ma sembra quasi che i bambini nutrano una solida idiosincrasia per questo gustoso alimento. Ed ecco allora che quando si trova una ricetta che contiene pesce in quantità importante, che è gustosa e che i nostri pargoli sembrano gradire molto, diventa il nostro asso nella manica.
E’ il caso di questa pasta alla Nettuno che ho avuto modo di gustare in occasione delle vacanze al mare, che è molta piaciuta alla Nanetta e che ho rifatto con successo a casa. La prima volta che l’ho assaggiata la pasta utilizzata era lo spaghetto che a mio avviso si coniuga meglio; io l’ho voluta provare, per semplificare la vita alla Nanetta, con della pasta corta, ed il risultato non è male.
Per questa ricetta vi elenco gli ingredienti, mi risulta molto difficile indicarvi le quantità esatte perché variano in funzione del gusto e del numero di persone: a me la pasta piace con molto condimento perché spesso mangio solo un piatto di pasta, un po’ di verdura ed il mio pasto si ferma lì…..e poi se vi doveste rendere conto che il condimento è un po’ troppo abbondante, potete sempre metterlo in una vaschetta e surgelarlo come ho fatto io.
Alici fresche; sgombro fresco; pagro oppure, in alternativa, pagello rosa in filetti se possibile; gamberoni sgusciati e non; scampetti interi; vongole sgusciate…+ Olio evo+ Prezzemolo+ ½ cipolla + Un goccio di vino bianco secco+ Peperoncino+ Sale e pepe
In pescheria fatevi eviscerare le alici, lo sgombro ed il pagro. A casa private le alici ed lo sgombro della testa e della coda, togliete le squame e lasciate solo il filetto. Per il pagro, se non siete riusciti a trovare i filetti, allora dovrete far cuocere il pesce intero scottandolo leggermente in una padella con un filo d’olio in modo che si riesca a pulirlo bene ed a staccare i filetti dalla spina.
In una padella mettete un po’ di olio evo, fate scaldare, aggiungete la cipolla e poi mettete i filetti di pesce: lasciate cuocere per 5/6 minuti. Tirateli fuori e fatene un battuto. Io li ho messi nel minipimer e li ho sminuzzati ma non tantissimo: ne sono venute fuori delle “briciole” di pesce azzurro.
Ho preso nuovamente la padella, ho messo un filo di olio ed ho fatto cuocere insieme le briciole di pesce con i gamberoni, gli scampetti e le vongole, sfumandoli con un goccio di vino bianco. Dopo averli cotti 5-6 minuti, ho aggiustato di sale e di pepe. Per color che amano il piccante potete aggiungere il peperoncino: con la piccola io non posso!
Nel frattempo fate bollire la pasta, buttatela nell’intingolo: prima di servire in tavola mettete un poco di prezzemolo sminuzzato. La Nanetta non ha naturalmente mangiato i gamberi, gli scampi e le vongole, però ha molto gradito le briciole di pesce forse perché le ha associate a quelle del pane o della pizza J ed è un bene che ami le briciole di pesce perché è pesce azzurro, particolarmente ricco di Omega3!

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Marmellata di melone e mandorle


Durante le vacanze non mi sono molto impegnata in cucina, anzi devo dire che ho volutamente messo da parte le sperimentazioni culinarie…..l’unico settore in cui sono stata attiva è stato quello della preparazione delle marmellate per le quali ho rigorosamente utilizzato la frutta dell’orto. Ed eccomi allora alle prese con marmellate di melone, di pere in diverse versioni, di pomodori…..a volte ho seguito le preziosi indicazioni della maga delle marmellate Christine Ferber, altre invece ho utilizzato l’utilissimo Fruttapec  che mi semplifica notevolmente la vita. Devo confessare che pur amando molto le marmellate di Christine Ferber, trovo che siano troppo dolci per i miei gusti perché lei tende ad adottare la proporzione 1:1, mentre se prendete Fruttapec 2:1 potete benissimo utilizzare 1 kg di frutta per ½ kg di zucchero. Io vi metto entrambe le ricette, poi scegliete voi il metodo che vi piace di più.
La Nanetta ha apprezzato molto questa marmellata…..in realtà visto che è ghiottissima di frutta secca, con il dito nella marmellata andare a scegliersi i pezzi di mandorle che divorava poi ad una velocità incredibile!


