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Bambini

Insalate

Insalata di avocado, indivia belga, uova ed uvetta


Ennesima scoperta alimentare fatta in Francia: l’indivia belga….ora voi magari vi starete chiedendo che cosa mangiavo io a Roma prima di emigrare a Parigi. In realtà tutte le verdure (perché mia mamma è sempre stata una quasi vegetariana), ma tutte le verdure che si potevano comperare nei mercati rionali romani e che, seguendo il ciclo naturale delle stagioni, crescevano nell’agro Pontino: cicoria a go-go, carciofi, puntarelle, barba del frate, zucchine romanesche, asparagi………una cosa è certa: l’indivia belga non rientrava e non rientra neppure ora, tra le coltivazioni abitualmente praticate nell’Agro Pontino. E’ evidente quindi che appena “sbarcata” in territorio gallico, l’approccio iniziale con l’indivia belga non sia stato dei migliori, anche perché all’inizio la mangiavo soprattutto in mensa dove la facevano sempre braisée, che è una via di mezzo tra una cottura in padella ed una con l’acqua ed il brodo….ma dopo l’iniziale freddezza, ho imparato ad apprezzare questa insalata, perché io la considero tale, forse perché si presta a tante preparazioni invernali diverse, ed ho trovato un abbinamento perfetto: si sposa benissimo con la dolcezza dell’avocado e dell’uvetta. La ricetta che vi propongo oggi è un esempio di come, anche nei mesi invernali, si possano preparare delle insalate appetitose ed equilibrate dal punto di vista nutrizionale. La Nanetta l’ha apprezzata forse attirata anche dai colori nel piatto: il giallo delle uova sode, il verde dell’avocado, il marrone dell’uvetta ed il bianco dell’indivia!


Ingredienti per 2 persone:1 basco grande di indivia belga1 avocado1 cucchiaio di uvetta secca extra large2 uova sodaOlio evo e sale q.b. 
Tagliate a lamelle l’indivia e un avocado maturo; bollite le uova, lasciatele raffreddare e tagliate a lamelle anche le uova: io ho questo piccolo affetta uovo della Tescoma che mi semplifica parecchio la vita e mi consente di avere delle fettine di dimensioni uguali. Nel frattempo lasciate rinvenire per una mezz’ora circa, in una ciotola con dell’acqua calda, l’uvetta secca, poi scolatela ed asciugatela con uno scottex. In un’insalatiera mettete tutti gli ingredienti, aggiustate di sale e di olio (poco perché l’avocado è già di per se molto oleoso) e portate in tavola!
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Vellutata aromatica di lenticchie, timo, finocchio ed alloro


