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Risotto barbabietola e crema di gorgonzola


  Ho assaggiato questo delizioso risotto presso il ristorante Devero a Cavenago: mi perdonerà lo chef stellato Enrico Bartolini se la mia versione, rispetto alla sua, sarà sicuramente meno gradevole dal punto di vista estetico, ma vi posso assicurare che rispetto alla versione blasonata, anche la mia interpretazione ha sicuramente il suo perché: chiedete pure all’Uomo Goloso ;-)))!
E sempre in tema di chef e di ristoranti stellati, domenica prossima si apre a Milano l’evento gastronomico dell’anno che io aspetto sempre con ansia: Identità Golose. Il tema di quest’anno è il rispetto, un rispetto che, in ambito gastronomico, si declina nel rispetto per le materie prime utilizzate e per gli estimatori della buona cucina, ma anche rispetto verso i professionisti del settore che quotidianamente ci mettono passione, impegno e serietà…..ma ne saprete di più la prossima settimana!
Intanto gustatevi tutta questa ricetta gustosa ed equilibrata al tempo stesso. 
Ingredienti200 gr di riso carnaroli150 gr di barbabietola cotta al vapore1 scalogno120 gr di gorgonzola60 ml di latte2 cucchiai di parmigianoOlio evo q.b.Brodo vegetale q.b.Sale e pepe q.b.Comperate la barbabietola cotta e messa sottovuoto, tagliatela  a cubetti, affettate anche lo scalogno; in una padella scaldate un filo di olio ed unite lo scalogno, facendolo cuocere per un paio di minuti, versate la barbabietola e continuate la cottura a fuoco lento per una decina di minuti. Spegnete e frullate il tutto. Cominciate la cottura del riso mettendo in una casseruola un goccio di olio, tostando il riso per un paio di minuti e continuando la cottura con il brodo vegetale. Intanto preparate la crema di gorgonzola: scaldate il latte, tagliate a cubetti il gorgonzola e mettete il tutto in un frullatore al fine di ottenere una crema che metterete in un sac à poche. A ¾ della cottura unite la crema di barbabietola, terminate la cottura, spegnete ed aggiungete il parmigiano. Impiattate e su ogni porzione di risotto disegnate una girandola con la crema di gorgonzola; in alternativa una volta ultimata la cottura del riso, potete sempre unire la crema di gorgonzola direttamente al risotto. Mangiate caldo!
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Risotto radicchio tardivo e mascarpone



Apro questo post riconoscendo pubblicamente che la ricetta che state per leggere non è mia ma mi è stata suggerita dalla mia collega Nerina, vicentina purosangue, espertissima in riparazioni di orologi e gioielli e, da qualche mese, anche wedding planner…..quindi se avete in programma di sposarvi ed abitate nel nord est dell’Italia fareste bene a rivolgervi a lei……dopo questa doverosa sviolinata, passo a descrivervi la ricetta ;-)))Qualche tempo fa, durante la pausa pranzo, Nerina mi aveva parlato di questo suo modo di preparare il risotto con il radicchio tardivo: mi conoscete oramai e non ho potuto fare a meno di segnarmi la ricetta, che ho fedelmente riprodotto utilizzando due baschi di tardivo che lei mi ha procurato ed il mitico mascarpone della cascina. Solo un’avvertenza: attenzione a questo piatto perché rischia seriamente di compromettere la vostra dieta che presumo avrete cominciato il 7 gennaio………

Per due persone
200 gr di riso carnaroli
2 baschi di radicchio tardivo (ma potete farlo anche con il radicchio quello lungo)
3 cucchiai di mascarpone
Due dita di vino rosso
Brodo vegetale q.b.
Olio evo q.b.
Sale e pepe q.b.Pulite il radicchio e fatelo a striscioline: la parte bassa del radicchio la utilizzerete subito, le cimette del radicchio, invece, le unirete al risotto solo all’ultimo momento in modo da conferire al risotto quel non so che di croccante. In una pentola versate un filo di olio, unite il radicchio e fate cuocere per un paio di minuti, versate anche il vino rosso e sfumate: a questo punto unite il riso, tostatelo e cominciate la cottura, versando brodo al bisogno. A 5 minuti circa dalla fine della cottura, aggiungete le cime del radicchio, continuando a mescolare e, appena prima di spegnere, unite anche il mascarpone, amalgamatelo bene con il risotto. Spegnete, versate un po’ di parmigiano, lasciate riposare il risotto prima di servirlo in tavola.
Et merci a Nerina!
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Risotto stracchino e pancetta



