Archivio Mensile

maggio 2011

Carne

Straccetti di manzo con fave e scaglie di pecorino


Ecco l’ennesima primizia dell’orto: le fave…..Per i romani doc (che oramai sono mosche rare) e per quelli acquisiti, le fave vanno sempre rigorosamente mangiate crude, accompagnate da una fetta di pecorino romano (quello con la crosta nera e la goccia per intenderci) ed una fetta di pane: è un piatto di una semplicità estrema, tipico della tradizione popolare e che la tradizione stessa vuole si mangi il 1° maggio in occasione della Festa dei Lavoratori.
Io dopo aver fatto una scorpacciata di fave fresche, ho pensato che forse potevo anche variare un po’, magari cuocendole ed azzardando abbinamenti con altri ingredienti…..inoltre la mia amica Francesca (non quella di Parigi ma quella di Mestre ;-))) mi aveva parlato una volta di favolosi straccetti con le fave…ed ecco improvvisata questa ricetta che poi alla fine si è rivelata essere buonissima e graditissima. Mio marito ha apprezzato la ricetta in toto, mentre la Nanetta si è focalizzata sugli straccetti, il formaggio fuso e l’invitante sughetto che né è scaturito J
Un’ultima raccomandazione: le fave non devono essere né grosse né dure, se è possibile utilizzate fave dalle dimensioni abbastanza ridotte, vi assicuro che il sapore cambia.


Ingredienti per 2 persone+ Nanetta 250 gr di carne di manzo tagliata sottile200 gr di fave sbucciate2 scalogniolio evo50 gr di formaggio di pecora oppure, in alternativa, del pecorino non stagionato, morbidosale e pepe q.b.


In una pentola mettete l’olio a riscaldare, aggiungete lo scalogno, tagliato finemente, e quando è ben dorato, gettate le fave: lasciate cuocere per 8-10 minuti circa a fuoco medio. Se le fave sono piccole, occorreranno anche meno di 10 minuti (nel mio caso in 5 minuti erano già cotte), inoltre non sarà neppure necessario privarle della pellicola che le avvolge.
Tagliate le fettine di manzo a striscioline. Tagliate a scaglie il formaggio. Quando le fave sono cotte, aggiungete gli straccetti e fateli cuocere 4-5 minuti a fuoco vivace, girandoli spesso per mescolarli bene alla carne. Aggiustate di sale e di pepe. A cottura ultimata, spegnete e cospargete di formaggio di pecora/pecorino: richiudete con il coperchio, lasciate fondere il formaggio 1 minuto e servite subito caldi caldi.
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Cake peperoni, formaggio di capra e pancetta


La settimana scorsa vi ho proposto una ricetta easy easy a base di spinaci e formaggio di capra: ora in realtà io il formaggio di capra l’avevo comperato per preparare questo cake e, essendomene avanzata qualche fetta, ho poi pensato di fare anche dei panieri capra-spinaci. Adoro questo cake perché, di fondo, amo moltissimo i peperoni e perché mi sembra che questo cake racchiuda in sé un abbinamento inedito ma riuscitissimo tra la dolcezza dei peperoni, il gusto forte del formaggio di capra ed il sapore rustico della pancetta. Purtroppo, come accade a molti, ho difficoltà a digerirli ‘sti benedetti peperoni e quindi non posso utilizzarli in cucina tutte le volte che vorrei….ahimé……..

Piccolo suggerimento prima di passare alla ricetta: il giorno dopo questo cake è ancora più buono e si accompagna benissimo con una semplice insalata caprese…..voilà un piatto completo che vi farà già sentire in estate.


