Archivio Mensile

novembre 2011

Carne

Polpettine di carne e ricotta


Alzi la mano chi non ama le polpette: io devo ancora trovarla una persona a cui non piacciono le polpette, soprattutto se sono quelle della mamma! Inoltre, per le mamme sempre di fretta ma che si preoccupano, al tempo stesso, di quello che danno da mangiare ai figli, le polpette costituiscono una soluzione validissima: ne parlavo non più tardi di qualche giorno fa, con le altre mamme dell’asilo, dicendo che con le polpette o con i polpettoni si risolvono tanti problemi di alimentazione con i figli. Le polpette si preparano in mille modi sempre appetitosi, aiutano ad utilizzare “diversamente” quello che rimane nel frigorifero, in genere sono sane e, particolare essenziale, risultano graditissime ai bambini! Recentemente ho voluto provare questa ricetta di polpette con carne e ricotta che non prevede l’uso delle uova: l’ho tratta direttamente dal libro Bolli bolli pentolino, di cui vi ho parlato a lungo in un mio post di qualche tempo fa, e che continua ad essere una fonte di ispirazione preziosa per tutto quello che riguarda l’alimentazione dei più piccoli. 
Ingredienti per 5 porzioni500 gr di carne macinata di manzo200 gr di ricotta di mucca40 gr di parmigiano grattugiato80 gr di pangrattato¾ scatola  di passata di pomodoriOlio evo q.b.SaleNoce moscata q.b.Amalgamate bene la carne macinata, la ricotta, il parmigiano, la noce moscata, i 50 gr di pangrattato ed il sale: formate delle palline che passerete poi nel pangrattato rimasto. Mettete la passata di pomodoro in una pirofila, adagiateci sopra le polpette e spolverate con il parmigiano avanzato. Cuocete in forno a 200° per 25-30 minuti circa: a metà cottura mescolate le polpette e 5 minuti prima della fine, scoprite la teglia. A cottura ultimata, versate un filo di olio. Potete anche farne di più e poi congelarle: quando ne avrete bisogno, non vi resterà che passarle nel forno.
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Risotto salsiccia e rucola


Non so com’è andato il vostro weekend ma la parola d’ordine del mio è stata la seguente: nebbia, nebbia, e ancora nebbia, declinata nella versione mattutina, pomeridiana e notturna….insomma uno di quei fine settimana da starsene rintanati in casa al calduccio, coccolati dall’amore della Nanetta e di mio marito. Naturalmente anche un weekend dietro i fornelli: ho sperimentato infatti 3 ricette che vi proporrò a breve sul mio blog, giusto per non perdere la mano. La ricetta di oggi, invece, l’avevo provata in settimana  e trae spunto da un piatto che avevo assaggiato quest’estate in montagna: una pasta corta con speck e rucola, niente male. Ma siccome da queste parti, siamo amanti del risotto, non poteva mancare  la versione a chicchi e poi qualche adattamento dettato dalle circostanze. In realtà la rughetta è tra le poche cose che l’orto offre ancora ed allora, invece di utilizzarla in insalata, ho pensato di adoperarla per questo gustoso risotto che poi alla fine è diventato un piatto unico che mi ha risolto la cena.


Ingredienti per 2 porzioni abbondanti (Nanetta inclusa)250 gr di riso carnaroli2 salsicce di puro suino1 ciotola di rughettaBrodo vegetale q.b.Parmigiano grattugiatoUna noce di burroOlio evoSale 
Togliete la pelle alle salsicce, schiacciatele con una forchetta e mettetele in un pentolino: lasciatele cuocere senza l’aggiunta di olio, quando saranno croccanti mettetele da parte. Lavate la rughetta ed asciugatela, se le foglie sono troppo grandi, tagliatela un po’. In una pentola, fate scaldare un poco di olio, versate il riso, tostatelo e poi cominciate a cuocerlo, aggiungendo di tanto in tanto un mestolo di brodo bollente. A 2/3  della cottura, mettete la salsiccia sbriciolata, mescolate bene il tutto. A cottura ultimata, spegnete il riso, unite la rughetta, una noce di burro ed il parmigiano: mantecate il tutto e servite immediatamente in tavola.



