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Vellutata di fagiolini e patate con gocce di pesto!


Yesssss! Ce l‘ho fatta e sono fiera di me! No, non ho vinto una maratona e neppure ho totalizzato 50.000 visitatori del blog, ma più semplicemente sono riuscita, dopo un’estate di tentativi falliti miseramente, a far mangiare i fagiolini alla Nanetta.  Come accade anche a noi adulti, la Nanetta ha le sue preferenze in fatto di alimentazione: adora ad esempio il “ciccio spada”, i pomodori datterini mangiati crudi senza condimento, la frittata con le zucchine, la “cocciolata” (ndr. cioccolata), il  parmigiano…. ma non proponetele i fagiolini perché quelli proprio non le vanno giù…..All’asilo li rifiuta (c’è anche da aggiungere che quelli dell’asilo magari saranno pure congelati e non farebbero impazzire neppure un’erbivora come me), io le ho provate tutte per farle mangiare in fagiolini: cotti al vapore con olio e limone, ripassati in padella con il pomodoro, sotto forma di terrina con pinoli e taaaaaaanto formaggio…..niente niente niente…..la risposta è sempre la stessa: “Mamma no piace, blahhhhhh”……Quando la scorsa settimana le ho preparato questa vellutata l’ho presa un po’ come l’ultima spiaggia; mi dicevo che questo era l’ultimo tentativo che facevo e poi se, per l’ennesima volta avesse rifiutato, allora avrei gettato la spugna…..Però come mamma sentivo il “dovere morale” di provarle tutte…….e quando le ho messo davanti la sua scodella di vellutata di fagiolini e patate (guardandomi bene dal dirle che erano fagiolini naturalmente!) con le sue gocce di pesto ed i suoi crostini e se l’è finita tutta, non ho potuto fare a meno di esclamare: Yesssss, li ha mangiati! La lezione che ho imparato – l’ennesima che mia figlia mi impartisce da quando sono diventata mamma- è sostanzialmente la seguente: voi provate, provate  e riprovate a fargli mangiare quello che non gli piace, il fine giustifica i mezzi, quindi impiegate delle piccole astuzie o dei trucchi e vedrete che un giorno o l’altro cambieranno idea e se la mangeranno ‘sta verdura benedetta J !!!!!!
Ingredienti400 gr fagiolini (io ho usato quelli dell’orto che avevo congelato)450 gr di patateSoffritto (carota, cipolla e sedano)Pesto Olio evoSale q.b.CrostiniParmigiano  Nella pentola a pressione fate scaldare un po’ di olio e fate il soffritto classico. Mettete i fagiolini nella pentola a pressione, lavate e sbucciate le patate, fatele a dadini e mettete anche queste nella pentola a pressione. Lasciate insaporire le verdure per qualche minuto, poi aggiungete l’acqua in modo da ricoprire  appena le verdure, chiudete la pentola a pressione e lasciate cuocere. Non abbondate con l’acqua, avrete sempre tempo di aggiungerne un poco. Da quando la pentola a pressione comincia a fischiare, calcolate 10 minuti circa. Lasciate raffreddare, immergete il frullatore e lasciatelo andare sino ad avere una vellutata dalla consistenza cremosa, piuttosto densa, aggiustate di sale. Servite in un piatto con delle gocce di pesto (proprio quello che utilizzate per la pasta), un filo di olio evo, un cucchiaio di parmigiano ed una manciata di crostini……..Ha funzionato: la Nanetta ha finito da sola tutta la scodella!  Buona fortuna
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Vellutata di piselli e menta con polpo grigliato


Ed oggi ecco una ricetta con l’altra star dell’orto in questo periodo: i piselli! Questi dell’orto poi, sono teneri teneri, croccanti che mi devo trattenere dal mangiarmeli tutti crudi mentre li sto sbucciando!
Vi confesso che avevo provato anche a realizzare una ricetta usando i baccelli dei piselli: il sapore era buonissimo, mentre la texture non mi piaceva per nulla perché, nonostante  avessi utilizzato il minipimer, rimanevano comunque troppi filamenti.
Poi mi sono ricordata di questa vellutata che preparava sempre una mia amica francese e che era buona sia fredda (fredda di frigorifero intendo) che tiepida…..ho provato a rifarla aggiungendo come decorazione del polpo a pezzi, semplicemente grigliato e condito con sale, pepe ed un filo di olio evo: ne è risultato un piatto unico, leggero, digeribilissimo ed insolito, oltre che colorato. La Nanetta ha molto gradito il polpo, mentre si è dimostrata scettica sulla vellutata. 