Ingredienti 3 peperoni (1 rosso, 1 giallo, 1 verde)
100 gr di formaggio di capra
150 gr di pancetta dolce
basilico q.b.
3 uova
150 gr di farina
1 sacchetto di lievito chimico
olio d’oliva q.b.
latte q.b.
sale e pepe
Fate grigliare i peperoni interi: sbucciateli, tagliateli a listarelle ed eliminate i semi. Conditeli con olio, sale e pepe (volendo potete anche aggiungere un paio di spicchi di aglio…..io non li ho messi, ma dipende dal gusto personale). Io questa operazione-che poi è quella più noiosa di tutta la preparazione- l’ho fatta il giorno prima ed ho lasciato i peperoni insaporirsi per 24 ore……questa ricetta potrebbe anche essere un modo per consumare in maniera diversa i peperoni grigliati. In una padellina fate abbrustolire la pancetta, senza aggiunta di altra materia grassa. Schiacciate il formaggio di capra con la forchetta. Tagliate  il basilico a striscioline oppure sminuzzatelo: io lo preferisco tagliato a striscioline. In un’insalatiera mescolate nell’ordine, le uova, la farina ed il lievito. Aggiungete al composto il formaggio di capra, la pancetta (opportunamente scolata dal suo grasso), il basilico ed i peperoni: amalgamate il tutto per bene. Se il composto vi sembra troppo asciutto, allora potete aggiungere un goccio di latte. Io aggiungo i peperoni ed anche il condimento (vedi oli+sale+pepe), quindi il composto mi viene sempre abbastanza morbido. Aggiustate di sale e di pepe. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 50 minuti circa. Servite tiepido o freddo.
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Panierini capra-spinaci



Mi è sempre piaciuto cucinare ed anche quando vivevo in Francia, la sera, al rientro dal lavoro, mi preparavo dei piatti sfiziosi. Trovo molto triste il comportamento di quanti, single oppure no, hanno il frigo perennemente desertificato e campano riscaldando surgelati al microonde….ma capisco  che questo è un mio personalissimo pensiero, assolutamente non condivisibile. Ora poteva anche accadere che magari qualche sera, tornando a casa, in attesa che la pasta si cuocesse, avessi voglia di mettere sotto i denti uno sfizietto…..ecco il mio sfizietto francese si chiamava paniers chèvre-épinards, ovvero panieri capra-spinaci: tranquilli, non li facevo io questi paniers ma li comperavo già belli che fatti dal mitico Picard. Picard è stato, per tutto il periodo della mia permanenza in Francia, un fantastico alleato in cucina. Per quanti non lo conoscessero, Picard è una catena di negozi di surgelati di buon livello: attenzione non trovate solo i bastoncini di pesce pronti, ma un assortimento vastissimo di verdura, pesce, carne surgelata oltre che una miriade di piatti pronti, molti anche bio oppure etnici, che vi fanno sicuramente cambiare opinione sul banale negozio di surgelati, oltre al fatto che sono aperti la sera sino alle 9 e la domenica mattina J e non è poco per chi lavora.Nel rientrare in Italia ho visto che Picard aveva cominciato la sua espansione commerciale  anche nel Nord Italia: sono andata a fare un giro e devo riconoscere che l’offerta proposta è molto più limitata rispetto a quella francese e poi io qui ho l’orto bio e le cascine a km0…….quindi chiaramente il mio modo di fare la spesa si è evoluto in funzione anche della crescita della famiglia 😉
Eccovi però la mia ricetta di questi panierini che continuo a fare, homemade però, perché li trovo semplicissimi da realizzare, utili come stuzzichino e, nell’insieme, piacevoli da mangiare, anche per i più piccoli.


Ingredienti per 5 panierini:
1 rotolo di pasta sfoglia (possibilmente rettangolare)
150 gr di spinaci cotti
5 fette di formaggio di capra
3 cucchiai di panna da cucina
1 grattata di noce moscata
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.


