Pesce

Gamberoni tandoori


C’è stato un periodo della mia vita in cui mi ero presa una “cotta” per la cucina indiana: adoravo il pollo tandoori, cotto in questo particolarissimo forno in argilla; mi piacevano da morire i naan con il formaggio ed ingurgitavo litri di lassi, una piacevolissima bevanda a base di acqua, yogurt, acqua di rose e frutta….Il  mio amore è arrivato al punto che ho deciso, insieme a Francesca, la mia amica di scorribande culinarie, di seguire anche un corso di cucina indiana che all’epoca ci aveva molto appassionato.
Oggi, a qualche anno di distanza, ho preso un po’ le distanze (perdonatemi il gioco di parole) dalla cucina indiana: mi sono resa conto che l’uso abbondante e quotidiano delle spezie, a lungo andare stufa, soprattutto per un palato italiano che è abituato più all’olio ed alle erbe aromatiche che alle spezie…..e poi se c’è una cosa che non ho mai potuto soffrire nella cucina indiana è l’impiego del coriandolo fresco: proprio non lo sopporto, mentre invece adoro i semi di coriandolo, soprattutto se abbinati alla carne. Ma di questa mia passione di gioventù mi è rimasta qualche ricetta che preparo un paio di volte l’anno (non di più) e che riscuote sempre un grande successo perché, non ce lo nascondiamo, la cucina indiana, se presa a piccole dosi, è deliziosa: i gamberoni tandoori sono una di quelle ricette che compaiono improvvisamente sulla mia tavola una sera a casa quando je veux me faire plaisir e, soprattutto, voglio far piacere a mio marito che dei gamberoni tandoori ama quel delizioso sughetto che si forma e nel quale inzuppa un panino intero ;-)))). Naturalmente la ricetta che vi propongo non contempla l’uso del tandoori, anche perché la vedo dura costruire un forno in argilla nelle nostre case super moderne, però gli ingredienti sono gli stessi ed il risultato è ugualmente appetitoso.
L’ultima volta che li ho preparati, qualche giorno fa, al posto del burro, ho utilizzato un nuovo tipo di olio che solo da poco è commercializzato sul mercato italiano e che in Francia, invece, è uno degli olii più venduti: si tratta di Isio4, un olio  che presenta una combinazione unica e bilanciata di 4 oli complementari (girasole, colza, Oleisol®, Vinacciolo), rispettando il sapore naturale degli alimenti. L’utilizzo dell’olio d’oliva nella cucina indiana e, più in generale, in quella esotica è assolutamente da bandire: è stato questo il messaggio che all’epoca del mio corso, la mia insegnante mi disse senza mezzi termini rispondendo alla mia domanda se potevo preparare un tikka masala con l’olio d’oliva…..in pratica mi incenerì con lo sguardo J ed io capii, una volta per tutte, che l’olio d’oliva lo devo usare nella cucina italiana, appena cambio continente, mi conviene piuttosto passare ad un olio dal sapore più neutro.
Ora dopo tutta ‘sta pappardella, eccovi gli ingredienti per due persone con un grande appetito:
500 gr di gamberoni sgusciati (io ho usato delle jumbo mazzancolle)burro oppure di olio neutro (girasole, colza, vinacciolo) q.b.1 cipolla tritata2 teste di aglio schiacciate1 cucchiaio di pasta tandoori2 cucchiai di succo di limoneSale q.b.Se non avete comprato dei gamberoni già sgusciati, allora puliteli e metteteli da parte. In una padella fate fondere un po’ di burro oppure scaldate un po’ di olio, fate dorare le cipolle e l’aglio sino a quando le cipolle non diventino tenere. Aggiungete la polvere di tandoori e continuate la cottura per un paio di minuti circa. Aggiungete il succo di limone e coprite la padella: fate cuocere 5 minuti circa poi unite i gamberoni e lasciateli sul fuoco sino a quando non siano cotti. Salate.
Fate bollire del riso basmati e servite i gamberoni accompagnati dal riso basmati; in mancanza di riso, munitevi di un pezzo di pane per fare  la scarpetta J
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News

L’olio giocando…..