Ingredienti (metodo Farber)1 kg di melone pulito800 gr di zucchero300 gr di mandorle pelate1 limonePrivate il melone dei semi e della buccia, tagliatelo a dadini: in una terrina mescolate il melone, lo zucchero ed il succo di limone e lasciate macerare in frigorifero per un paio d’ore almeno. Versate questo composto in una pentola e portatelo ad ebollizione.  Lasciate raffreddare, versate in una terrina, coprite con un foglio di carta forno e mettete in frigo per una notte intera.
Sminuzzate le mandorle.
Il giorno dopo passate il composto a base di melone in un passaverdura, mettetelo nuovamente in una pentola ed aggiungete le mandorle. Portate ad ebollizione girando continuamente, togliete la schiuma e mantenete la cottura a fuoco alto per almeno 20-25 minuti continuando a girare ed a schiumare. Verificate la consistenza della marmellata, se vi sembra troppo liquida allora continuate la cottura per altri 10 minuti, altrimenti versatela direttamente nei barattoli, chiudeteli e girateli. Prima di riporli in dispensa lasciate raffreddare.
Ingredienti (metodo Fruttapec)1 kg di melone pulito500 gr di zucchero1 bustina di Fruttapec 2:1300 gr di mandorle pelate1 limonePrivate il melone dei semi e della buccia, tagliatelo a dadini: in una terrina mescolate il melone, lo zucchero ed il succo di limone e lasciate macerare in frigorifero per un paio d’ore almeno.
Nel frattempo sminuzzate le mandorle.  Versate questo composto unitamente alle mandorle e a Fruttapec in una pentola e portatelo ad ebollizione.  Fate bollire 3 minuti, poi spegnete, versate la marmellata direttamente nei barattoli, chiudeteli e girateli. Prima di riporli in dispensa lasciate raffreddare.

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Libri

Letture golose


Tra un riposino e l’altro, durante le vacanze appena concluse, ho passato molto tempo a leggere e, da onnivora quale sono in fatto di lettura, sul mio comodino si sono susseguiti gialli, narrativa, libri per l’infanzia e, naturalmente, libri di cucina…….
Mi permetto di segnalarvene due in particolare. Il primo è La guida del mangiar bene “spendendo il giusto” del Gambero Rosso.

Non so voi, ma in questi tempi di stangate e stangatine, andare a mangiar fuori con i pargoli al seguito diventa estremamente complicato e non mi riferisco solamente al prezzo. Volendo evitare la solita incursione al ristorante dell’Ikea o al fast food american style, incursioni che forse potrebbero accontentare le nostre tasche ma non certo il nostro palato, diventa difficile trovare un ristorante che proponga menù per i piccoli a piccoli prezzi salvaguardando la qualità e l’italianità. Insomma in questa Italia che fa fatica ad arrivare alla fine del mese e che è sempre più attenta però a quello che c’è nel piatto, c’è gente interessata a mangiare bene spendendo il giusto…..ed in questo senso la guida del Gambero Rosso “Mangiar Bene- 1150 indirizzi low cost” risponde a questa nuova esigenza, anche se l’espressione low cost non mi piace perché, a mio modesto avviso, rimanda ad un concetto in cui la qualità è sacrificata sull’altare del prezzo, mentre invece si può fare una buona cucina senza spendere un occhio della testa puntando sulla stagionalità degli alimenti o sulla “povertà” di certi ingredienti.  
Mi è piaciuta questa guida perché è sintetica e perché propone tipologie di ristorazione per tutti i gusti e per tutte le tasche: si passa dalle pause golose in paninerie o pizzerie al taglio allo street food, per arrivare all’alta cucina per tutti con menù a prezzi speciali….
Ho trovato anche le indicazioni sui ristoranti che propongono menù per bambini e piatti per vegetariani, indicazioni su quelli che prestano una particolare attenzione alla birra ed hanno tavoli all’aperto.
Il secondo libro è Questo l’ho fatto io di Francesca Romana Barberini. Il suo primo libro “Il mio papà è uno chef” raccoglie le conversazioni con chef italiani sulla paternità e sull’alimentazione e contiene ricette, trucchi, astuzie e suggerimenti, suddivisi in fasce di età, per far mangiare  i propri pargoli. Ora la simpatica conduttrice del programma “Questo l’ho fatto io” in onda su Gambero Rosso, ha pensato bene di selezionare i piatti più interessanti e di proporli in un libro che presenta appunto 115 ricette tra antipasti, primi, secondi contorni e dolci. Il suo non è stato proprio un compito semplice perché, in oltre 600 puntate della fortunata trasmissione, di ricette interessanti ce ne sono state!
Molto differenti i profili delle persone che si succedono con le loro ricette nel libro: c’è lo speaker radiofonico, il fotografo, il manager, il geometra, il proprietario di Bed&Breakfast. La maggior parte vorrebbe trasformare la passione per la cucina in un lavoro vero e proprio ma, in attesa di cogliere il momento buono, allietano amici e parenti con le loro stuzzicanti ricette.
Interessanti anche, alla fine di ogni ricetta, i consigli dello Chef che in due righe fornisce delle dritte volte a migliorare le stesse.
Mi hanno fatto venire l’acquolina in bocca le fettuccelle con crema di fave, fave fresche, guanciale croccante e pecorino laziale, i paccheri con friarelli e cozze, la crostata al cioccolato su ganache di cioccolato, i bocconcini di pesce spada, gli gnocchi di ceci con ragù di gamberi e porri croccanti…..insomma viene proposto il meglio della tradizione gastronomica regionale con delle incursioni all’estero grazie a delle  ricette che fanno abbondante uso di spezie. Encore une fois, brava Francesca ed al prossimo libro! 