Pulire gli spinaci se utilizzate quelli freschi che ci sono in questo periodo oppure scongelati quelli nel freezer. Saltate in padella gli spinaci con un filo di olio, e poi mettete la panna da cucina, aggiungete sale, pepe ed una bella macinata di noce moscata, lasciate raffreddare. Tagliate il formaggio di capra a rondelle.
Srotolate la pasta sfoglia e ricavate 5 quadrati: all’interno di ogni quadrato disponete gli spinaci ed una fettina di formaggio di capra. Riunite i lembi, non chiudeteli….mettete in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti- mezz’ora circa: servite caldi.
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Gelato? Si grazie, ma bio……



E si, sono proprio io e sull’edizione di sabato scorso de Il Giorno parlo della mia avventura con Quaderni Golosi! Ora dopo un pò di pubblicità, passo al tema del giorno….

Con l’arrivo della bella stagione e del caldo, ho pensato di introdurre nella merenda della Nanetta la variante gelato. Ho cominciato, quindi, a cercare in rete ma anche nei supermercati, dei gelati, si industriali, ma che fossero prodotti con materie prime di ottima qualità, possibilmente di origine biologica e con dei gusti che potessero piacere ai bambini.
Devo dire che l’offerta di gelati bio non è ampia. Personalmente ho trovato presso la Cascina Cortenuova, a 5 km da casa, una valida risposta a quello che cercavo: un gelato bio al gusto fiordilatte o cacao (c’è anche il limone) che può rappresentare una sana ed equilibrata alternativa  alla merenda più tradizionale e più invernale a base di thé e ciambellone.
Per quanti però non dovessero abitare da queste parti, eccovi la mia selezione di gelati bio o biodinamici, alcuni dei quali testati personalmente:Credits: Naturattiva

Naturattiva di Valsoia: sono prodotti con materie prime selezionate da Agricoltura Biologica (latte fresco, zucchero di canna grezzo, uova, cacao) e si trovano in secchielli oppure nelle coppette o con lo stecco.

Rachelli: il marchio Rachelli propone gelati biodinamici al tradizionale gusto di vaniglia, cioccolato ed anche mango. Recentemente si sono aggiunti anche i sorbetti biodinamici (deliziosi, li ho provati in occasione del salone BtoBIO). Sono sorbetti che non contengono lattosio, completamente privi di glutine (quindi adatti anche ai bambini affetti da celiachia) e preparati con ingredienti biodinamici e biologici…..e poi i gusti sono sfiziosissimi: mandarino, albicocca, fragola, limone, lampone e mango. Li trovate nei punti vendita NaturaSì.
L’Esselunga purtroppo propone una sola referenza bio: il sorbetto ai limoni di Sicilia.
Ma la grande scoperta l’ho fatta con le agri-gelaterie…… A metà strada tra l’agriturismo e la gelateria, questi negozi sono gestiti da agricoltori titolari di aziende dalle quali ricavano le materie prime per un prodotto genuino e a km0. I gusti dei “gelati degli agricoltori” seguono l’andamento delle stagioni: in primavera e in estate trionfano quelli di frutta, come anguria, fragole e frutti di bosco, mentre in autunno si punta su castagne e agrumi, senza dimenticare i tradizionali fior di mucca (puro latte italiano). C’è anche chi ha osato, proponendo il gusto alla polenta, al grana padano e al vino. In Lombardia ci sono già 13 agri-gelaterie aperte nelle province di Milano, Varese, Mantova, Brescia e Como….. L’ultima, in ordine di tempo, si trova a Bollate (MI), in via Quattro Novembre 47 e si chiama Latteria, la nuova idea del gelato.
Inoltre se siete in giro ed i vostri bambini hanno voglia di gelato, a Forli, Ravenna, Morciano e Milano c’è DolceBio che realizza gelati con ingredienti certificati bio.
A Torino trovate invece la gelateria Bio Senso, mentre a Roma il gelato biologico è quello di  “Fior di Luna”, a Trastevere, che utilizza prodotti del commercio equo e solidale.
Vi segnalo in ultimo questa gelateria, con sede a Vicenza, Gelateria Gnam Gnam : si tratta di una gelateria biologica e didattica…. nel senso che si propone una giornata tra fattoria e gelateria: è un progetto nato per bambini e ragazzi per far conoscere e riconoscere i veri gusti naturali del gelato artigianale. Buon gelato a tutti!