Lo sapevate che il nostro pianeta ospita 1628 varietà di olivi e che solo in Italia ne abbiamo 638?Che non c’è olio nelle olive? Che le olive verdi e le olive nere non sono due diverse varietà…..o ancora che la spremitura a freddo non esiste?Se non eravate al corrente di tutte queste cose, nessun problema….neppure io lo ero sino alla scorsa settimana quando ho avuto la fortuna di partecipare ad un’interessante serata organizzata dai Salumi del Frantoio presso il Frantoio Celletti.L’obiettivo della serata era ad un tempo quello di presentare ai foodblogger una nuova tipologia di prodotti che trovate già nei supermercati: dei nuovi salumi a cui, grazie ad un esclusivo brevetto alimentare, viene tolto il grasso animale, sostituito da olio extra vergine d’oliva…..e quello di proporre un viaggio sensoriale nel mondo dorato (è proprio il caso di dirlo) dell’olio d’oliva accompagnati da Gino Celletti

La serata è incominciata con i seguenti suggerimenti: l’olio si gusta con il naso, l’olio dolce va abbinato con i sapori dolci, quello amaro con i sapori amari, last but not least, l’olio più pizzica e meglio è….dopo queste dritte di base, le cose si sono fatte serie ;-))): abbiamo scaldato i bicchierini che avevamo di fronte un paio di minuti tra le mani e poi via con il gioco……Nel primo assaggio, l’odore arrivato al naso e poi alla bocca è stato quello sorprendente del pomodoro, delle foglie di pomodoro associate ad un pizzico di basilico: si trattava di un olio dolce della tonda Iblea, varietà siciliana, un olio che abbiamo abbinato alla dolcezza ed alla morbidezza del prosciutto cotto e della ricotta.Il secondo assaggio ha spiazzato tutti: dal bicchierino si sentiva un forte odore di erba, di amaro che poi è stato confermato dal sapore che si è sprigionato in bocca…..in questo caso avevamo un olio della Coratina, Puglia, che ci è stato proposto accompagnato da un sapore deciso e forte come può esserlo quello della mortadella e del pepe nero.

Il nostro viaggio è poi continuato con tutta una serie di piatti sempre a base di Salumi del Frantoi accompagnati da olii di diverse varietà: pizza napoletana all’olio campano, foglie d’olivo toscano agli spinaci con julienne di tacchino arrosto, tagliata di wurstel in crema di gorgonzola, scaglie di parmigiano croccante e olivo sardo e per finire un delizioso sorbetto di limone all’olio….. E mentre ero in macchina e ritornavo a casa, riflettevo sul fatto che forse per alcuni piatti e per certe ricette, usare un olio neutro (di semi oppure di girasole) permette di “scoprire” il sapore della preparazione stessa, ma che mai nessun tipo di condimento riuscirà a sposarsi bene con i sapori come l’olio d’oliva nostrano!Buon weekend!
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Minestre e Zuppe