Ultima ricetta, quella di oggi, prima della chiusura momentanea del blog per viaggio di nozze. Domani  mattina partiamo per tre settimane, lontani diverse migliaia di km e a 13 ore di aereo dall’Italia per un viaggio che ho sempre sognato di fare e che sino ad oggi non ero mai riuscita a fare. Ci portiamo dietro la nostra terribile ma adorata Nanetta che farà parlare di se anche in Oriente…… Lei ha già detto che sull’aereo chiederà alle cuoche (le hostess ha deciso che le chiama cuoche perché portano da mangiare….) di portarle la salsiccia ed il pollo: non si nota vero che è soprattutto una carnivora la cucciola di casa? Le fa onore, invece, il fatto che si sia privata di tutte, ma proprio tutte, le caramelle/lecca lecca/gelatine che ci sono in casa per metterle in una busta e portarle ai bambini laggiù. Tutto è pronto, o quasi, manca solo la mini valigia della Nanetta con i suoi libri ed i suoi giochi che l’accompagneranno in questa nostra avventura. Quanto a me, io annoterò tutte le ricette interessanti sul mio solito quaderno goloso, farò tante foto, me ne andrò in giro per mercati e supermercati alla ricerca di ingredienti e profumi che qui in  Occidente non ci sono e cercherò di darvi notizie ogni tanto sul mio blog.
E per concludere con la ricetta di oggi, confesso che lo spunto l’ho avuto l’estate scorsa a Roma mentre ero in una pizzeria al taglio ed esitavo su quale pezzo di pizza prendermi : ho letto sul menù una pizza con stracchino, mozzarella e pancetta…..e mi sono detta che forse un bel risotto autunnale con gli stessi ingredienti, tranne la mozzarella, ci poteva anche stare…..e visto che nel mio frigo lo stracchino non manca mai ed avevo ancora della pancetta, ho imbastito un risottino. Io non ho volutamente utilizzato la mozzarella, perché secondo me l’effetto sarebbe stato “stropicciato” più che cremoso, mi sono quindi limitata allo stracchino che ha dato al mio risotto quel tocco di morbidezza che si è sposato bene con la croccantezza della pancetta. Au revoir et a bientôt! 200 gr di riso carnaroli
80 gr di stracchino
80 gr di pancetta dolce tagliata a fiammifero
2 cucchiai di parmigiano
Brodo vegetale q.b.
Olio evo q.b.
2 dita di vino bianco
Sale q.b.
 
In un padellino fate abbrustolire la pancetta senza l’aggiunta di materia grassa. In una pentola scaldate l’olio, unite il riso, tostatelo un minuto e poi sfumatelo con il vino bianco. Proseguite la cottura tradizionale del risotto aggiungendo brodo al bisogno. A 2/3 della cottura unite la pancetta, a 3 minuti dalla fine della cottura versate anche lo stracchino e mescolate bene. Spegnete il risotto, aggiungete il parmigiano, mescolate bene e lasciate riposare il vostro risotto un paio di minuti prima di portarlo a tavola.
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Riso thai con gamberi e cannellini




E’ quasi un anno che ho ripreso a lavorare e nel posto dove passo attualmente in media almeno 9 ore al giorno, la maggior parte dei miei colleghi si portano la “gamelle” o ”schischetta” da casa. C’è da dire che il mio ufficio è situato in un’area industriale decisamente sfigata dal punto di vista gastronomico, una specie di deserto dei tartari della ristorazione: se vuoi mangiare qualcosa devi prendere la macchina ed andare nel vicino centro direzionale dove c’è una mensa ed un bar, oppure allontanarti ancora, e trovare una trattoria dai prezzi abbordabili….quindi la soluzione di portare la schiscetta da casa rimane senz’altro quella più facilmente percorribile e, soprattutto, più sana. Abbiamo inoltre una stanza “ristorazione” dotata di forno a microonde, di frigorifero con freezer, di macchina automatica di bevande calde, di fontana d’acqua, di tavolo spazioso e pure di tovaglioli di carta…io sono stata ben contenta di adeguarmi al trend generale anche perché, soffrendo di reflusso gastroesofageo, non posso certo domandare al mio povero stomaco di pranzare fuori tutti i giorni. Certo però che non è sempre semplice preparare la mattina, prima di uscire da casa, con la Nanetta che vuole leggere una storia, un piatto equilibrato ed al tempo stesso nutriente per il pranzo: c’è poi da aggiungere che, nel mio caso, non riesco neppure a portarmi “les restes” della cena prima perché le due fameliche mandibole  che vivono insieme a me sistematicamente, ad ogni cena, spazzolano tutto. E così accanto ad hamburger di soia, insalatone o zuppe, ogni tanto mi invento qualche piatto appositamente concepito per questo “nobile” scopo.
Ho deciso così di inaugurare oggi una nuova sezione di ricette, che si andrà popolando nel corso dei mesi, dedicata ai piatti che mi preparo per l’ufficio. Se avete suggerimenti e ricette da mandarmi, le testerò e le pubblicherò! Non mi resta che augurare Buona schiscetta a tutti!