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Le MIE tagliatelle Primavera



In rete si trovano 1000 ed 1 ricette sulla pasta primavera: c’è chi la fa con le verdurine dell’orto raccolte in primavera (vedi piselli o carote); chi invece, come la mia mamma, ci mette la panna; chi utilizza la pasta corta, insomma le interpretazioni di questa ricetta si sprecano…….e la mia è l’ennesima variazione sul tema.A onor del vero di primavera questa pasta ha solo gli asparagi perché gli altri ingredienti si trovano bene o male tutto l’anno.  Forse più che primavera avrei dovuto chiamarla mari e monti: vabbé questo è e beccatela così J
però devo dire che è piaciuta molto alla Nanetta, soprattutto gli scampi che ho dovuto pulire uno ad uno!

Ingredienti per 2 persone+ Nanetta5 nidi di tagliatelle all’uovo
100 gr di asparagi già puliti
80 gr di funghi porcini freschi/congelati, non secchi
una decina di pomodori ciliegino
15 code di scampo
5/6 foglie di basilico
1 spicchio di aglio
olio evo
sale e pepe q.b.

Pulite gli asparagi privandoli del gambo, metteteli in una casseruola con l’acqua fredda, portate ad ebollizione e lasciate cuocere per 5 minuti, gli asparagi dovranno rimanere ancora un po’ duretti.
Pulite i funghi se freschi, se sono surgelati saltate il passaggio.

In una padella mettete l’olio e lo spicchio di aglio, buttate dapprima gli asparagi, lasciate cuocere un paio  di minuti, poi i funghi porcini, stessa cosa, poi le code di scampi ed i pomodori per ultimi: a me i pomodori piacciono appena appassiti, ma sono gusti personalissimi, quindi se volete invece che si frantumino, basta farli cuocere un paio di minuti in più. Aggiustate di sale e pepe. Fate bollire le tagliatelle, scolatele (ricordatevi di tenere da parte un po’ di acqua di cottura della pasta), unitele al condimento. Servite in tavola calde.  

PS: mia mamma aggiunge la panna al composto: dopo i pomodorini mette un paio di cucchiai di panna e lascia cuocere ancora per un paio di minuti. Personalmente io la preferisco senza panna perché anche se messa in piccole dosi, la panna ammazza un po’ i sapori……J
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Poulet Yassa du Sénégal


Se un po’ masticate il francese avrete già capito di cosa si tratta….per coloro che invece nutrono una sana avversione nei confronti della lingua di Molière e prediligono, invece, quella di Shakespeare, trattasi di una ricetta di pollo tipica del Senegal….perché del Senegal vi starete chiedendo voi ?
Quella di oggi è una ricetta che dedico al mio caro amico Khalifà, che veniva da Dakar, un omone grande grande che adorava i bambini e che aveva veramente il dono della cucina: è lui che, con le sue ricette, mi ha avvicinato alla cucina senegalese, che mi ha spalancato le porte di una cucina fatta di ingredienti “poveri” ma gustosa e sana, di un mangiare che è poi soprattutto condivisione. Khalifà purtroppo non c’è più, è venuto a mancare inspiegabilmente e prematuramente più di un anno fa ma il ricordo di lui, ci accompagna ancora e ci troviamo spesso a parlare delle sue ricette, a sognare il suo divino “riz au poisson” o le sue polpette di barracuda…….
Per concludere prima di passare alla ricetta, niente paura, non ci sono ingredienti esotici, anzi si trovano tutti molto facilmente nel negozio sotto casa!