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Merenda di cachi, pere e cannella


Ne avevo già parlato qualche tempo fa quando, in occasione di un post dedicato al momento della merenda,  riflettevo sui differenti stili adottati da ciascuna mamma. Io sono di quelle che per merenda propone la frutta ad oltranza, anche se poi cerco di associarla sempre a qualcosa di più sfizioso: dei cracker, il thé con i biscotti oppure una fetta di crostata o di ciambellone…….lo scorso weekend avevo diversi cachi dell’orto che erano maturi ed ho deciso di preparare una merenda per la Nanetta che sostituisse la solita frutta: per attenuare l’effetto “restringente” dei cachi, ho messo dentro un bella pera matura e per insaporire il tutto ho aggiunto un pizzico di cannella, non tanto, perché sennò la Nanetta, che pure è abituata alle spezie, mi storce il naso……Ne è venuta fuori una composta vellutata, dai profumi, colori e sapori autunnali che la Nanetta ha gradito molto ma che è stata apprezzata ancora di più da mio marito che ha finito la ciotola. Ed ad me che l’ho preparata, è rimasto soltanto il cucchiaino da leccare alla fine J!


Ingredientila polpa di 2 cachi1 pera 1/2 cucchiaio di mieleCannella q.b.Acqua
Togliete la polpa ai cachi e mettetela da una parte. Sbucciate una pera, fatela a dadini e mettetela in un pentolino con il miele ed un filo di acqua. Lasciate cuocere a fuoco lento per almeno un quarto d’ora sino a quando la pera non comincia a sciogliersi, aggiungete la polpa di cachi e lasciate cuocere ancora un paio di minuti, prima di spegnere mettete la cannella e mescolate. Passate il tutto con il frullatore. Servite a temperatura ambiente.
Buon weekend a tutti!
                                                                                                                                                                                                                                                                            
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Pasta

Lasagne zucca, provolone e pinoli


In cantina ho ancora un paio di zucche dell’orto: con la penultima ho pensato di preparare queste lasagne molto apprezzate dagli amanti di questo colorato ortaggio.
Come per tutta la pasta al forno o per la pasta ripiena, la Nanetta si è rifiutata di mangiarla e non riesco a capire il motivo! In realtà ho notato che non ama molto i piatti pasticciati, quelli in cui figurano diversi ingredienti perché non riesce ancora ad identificare esattamente quello che c’è nel piatto. Quest’estate ad esempio, non mangiava l’insalata di riso nella sua globalità, ma preferiva piuttosto mangiare gli ingredienti dell’insalata di riso, separatamente: il riso, il mais, il prosciutto cotto oppure il wurstel, le cipolline sott’olio…..insomma per mangiare una scodella di insalata di riso, ci impiegava un’ora! E con le lasagne ho provato e riprovato, per il momento non c’è nulla di fare, ma mi dico che di tempo per imparare a gustare le lasagne, ne ha eccome! E in attesa che lei si convinca, voi provate questa ricettina!


Ingredienti x 4-6 personePasta fresca all’uovo 800 gr di zucca2 scalogni8 fette circa di provolone dolceParmigiano grattugiato q.b.40 gr di pinoliBesciamellaOlio evoSale, pepe, noce moscata q.b.
Sbucciate la zucca e tagliatela a dadini. In una padella fate appassire in un poco di olio, dello scalogno, quando avrà cominciato ad imbiondire, versate la zucca, coprite e lasciate cuocere a fuoco lento per mezz’ora circa avendo cura di girare di tanto in tanto. Per la preparazione della besciamella, vi rimando ad un mio precedente post in cui vi spiegavo il procedimento. Tagliate a fettine sottili il provolone.  Una volta cotta, versate la zucca nel mixer e riducetela in purea oppure schiacciatela con una forchetta. Prendete una pirofila, versate sul fondo un poco di besciamella e cominciate a comporre la lasagna mettendo un foglio di pasta fresca, uno strato di crema di zucca, la besciamella, i pinoli, qualche fettina di provolone e poi ricominciate. Terminate la lasagna con uno strato di pasta su cui metterete del  parmigiano grattugiato, i pinoli e un po’ di provolone grattugiato. Mettete nel forno caldo a 200° per 35 minuti circa. Tirate fuori dal forno, lasciate riposare per 5 minuti, poi tagliate le porzioni e servite. 

