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Bocconcini di pollo di zia Checca


In un mio post di giugno vi avevo parlato di zia Checca: eccomi di nuovo sempre con una sua ricetta ancora una volta adattissima per i bambini e di una semplicità estrema. La Nanetta è carnivora (purtroppo aggiungo io, perché avevo tanto sperato che fosse pescivora come me ed invece la Pupa è tutta suo papà…..anche in questo ;-)))) e tra i diversi tipi di carne predilige in modo particolare  il pollo….ora personalmente io non ho nulla contro il povero pollo però oggettivamente non è che sappia di molto, oltre a rimanere abbastanza stoppaccioso. Visto che a mia figlia propongo due volte a settimana la carne, una volta bianca ed una volta rossa, ogni settimana mi si presenta lo spinoso problema di come prepararle ‘sto pollo o ‘sto tacchino peu importe. D’estate c’era la soluzione comodissima della marinade+ grigliata che mi risolveva il problema, anche perché sulla carne alla griglia lei adora la senape (:-D…..e si! la senape è un condimento alimentare che ho imparato a mangiare in Francia e che adesso apprezzo moltissimo….diciamola tutta, la senape per me è un modo anche per camuffare il sapore della carne non essendo io una grande fanatica di carne)…con l’arrivo dei primi freddi, fine della grigliata ed allora ho voluto provare questa ricetta di zia Checca che prevede l’uso del forno che adesso fa pure piacere accendere. La Nanetta l’ha gradita molto- non è stata la sola-  e poi è una ricetta che si prepara veramente in 10 minuti.
La sera prima, prendete un petto di pollo, fatelo a tocchetti e conditelo con sale grosso e succo di limone (considerate almeno il succo di un limone): lasciatelo marinare tutta la notte nel frigorifero. L’indomani scolatelo un po’, poi preparate del pangrattato con l’aggiunta di un cucchiaio di parmigiano ed un pizzico di sale. Passate il pollo nel pangrattato, disponetelo su di una teglia e metteteci dei fiocchetti di burro: andrà nel forno caldo a 180°-200° per una ventina di minuti. Mangiate caldo caldo.
Buon weekend a tutti!
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Involtini di carne con prugne e mandorle


L’altro ieri ho ricevuto un comunicato stampa da parte di Coldiretti Lombardia in cui si parlava delle pagnotte a km0 e che mi fa piacere segnalarvi. La semina del grano partirà a giorni e l’anno prossimo Milano avrà finalmente il suo “pan rustegh”, il primo pane prodotto grazie a una filiera corta, trasparente in ogni suo passaggio e a km zero con materia prima del territorio. Verranno infatti seminati oltre cento ettari di campi a Milano, Abbiategrasso, Cuggiono e Magenta per una produzione di frumento che secondo le stime arriverà a oltre 7 mila quintali da raccogliere fra giugno e luglio dell’anno prossimo; il grano verrà poi portato in un mulino di Abbiategrasso dove verrà macinato a pietra e la farina ottenuta servirà a produrre oltre un milione e 300 mila pagnotte, il “pan rustegh” di Milano. Il progetto è frutto della collaborazione fra gli agricoltori di Milano e Lodi ed i panificatori di Milano e Provincia. Quindi preparatevi a comperare il pane a km0 della provincia di Milano!
Per ritornare invece alla ricetta di oggi, questa mi è stata segnalata dalla mia amica Diana che l’aveva assaggiata a casa di amici….insomma sulla base delle indicazioni di Diana, interpretate a modo mio, ho cercato di risalire alla ricetta ed il risultato non è niente male. Nella mia sperimentazione ho coinvolto la Nanetta che ha attivamente preso parte alla realizzazione di questa ricetta, soprattutto quando si è trattato di battere la carne con il batticarne…..il divertimento è assicurato anche se io temevo che si potesse schiacciare le dita!
Oggi non vi sto ad elencare gli ingredienti anche perché la ricetta è semplicissima e poi perché sono di fretta: devo portare la Nanetta dal dermatologo :-((((Prendete delle fettine magre di vitella o di manzo e battetele in modo da renderle più sottili, passatele nella farina e salatele leggermente. All’interno di ogni fettina mettete una prugna secca denocciolata e, all’interno della prugna, una o due mandorle dolci spellate. Arrotolate la fettina e fatene un involtino.In una padella scaldate un poco di olio, unite gli involtini, spruzzate con un goccio di vino bianco, salate, pepate e cuocete per 4-5 minuti. Servite caldi! Buon fine settimana a tutti!