Ingredienti per 2 persone+ Nanetta:
– 3 sottocosce di pollo+ 1 petto di pollo (200 gr circa)
– 3 limoni bio
– 3 grosse cipolle
– 5 cucchiai di olio di arachidi o di olio di palma
– sale e pepe q.b.
– 1 peperoncino dolce
– 1 bicchiere di acqua
– 1 dado (io ho usato cuore di brodo)
– 200 gr riso tipo basmati


Togliete la pelle alle sotto-cosce e tagliate il petto di pollo in pezzi, mettetelo in una teglia e fatelo marinare in frigorifero per almeno 4 ore (potete anche lasciarlo tutta la notte) con: l’olio, il succo e le scorze dei limoni, le cipolle tagliate a pezzi grossi, il sale ed il pepe. Ogni tanto girate il tutto affinché il pollo si impregni bene della marinade.
Sgocciolate il pollo e cuocetelo semplicemente in una padella in modo che diventi croccante e dorato.

Prendete le cipolle presenti nella marinade, sgocciolatele appena e mettetele in un tegame a fuoco lento con un cucchiaio di olio: quando vedrete che le cipolle sono diventate trasparenti, aggiungete il pollo, il dado, ½ bicchiere di acqua, il peperoncino dolce e lasciate cuocere a fuoco lento per 45 minuti, aggiustate di sale e di pepe se necessario. Nel frattempo fate bollire il riso. Quando il pollo sarà pronto servitelo in tavola accompagnato dal riso.



E’ un piatto veramente buono: innanzitutto il gusto di cipolla dopo una cottura così prolungata, evapora e rimane forte l’aroma del limone, mentre le cipolle stesse finiscono quasi per dissolversi nel sughetto che si forma….è per questo che si mangia con il riso bollito, perché il riso svolge la funzione del pane ed evita di dover fare la scarpetta!
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J’aaaadore!

Credits: Pieter Brenner
L’ho vista su Internet ed è stato subito un coup-de-foudre che non potevo non condividere con voi…..Non si tratta dell’ultima sedia design presentata al recente Salone del Mobile di Milano, bensì di una sugar chair ovvero di una sedia-caramella, ideata e realizzata dal designer tedesco Pieter Brenner.
Credits: Pieter Brenner
Questo piccolo gioiello-goloso è costituita unicamente di zucchero, 30 kg per la precisione: Pieter Brenner assicura che la forma e le dimensioni della sedia sono personalizzabili e che il materiale utilizzato, lo zucchero per l’appunto, sarà una delle materie prime del design in un prossimo futuro. Per quanti di voi hanno in mente di fare una capatina a Colonia, sappiate che è in vendita proprio lì, al KISDshop  sino al 5 giugno prossimo alla modica cifra di 800€……Buon weekend a tutti! Io scappo a fare traduzioni!
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Mini cake allo yogurt di capra, fragole e pistacchi



Volevo fare un dolce per la mia Nanetta, un dolce completo ed equilibrato che contenesse uova, ma anche latte e  frutta e che rimanesse morbido in modo da poter essere mangiato a merenda anche senza thé: mi sono ricordata di questa ricetta che avevo letto un po’ di tempo fa su di una rivista francese e che aveva stuzzicato il mio interesse per il fatto di utilizzare nell’impasto lo yogurt di capra, dal gusto più deciso rispetto a quello di mucca. Mi sono messa alla ricerca dello yogurt di capra e mi sono resa conto che non è così semplice trovare formaggi e latticini a base di capra nei supermercati…..Fortuna che dove abito io ci sono, nelle campagne vicine, delle cascine che portano avanti delle produzioni limitate di formaggi e latticini di capra e così sono riuscita nell’intento di approvvigionarmi.
Ho aggiustato le dosi della ricetta, soprattutto quelle della frutta, ed ho messo direttamente nell’impasto le fragole fatte a dadini: è piaciuto ed anche molto come testimoniano le foto, in una delle quali compare la Nanetta che, come un falchetto sulla preda, ronza intorno al cake che poi è finito inesorabilmente nella sua bocca…..d’altro canto non poteva essere diversamente visto che l’avevo fatto per lei e non noi adulti ;-))))
Buona merenda!