I legumi costituiscono un capitolo a parte nella storia delle relazioni con il cibo della Nanetta: non riesco ancora a capire per quale misterioso ed inspiegabile motivo, la Nanetta nutra una consolidata avversione nei confronti dei legumi. Piselli, lenticchie, fagioli, non fanno decisamente per lei, li rifiuta dicendomi: “Mamma, nocciolo” come se all’interno dei legumi ci fosse chissà quale sorpresa……ed io che però non demordo, perché adoro i legumi e perché sono fermamente convinta che costituiscano una validissima alternativa alle proteine di origine animale, ho deciso che d’inverno debba mangiarli almeno una volta alla settimana e mi sono messa di buzzo buono, come si dice, a proporle ogni volta delle vellutate o delle puree camuffate.Volendo prepararle una vellutata di lenticchie sono partita dalle lenticchie decorticate che hanno un colore decisamente più “rosa” e meno marrone rispetto alle lenticchie normali, in modo da confonderle le idee….. Poi ci ho aggiunto della passata di pomodoro che ha fatto risaltare ancora di più il rosa delle lenticchie ed infine ho camuffato il tutto mettendoci delle erbe aromatiche……naturalmente gliel’ho servita accompagnata dagli immancabili crostini, che lei adora e che metterebbe pure sulla purea di frutta: insomma per farvela breve, si è sbafata i suoi due mestoli di vellutata mentre io gongolavo che mi sembravo uno dei 7 Nani (e sì perché ho dimenticato di scrivervi che siamo in pieno trip da Biancaneve e i 7 Nani…..ma di questo vi parlerò in un altro post).Oggi, colgo anche l’occasione per segnalarvi il contest Lenticchia Pedina: ai primi venti che pubblicheranno una ricetta sarà spedito in omaggio una confezione di Lenticchia Pedina ed un grembiule da cucina con ricettario stampato. Iscrivetevi e pubblicate la vs ricetta con una foto del piatto alla pagina http://www.pedina.it/Contest-lenticchia-manda-tua-ricetta-con-lenticchie-pedina, potreste vincere un weekend enogastronomico oppure buoni di acquisto.Inoltre con l’acquisto delle lenticchie Pedina, per ogni confezione 15 centesimi saranno devoluti al progetto del CESVI “Casa del Sorriso” in Brasile. Guardate la campagna alla pagina http://www.pedina.it/valori-pedina-campagne-etiche
Ingredienti 250 gr lenticchie decorticate1 cipolla 2 cucchiai di olio evo1 cucchiaino di semi di finocchio12 rametti di timo1 foglia di alloro½ barattolo di passata di pomodoro

sale Tagliate finemente la cipolla. Nella pentola a pressione, fate scaldare l’olio, aggiungete la cipolla, poi le lenticchie e le erbe aromatiche (alloro, timo e finocchio), infine la passata di pomodoro. Lasciate insaporire per 5 minuti, poi coprite di acqua, chiudete la pentola a pressione e lasciate cuocere. Da quando comincia a fischiare, calcolate 20 minuti di cottura. Togliete la foglia di alloro. Immergete il frullatore e frullate bene il tutto. Servite la vellutata calda con un filo di olio d’oliva ed una spolverata di parmigiano.
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Polpettine di carne e ricotta


Alzi la mano chi non ama le polpette: io devo ancora trovarla una persona a cui non piacciono le polpette, soprattutto se sono quelle della mamma! Inoltre, per le mamme sempre di fretta ma che si preoccupano, al tempo stesso, di quello che danno da mangiare ai figli, le polpette costituiscono una soluzione validissima: ne parlavo non più tardi di qualche giorno fa, con le altre mamme dell’asilo, dicendo che con le polpette o con i polpettoni si risolvono tanti problemi di alimentazione con i figli. Le polpette si preparano in mille modi sempre appetitosi, aiutano ad utilizzare “diversamente” quello che rimane nel frigorifero, in genere sono sane e, particolare essenziale, risultano graditissime ai bambini! Recentemente ho voluto provare questa ricetta di polpette con carne e ricotta che non prevede l’uso delle uova: l’ho tratta direttamente dal libro Bolli bolli pentolino, di cui vi ho parlato a lungo in un mio post di qualche tempo fa, e che continua ad essere una fonte di ispirazione preziosa per tutto quello che riguarda l’alimentazione dei più piccoli. 
Ingredienti per 5 porzioni500 gr di carne macinata di manzo200 gr di ricotta di mucca40 gr di parmigiano grattugiato80 gr di pangrattato¾ scatola  di passata di pomodoriOlio evo q.b.SaleNoce moscata q.b.Amalgamate bene la carne macinata, la ricotta, il parmigiano, la noce moscata, i 50 gr di pangrattato ed il sale: formate delle palline che passerete poi nel pangrattato rimasto. Mettete la passata di pomodoro in una pirofila, adagiateci sopra le polpette e spolverate con il parmigiano avanzato. Cuocete in forno a 200° per 25-30 minuti circa: a metà cottura mescolate le polpette e 5 minuti prima della fine, scoprite la teglia. A cottura ultimata, versate un filo di olio. Potete anche farne di più e poi congelarle: quando ne avrete bisogno, non vi resterà che passarle nel forno.
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Risotto salsiccia e rucola


