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No ai cibi solidi prima dei 4 mesi di vita!

Credits: Dreamstime
Un recente studio americano ha evidenziato che i bambini che cominciano ad essere nutriti con cibi solidi prima dei 4 mesi di vita, sarebbero più predisposti all’obesità poiché la transizione da un’alimentazione liquida ad una solida comporta un incremento artificiale delle calorie ingerite, in un’età in cui il bambino non è in grado di esprimersi sul suo effettivo fabbisogno di cibo. Sono stati analizzati 850 bambini di età compresa tra gli 0 ed i 3 anni di vita, è stato chiesto alle mamme che tipo di allattamento hanno privilegiato e a partire da quando hanno cominciato l’introduzione di cibi solidi, poi sono state analizzati il loro peso, la loro altezza e l’indice di massa corporea ed il risultato è stato sconcertante: un bambino su 4 nutrito con un’alimentazione solida prima dei 4 mesi è sicuramente predisposto all’obesità, mentre nei bimbi alimentati con latte sino ai 6 mesi di vita, solo uno su 20 presenta questa predisposizione. In America, come ovunque nel mondo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è impegnata a fondo per promuovere l’allattamento al seno (che è dimostrato sia  un efficace deterrente contro l’obesità), eppure proprio negli USA più della metà dei bambini allattati al seno smettono di esserlo prima del 4° mese di vita per passare direttamente ad un’alimentazione solida, ultra ricca in cereali e zuccheri. Nella prima colazione, ad esempio, l’aggiunta di cereali al latte aumenta in maniera artificiale il fabbisogno di calorie del bambino. E’ lo stesso principio che determina l’obesità negli adulti: si comincia a mangiare “un poco” di più “ogni giorno” sino ad accrescere sempre di più le quantità. Gli studi hanno inoltre confermato che se a 3 anni ci sono problemi di sovrappeso, saranno altissime le chance di essere sovrappeso per sempre.
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Che mondo sarebbe senza Nutella?

Credits: FerreroTempi duri per la Ferrero negli USA: dapprima il caso del sequestro, qualche settimana fa, alla dogana di ovetti Kinder in possesso di una turista canadese e la relativa accusa di voler fare del contrabbando, visto che i celeberrimi ovetti sono assolutamente vietati sul suolo americano perché il giochino interno non sarebbe conforme agli standard sulla sicurezza…..e poi la notizia, di ieri, che una mamma californiana ha denunciato la Ferrero per pubblicità ingannevole sulla Nutella.La sopramenzionata mamma ha appreso “con estrema sorpresa” che la Nutella è piena di grassi saturi e di zucchero ed ha esposto regolare denuncia contro la Ferrero per la pubblicità ingannevole che mostra mamme e figli a tavola mentre si spalmano una bella fettona di pane e Nutella. La signora in questione, mamma di un bambino di 4 anni, pretende che la giustizia americana vieti alla Ferrero di presentare la Nutella come un alimento buono per la salute, nutriente, in grado di assicurare ai bambini una prima colazione equilibrata e saporita. La signora vorrebbe lanciare una denuncia collettiva a nome di tutti coloro che hanno acquistato e consumato la Nutella dal 2000 ad oggi; reclama, inoltre, la restituzione dei soldi spesi per l’acquisto della Nutella e la distruzione di tutti i barattoli di Nutella visto che contengono grassi e zuccheri in quantità superiore alle indicazioni stabilite dai nutrizionisti.Ferrero dal canto suo si difende assicurando di essere completamente in buona fede circa la qualità degli ingredienti utilizzati nella Nutella.  Ora io non voglio difendere la Nutella a tutti i costi, anche perché non sono cresciuta a pane e Nutella piuttosto a pane e marmellata o pane, burro e zucchero, però una considerazione mi nasce spontanea (per citare una famosa espressione…): ma con tutte le schifezze che si mangiano negli Stati Uniti, non sarà mica a causa della Nutella che un terzo dei bambini americani sono obesi!
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Le riforme “alimentari” di Barack Obama