Ingredienti per due persone350 gr piselli
3,5 dl di latte, potete anche fare 2 dl di latte e 1,5 dl di panna da cucina perché risulti più cremosa
5 foglie di menta fresca oppure 1 cucchiaino di menta secca (se vi piace un sapore più intenso, aggiungete dell’altra menta)
200 gr di polpo
olio evo
sale e pepe q.b.

Cuocete i piselli in acqua bollente per  5 minuti ; sgocciolateli e lasciateli raffreddare.
Portate il latte ad ebollizione, aggiungete il sale, il pepe, la menta e lasciate le foglie di menta in infusione.  Aggiungete i piselli al latte, rimettete sul fuoco per qualche minuto girando di tanto in tanto. Spegnete, lasciate raffreddare e poi immergete il frullatore ad immersione, otterrete una vellutata dal colore verde intenso.

Nel frattempo cuocete il polpo in acqua bollente per 5-6 minuti, lasciatelo raffreddare: mettetelo sulla griglia oppure sulla bistecchiera sino a quando non si formi la crosticina tutt’intorno. Conditelo con olio, sale e pepe. Mettete in un piatto fondo la vellutata tiepida (anche fredda è buona) e “decoratela” con il polpo grigliato, aggiungete dell’olio ed il gioco è fatto.

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Zuppa contadina di farro, cavolo e cannellini


Non siamo ancora usciti ufficialmente dall’inverno ma non possiamo neppure dire di essere già in primavera. In un periodo di transizione come quello che stiamo vivendo, diventa anche difficile proporre delle ricette stagionali perché ci sono giorni in cui le temperature sono piacevolmente alte ed allora vai con cibi più freschi, meno ricchi; altri giorni invece, sembra di essere ripiombati indietro nel tempo ed il grigiore si impossessa del cielo e dei nostri cuori….allora eccomi a proporvi una ricetta che innanzitutto è sana e fa bene, che farà contenti quanti mi leggono e sono vegetariani o vegani e che utilizza almeno una verdura di stagione, ovvero il cavolo. 
E poi sempre per restare in tema di cucina a Km0 lo sapevate che da qualche tempo a questa parte il farro è anche “made in Brianza”? Il progetto, sponsorizzato dalla Camera di Commercio della Provincia di Monza e Brianza, ha come obiettivo quello di reintrodurre la coltivazione del farro nei terreni del Nord Italia e con lo stesso fare la Pasta di Farro della Brianza già prodotta dal Pastificio Latini.


Ingredienti per 3 persone

200 gr di farro
1 lt di brodo vegetale
1/2 cavolo bianco detto anche cavolo cappuccio
1 confezione di fagioli cannellini già cotti
carota, sedano e cipolla per soffritto
olio EVO
sale q.b.

In un pentola piuttosto grande mettete l’olio e poi le verdure per fare il soffritto, poi aggiungete il farro, lasciate tostare un paio di minuti e mettete il brodo. Lasciate cuocere a fuoco medio per almeno 20 minuti. (Per questa ricetta io ho utilizzato il farro spezzato i cui tempi di cottura sono lievemente inferiori, ma il farro intero cuoce in media in 40 minuti circa). Poi aggiungete il cavolo tagliato a listarelle sottili e fate cuocere altri 10 minuti. Durante la cottura potrebbe essere necessario aggiungere dell’altro brodo che dovrà essere bollente. In ultimo mettete i fagioli e lasciate insaporire il tutto per altri 10 minuti. Se utilizzate invece i fagioli cannellini secchi, allora dovrete procedere ad una cottura a parte: una volta che sono cotti, li potrete aggiungere alla zuppa e continuare sempre la cottura per altri 10 minuti. Servite la zuppa calda condendola con dell’olio crudo.
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Passatelli in brodo


Eccomi tornata all’opera…Oddio non è che sia proprio guarita e difatti la ricetta di oggi riflette ancora il mio stato fisico. In realtà visto che sono ancora ammalata, non potevo cimentarmi in una ricetta troppo complicata anche perché al solo pensiero di avere dinanzi a me un tot numero di ingredienti il mio stomaco si mette automaticamente in modalità “subbuglio”, quindi ho pensato di preparare una ricettina che è un classico in cucina, che mi piace tanto tanto perché è comunque un piatto completo e che non mi faccia male in questo momento: i passatelli in brodo.Ingredienti (per 2 persone abbondanti)
750 ml di brodo di carne (io ho usato un brodino di pollo)
2 cucchiai di farina
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
2 uova intere
3 cucchiai di pangrattato
abbondante grattata di noce moscata
grattata di scorza di limone non trattato
sale, pepe q.b.