Non so com’è andato il vostro weekend ma la parola d’ordine del mio è stata la seguente: nebbia, nebbia, e ancora nebbia, declinata nella versione mattutina, pomeridiana e notturna….insomma uno di quei fine settimana da starsene rintanati in casa al calduccio, coccolati dall’amore della Nanetta e di mio marito. Naturalmente anche un weekend dietro i fornelli: ho sperimentato infatti 3 ricette che vi proporrò a breve sul mio blog, giusto per non perdere la mano. La ricetta di oggi, invece, l’avevo provata in settimana  e trae spunto da un piatto che avevo assaggiato quest’estate in montagna: una pasta corta con speck e rucola, niente male. Ma siccome da queste parti, siamo amanti del risotto, non poteva mancare  la versione a chicchi e poi qualche adattamento dettato dalle circostanze. In realtà la rughetta è tra le poche cose che l’orto offre ancora ed allora, invece di utilizzarla in insalata, ho pensato di adoperarla per questo gustoso risotto che poi alla fine è diventato un piatto unico che mi ha risolto la cena.


Ingredienti per 2 porzioni abbondanti (Nanetta inclusa)250 gr di riso carnaroli2 salsicce di puro suino1 ciotola di rughettaBrodo vegetale q.b.Parmigiano grattugiatoUna noce di burroOlio evoSale 
Togliete la pelle alle salsicce, schiacciatele con una forchetta e mettetele in un pentolino: lasciatele cuocere senza l’aggiunta di olio, quando saranno croccanti mettetele da parte. Lavate la rughetta ed asciugatela, se le foglie sono troppo grandi, tagliatela un po’. In una pentola, fate scaldare un poco di olio, versate il riso, tostatelo e poi cominciate a cuocerlo, aggiungendo di tanto in tanto un mestolo di brodo bollente. A 2/3  della cottura, mettete la salsiccia sbriciolata, mescolate bene il tutto. A cottura ultimata, spegnete il riso, unite la rughetta, una noce di burro ed il parmigiano: mantecate il tutto e servite immediatamente in tavola.



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Merenda di cachi, pere e cannella


Ne avevo già parlato qualche tempo fa quando, in occasione di un post dedicato al momento della merenda,  riflettevo sui differenti stili adottati da ciascuna mamma. Io sono di quelle che per merenda propone la frutta ad oltranza, anche se poi cerco di associarla sempre a qualcosa di più sfizioso: dei cracker, il thé con i biscotti oppure una fetta di crostata o di ciambellone…….lo scorso weekend avevo diversi cachi dell’orto che erano maturi ed ho deciso di preparare una merenda per la Nanetta che sostituisse la solita frutta: per attenuare l’effetto “restringente” dei cachi, ho messo dentro un bella pera matura e per insaporire il tutto ho aggiunto un pizzico di cannella, non tanto, perché sennò la Nanetta, che pure è abituata alle spezie, mi storce il naso……Ne è venuta fuori una composta vellutata, dai profumi, colori e sapori autunnali che la Nanetta ha gradito molto ma che è stata apprezzata ancora di più da mio marito che ha finito la ciotola. Ed ad me che l’ho preparata, è rimasto soltanto il cucchiaino da leccare alla fine J!


