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Biscottini di nocciole


Non so voi, ma noi, residenti della Padania, sono tre giorni che viviamo avvolti nella nebbia. Per chi come me, e’ sempre vissuto in altre latitudini, ed è abituato a vedere il cielo (indipendentemente dal suo colore) ogni santo giorno, la nebbia era un concetto astratto sino a quando non mi sono trasferita in provincia di Milano. Arriva un giorno in cui inspiegabilmente apri le imposte e ti ritrovi avvolto in un muro di gomma bianco latte, impalpabile, che ti affascina e ti disorienta al tempo stesso. Mi ricordo che la prima volta che sono incappata nella nebbia, era tardo pomeriggio e rientravo dal lavoro…ad un certo punto mi sono ritrovata di fronte ad una spessa coltre di fumo bianco, panico totale perche’ tutti i miei sensori di orientamento erano andati in tilt ……ed ogni volta ho la stessa identica reazione, segno forse che io e la nebbia siamo geneticamente incompatibili….anche la Nanetta ha difficolta’ a capire la nebbia e stamane quando siamo uscite per andare all’asilo mi ha detto: “Mamma c’e’ buio”, proprio per farmi capire che la visibilita’ non era la stessa di sempre. E allora con questo tempo, l’unica cosa da fare e’ starsene a casa, accendere il forno e preparare qualcosa di buono da mettere sotto i denti.


Era da diverso tempo che volevo fare questi biscottini alle nocciole: è una ricetta che faceva sempre nonna Angela, la mamma di una mia amica che ora non c’è più…..andavo a trovarla spesso tra Natale e Capodanno e mi faceva trovare una grossa scatola di latta che conteneva questi deliziosi biscottini che non mi stancavo mai di immergere nel latte o nel thè.
Ora io li faccio per la Nanetta e vista la velocità con cui li inzuppa nel thè, ne ho dedotto che sono decisamente di suo gradimento! Eccovi la ricetta!

Ingredienti
1/2 kg di farina250 gr di burro4 tuorli250 gr di zucchero150 gr di nocciole macinate finementela buccia di un limone grattato
1 bustina di lievito per dolci
1 goccio di grappa (che eviterete di mettere se avete dei bambini)
Mescolate i tuorli, il burro morbido e lo zucchero sino ad ottenere un composto spumoso; in un’altra insalatiera, mescolate la farina ed il lievito. Unite questo secondo composto al primo: aggiungete la buccia del limone, il goccio di grappa e la farina di nocciole. Ricavate dall’impasto dei biscottini.
Per la forma di questi biscotti ho utilizzato la pratica forma biscotti della Tescoma che consente di personalizzare i propri biscotti e di scegliere tra tante trafile diverse….Disponete i biscotti su di una teglia ed infornate a 200° per una decina di minuti.Sorvegliateli bene perché si bruciano subito!Lasciateli raffreddare e nel frattempo, preparatevi una bella tazza di thé fumante.Buona nebbia a tutti ;-)))))
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Marmellata di cachi, vaniglia e noce moscata