Barack Obama starà pure un po’ indietro con le riforme tanto promesse in campagna elettorale, però una cosa buona l’ha fatta firmando un testo di legge che modifica, tra l’altro, le indicazioni del Ministero dell’Agricoltura in fatto di alimenti e di menù da proporre agli studenti americani. Secondo queste nuove indicazioni, infatti, dovranno essere riviste le quantità di grassi e di sale inseriti nei menù delle mense scolastiche americane e questa è una vera e propria rivoluzione in piccolo perché è la prima volta da 15 anni a questa parte che vengono introdotte modifiche salutiste. Tutte le mense scolastiche pubbliche dovranno imperativamente prevedere nei menù proposti agli studenti molta più frutta, verdura, cereali integrali e latte scremato. L’obiettivo è quello di avere dei pasti più light degli attuali: quindi via la pasta di qualità scadente che sarà sostituita dalla pasta integrale, via la mozzarella e largo ai formaggi scremati, ma soprattutto welcome alla maionese light. Attualmente un pasto di un bambino della scuola materna conta circa 630 calorie; grazie a queste misure, si dovrebbe arrivare alle 550 calorie….insomma niente male nella lotta all’obesità giovanile (bambini e ragazzi la cui età è compresa tra i 6 ed i 19 anni) che negli USA colpisce un ragazzo su tre: è una cifra altissima! L’unica nota negativa è che queste misure per motivi di budget non potranno essere applicate nell’immediato ma occorrerà aspettare un paio di anni…..
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Utilizzo alternativo dei filtri da caffé……


Se in piena crisi di shopping compulsivo avete comperato dei filtri da caffé per quella specie di maxi macchinette del caffé in uso essenzialmente nei paesi anglosassoni e non sapete come utilizzarli, visto che il caffé americano proprio non vi piace, ecco finalmente un modi di impiegarli in maniera intelligente: provate a pulire lo schermo del vostro computer o della vostra televisione. Secondo il blog Unplggd, da cui ho tratto la notizia, i piccoli coni che filtrano il caffé (come quello della fotografia sopra) sono perfetti per rimuovere lo spesso strato di polvere che ad una velocità impressionante si accumula sui nostri televisori o sui nostri pc. I filtri da caffé, infatti, catturano la polvere ed hanno la proprietà di eliminare la carica ellettrostatica che si genera sugli schermi, tutto questo senza lasciare la benché minima traccia di fibre, come potrebbe invece succedere con una qualsiasi salvietta di carta. Ora, anche se il sito non lo precisa, il buon senso di « casalinga » mi porta a suggerirvi che i filtri da caffé non devono essere stati usati prima, altrimenti non assicuro il risultato.
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Capitan Findus minacciato di estinzione……


Sembrerebbe proprio che il celebre merluzzo, ingrediente indispensabile dei conosciutissimi bastoncini di pesce tanto apprezzati dai nostri figli stia diventando sempre più raro : è questa infatti la conclusione a cui è arrivato il gruppo Findus France in una nota apparsa proprio qualche giorno prima di Natale. Il fornitore ufficiale di merluzzo per i bastoncini di pesce francesi si trova nelle isole Féroé in Danimarca ed ha chiuso i battenti all’inizio di dicembre proprio a causa della mancanza, direi rarefazione, di materia prima. Dal 2007, infatti, Findus Francia ha investito molto in politiche di sviluppo sostenibile, privilegiando, ad esempio, un tipo di pesca responsabile e sopprimendo l’utilizzo di olio di palma nei suoi prodotti….ora pare che nonostante l’adozione di queste pratiche, le risorse marine conoscano comunque un progressivo impoverimento. Da Findus Francia garantiscono che il pesce in stock dovrebbe durare sino a marzo e che si potrebbero verificare degli aumenti di prezzo pari al 15%, ma niente paura: i mitici bastoncini continueranno ad essere distribuiti perché Findus Francia annuncia di aver già trovato un fornitore sostitutivo basato questa volta nell’Oceano Pacifico.
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Attenzione a quello che mettete nei vostri piatti!