Ingredientila polpa di 2 cachi1 pera 1/2 cucchiaio di mieleCannella q.b.Acqua
Togliete la polpa ai cachi e mettetela da una parte. Sbucciate una pera, fatela a dadini e mettetela in un pentolino con il miele ed un filo di acqua. Lasciate cuocere a fuoco lento per almeno un quarto d’ora sino a quando la pera non comincia a sciogliersi, aggiungete la polpa di cachi e lasciate cuocere ancora un paio di minuti, prima di spegnere mettete la cannella e mescolate. Passate il tutto con il frullatore. Servite a temperatura ambiente.
Buon weekend a tutti!
                                                                                                                                                                                                                                                                            
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Pizza di granturco e cime di rapa




Oggi, come del resto tutti i venerdì, sono di corsissima, e la mia proposta di ricetta sarà super veloce. Premesso che si tratta di una ricetta dell’infanzia, che mi è stata tramandata da mia nonna che la preparava sempre con le verdure dell’orto: cicoria, cime di rapa, broccoletti siciliani, insomma quello che la natura offriva nei mesi invernali. E sempre questa ricetta la faceva mia mamma la domenica sera, quando non le andava di mettersi dietro i fornelli a spignattare, però voleva comunque farci mangiare qualcosa di sano e gustoso al tempo stesso. E’ inevitabile quindi che io la associ alla mia gioventù, ai giochi con mia sorella, al freddo dell’inverno ed è anche inevitabile che adesso la proponga a mio marito che, da buon nordico, ama la polenta e tutti i derivati del mais…….
Non c’è bisogno di starvi ad elencare gli ingredienti: mi limiterò a descrivervi il procedimento.
Pulite le cime di rapa, sbollentatele in acqua e strizzatele. In una pentola fate scaldare l’olio, unite l’aglio ed il peperoncino e ripassate le cime di rapa.
In un’insalatiera mescolate la farina di mais (io questa volta ho usato una farina finissima di mais di Nutrifree, marchio toscano che ho scoperto recentemente perché fa molti prodotti per persone celiache), l’olio evo, l’acqua tiepida ed un pizzico di sale: dovrete ottenere un composto né morbido né duro ma comunque spalmabile.
Prendete una teglia da forno, metteteci la carta forno e spalmate il composto di granturco sino ad ottenere una sfoglia sottile. Mettete in forno a 180° per 30-40 minuti circa sino a quando questa pizza non sarà diventata croccante. Tiratela fuori dal forno, tagliatela a quadrotti e metteteci sopra le cime di rapa. Richiudete come se fosse un panino e mangiate…..
Prima di lasciarvi, se non ne potete più della nebbia, vi ricordo che questo weekend a Milano presso Fieramilanocity, c’è G come Giocare, la più importante manifestazione italiana interamente dedicata al gioco in tutte le sue forme. Quest’anno ci saranno anche diversi stand dedicati al mondo dell’alimentazione, ve ne segnalo uno, quello di Eurovo (Pad3 Stand A37) che presenterà in anteprima Le Naturelle Kids, uova ricavate da filiere ed allevamenti rigorosamente biologici. Sullo stand Eurovo sarà organizzato uno spazio dedicato ai bambini con giochi e attività ispirate al mondo Disney. Nel corso della manifestazione saranno organizzati degli appuntamenti con il disegnatore Fabio Pochet che incanterà il giovane pubblico con fantastici disegni dei personaggi del mondo di Topolino&Co.
Buon divertimento e buon weekend a tutti!

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Libri

Buon appetito: l’alimentazione in tutti i sensi!