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Straccetti di manzo con fave e scaglie di pecorino


Ecco l’ennesima primizia dell’orto: le fave…..Per i romani doc (che oramai sono mosche rare) e per quelli acquisiti, le fave vanno sempre rigorosamente mangiate crude, accompagnate da una fetta di pecorino romano (quello con la crosta nera e la goccia per intenderci) ed una fetta di pane: è un piatto di una semplicità estrema, tipico della tradizione popolare e che la tradizione stessa vuole si mangi il 1° maggio in occasione della Festa dei Lavoratori.
Io dopo aver fatto una scorpacciata di fave fresche, ho pensato che forse potevo anche variare un po’, magari cuocendole ed azzardando abbinamenti con altri ingredienti…..inoltre la mia amica Francesca (non quella di Parigi ma quella di Mestre ;-))) mi aveva parlato una volta di favolosi straccetti con le fave…ed ecco improvvisata questa ricetta che poi alla fine si è rivelata essere buonissima e graditissima. Mio marito ha apprezzato la ricetta in toto, mentre la Nanetta si è focalizzata sugli straccetti, il formaggio fuso e l’invitante sughetto che né è scaturito J
Un’ultima raccomandazione: le fave non devono essere né grosse né dure, se è possibile utilizzate fave dalle dimensioni abbastanza ridotte, vi assicuro che il sapore cambia.


Ingredienti per 2 persone+ Nanetta 250 gr di carne di manzo tagliata sottile200 gr di fave sbucciate2 scalogniolio evo50 gr di formaggio di pecora oppure, in alternativa, del pecorino non stagionato, morbidosale e pepe q.b.


In una pentola mettete l’olio a riscaldare, aggiungete lo scalogno, tagliato finemente, e quando è ben dorato, gettate le fave: lasciate cuocere per 8-10 minuti circa a fuoco medio. Se le fave sono piccole, occorreranno anche meno di 10 minuti (nel mio caso in 5 minuti erano già cotte), inoltre non sarà neppure necessario privarle della pellicola che le avvolge.
Tagliate le fettine di manzo a striscioline. Tagliate a scaglie il formaggio. Quando le fave sono cotte, aggiungete gli straccetti e fateli cuocere 4-5 minuti a fuoco vivace, girandoli spesso per mescolarli bene alla carne. Aggiustate di sale e di pepe. A cottura ultimata, spegnete e cospargete di formaggio di pecora/pecorino: richiudete con il coperchio, lasciate fondere il formaggio 1 minuto e servite subito caldi caldi.
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Poulet Yassa du Sénégal


Se un po’ masticate il francese avrete già capito di cosa si tratta….per coloro che invece nutrono una sana avversione nei confronti della lingua di Molière e prediligono, invece, quella di Shakespeare, trattasi di una ricetta di pollo tipica del Senegal….perché del Senegal vi starete chiedendo voi ?
Quella di oggi è una ricetta che dedico al mio caro amico Khalifà, che veniva da Dakar, un omone grande grande che adorava i bambini e che aveva veramente il dono della cucina: è lui che, con le sue ricette, mi ha avvicinato alla cucina senegalese, che mi ha spalancato le porte di una cucina fatta di ingredienti “poveri” ma gustosa e sana, di un mangiare che è poi soprattutto condivisione. Khalifà purtroppo non c’è più, è venuto a mancare inspiegabilmente e prematuramente più di un anno fa ma il ricordo di lui, ci accompagna ancora e ci troviamo spesso a parlare delle sue ricette, a sognare il suo divino “riz au poisson” o le sue polpette di barracuda…….
Per concludere prima di passare alla ricetta, niente paura, non ci sono ingredienti esotici, anzi si trovano tutti molto facilmente nel negozio sotto casa!

Ingredienti per 2 persone+ Nanetta:
– 3 sottocosce di pollo+ 1 petto di pollo (200 gr circa)
– 3 limoni bio
– 3 grosse cipolle
– 5 cucchiai di olio di arachidi o di olio di palma
– sale e pepe q.b.
– 1 peperoncino dolce
– 1 bicchiere di acqua
– 1 dado (io ho usato cuore di brodo)
– 200 gr riso tipo basmati


Togliete la pelle alle sotto-cosce e tagliate il petto di pollo in pezzi, mettetelo in una teglia e fatelo marinare in frigorifero per almeno 4 ore (potete anche lasciarlo tutta la notte) con: l’olio, il succo e le scorze dei limoni, le cipolle tagliate a pezzi grossi, il sale ed il pepe. Ogni tanto girate il tutto affinché il pollo si impregni bene della marinade.
Sgocciolate il pollo e cuocetelo semplicemente in una padella in modo che diventi croccante e dorato.