200 gr di riso thai Giano 200 gr di gamberoni sgusciati230 gr di cannellini 1 spicchio di aglio5/6 foglie di salviaOlio evo q.b.Sale e pepe q.b.Fate bollire il riso thai; nel frattempo in una padella scaldate l’olio, aggiungete lo spicchio d’aglio, poi i fagioli cannellini ed alla fine i gamberoni: cuocete a fuoco vivace per 5-6 minuti, un paio di minuti prima di spegnere, unite la salvia. Salate e pepate. Unite il riso thai, che avrete precedentemente scolato, ai fagioli ed ai gamberoni. Mescolate bene e se necessario, aggiungete un filo di olio.
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Risotto con chiodini dell’orto e provola affumicata


E rieccomi a voi dopo una breve pausa con la mia prima ricetta da sposata…tranquilli, non inizierò ad annoiarvi con ricette super complicate ed ingredienti esotici…..continuerò a proporvi con estrema umiltà le mie creazioni che realizzo nella cucina di casa, nei ritagli di tempo oppure nel weekend quando non sono troppo presa con la Nanetta.  Quella di oggi, poi, è una ricetta nata come i funghi! Forse non ci crederete ed anch’io avevo difficoltà a crederci, ma con le piogge degli ultimi tempi, all’orto sono comparsi i primi funghi: chiodini ma non solo, ci sono anche gli ovoli ed i pleos, quei fungoni con delle orecchie grandi grandi …..proprio l’altra sera si è presentato a casa mio suocero con un cesto di funghi immenso ed all’inizio ho stentato a credere che potessero provenire dall’orto; allora ho improvvisato questa ricetta con l’unico formaggio, a parte il parmigiano, che avevo in frigo, una scamorza di bufala affumicata. Inutile dirvi che il Marito Goloso l’ha adorato: il mix chiodini/pleos e scamorza affumicata si è rivelato vincente. La scamorza di bufala affumicata ha un gusto deciso ma non stucchevole che non copre il  sapore di questi funghi, considerati spesso i parenti poveri dei più nobili porcini. 


200 gr di riso carnaroli80 gr di provola di bufala affumicata e tagliata a dadini150 gr di chiodini cotti1 cucchiaio di parmigiano grattatoBrodo vegetale q.b.Prezzemolo q.b.Olio evo q.b.1 dito di vino bianco1 noce di burro per mantecareSale e pepe q.b.Pulite i funghi e sbollentateli, togliendo di tanto in tanto la schiuma. In una casseruola scaldate l’olio, aggiungete i funghi , poi il riso, sfumando con il vino bianco. Aggiungete il brodo nel corso della cottura: a 2 minuti dalla fine, versate i dadini di provola e continuate a girare. Spegnete e mantecate con il burro, il parmigiano e per finire cospargete con il prezzemolo. Servite in tavola caldo.


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Risotto scampi e spinaci novelli


Prima di passare alla ricetta di oggi, vi metto qualche foto del corso “Le mie ricette salvatempo” che ho tenuto giovedì scorso 17 maggio presso lo store della Tescoma a Milano.



Ho proposto alle persone iscritte alcune delle mie ricette che trovate anche sul blog. L’esperienza è stata sicuramente positiva, mi è piaciuto molto relazionarmi con le signore presenti, chiacchierare, scambiare consigli di cucina e non ….e siamo rimaste a parlare ben oltre l’orario di chiusura del negozio!


Ingredienti per 3 persone
Per il brodo di pesce
Teste degli scampi
1 cipolla piccola
½ costa di sedano
1 rametto di prezzemolo
1 foglia di alloro
2 dita di vino bianco
1 lt di acqua
Sale grosso q.b.