Vellutata aromatica di lenticchie, timo, finocchio ed alloro


I legumi costituiscono un capitolo a parte nella storia delle relazioni con il cibo della Nanetta: non riesco ancora a capire per quale misterioso ed inspiegabile motivo, la Nanetta nutra una consolidata avversione nei confronti dei legumi. Piselli, lenticchie, fagioli, non fanno decisamente per lei, li rifiuta dicendomi: “Mamma, nocciolo” come se all’interno dei legumi ci fosse chissà quale sorpresa……ed io che però non demordo, perché adoro i legumi e perché sono fermamente convinta che costituiscano una validissima alternativa alle proteine di origine animale, ho deciso che d’inverno debba mangiarli almeno una volta alla settimana e mi sono messa di buzzo buono, come si dice, a proporle ogni volta delle vellutate o delle puree camuffate.Volendo prepararle una vellutata di lenticchie sono partita dalle lenticchie decorticate che hanno un colore decisamente più “rosa” e meno marrone rispetto alle lenticchie normali, in modo da confonderle le idee….. Poi ci ho aggiunto della passata di pomodoro che ha fatto risaltare ancora di più il rosa delle lenticchie ed infine ho camuffato il tutto mettendoci delle erbe aromatiche……naturalmente gliel’ho servita accompagnata dagli immancabili crostini, che lei adora e che metterebbe pure sulla purea di frutta: insomma per farvela breve, si è sbafata i suoi due mestoli di vellutata mentre io gongolavo che mi sembravo uno dei 7 Nani (e sì perché ho dimenticato di scrivervi che siamo in pieno trip da Biancaneve e i 7 Nani…..ma di questo vi parlerò in un altro post).Oggi, colgo anche l’occasione per segnalarvi il contest Lenticchia Pedina: ai primi venti che pubblicheranno una ricetta sarà spedito in omaggio una confezione di Lenticchia Pedina ed un grembiule da cucina con ricettario stampato. Iscrivetevi e pubblicate la vs ricetta con una foto del piatto alla pagina http://www.pedina.it/Contest-lenticchia-manda-tua-ricetta-con-lenticchie-pedina, potreste vincere un weekend enogastronomico oppure buoni di acquisto.Inoltre con l’acquisto delle lenticchie Pedina, per ogni confezione 15 centesimi saranno devoluti al progetto del CESVI “Casa del Sorriso” in Brasile. Guardate la campagna alla pagina http://www.pedina.it/valori-pedina-campagne-etiche
Ingredienti 250 gr lenticchie decorticate1 cipolla 2 cucchiai di olio evo1 cucchiaino di semi di finocchio12 rametti di timo1 foglia di alloro½ barattolo di passata di pomodoro

sale Tagliate finemente la cipolla. Nella pentola a pressione, fate scaldare l’olio, aggiungete la cipolla, poi le lenticchie e le erbe aromatiche (alloro, timo e finocchio), infine la passata di pomodoro. Lasciate insaporire per 5 minuti, poi coprite di acqua, chiudete la pentola a pressione e lasciate cuocere. Da quando comincia a fischiare, calcolate 20 minuti di cottura. Togliete la foglia di alloro. Immergete il frullatore e frullate bene il tutto. Servite la vellutata calda con un filo di olio d’oliva ed una spolverata di parmigiano.
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Polpettine di carne e ricotta


Alzi la mano chi non ama le polpette: io devo ancora trovarla una persona a cui non piacciono le polpette, soprattutto se sono quelle della mamma! Inoltre, per le mamme sempre di fretta ma che si preoccupano, al tempo stesso, di quello che danno da mangiare ai figli, le polpette costituiscono una soluzione validissima: ne parlavo non più tardi di qualche giorno fa, con le altre mamme dell’asilo, dicendo che con le polpette o con i polpettoni si risolvono tanti problemi di alimentazione con i figli. Le polpette si preparano in mille modi sempre appetitosi, aiutano ad utilizzare “diversamente” quello che rimane nel frigorifero, in genere sono sane e, particolare essenziale, risultano graditissime ai bambini! Recentemente ho voluto provare questa ricetta di polpette con carne e ricotta che non prevede l’uso delle uova: l’ho tratta direttamente dal libro Bolli bolli pentolino, di cui vi ho parlato a lungo in un mio post di qualche tempo fa, e che continua ad essere una fonte di ispirazione preziosa per tutto quello che riguarda l’alimentazione dei più piccoli. 
Ingredienti per 5 porzioni500 gr di carne macinata di manzo200 gr di ricotta di mucca40 gr di parmigiano grattugiato80 gr di pangrattato¾ scatola  di passata di pomodoriOlio evo q.b.SaleNoce moscata q.b.Amalgamate bene la carne macinata, la ricotta, il parmigiano, la noce moscata, i 50 gr di pangrattato ed il sale: formate delle palline che passerete poi nel pangrattato rimasto. Mettete la passata di pomodoro in una pirofila, adagiateci sopra le polpette e spolverate con il parmigiano avanzato. Cuocete in forno a 200° per 25-30 minuti circa: a metà cottura mescolate le polpette e 5 minuti prima della fine, scoprite la teglia. A cottura ultimata, versate un filo di olio. Potete anche farne di più e poi congelarle: quando ne avrete bisogno, non vi resterà che passarle nel forno.
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Risotto salsiccia e rucola