Prendete le cipolle presenti nella marinade, sgocciolatele appena e mettetele in un tegame a fuoco lento con un cucchiaio di olio: quando vedrete che le cipolle sono diventate trasparenti, aggiungete il pollo, il dado, ½ bicchiere di acqua, il peperoncino dolce e lasciate cuocere a fuoco lento per 45 minuti, aggiustate di sale e di pepe se necessario. Nel frattempo fate bollire il riso. Quando il pollo sarà pronto servitelo in tavola accompagnato dal riso.



E’ un piatto veramente buono: innanzitutto il gusto di cipolla dopo una cottura così prolungata, evapora e rimane forte l’aroma del limone, mentre le cipolle stesse finiscono quasi per dissolversi nel sughetto che si forma….è per questo che si mangia con il riso bollito, perché il riso svolge la funzione del pane ed evita di dover fare la scarpetta!
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Filetto di maiale in crosta di spezie


Il filetto di maiale è un’altra di quelle “scoperte” quasi lapalissiane che ho fatto in Francia. In realtà la carne di maiale se non è cucinata più che bene rischia di risultare un po’ stoppacciosa, difficile da mandare giù: il filetto di maiale invece rimane molto morbido come carne, inoltre è molto molto versatile perché si presta a 1000 interpretazioni sul tema.
Ricordo che quando era in Francia avrò mangiato il “filet mignon” in almeno 20 modi diversi ed ogni volta lo trovavo buono ed appetitoso. La ricetta di oggi è molto orientaleggiante negli ingredienti, però semplice nella realizzazione e il risultato finale è sorprendente: vi dico solo che la Nanetta, che certo è abituata a mangiare spezie nelle ricette, ne ha divorate tre fette e con il ditino andava a cercare nel piatto i pezzettini di crosta perché evidentemente li trovava gustosi.
Ingredienti per 2 persone+ Nanetta500 gr di filetto di maiale
3 cucchiai di polvere tandoori
3 cucchiai di olio EVO ma in questo caso va bene anche un olio di semi
1 cucchiaino di cumino in polvere
1 cucchiaio di paprika
1 cucchiaio di miele
2 cucchiai di semi di coriandolo
peperoncino in polvere q.b.
sale e pepe q.b.

Prendete i semi di coriandolo e schiacciateli grossolanamente con il cucchiaio; in un recipiente mescolate la polvere di tandoori, il cumino, la paprika, il miele, i semi di coriandolo, l’olio, il peperoncino, il sale ed il pepe: otterrete una pasta rossa. Disponete il filetto di maiale su di una teglia rivestita di carta forno, rimboccatevi le maniche, prendete un po’ di pasta e spalmatela sul filetto di maiale, dovrete ricoprire il filetto il pezzo di carne in maniera uniforme, aggiungete un po’ di acqua. Richiudete la carta forno intorno al filetto di carne e mettete in forno pre-riscaldato a 200°, la carne dovrà cuocere 45 minuti circa: per evitare che si secchi troppo, aggiungete eventualmente dell’altra acqua durante la cottura, girate sull’altro lato il filetto di carne e richiudete.
Tirate fuori dal forno, aspettate che diventi tiepida prima di tagliarla a fette. Potete consumare questo filetto sia caldo che freddo: io l’ho mangiato anche “freddo” e devo dire che è ottimo anche freddo magari in questo caso tagliato a listarelle ed aggiunto all’insalata.
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Omaggio alla Sardegna (episodio 2): maialino al mirto


Vi ho già scritto, in un altro post, come mi piaccia la cucina sarda perché è semplice, non elaborata, utilizza materie prime facilmente reperibili (soprattutto i carciofi ;-))))) e fa largo uso di erbe aromatiche (maggiorana, mirto, timo, ecc.). La ricetta di oggi, poi, è una di quelle che tutti possono fare ed è super light perché la carne si cuoce da sola, a bassa temperatura, quasi ve la dimenticherete nel forno, e rimarrà però molto tenera: solo alla fine della cottura  si aggiunge un filo d’olio. Inoltre, visto che la Pasqua si avvicina, è anche una ricetta da proporre per il pranzo di Pasqua: al posto del maialino, potrete benissimo utilizzare l’agnello arrosto (in questo caso per 4 persone utilizzerete 1/2 agnello).  