Per il risotto
220 gr di riso carnaroli
350 gr di scampi freschi con le teste (circa 16 scampi)
80 gr di scampi sgusciati
200 gr di spinaci freschi
Olio evo q.b.
Vino bianco per sfumare
Burro q.b.
Parmigiano grattato (facoltativo)
Sale In una pentola, mettete le teste degli scampi, la cipolla, la costa del sedano, il prezzemolo, l’alloro, il vino ed un cucchiaino di sale grosso. Portate ad ebollizione e lasciate cuocere almeno mezz’ora a fuoco basso.Lasciate raffreddare il brodo e poi filtratelo. Prima di utilizzarlo, rimettetelo in una pentola a scaldare.In una casseruola, scaldate un filo di olio, unite gli scampi, lasciateli cuocere per un paio di minuti e poi versate il riso, tostatelo un minuto, sfumatelo con due dita di vino bianco. Continuate la cottura aggiungendo il brodo di pesce al bisogno. A cottura quasi ultimata aggiungete gli spinaci freschi che lascerete semplicemente appassire ma non cuocere. Spegnete e mantecate con una noce di burro e un cucchiaio di parmigiano grattato. Servite caldo.
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Risotto carciofi, piselli ed uovo


Oggi ricetta di stagione con prodotti comperati al mercato: per i piselli dell’orto bisognerà aspettare almeno la metà di maggio, mentre  i carciofi, quelli purtroppo all’orto non ci sono…..e non penso neppure di riuscire a convincere mio suocero a piantarli ;-))))
La ricetta di oggi prende spunto da un piatto che mi preparava sempre mia nonna quando ero piccola: il riso con l’uovo. Ora premesso che la mia nonna paterna, oltre all’orto, aveva un pollaio di tutto rispetto e poteva contare ogni giorno su uova freschissime, quando era un po’ di fretta, mi sbatteva un uovo nel piatto con del parmigiano ed un pizzico di sale, poi faceva semplicemente bollire il riso, lo scolava e lo gettava nel piatto: l’uovo si cuoceva con il calore del risotto e ne risultava un riso buonissimo, che mi ricorda tanti bei momenti del passato. Io ho voluto replicare lo stesso procedimento, aggiungendoci però le verdure di stagione: il risultato è un risotto atipico, che non ha quella cremosità dei risotti mantecati, ma che assomiglia quasi ad un’insalata di riso più croccante.


Ingredienti220 gr di riso carnaroli1-2  carciofi (io ne ho messi due perché li adoro)130 gr di piselli sgusciati2 tuorli d’uovoOlio evo q.b.Parmigiano grattugiato q.b.Sale e pepe q.b.Ripulite dalle foglie esterne, più dure, i carciofi, strofinateli con il limone e metteteli in una bacinella con dell’acqua e del succo di limone per evitare che anneriscano. Poi asciugateli e tagliateli a pezzi. In una padella fate scaldare un poco di olio, versate i carciofi a pezzi, cuocete per una decina di minuti, poi unite i piselli e continuate la cottura sino a quando i piselli non diventino teneri, aggiustate di sale e pepe.
Bollite il riso, nel frattempo preparate sbattete i due tuorli d’uovo. Scolate il riso, versatelo nella padella con i carciofi ed i piselli contemporaneamente ai tuorli d’uovo, tenendo acceso il fuoco : mescolate bene il tutto, versate una generosa manciata di parmigiano e di pepe e portate in tavola.
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Risotto cime di rapa, pomodori secchi e burrata


Vi ho parlato a più riprese della passione di mio marito per il risotto: la ricetta di oggi è un’umile rivisitazione di un piatto proposto dal celeberrimo ristorante milanese Il luogo di Aimo e Nadia……forse non tutti sanno che Aimo, il fondatore, ha appeso i mestoli ed il grembiule al chiodo per sopravvenuti limiti di età, lasciando i fornelli a due giovani ma talentuosissimi chef che si sono fatti le ossa lavorando all’estero accanto a grandi chef étoilés: si tratta di Alessandro Negrini e di Fabio Pisati, l’uno del Nord, l’altro del Sud.  La loro cucina risente molto dei rispettivi influssi regionali e la ricetta di oggi ne è un esempio lampante.