Adoro i cachi, non ci sono altri termini per esprimerlo: mi piacciono da morire questi frutti che l’autunno inoltrato ci propone, che colorano di arancione il paesaggio autunnale, morbidi, dolcissimi, dalla texture piacevolissima. E con mia somma gioia nell’orto di mio suocero cresce un pianta di cachi che ogni anno, a partire dal mese di ottobre, invade la nostra tavola con un’abbondante produzione. C’è solo un piccolo particolare da non trascurare: succede spesso infatti, che i cachi maturino tutti insieme ed allora ci si ritrova con 10-12 cachi da consumare in un arco temporale molto breve. E’ quanto mi è successo la settimana scorsa: personalmente, pur amando i cachi, non ne posso consumare più di uno al giorno, la Nanetta, dal canto suo, l’anno scorso li mangiava volentieri, ma quest’anno sembra aver cambiato idea e non li degna neppure di uno sguardo….che fare allora?
Ho provato a farci una marmellata, il problema era azzeccare le dosi e rendere il tutto un insieme gradevole al palato: tutte le marmellate di cachi che ho assaggiato non mi hanno mai convinto perché spesso e volentieri allappano oppure sono troppo dolci, quasi stucchevoli. Sono partita da Fruttapec, ho aggiunto la polpa di cachi, lo zucchero indicato (un po’ meno della dose consigliata), un baccello di vaniglia, del succo di limone per attenuare un poco tutta questa “dolcezza” e per schiarire l’arancione intenso del cachi poi, alla fine, della noce moscata……L’ho messa nei barattoli, ne ho tenuto da parte mezzo barattolo per assaggiarlo e farlo assaggiare a mio marito ed il risultato mi ha sbalordito: innanzitutto non allappa (anche perché i cachi che avevo utilizzato erano talmente maturi e dolci che sarebbe stato impossibile) e poi non è neppure stucchevole…..anzi quasi quasi direi che non sa neppure di caco! Comunque sia, ho dato un barattolo di marmellata anche a mia suocera a cui è piaciuta molto ed allora ho pensato che forse avrei potuto condividere con voi questa mia ultima sperimentazione. E se avete delle ricette di marmellate di cachi anche voi, inviatemi una mail….io ho ancora 5 cassettine di cachi in cantina che stanno maturando e per i quali urge una soluzione!


Ingredienti:1 kg di polpa di cachi450 gr di zuccheroFruttapec 1:21 baccello di vanigliaSucco di un piccolo limoneNoce moscata q.b.
Ricavate dai cachi un kilo netto di polpa, mettetela in una pentola. Mescolate lo zucchero e fruttapec a freddo, aggiungetela alla polpa, unite il baccello di vaniglia aperto. Mettete tutto sul fuoco e portate ad ebollizione, quando comincerà a bollire, unite il succo di un piccolo limone, lasciate bollire a fuoco alto per 3-4 minuti almeno, poi spegnete e lasciate discendere la schiuma, grattate un po’ di noce moscata ed aggiungetela alla marmellata. Mescolate ed invasate. Girate i barattoli per 5 minuti, poi conservateli nella dispensa. Gustatela con del burro salato e del pane integrale: è ottima!

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Crema di mele e ricotta


La merenda dei nostri bambini è un appassionante argomento di conversazione tra le mamme al parco: c’è chi ha optato decisamente per i prodotti industriali più o meno lavorati (stile merendine &C.); chi, invece, propone sempre ed esclusivamente la frutta; chi ancora si è buttato sulle patatine & affiliati e chi, come me, è continuamente alla ricerca di nuovi spunti per rendere la merenda del pomeriggio un momento gustoso, piacevole e sano per la mia dolce Hulk (è questo il suo altro nomignolo che le abbiamo affibbiato, poi un giorno vi spiego perché ;-)))).
Devo confessare che spesso propongo alla Nanetta della frutta: in primis il kiwi- che fa tanto bene alla pupa ;-)))- e poi, in funzione della stagione, il mandarino, il melone, la pesca, i lamponi, la banana….e, in mancanza di frutta, ci sono sempre i fruttini che assolvono degnamente al loro compito…..oltre alla frutta, però, le preparo spesso il thé con il miele che lei mangia volentieri facendo quello che noi adulti definiremmo zuppetta con i biscotti, in realtà trattasi di poltiglia color fango che galleggia in quello che una volta era stato un thé!
E poi i crackers, il gelato d’estate, un pezzo di ciambellone, un toast al formaggio quando mi accorgo che all’asilo non ha mangiato molto, che ha una fame da lupo e che si sbranerebbe un bue intero J…oppure anche dei gherigli di noce di cui va matta e che pure le fanno benissimo. Quello che proprio non riesce a mandare giù è lo yogurt: niet, non c’è nulla da fare…..avrà preso dai suoi genitori perché sia io che mio marito, pur adorando i formaggi, non siamo amanti dello yogurt.
So per certo, pur non avendogliela mai comperata, che adora la Nutella perché qualche tempo fa, in occasione di una festa, ha agguantato un panino al latte con questa goduriosa crema spalmabile marrone e l’ha decisamente trovata di suo gradimento visto che, nel bel mezzo dello spettacolo quando tutti i bambini erano seduti naso all’aria a guardare le marionette, lei con il suo aplomb da elefante, si è alzata, è andata al tavolo del rinfresco ed ha messo le mani su ben due panini con la Nutella….se questo non è amore at first sight ditemi voi cos’è!
Comunque per farla breve co ‘sto sproloquio sulla merenda, la ricetta che vi propongo oggi è sostanzialmente quella di una merenda sana e completa perché ha al suo interno la ricotta, le mele, il miele e, nella versione per adulti, anche un goccio di liquore…..veramente per gli adulti questa ricetta è più adatta come dessert che come merenda….