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Verdure

Rentrée en douceur: Tian provençal!


Queste due settimane di vacanze all’insegna dell’ozio e delle coccole mi hanno proprio fatto un  gran bene. Penso sia doveroso verso se stessi e verso la propria famiglia concedersi, almeno una volta l’anno, un break in cui ci si dimentica di tutti i doveri e le incombenze domestiche per dedicarsi unicamente alle persone che si amano: è quello che ho fatto io in questa seconda parte di vacanze (le prime le ho fatte in luglio e sono ormai già nel dimenticatoio!). Ho messo da parte anche il blog e la cucina e ho svuotato completamente la testa  dalla stanchezza e dai brutti pensieri che hanno avuto il tempo di accumularsi nel corso dell’anno…..Il rientro a casa non è stato dei più facili e non mi riferisco alle lavatrici da fare, ai panni da stirare, quanto al caldo afoso che oramai dai un settimana si è stabilmente insediato sulla Pianura Padana.
Non vi nascondo che con questo caldo la voglia di cucinare latita perché stare troppo dietro ai fornelli significa fare un bagno di sudore anche con la pala Vortice accesa, insomma gli unici fornelli che vorrei avvicinare in questo periodo sono quelli  giocattolo della Nanetta che in queste vacanze si è scoperta un’improvvisa passione per la cucina: chissà da chi avrà preso la piccola ;-))))
Ed eccovi allora una ricetta che non richiede un grosso dispendio di energie, che si può gustare anche fredda e che si cucina praticamente da sola: il Tian provençal!
E’ una ricetta tipica del Sud della Francia e insieme alla ratatouille è uno dei piatti estivi  per eccellenza.
Vi metto gli ingredienti per una teglia per 4 persone, poi ciascuno aggiusterà le dosi in funzione della teglia che impiega.
Ingredienti2 zucchine grandi2  melanzane6 pomodori (io ho usato dei san marzano ed anche dei cuore di bue super maturi, sempre e rigorosamente dell’orto)2 cipolle di Tropea 2 spicchi di aglio (facoltativo)timo fresco q.b.olio evo, sale e pepe q.b.
Lavate le verdure e privatele delle estremità, tagliate tutte le verdure a rondelle. Sminuzzate finemente l’aglio. Recuperate le foglie del timo. Prendete la teglia, cospargetela di olio e cominciate a disporre in verticale le verdure: lo so che è un lavoro certosino ma lo potete fare anche stando seduti e con un minimo dispendio di energie. Una volta sistemate le verdure, mettete l’aglio e le foglioline di timo, il sale, il pepe ed un filo di olio.
Mettete nel forno caldo a 210° circa e lasciate cuocere per almeno 45 minuti: le verdure rimarranno durette e croccanti, è questo l’aspetto appetitoso del piatto. Consumate le verdure tiepide o fredde.