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Dolci

Un nuovo inizio con mele, cannella e mandorle


Oggi è un giorno particolare: dopo un anno di pausa, ricomincio a lavorare e per me questo rappresenta un nuovo inizio. Aspettavo questo momento, ma il primo giorno di lavoro è un po’ come il primo giorno di scuola: non sai come sarà, come saranno i tuoi colleghi, come reagirai alle situazioni di stress, e poi, dopo un anno di vita vissuta intensamente con la Nanetta, è duro per me lasciarla tutta la giornata…..ma nessuna paura, non abbandonerò il mio blog e voi lettori, che in questo anno mi avete fatto compagnia, seguendomi ogni giorno sul mio blog. Continuerò a cucinare -magari di notte-, a sperimentare nuovi abbinamenti, a proporre nuove ricette alla Nanetta ed a voi…..
E poi spero che sia un nuovo inizio anche per Chiara, foodblogger, appassionata di cucina e ristoratrice, che l’estate scorsa ha aperto un ristorantino a Genova. Il 4 novembre scorso alle ore 13.20, l’alluvione che si è abbattuta su Genova ha spazzato via il suo sogno…….ma una catena di solidarietà si è messa in moto per dare nuovamente vita al suo piccolo grande sogno ed ognuno ha fatto e sta facendo la sua parte.  E se volete anche voi fare la vostra parte, eccovi di seguito le coordinate:
IBAN: IT86T0617501410000001648580
Intestato a: OFFICINA DI CUCINA S.N.C. FONDI ALLUVIONE 2011 NEGOZIO
Swift Code: CRGE IT GG 110 E per ogni tipo di informazione, potete scrivere a: acquavivascorre@gmail.com



Ingredienti2 mele golden125 gr di burro125 gr di zucchero200 gr di farina½ sacchetto di lievito per dolci70 gr di mandorle sfilettateCannella q.b. (tre cucchiaini da caffé dovrebbero andare bene)
Sbucciate le mele e tagliatele a dadini. In una terrina, mescolate 125 gr di burro molto morbido e lo zucchero sino ad ottenere una crema omogenea. Incorporate le uova una ad una, mescolando vigorosamente. Aggiungete 200 gr di farina, il lievito, i cubetti di mele, la cannella e 40 gr di mandorle. Versate il composto in una tortiera imburrata. Livellate un po’ la superficie e cospargete di mandorle sfilettate. Cuocete in forno caldo per un’ora circa a 150°, infilate la lama di un coltello per vedere se il cake è cotto.  Lasciate raffreddare prima di togliere dalla tortiera. Servite freddo.
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Pizza di granturco e cime di rapa