Ingredienti per 4 coppette2 mele Golden250 gr di ricotta di mucca40 gr di zucchero bianco40 gr di mieleIl succo e la buccia di un’arancia bioUn goccio di limoncello (facoltativo)
Sbucciate le mele e tagliatele a fettine sottili. Mettetele in un pentolino unitamente al succo dell’arancia ed allo zucchero: cuocetele 15 minuti a fuoco basso e lasciatele raffreddare.Nel frattempo mettete in un frullatore la ricotta, il miele, la scorza grattugiata dell’arancia e, se volete, anche il goccio di limoncello.
Unite le mele al composto nel frullatore e mescolate il tutto: versate la crema nelle coppette e mettetela in frigorifero per 4 ore. Servite fredda.



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Torta al grano saraceno e composta di mirtilli neri


L’estate scorsa, in vacanza sulle Dolomiti, ci siamo fermati in una pasticceria per rinfrancare il corpo dalle fatiche appena sostenute. Io ho ordinato una torta di grano saraceno e composta di mirtilli servita con della panna montata al momento: letteralmente da sturbo…..ora una torta di questo genere con le temperature prossime ai 30° che abbiamo avuto sino a venerdì scorso era impensabile da preparare…..fortuna però che è arrivato un po’ di fresco e senza esitare un attimo mi è venuto in mente di rifare questa torta, anche perché la signora della pasticceria mi aveva dato un giornalino pieno zeppo di pubblicità di masi, malghe, agriturismo e miele, ma con un interessante inserto sulla cucina locale e c’era proprio la ricetta di questa torta. Avevo poi comperato presso la famiglia cooperativa un secchiello di composta di mirtilli neri che giaceva nel mio frigo……mentre in una delle mie recenti incursioni in Francia avevo preso della farina bio di grano saraceno con l’intento dichiarato di farne delle galettes…quindi con in casa tutti gli ingredienti, ieri mi sono messa all’opera con questa ricetta. Commenti? Buona, delicata, ottima alla fine di un pranzo ma ancora più buona a merenda accompagnata da una tazza di thé fumante…..


Ingredienti200 gr di farina di grano saraceno210 gr di burro200 gr di zucchero4 uova200 gr di mandorle spellate3 cucchiai di latte2 cucchiai di farina biancaComposta di mirtilli q.b. (considerate 150-200 gr)Zucchero a velo q.b.Un pizzico di sale
In un’insalatiera mettete il burro a temperatura ambiente tagliato a cubetti e lo zucchero: mescolate sino ad ottenere un composto spumoso. Unite i tuorli, la farina e le mandorle che avrete sminuzzato finemente.
Montate le chiare a neve con un pizzico di sale ed incorporatele delicatamente al composto con movimenti dal basso verso l’alto. Versate il composto in una tortiera e mettete in forno caldo a 180° per 50 minuti circa. Togliete dal forno e lasciate raffreddare. Dividete la torta in due e farcite con un abbondante strato di composta di mirtilli. Spolverare con zucchero a velo….se proprio volete farvi del male, o del bene –dipende solo dai punti di vista- allora mangiate la torta con della panna montata.