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Bevande

Smoothie con latte di mandorle e pesche nettarine


Non so da voi, ma da me, in provincia di Milano c’è un’afa e un tasso di umidità insopportabile. Per combatter questa calura, oltre a mangiare frutta in quantità industriale, mi preparo anche degli ottimi frullati. C’è solo un piccolo problema: in genere ai frullati si aggiunge un po’ di latte, ebbene io ed il latte non andiamo molto d’accordo…..ho provato quello di soia e quello di riso, ma il loro sapore non mi convince ed allora ho cominciato ad usare il latte di mandorla. Ho fatto alcuni esperimenti mescolandolo con tipi di frutta diversi (provatelo anche con le pere), il risultato non è niente male ma devo dire che abbinato alle pesche nettarine è proprio buono. Voilà quindi una ricetta adatta anche ai vegani (naturalmente nel loro caso non si aggiunge il miele) oppure a coloro che sono intolleranti al lattosio. E’ fresca, è semplice e per i bambini rappresenta una merenda estiva diversa dal tradizionale gelato.
Io ed il mio blog vi salutiamo: faccio un altro break di un paio di settimane. Ci ritroviamo sempre su Quaderni Golosi intorno al 20 di agosto….ma niente paura……in questo periodo continuerò a sperimentare e vi aspetto con nuove gustosissime ricette per grandi ma, soprattutto, per bambini!
Bonnes vacances à vous tous!


Ingredienti per 2 bicchieri200 ml di latte di mandorle
2 pesche nettarine bianche mature
3 cubetti di ghiaccio
2 cucchiaini di miele (facoltativo) 
Pulite le pesche e fatele a pezzetti, mettetele nel frullatore, aggiungete il latte di mandorla, i cubetti di ghiaccio ed il miele. L’aggiunta del miele è facoltativa: se le pesche sono molto mature e quindi già zuccherine, potete benissimo evitare di aggiungere altro.  Servite lo smoothie freddo.




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Lasagnette fiori di zucca e salsiccia


Qualche giorno fa parlavo con la mia amica Luciana e mi diceva che quest’anno ha fatto incetta di fiori di zucca: una volta ne ha raccolti ben 600 e la volta successiva si è fermata “solo” a 450…..ma che cosa ci farà mai con tutti questi fiori di zucca? La risposta che mi ha dato è stata semplicissima: prepara un intingolo che poi congela, a base di fiori di zucca e salsiccia sminuzzata, così d’inverno quando il freddo impera,  questa salsina le ricorda le calde giornate d’estate…..Mi ha consigliato di preparare con questo composto pasta, risotto ma, soprattutto delle lasagnette. E così anch’io, con il primo carico abbondante di fiori di zucca dell’orto, ho preparato le lasagne di Luciana che ho fatto assaggiare ai miei genitori ed ai miei suoceri. Il giudizio è stato unanime: delicatissime e deliziose!
Vi metto la ricetta a grandi linee perché poi ognuno preparerà il quantitativo di lasagne che meglio crede: io ho fatto una teglia per 4-5 porzioni consistenti.
Mi scuseranno i puristi se ho utilizzato la pasta all’uovo fresca già pronta per le lasagne, ma il tempo per mettermi pure a fare la pasta proprio non ce l’avevo…..considerando che la Nanetta ha terminato il nido e quindi faccio la mamma 24H/24H…..
La Nanetta alle prese con le lasagne….operazione raffreddamento!

Ingredientisfoglia di pasta fresca fiori di zucca tanti (almeno 30…..io ne ho messi di più)2-3 zucchine di medie dimensioni4 salsicce di prosciuttobesciamella fontina a fette q.b.parmigiano reggiano q.b.2 scalogniolio evosale e pepe q.b.
Pulite i fiori di zucca, privateli del pistillo, lavateli appena e metteteli ad asciugare su di uno strofinaccio. Lavate le zucchine e tagliatele a rondelle. In una padella fate appassire lo scalogno tagliato finemente con un po’ di olio, aggiungete le zucchine, lasciate cuocere per 5-8 minuti almeno. In un’altra padella ripetete questa stessa operazione mettendo però i fiori di zucca: preferisco cucinare i fiori separatamente dalle zucchine perché rilasciano molta acqua al momento della cottura. Private le salsicce della pelle, sbriciolatele con una forchetta e mettetele in un tegamino dove le lascerete cuocere senza l’aggiunta di altri grassi.
Per la besciamella andate a vedere il mio post in cui vi spiego il metodo.
Prendete una pirofila capiente: sul fondo spalmate un po’ di besciamella, poi mettete la sfoglia di pasta, poi nuovamente un sottile strato di besciamella, le zucchine, i fiori di zucca, la fontina tagliata a strisce sottili ed infine la salsiccia. Io ho fatto due strati con questo ripieno. Terminate la lasagna con besciamella, zucchine e un’abbondante manciata di parmigiano in modo da fare la crosta.
Mettete in forno a 180-200°  per 35 minuti almeno. Togliete dal forno e lasciatele riposare almeno 5 minuti: devo essere calde ma non bollenti perché altrimenti il sapore delicato delle zucchine e dei fiori di zucca viene annientato dal calore.Bon appétit!