Secondo appuntamento pre-natalizio con qualche spunto per un regalo di Natale utile, divertente  e colorato: è il caso di questo volume “Buon Appetito, l’alimentazione in tutti i sensi” pubblicato da Editoriale Scienza che ritrovo finalmente anche nelle librerie italiane, visto che si tratta della traduzione e dell’adattamento di un volume già presente in Francia.
Nutrirsi è la preoccupazione principale degli essere umani. Non appena il neonato esce dalla pancia della mamma, cerca istintivamente il seno materno e scopre il primo sapore: il dolce. Crescendo, questo piccolo mangiatore diventa sempre più indipendente, ma è veramente in grado di orientarsi nel pianeta alimentare? I più recenti studi sulle abitudini alimentari degli adolescenti dimostrano come i giovani non siano sostenitori assoluti del cibo spazzatura….al contrario……pur frequentando i fast-food, apprezzano molto i pasti in famiglia e le pietanze genuine per il piacere del gusto, per la scoperta di nuovi piatti ed ancora di più per la dimensione affettiva….Il libro “Buon appetito, l’alimentazione in tutti i sensi” vuole essere uno strumento divertente, colorato, interattivo per avvicinare i bambini al mangiare sano, rivelando i segreti dell’appetito e quelli nascosti nel piatto.
La grafica è accattivante e grintosa, il testo è scorrevole e diviso in paragrafi brevi che garantiscono una comprensione intuitiva e mantengono viva l’attenzione. C’è il capitolo in cui si spiegano i motivi per i quali gli esseri umani sono portati a nutrirsi; le inchieste sul cibo in cui vengono illustrate le grandi famiglie di alimenti; il viaggio con le papille gustative alla scoperta delle diverse cucine del mondo; i proverbi in cucina; l’abc dell’igiene alimentare con tutti i suggerimenti relativi alle buone pratiche alimentari ed ancora il paragrafo sull’appetito consapevole e la battaglia delle posate.
Il libro si conclude con una sezione dedicata ai quiz per scoprire se i bambini sono diventati degli assi della nutrizione e con il laboratorio di alimentazione che contiene idee per dare vita ad esperimenti sul cibo, facili da realizzare con l’aiuto di un adulto: perché il gelato è cremoso; come fa il pane a lievitare o ancora cosa succede se si mescola acqua e cioccolato….Rimboccatevi le maniche, infilate un bel grembiule e preparatevi  a scoprire quanta scienza c’è in cucina!
Il libro è stato realizzato nell’ambito dell’omonima mostra esposta al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano dal 16 ottobre 2011 al 24 giugno 2012. Il percorso espositivo è progettato dalla Cité des sciences et de l’industrie – Universcience (Francia) in coproduzione con i musei Leonardo da Vinci, Heureka (Finlandia) e Technopolis (Belgio).
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Biscottini di nocciole


Non so voi, ma noi, residenti della Padania, sono tre giorni che viviamo avvolti nella nebbia. Per chi come me, e’ sempre vissuto in altre latitudini, ed è abituato a vedere il cielo (indipendentemente dal suo colore) ogni santo giorno, la nebbia era un concetto astratto sino a quando non mi sono trasferita in provincia di Milano. Arriva un giorno in cui inspiegabilmente apri le imposte e ti ritrovi avvolto in un muro di gomma bianco latte, impalpabile, che ti affascina e ti disorienta al tempo stesso. Mi ricordo che la prima volta che sono incappata nella nebbia, era tardo pomeriggio e rientravo dal lavoro…ad un certo punto mi sono ritrovata di fronte ad una spessa coltre di fumo bianco, panico totale perche’ tutti i miei sensori di orientamento erano andati in tilt ……ed ogni volta ho la stessa identica reazione, segno forse che io e la nebbia siamo geneticamente incompatibili….anche la Nanetta ha difficolta’ a capire la nebbia e stamane quando siamo uscite per andare all’asilo mi ha detto: “Mamma c’e’ buio”, proprio per farmi capire che la visibilita’ non era la stessa di sempre. E allora con questo tempo, l’unica cosa da fare e’ starsene a casa, accendere il forno e preparare qualcosa di buono da mettere sotto i denti.


Era da diverso tempo che volevo fare questi biscottini alle nocciole: è una ricetta che faceva sempre nonna Angela, la mamma di una mia amica che ora non c’è più…..andavo a trovarla spesso tra Natale e Capodanno e mi faceva trovare una grossa scatola di latta che conteneva questi deliziosi biscottini che non mi stancavo mai di immergere nel latte o nel thè.
Ora io li faccio per la Nanetta e vista la velocità con cui li inzuppa nel thè, ne ho dedotto che sono decisamente di suo gradimento! Eccovi la ricetta!