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Marmellata di pere, pinot nero e cannella


Questa NON è una ricetta per bambini, ma visto che normalmente i bambini si fanno in due e che anche questi poveri papà contribuiscono, come meglio possono, alla crescita dei pargoli, bisogna pure accontentarli qualche volta! Nel mio caso, mio marito aveva scovato la ricetta nella mia Bibbia delle marmellate (si è sempre lei, Christine Ferber…..) e visto che in casa gironzolavano ancora delle pere dell’orto, qualche settimana fa ho pensato di fargli una sorpresa preparandogli questa marmellata tipicamente da papà ;-)))))
Rispetto alla ricetta indicata da Christine, io ho apportato delle modifiche sostanziali: nella ricetta in realtà si consiglia di utilizzare come addensante, la gelatina di mele del giardino. Ora la gelatina di mele io non l’ho trovata in circolazione ed ho optato per l’impiego delle mele Granny: si proprio quelle dello shampoo Campus alla mela verde che ti veniva voglia di lavarti i capelli due volte al giorno per quell’inconfondibile odore di mela verde che ti avvolgeva…..poi però lo shampoo in questione è sparito misteriosamente dai scaffali ed ho sempre avuto il forte sospetto che fosse stato cancerogeno….insomma per ritornare alla nostra marmellata, io ho usato una mela grossa Granny perché avevo sentito dire che si possono utilizzare come addensanti al posto di Fruttapec e devo dire che il risultato non è male, certo con Fruttapec ci si mette 5 minuti, qui la faccenda è stata un po’ più lunga ed elaborata.
Buon weekend a tutti! E per quanti non saranno alla BlogFest, vi suggerisco di fare un giro sabato o domenica a Bimbinfiera, una delle più grandi manifestazioni destinate ai bimbi in programma questo weekend a Milano al Parco delle Esposizioni di Novegro. Troverete quindicimila metri quadrati dove scoprire le novità di mercato per la  gravidanza, l’allattamento, lo svezzamento, la nanna, la pappa, l’igiene e la cura di mamme e bebè….io farò un giro con la Nanetta anche perché ci sono tante animazioni per i bambini e così la tengo buona per un pomeriggio!  


Ingredienti
1 kg di pere Williams sbucciate oppure 1.3 kg di pere da sbucciare
800 gr di zucchero
il succo di 1 limone
30 cl di pinot nero
1 grossa mela verde tipo Granny
1 bastoncino di cannella
Sbucciate le pere e dividetele in spicchi: in una pentola mescolate le pere, lo zucchero, il succo del limone e la cannella. Portate il composto ad ebollizione e poi versate il tutto in un recipiente capiente, copritelo con un foglio di carta forno e lasciatelo riposare in frigo per una notte.
L’indomani portate nuovamente ad ebollizione il composto avendo cura, però, di aggiungere la mela. Cominciate a schiumare ed aggiungete il pinot. Continuate la cottura per almeno un’altra mezz’ora, eliminando la schiuma e girando delicatamente. Togliete le pere in pezzi e ripartitele nei barattoli. Togliete la cannella. Nella pentola vi rimarrà il succo che dovrete far cuocere ancora 5-10 minuti. Verificatene la consistenza e poi versatelo nei barattoli. Capovolgete i barattoli per 5 minuti.
Io dopo aver fatto la marmellata avevo molto “succo” (in realtà ha più la consistenza solida che liquida) che mi era avanzato: ho messo anche quello nei barattoli e lo uso sul gelato oppure nello yogurt bianco, ma è adattissimo anche sulle crostate, provateci!
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Marmellata di pere, uvetta e noci