Oggi, come del resto tutti i venerdì, sono di corsissima, e la mia proposta di ricetta sarà super veloce. Premesso che si tratta di una ricetta dell’infanzia, che mi è stata tramandata da mia nonna che la preparava sempre con le verdure dell’orto: cicoria, cime di rapa, broccoletti siciliani, insomma quello che la natura offriva nei mesi invernali. E sempre questa ricetta la faceva mia mamma la domenica sera, quando non le andava di mettersi dietro i fornelli a spignattare, però voleva comunque farci mangiare qualcosa di sano e gustoso al tempo stesso. E’ inevitabile quindi che io la associ alla mia gioventù, ai giochi con mia sorella, al freddo dell’inverno ed è anche inevitabile che adesso la proponga a mio marito che, da buon nordico, ama la polenta e tutti i derivati del mais…….
Non c’è bisogno di starvi ad elencare gli ingredienti: mi limiterò a descrivervi il procedimento.
Pulite le cime di rapa, sbollentatele in acqua e strizzatele. In una pentola fate scaldare l’olio, unite l’aglio ed il peperoncino e ripassate le cime di rapa.
In un’insalatiera mescolate la farina di mais (io questa volta ho usato una farina finissima di mais di Nutrifree, marchio toscano che ho scoperto recentemente perché fa molti prodotti per persone celiache), l’olio evo, l’acqua tiepida ed un pizzico di sale: dovrete ottenere un composto né morbido né duro ma comunque spalmabile.
Prendete una teglia da forno, metteteci la carta forno e spalmate il composto di granturco sino ad ottenere una sfoglia sottile. Mettete in forno a 180° per 30-40 minuti circa sino a quando questa pizza non sarà diventata croccante. Tiratela fuori dal forno, tagliatela a quadrotti e metteteci sopra le cime di rapa. Richiudete come se fosse un panino e mangiate…..
Prima di lasciarvi, se non ne potete più della nebbia, vi ricordo che questo weekend a Milano presso Fieramilanocity, c’è G come Giocare, la più importante manifestazione italiana interamente dedicata al gioco in tutte le sue forme. Quest’anno ci saranno anche diversi stand dedicati al mondo dell’alimentazione, ve ne segnalo uno, quello di Eurovo (Pad3 Stand A37) che presenterà in anteprima Le Naturelle Kids, uova ricavate da filiere ed allevamenti rigorosamente biologici. Sullo stand Eurovo sarà organizzato uno spazio dedicato ai bambini con giochi e attività ispirate al mondo Disney. Nel corso della manifestazione saranno organizzati degli appuntamenti con il disegnatore Fabio Pochet che incanterà il giovane pubblico con fantastici disegni dei personaggi del mondo di Topolino&Co.
Buon divertimento e buon weekend a tutti!

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Buon appetito: l’alimentazione in tutti i sensi!


Secondo appuntamento pre-natalizio con qualche spunto per un regalo di Natale utile, divertente  e colorato: è il caso di questo volume “Buon Appetito, l’alimentazione in tutti i sensi” pubblicato da Editoriale Scienza che ritrovo finalmente anche nelle librerie italiane, visto che si tratta della traduzione e dell’adattamento di un volume già presente in Francia.
Nutrirsi è la preoccupazione principale degli essere umani. Non appena il neonato esce dalla pancia della mamma, cerca istintivamente il seno materno e scopre il primo sapore: il dolce. Crescendo, questo piccolo mangiatore diventa sempre più indipendente, ma è veramente in grado di orientarsi nel pianeta alimentare? I più recenti studi sulle abitudini alimentari degli adolescenti dimostrano come i giovani non siano sostenitori assoluti del cibo spazzatura….al contrario……pur frequentando i fast-food, apprezzano molto i pasti in famiglia e le pietanze genuine per il piacere del gusto, per la scoperta di nuovi piatti ed ancora di più per la dimensione affettiva….Il libro “Buon appetito, l’alimentazione in tutti i sensi” vuole essere uno strumento divertente, colorato, interattivo per avvicinare i bambini al mangiare sano, rivelando i segreti dell’appetito e quelli nascosti nel piatto.
La grafica è accattivante e grintosa, il testo è scorrevole e diviso in paragrafi brevi che garantiscono una comprensione intuitiva e mantengono viva l’attenzione. C’è il capitolo in cui si spiegano i motivi per i quali gli esseri umani sono portati a nutrirsi; le inchieste sul cibo in cui vengono illustrate le grandi famiglie di alimenti; il viaggio con le papille gustative alla scoperta delle diverse cucine del mondo; i proverbi in cucina; l’abc dell’igiene alimentare con tutti i suggerimenti relativi alle buone pratiche alimentari ed ancora il paragrafo sull’appetito consapevole e la battaglia delle posate.
Il libro si conclude con una sezione dedicata ai quiz per scoprire se i bambini sono diventati degli assi della nutrizione e con il laboratorio di alimentazione che contiene idee per dare vita ad esperimenti sul cibo, facili da realizzare con l’aiuto di un adulto: perché il gelato è cremoso; come fa il pane a lievitare o ancora cosa succede se si mescola acqua e cioccolato….Rimboccatevi le maniche, infilate un bel grembiule e preparatevi  a scoprire quanta scienza c’è in cucina!
Il libro è stato realizzato nell’ambito dell’omonima mostra esposta al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano dal 16 ottobre 2011 al 24 giugno 2012. Il percorso espositivo è progettato dalla Cité des sciences et de l’industrie – Universcience (Francia) in coproduzione con i musei Leonardo da Vinci, Heureka (Finlandia) e Technopolis (Belgio).
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Biscottini di nocciole