Rompete le uova in una terrina e sbattetele, poi aggiungete la farina, poi il pangrattato, poi il parmigiano, poi grattate la noce moscata, aggiustate di sale e pepe. Potete aggiungere anche una grattata di scorza di limone che darà ai passatelli quel certononsoche particolare. Otterrete un composto che deve risultare abbastanza consistente, non troppo molle: se vi accorgete che il vostro composto è troppo morbido aggiungete del pangrattato oppure del parmigiano sino ad ottenere la consistenza desiderata. Nel frattempo avrete portato ad ebollizione il brodo, quando vedete che bolle bene, mettete il composto in uno schiacciapatate. Potete utilizzare anche un sac à poche oppure una specie di pistola che io utilizzo per fare i biscotti della Tescoma.
Fate cadere nel brodo bollente questi vermicelli, lasciate cuocere per un paio di minuti, devono risalire in superficie. Gustate bollenti con una bella grattata di parmigiano.
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Vellutata detox di carote e mandorle


Gennaio, tempo di buoni propositi (che durano in genere non più di una settimana) e di diete, che hanno come obiettivo innanzitutto quello di placare i nostri sensi di colpa dopo le abbuffate delle feste e, solo in seconda battuta, quello di eliminare le tante (troppe) calorie accumulate ……ecco allora una ricetta facile facile, sicuramente light (volendo esagerare con le calorie, potrei proporvi delle varianti sicuramente più saporite ma con diverse centinaia di calorie in più), adatta anche ai più piccoli (basta aggiungere dei crostini) e detox.


Ingredienti (per 2/3 persone)
2 carote grosse oppure 4 di medie dimensioni
3 patate di medie dimensioni
acqua q.b.
sedano e cipolla per soffritto
2 cucchiai di mandorle sfilettate
olio
un pugnetto di sale grosso
una grattata di parmigiano (se proprio volete esagerare)


Pulite e sbucciate le carote e le patate, tagliatele grossolanamente e mettetele da parte. Pulite e tagliate a piccoli cubetti il sedano e la cipolla da utilizzare per il soffritto. A questo punto prendete la pentola a pressione, mettete dell’olio, riscaldatelo e gettate il sedano e la cipolla, fateli rosolare un poco e poi aggiungete le carote e le patate ed un pugnetto di sale grosso. Fate insaporire il tutto per qualche minuto, poi coprite le verdure con l’acqua, chiudete la pentola a pressione e cuocete 15 minuti circa dopo che la pentola ha iniziato a fischiare. Una volta trascorsi i 15 minuti, fate sfiatare la pentola a pressione, aprite il coperchio e lasciate raffreddare prima di immergere il blender con cui frullerete il tutto direttamente nella pentola. Nel frattempo, in una piccola padella fate tostare le mandorle sfilettate.
Riscaldate la vellutata prima di consumarla, mettetela in un piatto (aggiungete del parmigiano) e guarnite con le mandorle tostate.


Considerazioni varie: al posto dell’acqua si potrebbe mettere del brodo, addirittura del latte. Per una cottura in una pentola normale, considerate che le verdure devono cuocere il doppio del tempo. E se dopo aver frullato la vellutata, vi pare troppo liquida e poco vellutata, allora mettetela sul fuoco nuovamente e fate andare ancora per una decina di minuti.
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Zuppa di cavolfiore e zafferano


Non so voi, ma a me lo zafferano piace molto, purché sia italiano (dell’Aquila DOP oppure sardo) e quindi autentico. In molti provano a spacciarti per autentico zafferano, una polvere gialla che va sotto il nome di saffran: ora, lungi da me l’idea di essere sciovinista, però tra il nostro prodotto Dop (possibilmente anche biologico) e quello che si trova nei numerosi negozi di gastronomia esotica, c’è una differenza enorme e non mi riferisco solo al prezzo. Quella di oggi è una ricetta che si sposa perfettamente con il freddo di questi giorni: una zuppa calda, capace di riscaldarti da dentro, leggera, non untuosa ma dal sapore sicuramente particolare. E’ una ricetta che avevo gustato per la prima volta nel Bar à soupes et à quenelles di Giraudet quando ancora vivevo a Parigi e mi capitava spesso, nei fine settimana, di fermarmi a gustare una zuppa in questo posto minuscolo, che ha il pregio però di trovarsi nel cuore del 6° arrodissement, quindi in una posizione super centrale.


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