Ingredienti per 4 persone

cosciotto di maialino oppure spalla di suino (calcolate almeno 800 gr- 1kg perché c’è sempre la cotenna e la parte grassa da togliere)
rametti di timo q.b.
sale fino q.b.
olio EVO q.b.

Mettete il maialino in una padella con l’olio e rosolate per 5-6 minuti a fuoco vivace sino a quando non si forma la crosticina.
In una teglia da forno disponete i rami di mirto ed adagiateci sopra il maialino, dopo averlo salato. Mettetelo in forno ad una temperatura di 120°: ogni 15 minuti aumentate la temperatura di 10 gradi. Complessivamente il maialino dovrà rimanere in forno per un’ora e mezza: alla fine della cottura dovrete aver raggiunto la temperatura di 180°. A metà cottura rigirate il maialino, mentre a cottura quasi ultimata aggiungete un filo d’olio e rimettete nel forno. Fate riposare 5 minuti nel forno e servite tagliato a pezzi piuttosto grossi.
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Vitello in fricassea by Diana


Forse l’avrete già intuito leggendo i miei post, ma io non sono un’amante della carne. Certo, nell’ambito di un’alimentazione equilibrata la mangio, ma non più di una volta a settimana, a dir tanto due e, soprattutto, cerco sempre di “camuffarla”, di trovare dei modi per rendermela simpatica ed appetibile. Anche durante la mia permanenza in Francia dove pure la carne, specie quella di tipo Charolaise (avete presente quelle mucche bianco-crema gigantesche che vi guardano con un’aria un pò torva, sono proprio loro les Charolaises :-))))), o Limousine è veramente buona ed infatti viene esportata anche in Italia, insomma neppure la vita in Francia e la “vicinanza” con i francesi, che sono per tradizione dei grandi carnivori, hanno modificato sostanzialmente le mie abitudini alimentari e resto una “pescivora” convinta. La ricetta che sto per proporvi però è uno dei tanti modi che ho trovato per mangiare la carne appunto camuffandola.  Innanzitutto c’è da dire che la ricetta non è mia, ma della mia amica Diana che me l’ha gentilmente “prestata” e che, diversamente da me, è mooooolto più carnivora. E’ però una ricetta completa perché oltre all’ingrediente base, la carne appunto, ha al suo interno le cipolle, l’uovo, la panna……insomma un piatto sostanzioso.


Ingredienti per 4 persone:

600 gr di polpa di vitello
1 cipolla media
1 cucchiaio abbondante di pan grattato
1 cucchiaio di farina
3 cucchiai di olio EVO
Sale q.b.
½ bicchiere di vino bianco secco
1 bicchiere scarso di acqua

Per la fricassea:
1 tuorlo
1 confezione di panna liquida da 200cl
sale q.b.
il succo di un limone spremuto
1 cucchiaio di prezzemolo tritato


2 belle fette di pane

Tritate la cipolla e fatela dorare nel tegame con l’olio; nel frattempo tagliate la polpa di vitello a cubetti,  infarinate i cubetti e metteteli nella padella: fate dorare la carne, salatela, poi spolveratela con il pane grattugiato e lasciate tostare la carne. Unite il vino bianco, lasciate evaporare la parte alcolica del vino ed aggiungete l’acqua. Coprite e fate cuocere a fuoco lento sino a quando i bocconcini non si saranno ammorbiditi (20 minuti in genere dovrebbero bastare). Preparate la fricassea mescolando gli ingredienti in una tazza in quest’ordine: tuorlo, panna, sale, limone e prezzemolo. Aggiungete la fricassea alla carne e cuocete insieme il tutto a fuoco lento sino a quando la fricassea non si sarà consumata e non si sarà trasformata in una cremina densa.  Servite la carne….alla fine non potrete fare a meno di fare la scarpetta perché la cremina della fricassea è così buona che dovretet per forza “pucciare” il pane e pazienza per il galateo ;-))))))
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Faraona con bacche di ginepro


Due giorni di asilo ed eccomi già ammalata…..e sì perché mentre mia figlia è tutta arzilla e si diverte a giocare con gli altri bimbi, io faccio l’inserimento insieme a lei ma evidentemente mi sono beccata l’ultimo colpo di coda dell’influenza gastro-intestinale che mi ha messo ko da 48 ore. Non vi dico la voglia di cucinare: fortuna che avevo questa ricetta pronta, fatta la settimana scorsa che posso proporvi. In realtà questa è la rivisitazione di una ricetta che la mia amica Luciana, umbra di nascita, ci prepara sempre, da anni, ogni volta che andiamo a trovarla e noi non ci stufiamo mai di mangiarla. Ora la faraona come la fa Luciana secondo me è insuperabile: innanzitutto lei utilizza una faraona intera ruspante e poi riempie l’interno della faraona con questo composto di bacche di ginepro e salvia che conferisce alla carne un aroma unico, inconfondibile. Il risultato poi è di una bontà superlativa pur nella sua estrema semplicità. Io ho utilizzato invece una faraona a pezzi, per mia comodità, ma ho cercato di inserire sotto la pelle delle bacche di ginepro che, devo dire, hanno svolto egregiamente il loro compito.