Non so voi, ma noi, residenti della Padania, sono tre giorni che viviamo avvolti nella nebbia. Per chi come me, e’ sempre vissuto in altre latitudini, ed è abituato a vedere il cielo (indipendentemente dal suo colore) ogni santo giorno, la nebbia era un concetto astratto sino a quando non mi sono trasferita in provincia di Milano. Arriva un giorno in cui inspiegabilmente apri le imposte e ti ritrovi avvolto in un muro di gomma bianco latte, impalpabile, che ti affascina e ti disorienta al tempo stesso. Mi ricordo che la prima volta che sono incappata nella nebbia, era tardo pomeriggio e rientravo dal lavoro…ad un certo punto mi sono ritrovata di fronte ad una spessa coltre di fumo bianco, panico totale perche’ tutti i miei sensori di orientamento erano andati in tilt ……ed ogni volta ho la stessa identica reazione, segno forse che io e la nebbia siamo geneticamente incompatibili….anche la Nanetta ha difficolta’ a capire la nebbia e stamane quando siamo uscite per andare all’asilo mi ha detto: “Mamma c’e’ buio”, proprio per farmi capire che la visibilita’ non era la stessa di sempre. E allora con questo tempo, l’unica cosa da fare e’ starsene a casa, accendere il forno e preparare qualcosa di buono da mettere sotto i denti.


Era da diverso tempo che volevo fare questi biscottini alle nocciole: è una ricetta che faceva sempre nonna Angela, la mamma di una mia amica che ora non c’è più…..andavo a trovarla spesso tra Natale e Capodanno e mi faceva trovare una grossa scatola di latta che conteneva questi deliziosi biscottini che non mi stancavo mai di immergere nel latte o nel thè.
Ora io li faccio per la Nanetta e vista la velocità con cui li inzuppa nel thè, ne ho dedotto che sono decisamente di suo gradimento! Eccovi la ricetta!

Ingredienti
1/2 kg di farina250 gr di burro4 tuorli250 gr di zucchero150 gr di nocciole macinate finementela buccia di un limone grattato
1 bustina di lievito per dolci
1 goccio di grappa (che eviterete di mettere se avete dei bambini)
Mescolate i tuorli, il burro morbido e lo zucchero sino ad ottenere un composto spumoso; in un’altra insalatiera, mescolate la farina ed il lievito. Unite questo secondo composto al primo: aggiungete la buccia del limone, il goccio di grappa e la farina di nocciole. Ricavate dall’impasto dei biscottini.
Per la forma di questi biscotti ho utilizzato la pratica forma biscotti della Tescoma che consente di personalizzare i propri biscotti e di scegliere tra tante trafile diverse….Disponete i biscotti su di una teglia ed infornate a 200° per una decina di minuti.Sorvegliateli bene perché si bruciano subito!Lasciateli raffreddare e nel frattempo, preparatevi una bella tazza di thé fumante.Buona nebbia a tutti ;-)))))
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Gratin di finocchi e pancetta