Ingredienti
1/2 kg di farina250 gr di burro4 tuorli250 gr di zucchero150 gr di nocciole macinate finementela buccia di un limone grattato
1 bustina di lievito per dolci
1 goccio di grappa (che eviterete di mettere se avete dei bambini)
Mescolate i tuorli, il burro morbido e lo zucchero sino ad ottenere un composto spumoso; in un’altra insalatiera, mescolate la farina ed il lievito. Unite questo secondo composto al primo: aggiungete la buccia del limone, il goccio di grappa e la farina di nocciole. Ricavate dall’impasto dei biscottini.
Per la forma di questi biscotti ho utilizzato la pratica forma biscotti della Tescoma che consente di personalizzare i propri biscotti e di scegliere tra tante trafile diverse….Disponete i biscotti su di una teglia ed infornate a 200° per una decina di minuti.Sorvegliateli bene perché si bruciano subito!Lasciateli raffreddare e nel frattempo, preparatevi una bella tazza di thé fumante.Buona nebbia a tutti ;-)))))
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Gnocchetti saporiti di zucca


Questa ricetta nasce in realtà l’estate scorsa: mentre ero in vacanza sulle Dolomiti ho conosciuto la signora che gestiva il residence presso il quale avevamo preso in affitto l’appartamento. Parlando del più e del meno, ci siamo rese conto che avevamo le stesse problematiche di tipo alimentare: lei aveva due gemelle un pò più grandi della Nanetta ed era continuamente alla ricerca di nuovi spunti in cucina che l’aiutassero nell’arduo compito di far mangiarein modo sano ed equilibrato le bambine. Mi ha quindi suggerito una ricetta tipicamente altoatesina, gli spatzle, però nella loro versione arancione perché al posto dei più classici spinaci usava la zucca. E mi ha assicurato anche che questo piatto era proposto, con grande successo, all’asilo che frequentavano le bimbe..…Diligentemente, mi sono fatta scrivere la ricetta, ho comperato l’attrezzo per gli spatzle ed ho provato a realizzarla lo scorso weekend con le zucche dell’orto…evidentemente qualcosa è andato storto perché ad un certo punto, ho deciso di prendere in mano la situazione e di ripiegare su degli gnocchi. L’impasto ottenuto seguendo le dosi indicate era troppo duro per poter realizzare degli spatzle, ho pensato fosse “colpa” delle zucche dell’orto che non contengono praticamente quasi per nulla acqua e con lo stesso ho preparato degli gnocchi saporiti perché la grossa differenza tra gli spatzle e gli gnocchi è che nei primi troviamo formaggio in abbondante quantità, mentre gli gnocchi ne sono privi. Li ho proposti alla Nanetta, che dopo una prima occhiata circospetta, li ha ingurgitati e divorati in un batter d’occhio, segno evidente che gli gnocchi-spatzle sono stati assolutamente di suo gradimento, da rifare quindi.

Vi metto di seguito gli ingredienti, poi fate anche ad occhio:300 gr di zucca4 cucchiai di parmigiano 1 uovo Sale q.b.Farina q.b. 
Quanto al condimento sono stata sul classico, burro fuso, parmigiano e salvia appena raccolta in giardino: un successone, basti pensare che l’insalatiera che vedete nella foto ce la siamo fatta fuori in due e mezzo J
Pulite la zucca, tagliatela a pezzi e mettetela nel forno a 160° perché si appassisca. Una volta cotta passatela completamente sino ad ottenere una purea, mescolatela con l’uovo, aggiungete il parmigiano, sale e farina in modo da ottenere un composto morbido ma non troppo, duro ma non troppo. Lasciate riposare in frigo per un’ora, tirate fuori e ricavate dall’impasto dei fusi di pasta da cui otterrete poi gli gnocchi. Gettateli nell’acqua bollente, quando cominciano ad affiorare in superficie, sono cotti. Conditeli con del burro fuso al momento, salvia fresca e parmigiano. Servite caldi.
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