Avevo assistito ad un loro show cooking in cui avevano proposto proprio questo piatto, naturalmente più elaborato, più complesso nella preparazione, più ricco di ingredienti….io l’ho notevolmente semplificato ma, soprattutto, l’ho adattato al mio gusto personale. Gli ingredienti base: le cime di rapa, la burrata ed i pomodori secchi sono rimasti….le cozze da disporre sopra il risotto così come i capperi sono spariti perché ho ritenuto, ma quest’affermazione n’engage que moi, che il sapore “marino” delle cozze ed il salato dei capperi stonassero con il risotto nella sua globalità….ho insomma alleggerito il piatto anche per poterlo proporre alla Nanetta. In un mio precedente post vi avevo raccontato la ricetta del risotto alle ortiche e stracchino che lei aveva dimostrato di gradire enormemente senza lasciarsi intimorire dal colore verde brillante del piatto; questo risotto è, se possibile, ancora più verde dell’altro ma una volta portato alla bocca risulta sorprendentemente delicato grazie soprattutto alla burrata che equilibra il salato dei pomodori secchi. 
Ingredienti200 gr di riso carnaroli200 gr di cime di rapa10 pomodorini  secchi150 gr di burrata1 cipolla mediaGrana grattugiatoBrodo vegetale q.b.Olio evo q.b.Vino bianco q.b.Pulite la cipolla e tagliatela finemente; in una padella fate scaldare un po’ di olio e poi unite la cipolla: la cottura della cipolla dovrà avvenire a fuoco bassissimo. Io l’ho tenuta circa mezz’ora sul fuoco a bassa temperatura, alla fine diventerà trasparente sino quasi a sfaldarsi. Lasciatela raffreddare e poi mixatela bene in modo da ottenere una salsina. Pulite le cime di rapa, fate scaldare in una padella un poco di olio con lo spicchio di aglio e lasciate cuocere le cime di rapa: anche in questo caso, una volta raffreddate, dovrete passarle al frullatore. Sminuzzate i pomodori secchi, se trovate quelli essiccati, reidratateli in un poco di acqua calda, poi asciugateli, strizzateli e tagliateli a listarelle.In una casseruola, tostate il riso con l’olio evo, poi sfumatelo con un mestolo di acqua calda e poi con il vino. Proseguite normalmente la cottura aggiungendo, al bisogno, del brodo. A metà cottura unite la crema di cipolla, dopo qualche minuto versate la crema di cime di rapa, e poi i pomodorini secchi. Appena prima di spegnere, versate la burrata e, a seguire, il grana grattugiato, mantecate e servite caldo. La burrata deve essere aggiunta proprio alla fine, idealmente non dovrebbe filare. Se volete potete aggiungere anche dei capperi tritati: personalmente trovo che il sapore aggressivo dei capperi, stoni con il delicato della burrata e con il dolce della cipolla, sia fuorviante rispetto ai sapori “pugliesi” di questo risotto…..poi, come per tutte le cose, è una questione di gusti…..
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Risotto salsiccia e rucola


Non so com’è andato il vostro weekend ma la parola d’ordine del mio è stata la seguente: nebbia, nebbia, e ancora nebbia, declinata nella versione mattutina, pomeridiana e notturna….insomma uno di quei fine settimana da starsene rintanati in casa al calduccio, coccolati dall’amore della Nanetta e di mio marito. Naturalmente anche un weekend dietro i fornelli: ho sperimentato infatti 3 ricette che vi proporrò a breve sul mio blog, giusto per non perdere la mano. La ricetta di oggi, invece, l’avevo provata in settimana  e trae spunto da un piatto che avevo assaggiato quest’estate in montagna: una pasta corta con speck e rucola, niente male. Ma siccome da queste parti, siamo amanti del risotto, non poteva mancare  la versione a chicchi e poi qualche adattamento dettato dalle circostanze. In realtà la rughetta è tra le poche cose che l’orto offre ancora ed allora, invece di utilizzarla in insalata, ho pensato di adoperarla per questo gustoso risotto che poi alla fine è diventato un piatto unico che mi ha risolto la cena.


Ingredienti per 2 porzioni abbondanti (Nanetta inclusa)250 gr di riso carnaroli2 salsicce di puro suino1 ciotola di rughettaBrodo vegetale q.b.Parmigiano grattugiatoUna noce di burroOlio evoSale 
Togliete la pelle alle salsicce, schiacciatele con una forchetta e mettetele in un pentolino: lasciatele cuocere senza l’aggiunta di olio, quando saranno croccanti mettetele da parte. Lavate la rughetta ed asciugatela, se le foglie sono troppo grandi, tagliatela un po’. In una pentola, fate scaldare un poco di olio, versate il riso, tostatelo e poi cominciate a cuocerlo, aggiungendo di tanto in tanto un mestolo di brodo bollente. A 2/3  della cottura, mettete la salsiccia sbriciolata, mescolate bene il tutto. A cottura ultimata, spegnete il riso, unite la rughetta, una noce di burro ed il parmigiano: mantecate il tutto e servite immediatamente in tavola.



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