Ho festeggiato nei giorni scorsi il mio primo anno di vita, o meglio, il primo anno di vita del mio blog.
Poco più di un anno fa lasciavo l’azienda per cui avevo cominciato a lavorare dopo il mio rientro dalla Francia. D’accordo con mio marito, mi sono concessa ed ho concesso alla famiglia un anno sabbatico in cui mi sono occupata di crescere mia figlia, ho lavorato facendo traduzioni, ho fatto volontariato nel piccolo centro in cui abito e soprattutto ho aperto Quaderni Golosi che è diventato, nel corso dei mesi, uno spazio personale in cui postare non solo le ricette che mi diverto a realizzare, ma parlare anche di quello che mi passa per la mente, dei ricordi, delle sensazioni, delle emozioni, di flashback di un’infanzia felice, di curiosità, insomma un mio spazio intimo aperto però sull’esterno. L’ho iniziato, questo è innegabile, in un periodo della mia vita in cui le uniche certezze che avevo erano costituite dall’amore per mia figlia e per mio marito, punto.
Da allora è passato un anno, intenso, faticoso, spesso difficile in cui però ho capito tante cose, ho messo a fuoco le mie reali priorità, ho individuato le persone che mi vogliono veramente bene, ho tagliato parecchi rami secchi, insomma ho fatto “du ménage” dentro e fuori di me. Mi considero una privilegiata perché ho avuto la fortuna di occuparmi di mia figlia, di stare accanto a lei, di vederla crescere, di passare con lei dei momenti meravigliosi indimenticabili ed anche dei momenti pesanti perché con i bambini non sono sempre tutte rose e fiori ma devo riconoscere che lo stare insieme a lei non è stato mai uno scambio a senso unico: io mamma che le insegno questo, questo e questo e le do amore; anche lei, piccola com’è, mi ha insegnato che si può essere felici semplicemente osservando quello che si ha intorno, che per sorridere al mondo ed alla vita spesso è sufficiente rotolarsi insieme nel lettone, che per far battere forte un cuore serve solo un tenero, caldo abbraccio……
Sono contenta della scelta che ho fatto, non ho rimpianti….. A settembre ho deciso che la pausa di riflessione fosse arrivata alla fine: è passato un anno, la Nanetta è cresciuta, frequenta il nido, è abbastanza autonoma, ed io mi sono rimessa a cercare lavoro….certo la situazione è nera, c’è crisi ovunque e non mi riferisco solo alla crisi economica: sono del parere infatti che la crisi sia anche quella dei valori, sono fiduciosa, il blog sta andando bene (io proprio non me l’aspettavo….)e mi sta dando tante soddisfazioni, anche se io non faccio molte pubbliche relazioni per il mio blog.
Ed ora, dopo qualche riflessione profonda su ciò che è stato, eccovi la ricetta del giorno.


Ingredienti3 finocchi100 gr di cubetti di pancetta dolce50 gr di emmental grattugiato20 cl di latte 20 gr di burro  20 gr di farina  Sale, pepe e noce moscata q.b.
Pulite i finocchi, tagliateli a pezzi e fateli cuocere in pentola a pressione per 5-6 minuti. Fate cuocere in un padellino i cubetti di pancetta dolce.
Preparate la besciamella: fate fondere il burro, versate la farina, girate bene affinché non si formino grumi e poi aggiungete il latte tiepido continuando sempre a girare. Portate ad ebollizione e lasciate cuocere la besciamella per 5-6 minuti, aggiustate di sale e pepe e date una generosa grattata di noce moscata.
Sminuzzate i finocchi bolliti, uniteli alla besciamella, al formaggio grattugiato ed alla pancetta.
Disponete il composto in una pirofila e mettetela in forno a 180° per 25-30 minuti. Gustate il gratin caldo ma non bollente.
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