Dopo la marmellata di melone e mandorle che vi ho proposto la settimana scorsa, eccovi un’altra mia creazione. Questa volta non ho adottato nessun metodo Christine Ferber: ho semplicemente utilizzato Fruttapec, ho seguito il mio istinto che mi diceva di abbinare le pere dell’orto alle noci e di aggiungere una manciata di uvetta. Ne è venuta fuori una marmellata dal sapore decisamente autunnale, ottimo abbinamento con una fetta di pane integrale ed una tazza di thé fumante…..Ora vedendo la foto vi starete domandando perché mai ho agghindato il vasetto di marmellata in quel modo: semplice, perché ho deciso che i regali di Natale quest’anno saranno rigorosamente home made e quindi ho cominciato a sperimentare diversi packaging. Il risultato non è male: voi che ne dite?
Ingredienti:1 kg di pere già pulite½ kg di zucchero1 bustina di fruttapec 2:1200 gr di noci150 gr di uvettaun bicchierino di rhum (facoltativo)
Mettete a bagno l’uvetta per un paio di ore almeno nell’acqua tiepida o nel rhum: io ho utilizzato l’acqua tiepida perché dovendo far mangiare la marmellata alla pargola, la macerazione nel rhum non mi sembrava azzeccata. Sminuzzate le noci ma non fatele troppo sottili. Sbucciate le pere, tagliatele a pezzi piccoli e mettetele in una pentola. Unite Fruttapec allo zucchero ed aggiungetelo alle pere. Portate ad ebollizione: quando vedrete i primi segni di “fremissement” aggiungete le noci e l’uvetta strizzata. Lasciate bollire 3-5 minuti continuando a mescolare. Spegnete, lasciate che la schiuma scompaia e poi mettete la marmellata nei barattoli, chiudete e capovolgete. Una precauzione: l’uvetta e le noci tenderanno a depositarsi in basso quindi prima di riempire i vasetti, mescolate bene la marmellata in modo  che il “condimento” si distribuisca bene. Conservate al buio.







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Marmellata di melone e mandorle


Durante le vacanze non mi sono molto impegnata in cucina, anzi devo dire che ho volutamente messo da parte le sperimentazioni culinarie…..l’unico settore in cui sono stata attiva è stato quello della preparazione delle marmellate per le quali ho rigorosamente utilizzato la frutta dell’orto. Ed eccomi allora alle prese con marmellate di melone, di pere in diverse versioni, di pomodori…..a volte ho seguito le preziosi indicazioni della maga delle marmellate Christine Ferber, altre invece ho utilizzato l’utilissimo Fruttapec  che mi semplifica notevolmente la vita. Devo confessare che pur amando molto le marmellate di Christine Ferber, trovo che siano troppo dolci per i miei gusti perché lei tende ad adottare la proporzione 1:1, mentre se prendete Fruttapec 2:1 potete benissimo utilizzare 1 kg di frutta per ½ kg di zucchero. Io vi metto entrambe le ricette, poi scegliete voi il metodo che vi piace di più.
La Nanetta ha apprezzato molto questa marmellata…..in realtà visto che è ghiottissima di frutta secca, con il dito nella marmellata andare a scegliersi i pezzi di mandorle che divorava poi ad una velocità incredibile!


Ingredienti (metodo Farber)1 kg di melone pulito800 gr di zucchero300 gr di mandorle pelate1 limonePrivate il melone dei semi e della buccia, tagliatelo a dadini: in una terrina mescolate il melone, lo zucchero ed il succo di limone e lasciate macerare in frigorifero per un paio d’ore almeno. Versate questo composto in una pentola e portatelo ad ebollizione.  Lasciate raffreddare, versate in una terrina, coprite con un foglio di carta forno e mettete in frigo per una notte intera.
Sminuzzate le mandorle.
Il giorno dopo passate il composto a base di melone in un passaverdura, mettetelo nuovamente in una pentola ed aggiungete le mandorle. Portate ad ebollizione girando continuamente, togliete la schiuma e mantenete la cottura a fuoco alto per almeno 20-25 minuti continuando a girare ed a schiumare. Verificate la consistenza della marmellata, se vi sembra troppo liquida allora continuate la cottura per altri 10 minuti, altrimenti versatela direttamente nei barattoli, chiudeteli e girateli. Prima di riporli in dispensa lasciate raffreddare.
Ingredienti (metodo Fruttapec)1 kg di melone pulito500 gr di zucchero1 bustina di Fruttapec 2:1300 gr di mandorle pelate1 limonePrivate il melone dei semi e della buccia, tagliatelo a dadini: in una terrina mescolate il melone, lo zucchero ed il succo di limone e lasciate macerare in frigorifero per un paio d’ore almeno.
Nel frattempo sminuzzate le mandorle.  Versate questo composto unitamente alle mandorle e a Fruttapec in una pentola e portatelo ad ebollizione.  Fate bollire 3 minuti, poi spegnete, versate la marmellata direttamente nei barattoli, chiudeteli e girateli. Prima di riporli in dispensa lasciate raffreddare.