Ingredienti
1 faraona a pezzi
1 cucchiaio di bacche di ginepro
3 spicchi di aglio
2 rametti di salvia
1/2 bicchiere di vino bianco
olio Evo
sale, pepe q.b.

Schiacciate grossolanamente le bacche di ginepro: io utilizzo un cucchiaio per comodità e rapidità. Schiacciate i due spicchi di aglio, spezzettate la salvia: mettete questi 3 ingredienti insieme ed otterrete un composto grossolano. Con questo composto, strofinate energicamente la faraona in modo che l’aroma del ginepro e della salvia penetrino nella carne. Se vi rimangono delle bacche infilatele sotto la pelle della faraona, lasciate riposare un’ora circa. In una padella mettete dell’olio ed aggiungete la faraona ed il composto ginepro-salvia-aglio che vi sarà avanzato. Fate andare per 10 minuti a fuoco svelto, versate 1/2 bicchiere di vino e lasciate evaporare. Abbassate leggermente il fuoco e proseguite la cottura per almeno altri 20 minuti. Quando la faraona assume un bel colore marrone, è pronta: servite calda.
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Pollo saltato alle verdure ed anarcardi e buon anno (cinese) a tutti!


E’ curioso come dall’inizio del mio blog a questa settimana, non avevo mai inserito proposte di carne e poi, nel giro di 3 giorni, eccomi con due ricette a base di carne entrambe “esotiche”: forse perché io, alla base, mangio pochissima carne e l’unico modo per mandarla giù è proprio cercare di camuffarla. Comunque la ricetta di oggi è un omaggio all’Oriente poiché inizia oggi, secondo il calendario astrologico cinese, l’anno del Coniglio che subentra a quello della Tigre. Secondo la tradizione, i nati nell’anno del coniglio sarebbero astuti, discreti, perspicaci e sensibili. E se siete nati nel 1939, 1951, 1963, 1975, 1987, 1999 siete sicuramente di questo segno.
Ho visto su internet che sono molti i coniglietti e le conigliette celebri a cominciare dai Brangelina (si, si tutti e due!), per continuare con Eva Longoria, Johnny Depp, Quentin Tarantino, Whitney Houston, e per concludere con i due inglesi David Beckham e Sting…ma bando alle ciance e eccovi la ricetta riveduta e corretta secondo i miei parametri e gusti italiani del pollo saltato alle verdure ed anarcardi.

Ingredienti per 4 persone
600 gr di petto di pollo tagliato a striscioline
4 cucchiai di olio di girasole
60 gr di anacardi
2 spicchi di aglio schiacciati
1 + 1/2 cucchiaio di zenzero fresco grattato
1 pezzettino di peperoncino rosso senza semi e tagliato a lamelle sottilissime (poco per carità altrimenti annienta tutti gli altri sapori)
1 carota tagliata a julienne
250 gr di funghi pleurotus (se li preferite potete usare i funghi shiitake)
1/2 cipolla
1/2 cucchiaino di pepe nero in grani
4 cucchiai di salsa di soia

Sminuzzate grossolanamente gli anacardi e metteteli in una padella con un goccio di olio per farli tostare qualche minuto. Versate l’olio nella padella, fatelo riscaldare e poi mettete i due spicchi di aglio schiacciati, lo zenzero fresco ed il peperoncino e fate andare a fuoco svelto per un minuto. Aggiungete le carote ed i funghi e lasciateli cuocere sino a quando non diventino teneri, in genere 5 minuti sono sufficienti. Incorporate il pollo, la cipolla tagliata, il pepe nero che avrete sminuzzato e la salsa di soia. Fate cuocere ancora 5-6 minuti e in ultimo aggiungete gli anacardi, continuate la cottura per qualche minuto ancora sino a quando il pollo non sia cotto completamente. Servite caldo accompagnato da una ciotola di riso bollito.
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