Non so com’è andato il vostro weekend ma la parola d’ordine del mio è stata la seguente: nebbia, nebbia, e ancora nebbia, declinata nella versione mattutina, pomeridiana e notturna….insomma uno di quei fine settimana da starsene rintanati in casa al calduccio, coccolati dall’amore della Nanetta e di mio marito. Naturalmente anche un weekend dietro i fornelli: ho sperimentato infatti 3 ricette che vi proporrò a breve sul mio blog, giusto per non perdere la mano. La ricetta di oggi, invece, l’avevo provata in settimana  e trae spunto da un piatto che avevo assaggiato quest’estate in montagna: una pasta corta con speck e rucola, niente male. Ma siccome da queste parti, siamo amanti del risotto, non poteva mancare  la versione a chicchi e poi qualche adattamento dettato dalle circostanze. In realtà la rughetta è tra le poche cose che l’orto offre ancora ed allora, invece di utilizzarla in insalata, ho pensato di adoperarla per questo gustoso risotto che poi alla fine è diventato un piatto unico che mi ha risolto la cena.


Ingredienti per 2 porzioni abbondanti (Nanetta inclusa)250 gr di riso carnaroli2 salsicce di puro suino1 ciotola di rughettaBrodo vegetale q.b.Parmigiano grattugiatoUna noce di burroOlio evoSale 
Togliete la pelle alle salsicce, schiacciatele con una forchetta e mettetele in un pentolino: lasciatele cuocere senza l’aggiunta di olio, quando saranno croccanti mettetele da parte. Lavate la rughetta ed asciugatela, se le foglie sono troppo grandi, tagliatela un po’. In una pentola, fate scaldare un poco di olio, versate il riso, tostatelo e poi cominciate a cuocerlo, aggiungendo di tanto in tanto un mestolo di brodo bollente. A 2/3  della cottura, mettete la salsiccia sbriciolata, mescolate bene il tutto. A cottura ultimata, spegnete il riso, unite la rughetta, una noce di burro ed il parmigiano: mantecate il tutto e servite immediatamente in tavola.



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Merenda di cachi, pere e cannella


Ne avevo già parlato qualche tempo fa quando, in occasione di un post dedicato al momento della merenda,  riflettevo sui differenti stili adottati da ciascuna mamma. Io sono di quelle che per merenda propone la frutta ad oltranza, anche se poi cerco di associarla sempre a qualcosa di più sfizioso: dei cracker, il thé con i biscotti oppure una fetta di crostata o di ciambellone…….lo scorso weekend avevo diversi cachi dell’orto che erano maturi ed ho deciso di preparare una merenda per la Nanetta che sostituisse la solita frutta: per attenuare l’effetto “restringente” dei cachi, ho messo dentro un bella pera matura e per insaporire il tutto ho aggiunto un pizzico di cannella, non tanto, perché sennò la Nanetta, che pure è abituata alle spezie, mi storce il naso……Ne è venuta fuori una composta vellutata, dai profumi, colori e sapori autunnali che la Nanetta ha gradito molto ma che è stata apprezzata ancora di più da mio marito che ha finito la ciotola. Ed ad me che l’ho preparata, è rimasto soltanto il cucchiaino da leccare alla fine J!