Credits: Menutoxique.fr
Lo so che scrivere di questi temi a due giorni dal Natale, potrebbe risultare pedante, però mi preme segnalarvi uno studio interessantissimo, apparso in Francia all’inizio di dicembre, realizzato dal Movimento Genérations Futures, secondo cui più di 80 sostanze chimiche- di cui alcune suscettibili di essere cancerogene- sono ingerite nell’arco di una giornata da un bambino di 10 anni attraverso dei pasti normali. Nell’ambito di una Campagna di sensibilizzazione sull’Ambiente ed il cancro, sono stati analizzati per alcuni mesi i piatti che compongono i nostri pasti e l’esito della ricerca è a dir poco sconcertante. I pasti-tipo presi in esame prevedono un’alimentazione composta da cinque porzioni tra frutta e verdura fresche, tre prodotti derivati dal latte, 1,5 lt di acqua, qualche stuzzichino, carne o pesce, pane e derivati.Le analisi di laboratorio condotte miravano ad identificare la presenza di sostanze chimiche, anche cancerogene, di pesticidi e di residui chimici che possono alterare, a lungo andare, il sistema ormonale del bambino. Sono state identificate 81 sostanze chimiche di cui 42 come possibili cancerogene, 5 sostanze cancerogene certe mentre ben 37 sono suscettibili di avere degli effetti nefasti sul sistema endocrino dei bambini….. “Anche se, nella maggior parte dei casi, i limiti legali per ogni sostanza  chimica esaminata non vengono superati, vediamo nella nostra indagine che i consumatori, anche i più piccoli, sono quotidianamente esposti alla contaminazione di sostanze cancerogene o perturbatrici del sistema endocrino” commenta un rappresentante dell’organizzazione. Per la prima colazione, soltanto il burro ed il thé con il latte conterrebbero da soli più di una dozzina di residui cancerogeni ed una ventina di residui in grado di perturbare il sistema ormonale. Per il pranzo, l’indagine mette in luce la presenza di residui nell’hamburger, nel tonno in scatola, senza contare i pesticidi contenuti nella verdura (fagiolini) o le sostanze chimiche presenti nelle gomme da masticare che i nostri figli quotidianamente masticano. E a cena poi, il filetto di salmone si è rivelato il più ricco in residui chimici……..Già nel 2006, l’Observatoire bruxellois de la consommation durable, facendo riferimento ad uno studio simile condotto in Olanda, suonava il campanello d’allarme sugli effetti cumulativi dell’assunzione a lungo termine di pesticidi anche perché molti di questi agiscono in maniera sinergica. Ora gli effetti cumulativi delle sostanze/residui chimici non sono presi in considerazione per la determinazione del limite massimo ammesso negli alimenti, e lo studio olandese aveva evidenziato che sommando i residui di pesticidi presenti simultaneamente negli alimenti, questi avrebbero comportato degli effetti cronici sul sistema nervoso dei bambini……insomma niente allarmismi ma comunque tanta attenzione a quello che mettiamo nei nostri piatti ed in quelli dei nostri figli.
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Ideuzza di regalo di Natale per patiti di fast food ;-)))))

Se proprio non potete fare a meno dei fast food, se alla vista di un hamburger vi vengono gli occhi lucidi, allora questo è senz’altro il vostro regalo di Natale: un bello speaker (=altoparlante), plasticoso al punto giusto (un po’ come i “veri” hamburger del resto ;-))))), disegnato dal designer giapponese  Iwakami Shunsuke.  
L’hamburger speaker vi consentirà di ascoltare tutta la musica che volete connettendovi al vostro computer, MP3, iPhone o qualsiasi altro device…..e se poi vi venisse la voglia di sfoggiarlo anche in giro, nessun problema: il nostro hamburger-altoparlante dispone di una batteria al litio ricaricabile tramite una porta USB integrata.  Le sue ridotte dimensioni (2.5 inches che corrispondono a 6.4 centimetri) vi permetteranno un facile trasporto, inoltre l’interruttore On/Off vi permetterà di accendere lo speaker solo quando ne avrete effettivamente bisogno. Il costo di questo piccolo oggetto di design? 22 dollari e se siete interessati ad acquistarlo andate a visitare il sito Urban Outfitters.
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Mango, curry e souvenir