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Amarene candite casalinghe


Sono anni che la mia amica Luciana mi regala, ogni volta che vado a trovarla, un barattolo di marmellata di amarene ed uno di amarene candite: sono la sua specialità e devo riconoscere che le riescono particolarmente bene. Con tutto il rispetto per la celeberrima Amarena Fabbri, le amarene candite di Luciana sono un’altra cosa e n’ont rien à voir con quelle industriali: non rimangono eccessivamente dolci, le posso utilizzare, oltre che sul gelato, anche nella preparazione di dolci oppure sul pandoro come alternativa alla tradizionale e più calorica crema di mascarpone,  ed una volta aperte, si conservano in frigorifero per più di un mese.  Ora io ingenuamente pensavo a chissà quali procedimenti utilizzasse Luciana per produrre le sue amarene ed invece mi ha spiegato la ricetta, che poi è quella della sua mamma, ed è semplicissima.
Quindi quest’anno, complice mio suocero che mi ha regalato un bel cesto di amarene dell’orto, ho voluto cimentarmi anch’io in questo esperimento……Ho tolto il picciolo delle amarene, le ho lavate bene sotto l’acqua, le ho lasciate a scolare in uno scolapasta, le ho asciugate e poi ho cominciato  a disporle in un ampio barattolo di vetro alternando strati di amarene a strati di zucchero bianco, cercando di non lasciare interstizi o spazi vuoti.
Una volta riempito tutto il barattolo, lo mettete in cantina, al buio, e ve lo dimenticate per 6 mesi. In tutto questo tempo lo zucchero avrà modo di sciogliersi e, grazie al succo delle amarene, di trasformarsi in delizioso sciroppo………..e le amarene avranno il tempo di candirsi.
Golosi astenersi……
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La ciambella di Zia Checca


Non so voi, ma io appartengo alla categoria di persone che mangiano soprattutto nelle prime dodici ore della giornata. Ho sempre suddiviso gli esseri umani in quelli che preferiscono “abbuffarsi” a pranzo e quelli che, al contrario, aspettano la cena per rimpinzarsi….c’è poi una terza categoria che preferisce mangiare all day long. Sarà forse perché sono una che si sveglia presto, ma se non faccio la mia doppia colazione (una appena sveglia e l’altra a metà mattina) ho il calo di zuccheri e mi viene letteralmente il mal di testa; poi una volta pranzato, posso tirare tranquillamente sino all’ora di cena senza bisogno di merende, di aperitivi e compagnia cantando. E a colazione mi ci vuole qualcosa di dolce, di sano e di genuino, che mi apporti la giusta quantità di zuccheri: ecco, la ciambella di Zia Checca è un dolce che mi preparo quasi tutte le settimane e che mangio regolarmente a colazione. Trattasi di un normale ciambellone che ha il pregio però di non prevedere l’uso di burro ma di olio evo. Ma chi è Zia Checca? La mia amata madrina che purtroppo ora non c’è più, ma che mi ha lasciato in eredità due o tre ricettine che faccio spessissimo e che sono adattissime per i bambini: il suo ciambellone è una di quelle.

Ingredienti 4 uova
300 gr di zucchero
300 gr di farina
¾ bicchiere di latte
½ bicchiere di olio evo
1 bustina di lievito per dolci
scorza di mezzo limone grattato  non trattato

Mescolate lo zucchero con la farina, aggiungete le uova una una ad una continuando a mescolare, versate il latte a temperatura ambiente, poi l’olio evo (non è detto che ve ne occorra ½ bicchiere, se vedete che l’impasto è già morbido magari fate un po’ di meno), versate il lievito e la scorza di mezzo limone grattato.Mettete in forno a 170° per 40 minuti circa: la ciambella si dovrà gonfiare e quando assumerà un bel colore dorato è pronta.
Lasciatela raffreddare prima di mangiarla.

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