Ingredienti100 gr  di burro
150 gr di zucchero
2 uova
1 yogurt di capra (125 gr)
300 gr di farina
1 bustina di lievito chimico
1 8-10 fragole
40 gr di pistacchi
Lavate le fragole e tagliatele a dadini, lasciatene un paio per la decorazione. Sminuzzate i pistacchi.
In un’insalatiera lavorate il burro a temperatura ambiente e lo zucchero. Aggiungete le uova e lo yogurt di capra, continuate a lavorare, poi mettete la farina ed il lievito, alla fine aggiungete le fragole ed i pistacchi.
Potete utilizzare dei pirottini oppure delle mini formine rettangolari (se usate queste ultime rivestitele con la carta forno), versate il composto e mettete in forno caldo a 180°, lasciate cuocere per 30 minuti circa: vale sempre la regola dello stuzzicadente…..se lo inserite nella pasta ed esce ancora umido, significa che non ci siete con la cottura. Lasciate raffreddare.

La mia ricetta è disponibile anche sul sito EasyBaby, andate a dare un’occhiata!
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Barbecue per Superpapà


L’estate è ormai alle porte (anche se a scrutare il cielo di oggi non si direbbe proprio) e con l’estate inevitabilmente i Superpapà si cimentano nella realizzazione di mitici barbecue…..per venire incontro anche alle loro esigenze, ho fatto un giro in rete ed ho scovato le ultimissime novità proposte. Anche chi, come me, non sa da che parte cominciare per fare un barbecue, è conscio del fatto che il materiale impiegato per la combustione (che sia legno o carbonella o altro) rimane uno degli elementi fondamentali per la riuscita della cottura. Se volete però aggiungere quel certononsoché al vostro barbecue, allora provate i  Jack Daniels® Wood Smoking Chips ovvero i pezzetti di legno delle botti utilizzate nelle distillerie della Jack Daniels per invecchiare il whisky. Il loro utilizzo è semplice semplice: prendete qualche pezzetto di legno, buttatelo nel BBQ e questi pezzi di legno sprigioneranno un aroma che conferirà alle vostre grigliate un sapore unico ed inconfondibile, così dicono i commenti in rete).

E poi sempre per restare in tema di botti, ecco l’ultima eccentricità:  la Whiskey Barrel BBQ Pit ovvero il  barile di whisky riproposto in chiave barbecue.  Il barile-barbecue  è all’interno in metallo, fuori di legno e, beh, non c’è molto altro da aggiungere, tranne la soddisfazione che deriva dal cuocere qualcosa in un barile di whisky. Attenzione però, questo sfizietto vi costerà caro: la bellezza di $ 950!
Per i papà super precisini, per quelli che allineano tutte le salsicce sulla griglia utilizzando il metro, ho scovato questa chicca: la Coleman BBQ Caddy ($30)……Non sia mai che una goccia di olio o di ketchup cada per terra! Il BBQ Coleman Caddy ($ 30) è stato progettato per aiutare a trasportare condimenti ed utensili, insomma tutto l’occorrente per la griglia, fuori casa senza sgocciolare ovunque. Ma c’è molto di più: è dotato anche di una radio e nel manico di una luce per aiutare durante la cottura al buio ;-)))))

E per concludere, per i papà più tecnologici che non abbandono il loro blackberry o iPad neppure davanti alla griglia, oggi c’è questa “fantastica” application: la Weber’s On the Grill for iPad…cos’è? E’ un app che per solo 5$ (esiste anche una versione per iPhone) offre un database ricercabile di oltre 250 ricette classiche, istruzioni su come effettuare marinade e salse di accompagnamento, la lista della spesa, un video esplicativo su come riuscire un barbecue,  un timer integrato alla griglia, ed inoltre la possibilità di annotare l’”ingrediente segreto” che distingue il vostro barbecue dalla massa……

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