Per il mio ultimo compleanno ho ricevuto in regalo questo libro, Mango, curry e souvenir che si è rivelato una piacevole ed inaspettata sorpresa. L’autrice, Yasmin Alibhai-Brown, è una giornalista dell’Indipendent e dell’Evening Standard ed in Inghilterra è una delle voci più autorevoli della televisione britannica su temi quali il multiculturalismo o il sociale. Mango, curry e souvenir è la storia della sua famiglia di origine indiana e delle sue peripezie tra diaspora e persecuzioni: ogni evento però, felice o triste che sia, è accompagnato da una ricetta che l’autrice ripesca nel proprio ricettario di famiglia. Il libro propone quindi al lettore un autentico viaggio alla scoperta di gusti, aromi, spezie, sapori di un pezzo di Asia in Africa…..e sì, perché le ricette proposte, i sapori evocati o i profumi nell’aria, si collocano in un contesto storico-politico senz’altro difficile: nel libro si affronta, infatti, il tema doloroso (ma sconosciuto ai più- me compresa) della diaspora degli indiani dell’Africa orientale. Agli inizi del diciannovesimo secolo, gli indiani sono stati strappati alla loro terra dagli inglesi che li hanno spediti al di là dell’Oceano, sul continente africano, a costruire la ferrovia dell’Africa Orientale….migliaia di famiglie indiane si sono così ritrovate a vivere in una realtà completamente diversa dalla loro ed hanno però continuato a mantenere ostinatamente le loro abitudini e le loro usanze, innanzitutto quelle alimentari. Quando poi, a partire dagli anni 60’ gli stati africani sono diventati indipendenti, i dittatori che si sono avvicendati al potere hanno espulso intere comunità di indiani, sottraendo loro tutti i beni. L’Inghilterra non ha potuto fare altro che riprendersi questi suoi “ex sudditi”, che hanno incontrato non poche difficoltà di adattamento nel Regno Unito. Tutte le ricette proposte fanno viaggiare la nostra fantasia: molte di queste sono di difficile realizzazione non tanto per il livello di complessità in se, quanto per la difficoltà nell’approvvigionamento della materia prima. Altre, invece, le ho trovate accessibili e ve le proporrò non appena se ne presenterà l’occasione. Ci sono i burfi di ricotta, deliziosi dolcetti che si conservano sino a due settimane nel frigorifero di casa o il tortino speziato di carne tritata e uova, piatto non leggerissimo ma gustoso, l’originale crema di avocado, il pollo arrosto alle spezie, i gamberi di Zanzibar (detti anche bocconi d’amore)…..insomma il libro, oltre ad essere un buon manuale di storia contemporanea, è anche un esotico ricettario.
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Un album di jazz ci conduce alla scoperta dei segreti della cucina italiana: Jazz al dente……


Dopo cinque anni di gestazione, il progetto Jazz al dente ha finalmente visto la luce! Ma cos’è? Un nuovo concetto di ristorazione forse? Oppure un ennesimo libro di cucina dal titolo intrigante? Niente di tutto questo. Più semplicemente si tratta di jazz italiano di alto livello e di cucina. Quattordici nomi del jazz italiano, da Paolo Fresu a Gianmaria Testa, da Alessandro Magnanini allo Gnu Quartet,  si sono associati per accompagnarci, attraverso un percorso tutto musicale, alla scoperta delle ricette delle loro regioni. In questo viaggio gastro-musicale, troveremo quindi i bucatini all’amatriciana e quelli crossover, la Torta gianduia La Ghironda  e gli Gnudi di Spinaci e Ricotta. Semplicità e piacere caratterizzano questo progetto: la musica proposta è raffinata, solare, gioiosa ed è interpretata da artisti dietro ad ognuno dei quali si nasconde, in realtà, uno chef in erba. In effetti, a ben guardare,  la musica e la cucina hanno  un forte elemento in  comune: il momento della condivisione, il dare agli altri, sono espressioni  di una forma di generosità destinata ad un grande numero di persone.  Questa compilation intitolata Jazz al dente, in vendita in Francia dalla scorsa settimana, si compone di un doppio cd: il primo nel quale c’è la musica, il secondo le ricette scelte da ogni artista.  Un libricino illustrato di 36 pagine completa la raccolta.  Jazz al Dente sarà in vendita in Italia su  www.ibs.it  dal 30 novembre e mi sembra un’idea carina per un originale regalo di Natale.  CD 1 “Jazz” (Musica)1. Secret Lover  
2. Dizzy’s blues  
3. A Saint-Germain-Des Prés  
4. Wintersong  
5. Le due corde vocali  
6. Nucleo  
7. Tacere/Parlare  
8. The ever changing sky  
9. My favorite things  
10. Carta o contanti?  
11. Da lontano (Unplugged)  
12. Mouvin’on  
13. U  
14. Il confine  
CD 2 “Al Dente” (ricette)Alessandro Magnanini >Torta Gianduia della GhirondaFausto Mesolella > Spaghetti alle AcciugheGianmaria Testa > Gnocchi e Insalata di CavoloGiovanni Cecarelli > Farfalle alla VenturiJoe Barbieri > Spaghetti al Polipo MuratoLorenzo Tucci > Spaghetti alla Chitarra al Sugo di AgnelloMax Zanotti & Floriano Bocchino > Bucatini CrossoverMusica Nuda (Magoni&Spinetti) > Ziti al RagùPaolo Fedreghini > Bucatini all’amatricianaPaolo Fresu Quintet > Pasta Alla Bottarga (Di Cabras)Raffaele Casarano > Ciceri e TriaThe Dining Rooms > Orecchiette Fiori e ZucchineGnu Quartet > Gnudi di Spinaci e RicottaFabrizio Bosso > Agnolotti alla Piemontese
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