Ingredientila polpa di 2 cachi1 pera 1/2 cucchiaio di mieleCannella q.b.Acqua
Togliete la polpa ai cachi e mettetela da una parte. Sbucciate una pera, fatela a dadini e mettetela in un pentolino con il miele ed un filo di acqua. Lasciate cuocere a fuoco lento per almeno un quarto d’ora sino a quando la pera non comincia a sciogliersi, aggiungete la polpa di cachi e lasciate cuocere ancora un paio di minuti, prima di spegnere mettete la cannella e mescolate. Passate il tutto con il frullatore. Servite a temperatura ambiente.
Buon weekend a tutti!
                                                                                                                                                                                                                                                                            
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Lasagne zucca, provolone e pinoli


In cantina ho ancora un paio di zucche dell’orto: con la penultima ho pensato di preparare queste lasagne molto apprezzate dagli amanti di questo colorato ortaggio.
Come per tutta la pasta al forno o per la pasta ripiena, la Nanetta si è rifiutata di mangiarla e non riesco a capire il motivo! In realtà ho notato che non ama molto i piatti pasticciati, quelli in cui figurano diversi ingredienti perché non riesce ancora ad identificare esattamente quello che c’è nel piatto. Quest’estate ad esempio, non mangiava l’insalata di riso nella sua globalità, ma preferiva piuttosto mangiare gli ingredienti dell’insalata di riso, separatamente: il riso, il mais, il prosciutto cotto oppure il wurstel, le cipolline sott’olio…..insomma per mangiare una scodella di insalata di riso, ci impiegava un’ora! E con le lasagne ho provato e riprovato, per il momento non c’è nulla di fare, ma mi dico che di tempo per imparare a gustare le lasagne, ne ha eccome! E in attesa che lei si convinca, voi provate questa ricettina!


Ingredienti x 4-6 personePasta fresca all’uovo 800 gr di zucca2 scalogni8 fette circa di provolone dolceParmigiano grattugiato q.b.40 gr di pinoliBesciamellaOlio evoSale, pepe, noce moscata q.b.
Sbucciate la zucca e tagliatela a dadini. In una padella fate appassire in un poco di olio, dello scalogno, quando avrà cominciato ad imbiondire, versate la zucca, coprite e lasciate cuocere a fuoco lento per mezz’ora circa avendo cura di girare di tanto in tanto. Per la preparazione della besciamella, vi rimando ad un mio precedente post in cui vi spiegavo il procedimento. Tagliate a fettine sottili il provolone.  Una volta cotta, versate la zucca nel mixer e riducetela in purea oppure schiacciatela con una forchetta. Prendete una pirofila, versate sul fondo un poco di besciamella e cominciate a comporre la lasagna mettendo un foglio di pasta fresca, uno strato di crema di zucca, la besciamella, i pinoli, qualche fettina di provolone e poi ricominciate. Terminate la lasagna con uno strato di pasta su cui metterete del  parmigiano grattugiato, i pinoli e un po’ di provolone grattugiato. Mettete nel forno caldo a 200° per 35 minuti circa. Tirate fuori dal forno, lasciate riposare per 5 minuti, poi tagliate le porzioni e servite. 

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Dolci

Un nuovo inizio con mele, cannella e mandorle


Oggi è un giorno particolare: dopo un anno di pausa, ricomincio a lavorare e per me questo rappresenta un nuovo inizio. Aspettavo questo momento, ma il primo giorno di lavoro è un po’ come il primo giorno di scuola: non sai come sarà, come saranno i tuoi colleghi, come reagirai alle situazioni di stress, e poi, dopo un anno di vita vissuta intensamente con la Nanetta, è duro per me lasciarla tutta la giornata…..ma nessuna paura, non abbandonerò il mio blog e voi lettori, che in questo anno mi avete fatto compagnia, seguendomi ogni giorno sul mio blog. Continuerò a cucinare -magari di notte-, a sperimentare nuovi abbinamenti, a proporre nuove ricette alla Nanetta ed a voi…..
E poi spero che sia un nuovo inizio anche per Chiara, foodblogger, appassionata di cucina e ristoratrice, che l’estate scorsa ha aperto un ristorantino a Genova. Il 4 novembre scorso alle ore 13.20, l’alluvione che si è abbattuta su Genova ha spazzato via il suo sogno…….ma una catena di solidarietà si è messa in moto per dare nuovamente vita al suo piccolo grande sogno ed ognuno ha fatto e sta facendo la sua parte.  E se volete anche voi fare la vostra parte, eccovi di seguito le coordinate:
IBAN: IT86T0617501410000001648580
Intestato a: OFFICINA DI CUCINA S.N.C. FONDI ALLUVIONE 2011 NEGOZIO
Swift Code: CRGE IT GG 110 E per ogni tipo di informazione, potete scrivere a: acquavivascorre@gmail.com