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Panino arabo con origano, crudo e palmito


In questo post è d’obbligo fare una premessa: non sono un’amante dei panini….dovendo organizzare un pic nic, al panino preferisco un couscous alle verdure oppure una fetta di cake salato, ma se proprio me lo devo mangiare allora che sia veramente un abbinamento di sapori di mio gradimento e questa ricetta che vi propongo oggi, lo è sicuramente. In realtà un po’ di tempo fa mio marito si è ricordato di un panino che prendeva sempre quando era moooolto più giovane ed usciva con i suoi amici, ed ha cominciato a descrivermi questo panino…….l’abbinamento mi ha intrigato ed io ho provato a rifarlo, basandomi semplicemente sulle sue indicazioni e mettendoci, come al solito, del mio…..

Ho elaborato due versioni: una femminile, usando come condimento dell’olio evo e un goccio di limone, ed una maschile in cui invece ho fatto una salsa rosa mescolando un po’ di Rubra a della maionese. Devo dire che anche la versione con la salsa rosa non mi dispiace…..soprattutto l’impiego dell’origano conferisce a questo panino quel tocco estivo che non guasta. Per quanti si staranno chiedendo cosa sia la Rubra, trattasi di una salsa rossa piemontese che è la versione italiana del ketchup americano. A me piace di più la Rubra perché meno dolce e poi perché è prodotta dal marchio italiano Cirio.


Ingredienti base1 panino arabo di quelli super morbidoni per intenderci2 fette di prosciutto crudo tagliate non sottilissime3-4 cuori di palma tagliati nel senso della lunghezza2 fettine di fontina tagliate sottiliOrigano q.b.Sale q.b. 
Per il condimentoPotete mescolare dell’olio evo ed un cucchiaino di succo di limone + un pizzico di sale. Oppure mescolate un cucchiaino di Rubra con un cucchiaino di maionese.

Tagliate in due il panino, mettete sul pane il condimento (olio o salsa rosa come preferite), poi mettete il prosciutto, la fontina, i cuori di palma tagliati nel senso della lunghezza, l’origano. Chiudete il panino, spennellatelo con un goccio di olio e spolveratelo con dell’origano: mangiatelo subito che è già ora dello spuntino di metà mattina J

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Risotto fiori di zucca e ricotta al forno


E’ da un po’ che non vi propongo una ricetta a base di riso e la settimana scorsa, dopo che sul tavolo della cucina mi è letteralmente piovuto un cesto di fiori di zucca enormi e dall’aspetto invitante, mi sono detta che forse potevo farci un bel risottino……Ma cosa abbinare ai fiori di zucca visto che hanno un sapore talmente delicato che un abbinamento con un alimento dal sapore troppo pronunciato rischia di cancellarne il gusto? Mi è venuto in mente che in frigo avevo un pezzo di ricotta al forno che mi hanno portato dalla Sicilia, ma che ho visto anche nei supermercati. Diversamente dalla ricotta salata, ottima nella pasta alla Norma, la ricotta al forno è molto delicata: assomiglia alla ricotta ma con un po’ di sale e con una consistenza evidentemente diversa. Ho cucinato questo risotto mescolando le verdure da crude e il risultato è stato sorprendente: un risotto delicato, leggero, con le verdure rimaste ancora croccanti, che non si sono disciolte nel risotto.


Ingredienti per due persone+ Nanetta250 gr di riso Carnaroli
1 zucchina di medie dimensioni
20 fiori di zucca
½ cipolla
1 lt di brodo vegetale
30 gr di ricotta  al forno
una manciata di parmigiano grattugiato
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.
Tagliate la zucchina a rondelle, pulite i fiori di zucca e privateli del pistillo, poi apriteli in due.
Affettate la cipolla e mettetela in una pentola con l’olio già caldo: fatela dorare, quando è dorata, cominciate con l’aggiungere il riso, poi il brodo, poi le zucchine. Continuate con la normale cottura del risotto, aggiungendo di tanto in tanto un mestolo di brodo: a metà cottura circa, mettete i fiori di zucca pochi alla volta, in modo che appassiscano dolcemente. Ultimata la cottura- calcolate per il carnaroli almeno 18-20 minuti- spegnete ed aggiungete la ricotta al forno grattata e la manciata di parmigiano. Aggiustate di sale e di pepe, mescolate bene e servite caldo.

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