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settembre 2011

Riso

Pomodori col riso


Sono andata a fare un giro sul mio blog per vedere che tipo di ricette avevo condiviso con voi quest’estate e mi sono resa conto che non ci sono molte proposte a base di pomodori: è un vero peccato perché sono buonissimi, fanno bene e sono colorati. Devo essere sincera: la Nanetta i pomodori dell’orto se li mangia crudi proprio come me li mangio io, senza sale e senza olio e poi visto che quest’anno abbiamo anche i datterini, dolcissimi, i sughetti con un pizzico di sale e due foglie di basilico sono à tomber…..però questa ricetta di pomodori con il riso non potevo non proporvela perché per me rappresenta un classico dell’estate e della cucina di mia mamma…… Perché? Semplicemente perché per i romani autentici, i pomodori con il riso rimandano subito a ricordi di estate, di scuole finite, di giochi in cortile con gli altri bambini, di nuche sudate e di corse sfrenate…..poi crescendo i pomodori con il riso hanno continuato, nel mio immaginario, ad evocare il profumo dell’origano, il riso mangiato croccante, le patate morbide morbide che sanno sorprendentemente di pomodoro.

E a Roma i pomodori con il riso sono un piatto tipico dell’estate, li trovate anche nelle rosticcerie che per i romani sono le gastronomie. Ricordo che ne facevano di buonissimi alla storica rosticceria Di Pietro, alla Piramide: ora non c’è più sostituita dall’ennesima banca. E da quando vivo a Milano ne sento la mancanza: fortuna che c’è l’orto che mi consente di approvvigionarmi di questi gustosi e colorati doni della natura.

Dovete innanzitutto munirvi della materia prima ovvero dei pomodori che dovranno essere grandi, maturi al punto giusto, non ammaccati, integri e saporiti. Considerate un pomodoro a persona. Tagliate la parte superiore del pomodoro e mettete da parte il “cappello”: svuotate il pomodoro, tagliatelo a cubetti e mettete l’interno a macerare in una terrina, per un paio di ore, con uno spicchio d’aglio tagliato finissimo, pepe, olio d’oliva, origano (molto, se vi piace) e  riso. Calcolate per ogni pomodoro un pugnetto di riso. Girate i pomodori svuotati e lasciateli sgocciolare. Nel frattempo prendete un paio di patate, sbucciatele e tagliatele a dadini piccoli: le utilizzerete come “contorno” ai pomodori. Riempite ogni pomodoro con l’intingolo della terrina (aggiungete il sale solo all’ultimo momento), richiudetelo con il suo cappello e disponetelo in una teglia da forno. Quando avrete sistemato i pomodori nella teglia, rimarranno degli spazi tra un pomodoro e l’altro che riempirete con le patate. Irrorate il tutto con olio e sale e mettete in forno caldo a 180° per almeno 45 minuti. Spesso succede che i pomodori si aprano un pochino: fate soprattutto attenzione al riso. Si cuocerà ma rimarrà comunque un po’ croccante, tipo pilaf. Le patate assolveranno perfettamente il loro compito: quello di assorbire l’acqua ed il gusto dei pomodori, diventando morbide. Lasciate raffreddare prima di consumarli.

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Pasta

Pasta alla Nettuno: pesce azzurro in quantità!


E’ sempre complicato riuscire a far mangiare il pesce ai bambini: non so neppure io il motivo, ma sembra quasi che i bambini nutrano una solida idiosincrasia per questo gustoso alimento. Ed ecco allora che quando si trova una ricetta che contiene pesce in quantità importante, che è gustosa e che i nostri pargoli sembrano gradire molto, diventa il nostro asso nella manica.
E’ il caso di questa pasta alla Nettuno che ho avuto modo di gustare in occasione delle vacanze al mare, che è molta piaciuta alla Nanetta e che ho rifatto con successo a casa. La prima volta che l’ho assaggiata la pasta utilizzata era lo spaghetto che a mio avviso si coniuga meglio; io l’ho voluta provare, per semplificare la vita alla Nanetta, con della pasta corta, ed il risultato non è male.
Per questa ricetta vi elenco gli ingredienti, mi risulta molto difficile indicarvi le quantità esatte perché variano in funzione del gusto e del numero di persone: a me la pasta piace con molto condimento perché spesso mangio solo un piatto di pasta, un po’ di verdura ed il mio pasto si ferma lì…..e poi se vi doveste rendere conto che il condimento è un po’ troppo abbondante, potete sempre metterlo in una vaschetta e surgelarlo come ho fatto io.
Alici fresche; sgombro fresco; pagro oppure, in alternativa, pagello rosa in filetti se possibile; gamberoni sgusciati e non; scampetti interi; vongole sgusciate…+ Olio evo+ Prezzemolo+ ½ cipolla + Un goccio di vino bianco secco+ Peperoncino+ Sale e pepe
In pescheria fatevi eviscerare le alici, lo sgombro ed il pagro. A casa private le alici ed lo sgombro della testa e della coda, togliete le squame e lasciate solo il filetto. Per il pagro, se non siete riusciti a trovare i filetti, allora dovrete far cuocere il pesce intero scottandolo leggermente in una padella con un filo d’olio in modo che si riesca a pulirlo bene ed a staccare i filetti dalla spina.
In una padella mettete un po’ di olio evo, fate scaldare, aggiungete la cipolla e poi mettete i filetti di pesce: lasciate cuocere per 5/6 minuti. Tirateli fuori e fatene un battuto. Io li ho messi nel minipimer e li ho sminuzzati ma non tantissimo: ne sono venute fuori delle “briciole” di pesce azzurro.
Ho preso nuovamente la padella, ho messo un filo di olio ed ho fatto cuocere insieme le briciole di pesce con i gamberoni, gli scampetti e le vongole, sfumandoli con un goccio di vino bianco. Dopo averli cotti 5-6 minuti, ho aggiustato di sale e di pepe. Per color che amano il piccante potete aggiungere il peperoncino: con la piccola io non posso!
Nel frattempo fate bollire la pasta, buttatela nell’intingolo: prima di servire in tavola mettete un poco di prezzemolo sminuzzato. La Nanetta non ha naturalmente mangiato i gamberi, gli scampi e le vongole, però ha molto gradito le briciole di pesce forse perché le ha associate a quelle del pane o della pizza J ed è un bene che ami le briciole di pesce perché è pesce azzurro, particolarmente ricco di Omega3!

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