Ingredienti2 mele golden125 gr di burro125 gr di zucchero200 gr di farina½ sacchetto di lievito per dolci70 gr di mandorle sfilettateCannella q.b. (tre cucchiaini da caffé dovrebbero andare bene)
Sbucciate le mele e tagliatele a dadini. In una terrina, mescolate 125 gr di burro molto morbido e lo zucchero sino ad ottenere una crema omogenea. Incorporate le uova una ad una, mescolando vigorosamente. Aggiungete 200 gr di farina, il lievito, i cubetti di mele, la cannella e 40 gr di mandorle. Versate il composto in una tortiera imburrata. Livellate un po’ la superficie e cospargete di mandorle sfilettate. Cuocete in forno caldo per un’ora circa a 150°, infilate la lama di un coltello per vedere se il cake è cotto.  Lasciate raffreddare prima di togliere dalla tortiera. Servite freddo.
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Pizza di granturco e cime di rapa




Oggi, come del resto tutti i venerdì, sono di corsissima, e la mia proposta di ricetta sarà super veloce. Premesso che si tratta di una ricetta dell’infanzia, che mi è stata tramandata da mia nonna che la preparava sempre con le verdure dell’orto: cicoria, cime di rapa, broccoletti siciliani, insomma quello che la natura offriva nei mesi invernali. E sempre questa ricetta la faceva mia mamma la domenica sera, quando non le andava di mettersi dietro i fornelli a spignattare, però voleva comunque farci mangiare qualcosa di sano e gustoso al tempo stesso. E’ inevitabile quindi che io la associ alla mia gioventù, ai giochi con mia sorella, al freddo dell’inverno ed è anche inevitabile che adesso la proponga a mio marito che, da buon nordico, ama la polenta e tutti i derivati del mais…….
Non c’è bisogno di starvi ad elencare gli ingredienti: mi limiterò a descrivervi il procedimento.
Pulite le cime di rapa, sbollentatele in acqua e strizzatele. In una pentola fate scaldare l’olio, unite l’aglio ed il peperoncino e ripassate le cime di rapa.
In un’insalatiera mescolate la farina di mais (io questa volta ho usato una farina finissima di mais di Nutrifree, marchio toscano che ho scoperto recentemente perché fa molti prodotti per persone celiache), l’olio evo, l’acqua tiepida ed un pizzico di sale: dovrete ottenere un composto né morbido né duro ma comunque spalmabile.
Prendete una teglia da forno, metteteci la carta forno e spalmate il composto di granturco sino ad ottenere una sfoglia sottile. Mettete in forno a 180° per 30-40 minuti circa sino a quando questa pizza non sarà diventata croccante. Tiratela fuori dal forno, tagliatela a quadrotti e metteteci sopra le cime di rapa. Richiudete come se fosse un panino e mangiate…..
Prima di lasciarvi, se non ne potete più della nebbia, vi ricordo che questo weekend a Milano presso Fieramilanocity, c’è G come Giocare, la più importante manifestazione italiana interamente dedicata al gioco in tutte le sue forme. Quest’anno ci saranno anche diversi stand dedicati al mondo dell’alimentazione, ve ne segnalo uno, quello di Eurovo (Pad3 Stand A37) che presenterà in anteprima Le Naturelle Kids, uova ricavate da filiere ed allevamenti rigorosamente biologici. Sullo stand Eurovo sarà organizzato uno spazio dedicato ai bambini con giochi e attività ispirate al mondo Disney. Nel corso della manifestazione saranno organizzati degli appuntamenti con il disegnatore Fabio Pochet che incanterà il giovane pubblico con fantastici disegni dei personaggi del mondo di Topolino&Co.
Buon divertimento e buon weekend a tutti!

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